Dopo

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<<Non abbiamo speranza Freddie, dovremmo farcene una ragione e smetterla di farci del male.>>
Vorrei tenerlo accanto a me e non lasciarlo andare, ma non posso. Non ci fa bene stare insieme, questo ormai l'ho capito tempo fa.
<<Perché cazzo lo hai fatto eh Beth? Me lo sono domandato per tanto di quel tempo che ormai ho perso il conto delle volte in cui mi sono sentito una merda. Ero io che non andavo bene? Non ero abbastanza?>>
La sua voce é dura ma non è triste.
È incazzato.
La sento quella rabbia sorda e cieca montare dentro di lui, la stessa che l'ha invaso quella notte. L'ultima.
Vorrei dirgli quello che mi è passato per la testa, ma tutto sembrerebbe una scusa troppo flebile ed inutile.
Non ho giustificazione per quello che ho fatto, ma neanche lui.
<<Tu eri anche troppo Freddie.>>
Mi lascia andare allontanandosi. Un sorriso sinistro gli ombreggia il viso. <<Che fai mi prendi per il culo adesso?>>
<<Ma lo vedi che con te non ci si può parlare? Sei instabile e anche un po' psicotico. Non sono io quella che ha mandato tutto a puttane l'ultima volta. Tu hai combinato questo
casino!>> Strillo.
Non mi importa più di niente. Non mi interessa se qualcuno ci sta fissando o ascoltando. Non mi interessa se lo ferisco quanto lui ha fatto con me.
<<Adesso quindi sarei io quello fuori di testa? Eh Elisabeth?>>
Ce la urliamo addosso tutta la frustrazione di errori immensi e pesanti come macigni, ma non basta. La fiducia è scomparsa e con solo i sentimenti non si costruisce niente. Ci vuole rispetto, non rancore e quello di Freddie lo vedo spuntare ovunque.
Si passa una mano tra i capelli appiccicati dalla salsedine. Un ciuffo gli rimane dritto e nonostante tutto quello che ci siamo appena detti, per colpa dell'alcol e della mia naturale incoscienza, mi avvicino per sistemarglielo.
Quando infilo le mani tra le sue ciocche scure tutta la rabbia e l'odio vengono risucchiati via.
Lui non lo sa l'effetto che mi fa,non se lo immagina nemmeno.
Dice che io lo rendo debole tanto quanto lui fa con me, ma non è così. Si sbaglia di grosso.
Divento creta tra le sue mani e mi odio per questo. Intensamente e profondamente.
Io lo voglio sempre, nonostante tutto, nonostante noi.
<<Sei paranoico.>>
<<Tu mi hai rovinato la vita Elisabeth.>>
Gli accarezzo la fronte mentre le sue parole mi attraversano le viscere. Mi si avvinghiano addosso e mi mozzano il respiro.
Prima di andarmene mi avvicino piano a lui. Gli bacio la guancia, poi le labbra, il collo. Inspiro il suo profumo, mi prendo la mia ultima dose di lui. Lo assaporo e lo assorbo più che posso.
Non tornerò più indietro.
Freddie mi attira a se e mi bacia con trasporto per quella che sarà l'ultima dolorosa volta.
Mentre la su lingua accarezza la mia come se ne dovesse trarre ossigeno per respirare,ripenso a tutto quello che c'è stato e che non potrà essere cancellato.
I 'ti amo' detti al volo, di notte con il freddo nelle ossa. Le mani sporche di vernice bianca, la sera in cui gli ho ricordato quanto non fossi riuscita a dimenticarlo. I baci, le prese in giro, gli abbracci, i capelli, le lenzuola, la nostra canzone sparata a tutto volume, le mani intrecciate.
Ho sempre perso con te Freddie, dall'inizio. Da sempre. Eppure continuo a giocare sperando di arrivare alla fine, ma non ci riesco perché contro di te non ho mai vinto. Neanche una volta.
<<Ho rovinato anche la mia.>>
Lo lascio lì a fissare la mia schiena mentre mi allontano.
Mentre le lacrime mi rigano le guance accaldate, mi convinco di aver fatto la cosa giusta.

Game OverWhere stories live. Discover now