Prima

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Le cose con Freddie vanno bene. A gonfie vele. A meraviglia. E questo mi spaventa da morire.
Le cose belle hanno sempre una fine e non sono sicura di volerla vedere.
Ogni giorno, ogni momento che passo insieme a lui mi ricorda che non sono mai stata tanto felice in vita mia e questo è un bel problema. Gigantesco direi.
<<Beth, hai intenzione di dirmi cosa ti
prende?>>
Kay mi da una botta in testa con una maglietta risvegliandomi dal torpore dei miei pensieri.
<<Da quando ho iniziato ad uscire con lui ho la sensazione che stia per succedere qualcosa di brutto.>>
Mi guarda perplessa. La capisco, voglio dire  qualsiasi persona normale non farebbe ragionamenti del genere dal momento che è consapevole di star bene.
<<Hai detto che sei serena.. mi hai detto che ti sei innamorata di lui, che ti ha raccontato di Haven. È positivo credo.>>
<<Sono terrorizzata dal fatto che tutto questo possa finire.>> Ammetto.
<<Beth ma non puoi vivere così. Devi accettare che anche tu puoi essere felice.>>
Il sorriso sulle sua labbra mi tranquillizza.
Vorrei disperatamente essere come Kay a volte. È così lineare nei pensieri. Non si fa troppe pippe mentali e soprattutto non ha paura di vivere le sue emozioni. O di mostrarle.
<<Devi dirglielo Beth.>>
Dire cosa? Che non riesco a respirare quando non lo vedo? Che il cuore non mi ha mai battuto così forte. Dovrei dirgli che i suoi occhi mi sciolgono come neve sotto il maledetto sole? Dovrei dirgli cosa?  Che mi rende debole e stupida e felice?
Sono persa,andata,completamente impazzita per quella bocca carnosa e morbida e per i suoi capelli. Dio, i suoi cazzo di capelli sono la mia rovina. La sua pelle ed il suo modo di muoversi, di stare in silenzio e di fumare. Il suo odore.
Sentirlo è un conto, ma dirlo ad alta voce è tutta un'altra cosa.
<<Non so se ce la faccio. >> Confesso alla mia migliore amica.
Kay non risponde. Si alza piano dal letto prende la mia giacca e me la lancia addosso.
Alzo un sopracciglio confusa. <<Mi stai cacciando via?>>
<<Vai Kay. Va alla panchina,digli che ti fa sentire bene,che sei felice e che..>> si interrompe, come se quelle due parole fossero troppo grandi anche per lei. <<Digli quello che provi.>>

Quando arrivo al nostro posto Freddie mi sta aspettando seduto.
Indossa una vecchia felpa grigia e un paio di jeans scuri. Ha un cartone di pizza davanti a lui e un mezzo sorriso stampato in faccia.
<<Hai portato la cena?>>
<<Certo piccola. Non avevo voglia di stare a casa.>>
Il cuore fa una capriola e si ghiaccia all'istante. Mi sento così male per lui e per i rapporti con i suoi genitori e sua sorella. Non è colpa sua, non ha fatto niente di male e i suoi dovrebbero capirlo non tagliarlo fuori dalla famiglia.
<<Nemmeno io.>>
Mi sorride e mi passa una fetta di pizza bollente.
Il freddo si è placato. L'aria è ancora gelida e ti sferza le guance quando cammini,ma il vento si è calmato. Il cielo è sereno.
<<Scusami se ti ho trascinata qui a quest'ora.>>
<<Ehi Carter, non vorrei stare da nessun'altra  parte.>>
Gli bacio l'angolo della bocca sperando di raccogliere il coraggio necessario per parlare. Sono così codarda. Merda.
Tuttavia  non riesco a trovare qualcosa di adatto per lavare via il suo dolore. Perché sono un disastro e perché non so come si fa a consolare le persone.
Mi metto a cercare qualcosa nella borsa.
Non so cosa esattamente, ma la cerco come se ne valesse della mia vita.
Tra un'assorbente e un astuccio pieno di trucchi intravedo un pennarello.
Lo prendo e sfilo lentamente il cappuccio. Freddie neanche se ne accorge che mi metto a scarabocchiare sul cartone della pizza.
Due parole prendono forma dall'inchiostro che puzza di vernice. Nero su bianco.
Game Over.
<<Game over?>> Sorride. Un sorriso così dolce che sento l'interno del mio corpo accendersi di un fuoco incontrollato.
Te l'ho detto Freddie adesso sta a te capirmi.
Ti prego, ti prego arrivaci da solo.
<<Che significa?>>
<<Significa fine dei giochi.>>
Mi lancia un'occhiata perplessa. <<Questo lo so.>>
<<Allora cosa?>> Una risatina nervosa accompagna la mia voce.
Dai Freddie, ricordatelo.
<<Bionda, se devi dirmi qualcosa puoi farlo.>> Le sue parole sono una tortura calda e meravigliosa.
Perché cazzo non lo urlo che sono pazza di lui.
<<Game over Freddie, gioco finito.>>
Scandisco bene le parole sperando che riesca a cogliere il significato del mio gesto contorto.
Poi lo vedo. Il lampo che lo illumina sulla dedica di merda.
Il primo che si innamora perde, ed io ho rovinosamente perso.
<<Vieni qui.>>
Non mi da neanche il tempo di avvicinarmi che si fionda sulle mia bocca e mi consuma di un bacio pieno di rabbia e di amore.
Mi divora e mi strappa dal mio stesso corpo. Non mi appartengo più ormai e a lui non importa. Si prende tutto quello che può e lo tiene avidamente stretto a se.
<<Voglio sentirtelo dire.>>
<<Dillo tu Freddie. Io un po' ci ho provato.>>
<<Merda. Ti amo Beth.>>
Ce lo diciamo a denti stretti, tra i respiri mozzati e le salive mischiate quel ' ti amo' diverso e tutto nostro.

Game OverTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang