Prima

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Inutile dire che la voce è arrivata a Freddie con la velocità supersonica della luce.
Ho negato,negato fino alla fine perché sono egoista e ho paura di perderlo.
Mi ha odiata per qualche giorno,almeno tanto quanto ho fatto io e poi ha deciso di credermi,anche se so che non si fida fino in fondo.
Freddie è una persona molto chiusa, diffidente, schiva. È convinto che ci sia qualcosa che non va, ma mi ha concesso il beneficio del dubbio perché mi ama e questa è un enorme dimostrazione di quanto lui tenga a me.
Io che non merito niente di tutto questo ,di quello che lui è, di ciò che mi da.
Mi sono delusa per l'ennesima volta così come ho fatto con lui.
Sono passate tre settimane e ho continuato a comportarmi come se nulla fosse accaduto,come se non avessi tradito l'amore della mia vita.
Freddie si è allontanato, impercettibilmente,piano piano ogni giorno di più.
L'ho trafitto e da quella fessura non può che uscirne oscurità cieca è profonda. L'unica che mi appartiene.
Sono passati nove mesi da quando io e Freddie ci siamo messi insieme e ho il terrore ed il presentimento che il nostro tempo stia per scadere.
Sono a casa di Kay, sdraiata sul suo letto a mangiucchiare biscotti.
Non sento Freddie da oggi pomeriggio,e l'ansia inizia a prendere il sopravvento.
<<A cosa stai pensando?>>
Lancio il biscotto all'interno del sacchetto.
<<A Freddie. Sono ore che non ci parliamo e stasera aveva una festa. Il compleanno di un suo compagno di classe.>>
<<Dai Beth sputa il rospo che succede.>>
Sospiro, sono stufa di tacere e sentire questi pensieri prendere forma dentro di me. Annodarmi lo stomaco e bloccarmi il respiro.
Mi sento ghiacciata, immobile, come un condannato a morte in attesa della sua pena.
<<Lui lo sa Kay. Lo sa che c'è qualcosa di vero nella voce che ha sentito. Mi ha messo semplicemente in un angolo ad aspettare, non mi ha davvero perdonata e probabilmente non lo farà mai più.>>
Kaya sospira rumorosamente. <<Hai paura che lui possa fare di peggio.>>
<<Io lo so che lui farà sicuramente di peggio.>>
Ed è la pura e dolorosa verità.
<<Vuoi andare a spiarlo? >>
<<Ma sei impazzita?>> Rido. Spiare qualcuno non è qualcosa che mi appartiene.
<<Era solo un'idea. Comunque io lo avrei fatto.>> Sbuffa.

Quando apro gli occhi è quasi mezzo giorno. Kay non è accanto a me e la luce mi trafigge gli occhi assonnati.
Mi sono addormentata vestita, non ho le scarpe e sto morendo di freddo.
Infilo la prima felpa che trovo nell'armadio e mi precipito a controllare il cellulare.
Niente.
Freddie non mi ha più scritto, ne cercato o chiamato nelle ultime dodici ore.
Sto iniziando a preoccuparmi per lui e non solo per quello che potrebbe essere accaduto la scorsa notte.
Digito il suo numero ma niente da fare,non risponde.
<<Kaya!>>  Esco dalla sua stanza e mi catapulto in cucina, dove la trovo a fare colazione seduta sul tavolo.
Si infila un cucchiaio di cereali in bocca e mi fissa come se fossi improvvisamente impazzita. <<Buongiorno.>>
<<Oddio tua madre sta dormendo? >>
<<No,mia madre è a lavoro. Siamo sole,puoi urlare quanto vuoi.>>
<<Inizio a preoccuparmi Kay, non ho sue notizie e non mi risponde al telefono.>>
Kaya ci pensa su con le sopracciglia perfettamente disegnate e corrugate. <<Chiama Il suo amico, quel tipo bassino che sta sempre insieme a lui. >>
<<Jace? Non è da psicopatiche con manie del controllo?>>
Mi lancia un'occhiata velenosa. <<Beth dopo dodici ore che il tuo ragazzo non ti scrive è rapimento. Chiamalo.>>
Già forse Kay ha ragione,devo smettere di preoccuparmi di essere considerata ciò che so di non essere.
Jace risponde al quarto squillo.
<<Jace,ciao sono Beth. Non ho notizie di Freddie, volevo sapere se tu magari l'avevi visto.>>
<<Ciao Beth,so che è tornato a casa tardi ma non so altro, se riesco a rintracciarlo ti faccio richiamare, sta tranquilla.>>
La voce di Jace è gentile,pacata e nonostante non mi abbia detto più di quello che già sapevo,mi tranquillizza.
Almeno so che a casa ci è arrivato.
<<Grazie,ci vediamo.>>
<<A presto Beth.>>
Sbuffo rumorosamente. Kay si aspetta che io dica qualcosa,ma il punto è che non so neanche da che parte cominciare.
<<Quindi ti ha detto che vive?>> Mi chiede.
<<Già.>>
Kaya scende con un tonfo dal bancone, ciabatta fino alla porta e si infila le scarpe. La giacca e la sciarpa.
Prende le chiavi della macchina dal piattino d'argento davanti all'ingresso e fischia nella mia direzione.
<<Allora,ti muovi o no?>>
Forse non sono in me,forse non mi è mai importato abbastanza di qualcuno da sentirmi così spesata, vuota e persa senza una sua notizia. Infilo le converse e corro nel vialetto insieme alla mia migliore amica, che guida come una forsennata fino a casa di Freddie.
<<Ti aspetto in fondo alla strada.>> Sussurra quando arriviamo davanti alla villetta gialla.
Senza spegnere il motore mi scarica davanti all'ingresso di casa sua.
Non voglio bussare, suonare o mettermi a gridare il suo nome lanciando sassi alla finestra. Questa non sono io, ma che mi prende?
L'ansia si è impadronita di me e non sarebbe dovuto accadere.
Mi fido di lui,dovrei farlo almeno.
Magari ha solo bevuto troppo e si è addormentato di colpo, prima di riuscire a scrivermi che era tornato a casa.
Magari va tutto bene.
Nell'ultimo disperato tentativo prima di attaccarmi al campanello come una povera idiota,inaspettatamente Freddie risponde.
Mi appiattisco contro il muro sperando che nessuno mi abbia vista.
<<Ehi.>> farfuglio.
Le tende nella sua stanza sono chiuse.
<<Ehi,Beth. Scusa avevo il telefono morto.>> Ha la voce impastata dal sonno,il timbro basso e rauco mi fa accapponare la pelle.
<<È tutto ok Freddie?>>
C'è una piccola breve pausa. Un momento di silenzio in cui riesco a captare il suo respiro. <<Va tutto bene,ero solo stanco e il telefono si è scaricato.>>
<<O-ok.>>
<<Ho bevuto davvero troppa birra,sono rientrato alle 7 quindi torno a dormire. Ci sentiamo stasera.>>
Un artiglio gelido mi serra la gola,trasformando il mio respiro in un pianto strozzato che cerco di trattenere.
<<D'accordo a più tardi.>>
Riaggancio e mi infilo il telefono nella tasca dei jeans.
Cammino lungo il marciapiede e torno verso l'auto di Kaya.
C'è qualcosa che non va,lo percepisco come se lo avessi visto davvero.
Il punto è : cosa?

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