Prima

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<<Ce l'hai ancora la playlist del sesso?>>
Freddie mi guarda con l'aria torbida.
Alza un sopracciglio e sfodera un sorrisetto malizioso.
<<Certo che ce l'ho.>>
<<Che domande, ti sarà servita.>>
Mi fa alzare dalla panchina gelida e mi attira a lui, stringendomi più del necessario.
<<Non fare la stronza. Quella playlist era la nostra.>>
<<Mm.>> Gli sfioro le labbra con le mie. È tardi, è buio e fa freddo eppure non c'è altro posto al mondo in cui vorrei trovarmi.
<<Guarda che ti faccio vedere.>>
Lo prendo per mano e mi accuccio accanto al muro. Giù, quasi appiccicato al pavimento c'è il nostro amore graffiato con la chiave.
<<Me la ricordo questa.>> Sorride. <<Mi hai fatto fare un mucchio di stronzate romantiche piccola.>>
<<Che hai fatto tutto questo
tempo?>> Gli chiedo.
Freddie mi guarda, gli occhi intensi incatenati nei miei.
<<Non molto in realtà. Ho lavorato per un periodo poi ho smesso, non so ancora cosa fare di me Beth, non è cambiato niente.>>
<<Dovresti credere più in te stesso Freddie.>>
Mi lascia la mano e si accende una sigaretta.
<<Non c'è molto in cui credere Elisabeth.>>
Mi si spezza il cuore a sentirlo parlare così. È sempre stato molto poco sicuro di se stesso nonostante l'aria spavalda, forse perché nessuno ha mai pensato che potesse fare di più.
<<Ti sbagli. Sei bello e molto intelligente, tu Freddie potresti fare qualsiasi cosa se solo riuscissi a metterci un po' di voglia.>>
Sorride. <<Questo mi è mancato da morire di te. Tu hai sempre qualcosa di bello da dirmi, anche quando faccio lo stronzo.>>
<<Ti sei trovato con le persone sbagliate magari.>> Il mio sguardo deve essere più eloquente di quello che riesco ad immaginare.
<<Ah, colpito.>>
<<Guarda che io non ho detto niente.>>
Mi scosta una ciocca di capelli dal viso. Si avvicina lentamente ed il mio cuore inizia a battere come un tamburo impazzito. Mi posa un bacio leggero sulle labbra ghiacciate e ci sorride sopra.
<<La devi smettere con questa storia di Marie.>>
Sentirlo pronunciare il suo nome mi provoca una fitta allo stomaco.
Sono abbastanza sicura di me solitamente, ma Marie, Dio era così bella. Così bella che ancora non ce l'ho fatta a farci l'amore sapendo che è stato con lei. So che era pazzo di lei, che la amava davvero, e mi brucia mi fa un male cane dappertutto.
<<Non posso dirti di non averla amata Beth. L'ho fatto. Ci sono stato male quando è finita. Sono qui però con te. Dopo quattro anni passati separati, dopo tutte le cattiverie che ci siamo fatti, io sono qui con te. È te che voglio.>>
Smetto di respirare per un lungo interminabile secondo.
Io voglio lui e questo mi basta.
Mi basta come hanno fatto i suoi sguardi quando non potevo avere nient'altro, mi basta perché non ho mai voluto nulla se non lui con tutti i suoi problemi e i demoni incastrati nel cervello.
Mi prende il viso tra le mani e assapora la mia bocca, violento, impetuoso come al solito.
<<Sei bellissima Beth.>>
E poi finalmente facciamo l'amore.
In mezzo alla strada con i respiri mozzati e le mani ovunque.
Lo facciamo all'aria con le stelle a guardarci ansimare.
Ci tocchiamo, dopo due anni senza il torpore della pelle sotto le dita.
Gli bacio il collo e le mani, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Siamo stati sempre incapaci di parole dolci, gesti romantici, tocchi delicati.
Noi siamo quelli da urla in mezzo alla strada, sesso ovunque,mani sempre addosso senza vergogna.
Baci sporchi come le nostre anime, lussuriosi e pieni di voglie.
Siamo quelli da risate scomposte bocca contro bocca,da morsi e graffi sulla schiena che lasciano il segno.
Quelli dagli sguardi sempre maliziosi, innamorati come matti. Soli, insieme.
Non siamo mai stati in grado di amarci nel modo giusto io e lui, questo penso mentre la sua bocca risale sul mio collo, mentre spinge dentro di me.
Non ci amiamo nel modo giusto, ma a modo nostro.

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