33-cosa?

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Naruto posò la tazza piena di latte calda sul tavolo vicino ai biscotti e accennò un sorriso alla bambina che iniziò a mangiare.

Erano passati un paio di giorni, e Naruto ne aveva approfittato per portare in giro il moro, ma era strano, non voleva parlare, e se iniziavano un qualche discorso faceva di tutto per chiuderlo al più presto. Quelle notti aveva dormito nella sua camera, e non aveva manco cercato di avere un qualche contatto, ovviamente manco lui ci aveva provato, non era colpa sua se Sasuke aveva la luna storta, non avrebbe fatto niente. Ultimamente aveva sempre la pazienza al limite, forse era anche per quello che il moro si era allontanato, ma era già successo e non sembrava che gli importasse, a lui piaceva stuzzicarlo, ed ignorarlo non rientrava in quella categoria, lo faceva soltanto infuriare.

Il biondo girò per casa, sasuke non voleva uscire così si era ritrovato a non fare niente. Il biondo si guardò in torno osservando alcune foto, molte erano di lui e suo padre, alcune anche con sua madre, ma erano davvero poche, certe erano anche della sua nuova famiglia, e il biondo non riuscì a trattenere una smorfia alla vista delle due foto vicine, in una suo padre con sua madre, mentre  nell'altra era con cissy. Non poteva negare che Cissy era veramente dolce e gentile, ma non poteva prendere il posto di sua madre, erano troppo diverse, sua madre era mille volte meglio. Ma era morta. Cissy invece era viva e vegeta.  In fondo anche Naruto vedeva la madre di Sasuke come una Mamma, forse anche per suo padre era così con quella donna. Ma era diverso. Lui non l'aveva dimenticata. Non aveva fatto come sue padre. Lui andava ogni anno a trovarla in cimitero, lui si prendeva cura delle sue cose. Cosa aveva fatto suo padre? Aveva lasciato qualche foto in casa e aveva mentito al proprio figlio nascondendole un'altra donna e una bambina. Ma lui non gli aveva detto niente di sasuke e mikoto. Ma in fondo che poteva importare a lui? In fondo lui e sasuke non erano fidanzati, e mikoto mica l'aveva addottato. Quei due invece si erano sposati e non gli avevano detto niente.
Improvvisamente la rabbia lo assalì, l'altro giorno non avevano finito il discorso, voleva urlargli contro così tante cose...

Il biondo spalancò la porta dello studio del padre trovandolo vuoto, di solito era sempre lì. Quella mattina non aveva manco visto cissy, e il pensiero che potessero essere insieme a fare chissà cosa lo fece infuriare ancora di più. Lentamente si chiuse la porta alle spalle e andò a sedersi alla sedia della scrivania piena di carte. Il biondo si chiese se poteva sbirciare il contenuto, in fondo era suo padre, non aveva niente da nascondergli giusto? O meglio, qualcos'altro.
Naruto iniziò a curiosare tra le carte, la maggior parte erano riferiti a casi risolti e non. Non riusciva a negarlo, amava leggere quelle scartoffie, tutte quelle storie di omicidi, rapine e tanto altro. Uno era anche di gare clandestine, la mente di Naruto tornò al giorno in cui aveva disegnato quella macchina sul banco, e al giorno in cui sua madre era morta chiusa in una macchina, ma era proprio quello che gli aveva trasmesso quella strana voglia. Il senso di potere quando si sedeva su un sedile per guidare, l'adrenalina del momento in cui premeva l'acceleratore. Anche lui aveva fatto delle gare clandestine, ma erano passati molti anni ormai. Come poteva un ragazzo che sognava l'adrenalina, che aveva accartocciato la legge per provarla, voler diventare poliziotto? Sembrava così assurdo. Eppure una parte di lui si teneva ancora stretto quel piccolo sogno, ma l'altra parte aveva sasuke. Era così confuso, in fondo con sasuke non aveva niente, non erano nemmeno fidanzati. Forse avrebbe dovuto pensare ad altro, forse Gaara aveva ragione, non poteva fare affidamento su una persona con cui non aveva nemmeno un rapporto definito. Non poteva sprecare così la sua vita, a rincorrere un ragazzo freddo e bipolare, anche se con lui era più dolce Non poteva mandare all'aria il suo futuro per quel piccolo sforzo.

~~~

Ormai era sera, ma il biondo non si era ancora spostato da quella scrivania, dal fissare un plico di fogli che aveva trovato in un cassetto. La mente del biondo si era ormai persa da ore in qualche meandro oscuro, non riusciva a pensare a niente, si era paralizzato da quando l'aveva letto. 
La porta dello studio si spalancò, è il biondo sobbalzò sorpreso, velocemente alzò lo sguardo incrociando quello del padre accompagnato da Cissy e gli altri
-Fratellone!- urlò Misa correndogli in contro con un sorriso sulle labbra, il biondo le sorrise e le accarezzò la schiena per poi tornare a fissare il gruppo di persone che era rimasto sul ciglio della porta, quando il suo sguardo incrociò quello del moro lui se ne andò lasciandolo solo con i due adulti, che lo stesse evitando?
-Naruto non dovresti entrare qui dentro quando tuo padre Non c'è- disse Cissy accennando un sorriso teso, il biondo la congelò con un solo sguardo
-si da il caso che sia da quando ho quattro anni che entro quando mi pare- disse sfilandola a ribattere
-o-okay- disse la donna abbassando lo sguardo, Minato le sorrise e le cinse i fianchi con un braccio attirandola a se  lasciandole un bacio sulla fronte, come se Naruto non ci fosse, il biondo prese una penna e firmò il figlio che aveva tanto osservato prima di alzarsi infastidito 
-ora avete la mia firma. Se morite per questa stupida missione suicida prenderò con me Misa, comunque mi fa piacere essere venuto a sapere che se non fosse per questo foglio Non mi avresti detto niente di loro. Grazie mille "papà"- soffiò gelido il biondo lasciando il foglio a Cissy e uscendo dallo studio. 

Perché tutti volevano abbandonarlo? Prima sua madre, ora suo padre. Perché non poteva avere una vita felice? Perché ora anche sasuke si stava allontanando? Anche Kiba non ne voleva più sapere. Forse era destino. Forse doveva andarsene sul serio, farsi una vita lontana da tutti loro, aprire un nuovo capitolo della sua vita...ma per quanto lo ripetesse Non riusciva a farlo, non poteva sradicare quelle radici, non poteva abbandonare la casa di sua madre, Non poteva abbandonare sul serio tutto e tutti.

𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒎𝒊  𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 ˢᵃˢᵘⁿᵃʳᵘ Où les histoires vivent. Découvrez maintenant