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Conoscenza
Cap.15


Suo padre era rimasto scioccato subito dopo aver saputo il nome del mangiamorte che il giorno prima era approdato al manor per mettere apposto le diverse cose.
Draco era riuscita a vederla quella paura, l'aveva percepita, toccata, respirata.

"Padre?" chiese, tentennando.
"E' un disastro..." disse quello, girandosi e sospirando. "Un disastro... E tutto per ritrovare quel ragazzo! Ma che ti è saltato in mente, Draco? Perché hai voluto salvarlo a tutti i costi?"

Draco non riusciva a capire come suo padre potesse parlare in quel modo.
Di Harry, poi.
Quell'Harry che gli aveva dato una seconda possibilità, una possibilità per vivere la sua vita fuori da Azkaban.

"Tu sei qui, con me, solo grazie a lui."
"Draco, non ricominciare con questa storia, noi-"
"Noi cosa?" domandò il biondo, avvicinandosi e spingendo il padre di poco "Noi cosa, esattamente? Tu sei stato ad Azkaban, padre. E guarda come ti sei ridotto, ancora non la dimentichi. Come pensi sarebbe finita se Potter ci avesse lasciato morire lì?"

Draco vide Lucius guardarlo e sospirare, quasi come a capire, finalmente, le sue intenzioni.
Ce ne aveva messo di tempo per lasciarsi andare Malfoy Senior, ma per il minore del manor, una speranza si era aperta.

"Padre, voglio ripagarlo della vita che ci ha... donato. A me, a te, a mia madre."
Lucius sospirò e poggiò una mano sulla spalla di Draco, andando a sedersi poi sulla poltroncina, riprendendo il bicchiere.

"Dov'è ora?" chiese l'uomo, bevendo un goccio di Martini.
"Sopra..." rispose il biondo, sedendosi e prendendo il suo bicchiere. "Sta dormendo."
"Come sta?"
"Non molto bene ma si sta riprendendo."

Lucius annuì e bevve, posando il bicchiere vuoto sul tavolo.
"Chi lo sta seguendo?"
"Nott... Theodore Nott."
"Bene... Ho saputo che è diventato un ottimo medimago."
"Il migliore."

Malfoy Senior rise e si fece versare da Crunchy un secondo bicchiere.
"Provvederò a cercare un modo per dividere questo vostro legame."
"Padre, con tutto il rispetto, non è quello che mi preoccupa." Disse prontamente Draco.
"E cosa?" domandò Lucius.

Il biondo si morse le labbra ed affondò nel bicchiere di Martini, pregando che il padre non si infuriasse e si richiudesse a riccio, cosa che avrebbe spezzato quel piccolo legame che avevano appena creato.
Quello che doveva chiedergli, però, era davvero importante.

"L'uomo col serpente."
Lucius ingurgitò saliva e sospirò, accavallando le gambe elegantemente.
"Mi dispiace Draco, non posso dirti nulla."
"Perché?" insistette il biondo, posando il bicchiere.

Malfoy Senior sembrò valutare molte rispose e, per Draco, sembrò valutare anche il dirgli o meno quel che lui chiedeva.
Il rampollo di casa Malfoy incrociò mentalmente le dita e sperò vivamente che quello gli dicesse tutto.

"Sono cose ancora troppo grandi per te."
Draco sospirò ed abbassò il viso, nascondendolo fra le mani.
"Quest'uomo... Verrà a riprendersi Potter?"

Lucius non rispose subito alla domanda.
"Te lo chiedo perché tempo fa, Potter mi disse che Lui torna sempre."
"E' vero."
Draco alzò il viso, guardando con preoccupazione il padre.

"Potter ha ragione. L'uomo col serpente non lo lascerà mai in pace, fino a quando non lo farà completamente suo."
"Non puoi dirmi qualcosa di... Lui? O... quello che ha fatto a Potter?"
Lucius ci pensò a fondo e poi annuì.

"L'uomo col serpente era un mangiamote del signore Oscuro.
Da quello che so di lui, all'inizio era un mago che lavorava al ministero. Tu-Sai-Chi lo ha fatto rapire ed ha tentato diversi incantesimi di controllo per avere un infiltrato all'interno del ministero stesso."
"Ma non ne aveva già? La Umbridge non era una di loro?"
"L'uomo col serpente è stato uno dei primi esperimenti, diciamo. Esperimenti fatti con la magia oscura, Draco."
Il biondo annuì.

"Dopo esser stato sottoposto a tutta questa magia, la sua mente è come... Impazzita, diciamo. Non è stato più lo stesso ed è diventato... Strano. Impossibile da tenere a bada. Il signore Oscuro stesso faceva fatica a tenerlo buono, per questo la ha messo a pattugliare i mangiamorte in prima linea."
"Come Taipan?"
"Si, come Taipan."

Draco incrociò le braccia e socchiuse gli occhi.
Possibile che quest'uomo col serpente fosse Taipan e non Marcus? Forse i tre erano la stessa persona.
Se così fosse stato, aveva già qualcosa in pugno ma di certo, nulla si stava prospettando facile.

"Negli anni, quest'uomo col serpente è diventato impossibile da tenere ed il signore Oscuro lo rinchiuse nelle segrete del manor dei Rookwood. Ci rimase per molto tempo, fino allo scoppio della guerra. Tu-Sai-Chi lo liberò dicendogli che doveva catturare Harry Potter e portarglielo, vivo."
Draco si fece due conti e poi annuì, cercando di memorizzare le informazioni.
"Alla fine della guerra quest'uomo è fuggito dagli Auror ed attraverso il resto dei mangiamorte, si sposta fra i continenti cercando ancora Potter."
"Perché?" chiese, allora, il biondo.
"L'ultimo ordine impartitogli da Tu-Sai-Chi è stato: Trovalo e portamelo. Se non vuole seguirti, costringilo in tutti i modi che conosci, rendilo schiavo senza ucciderlo. Fallo soffrire."

Draco si portò le mani alla bocca, guardando il padre con vero terrore.
Il signore Oscuro aveva davvero chiesto all'uomo col serpente tutte quelle cose?

"Potter è stato rapito da lui?"
"No" rispose con fermezza Lucius "Non è stato rapito da lui. Potter è caduto vittima di riscuotitori di pegni."
"Cioè?" domandò Draco.
"Da quel che so, un poveraccio nato babbano aveva perso molti soldi giocando ed aveva promesso ai suoi strozzini il signor Potter come pagamento."
"E perché proprio lui?"
"Dopo la sconfitta di Tu-Sai-Chi, è diventato famoso fra i venditori di schiavi umani. Una celebrità come giocattolo sessuale è sempre ben accetta in quei posti."
Draco annuì.

"Dopo averlo seguito ed esser riuscito a rapirlo, lo ha dato in pagamento a questi strozzini che lo hanno scambiato in galeoni con qualche commerciante di schiavi."
"E da lì è cominciato il suo martirio."
"Esatto." Concluse Lucius.

Draco sospirò, incrociando le braccia.
"Come è finito nelle mani dell'uomo col serpente?"
Lucius lo fissò e si inumidì le labbra.
"Lo ha semplicemente preso da uno dei compratori, uccidendo quest'ultimo. Niente di più complicato."

Il biondo si morse le labbra e fece mente locale su tutte le cose che Harry gli aveva raccontato. Se non aveva capito male, il padre aveva seguito gli spostamenti del corvino e dell'uomo col serpente, di conseguenza molte cose poteva spiegargliele.

"Potter continua a rimembrare di una volta in cui è stato rinchiuso al buio. Sai nulla?"
Lucius alzò gli occhi e si portò una mano al mento, facendo mente locale. Draco si morse le labbra e sperò che il padre si lasciasse sfuggire qualcosa in più.

"Due anni fa, verso Febbraio... Potter era stato di nuovo preso dall'uomo col serpente e, visto che gli Auror erano alle sue costole, quest'ultimo aveva deciso di rinchiuderlo in un manor degli ex mangiamorte in disuso. Nelle cantine, per la precisione.
Quel che so è che non ha visto la luce del sole per circa tre mesi. Ha continuato a vivere in quella cantina da solo, senza nulla, incatenato al muro per tutto il tempo."
Draco aveva preso la forma dello shock vero e proprio.
"Mi è stato raccontato che quando è andato in astinenza da droga, ha cercato di liberarsi e si è ferito. Perse molto sangue, alcuni pensavano che sarebbe morto dissanguato in quello scantinato."

Il biondo si alzò girandosi, respirando affannosamente.
Com'era riuscito Harry a sopravvivere per tutto quel tempo?
Com'era riuscito a resistere?
Lui sarebbe morto.

"Draco?" lo richiamò il padre.
"Scusa ma... Non riesco a capacitarmi di questa cosa."
"L'uomo col serpente non è più un essere umano..." mormorò Lucius, guardandolo e sospirando, "Devi pensarla in questo modo."

Per forza! Pensò Draco, guardando fuori dalla finestra.
Come può essere catalogato ancora come uomo? Dopo quel che ha fatto?
Non è un uomo... E' un mostro.


"Draco, Potter è sopravvissuto."
"Lo ha violentato, vero?"
Lucius sospirò e si mosse sulla poltroncina.
"Credo anche più di una volta. Lo sai, l'afrodisiaco richiede il suo pagamento..."
Draco si girò e tornò seduto, mettendo la testa fra le mani.

"Non ci credo ancora."
"Harry Potter, mi duole ammetterlo, ma è un ragazzo forte. Non ha mangiato per giorni, ha bevuto solo acqua piovana per parecchio tempo ed è ancora qui."

Non morirà mai quello, ridacchiò Draco fra sé e sé.
Harry era fatto così, sopravviveva.
Qualsiasi cosa gli accadeva, lui ne usciva sempre vivo.

"Cos'è successo poi?"
"Potter è stato spostato da dei sottoposti che se lo sono lasciati scappare. Ha continuato ad essere sballottolato fra ricconi e l'uomo col serpente per tutto il tempo ma, se non erro, l'esperienza nella cantina è stata la più dura."
Draco mormorò di sottofondo e sospirò.

"Non vuoi proprio aiutarmi?"
Lucius girò il viso e sembrò mordersi le labbra, quasi propenso a dire qualcosa, ma poi scosse la testa e Draco si appoggiò alla poltroncina, sconfitto.

"Ho un'altra domanda." Mormorò il biondo, guardandolo, poi.
Lucius annuì.
"Perché, ora che Tu-Sai-Chi è morto, quest'uomo continua a seguire Potter?"
"Semplicemente perché lui è ancora convinto che sia il suo compito. Hanno cercato di fermarlo ma lui ascoltava ed ascolta, tutt'ora, solo il signore Oscuro."
"Quindi... Continuerà a cercarlo ed a tenerlo con sé fino... Alla morte?"
"Fino alla morte." Concluse Lucius, annuendo.

Draco sospirò e si fece versare da Crunchy dell'altro Martini. Non voleva e non poteva credere alle sue orecchie.
Harry aveva ragione. Quell'uomo sarebbe tornato a prenderlo.

"Verrà qui a prenderlo?"
"Si, come ha sempre fatto."
"Ma come farà?" chiese, pensandoci un secondo, "Noi siamo legati da un legame di schiavitù. Potter starà male."
"In questi anni, mentre cercavi Potter, hai mai trovato le persone che lo hanno comprato?"

Draco si appoggiò al divanetto e ci pensò su.
Era riuscito a seguirlo tramite alcune spie ed aveva conosciuto solo i ricconi che erano riusciti a prenderlo per controversie, senza comprarlo ad un'asta.
I compratori, invece, sembravano essere scomparsi misteriosamente.

"No... Non li ho mai incontrati."
"Questo perché l'uomo col serpente, per avere Potter, li ha uccisi."
"Come?" chiese il biondo, tirandosi a sedere di scatto.
"Il modo più facile per dividere uno schiavo dal suo padrone è quello di uccidere una delle due parti."

In quel momento, Draco, provò davvero paura.
Se quello che suo padre stava dicendo era la verità, l'uomo col serpente sarebbe approdato nel suo manor e l'avrebbe ucciso, rendendo così Harry libero.

"Devo trovare il modo di dividermi da Potter prima che questo accada."
"Farò anche io le mie ricerche. Immagino che il venditore sia stato eliminato."
Draco si morse la punta della lingua ed annuì.
"Sarà meglio mettere degli incantesimi protettivi intorno al manor. Quest'uomo non si presenta mai di persona – all'inizio - e manda dei sottoposti, perciò, per ora, sei al sicuro."

Crunchy versò altro Martini ed i due ripresero a bere in silenzio.
Draco aveva appreso molte cose su quest'uomo col serpente ed ora conosceva anche la motivazione sul perché cercava sempre e costantemente Harry.
Violentarlo e renderlo schiavo era stato un modo semplice e veloce per abbattere le sue barriere e impedirgli di avere una volontà propria.

"Non puoi dirmi null'altro? Com'è fatto, insomma, cose così..." tentò ancora Draco.
"Potter non ti ha detto nulla?"
Il biondo scosse la testa.
"Mi ha detto che ha le spalle grandi e gli occhi piccoli. Sembra la descrizione di Marcus."
Lucius si mosse distrattamente sulla poltrona e Draco alzò un sopracciglio.

"Non lo ricorda?"
"No... Continua a ripetere L'uomo col serpente ma niente di più."
"Capisco." Soffiò l'uomo.

Draco immaginò che il padre non gli avrebbe rivelato nulla ma dalle sue movenze, sembrava proprio che Marcus e l'uomo col serpente fossero la stessa persona.
Questo gli regalava un bel vantaggio se così fosse stato.
Conosceva la sua faccia.

"Cosa voleva Marcus?"
Draco prese il bicchiere e ne bevve un sorso, ripensando ai discorsi fatti con il mangiamorte.
"All'inizio ha detto che gli devi dei terreni."
"Terreni?"
"Si... qualcosa che la sua famiglia deve riscattare."
Lucius annuì.

"Ha parlato di alcuni documenti di cui avete discusso durante il periodo del lord Oscuro."
"Ti ha detto quali documenti?" domandò l'uomo.
"Mh, no. Non me ne sono interessato, dopo tutto lui non sembrava propenso a dirmelo."
"Giustamente." Concluse Lucius.

"Ha parlato anche della gerarchia fra mangiamorte."
Malfoy Senior alzò gli occhi verso quelli del figlio e si sistemò sulla poltrona, quasi colpevole di quello che stava per accadere.
"Padre, che cosa intendeva? Pensavo fossimo fuori da questa storia."
"Purtroppo..." cominciò Lucius "Noi non... abbiamo il diritto di prendere o meno tale decisione. Ero un mangiamorte in prima linea, è vero, ma non così in alto da decidere."
"Vuoi dire che tutta questa storia non è ancora finita?"
"No."

Draco sospirò e si alzò, lasciando il bicchiere sul tavolo.
"Io non voglio entrarci in questa storia."
"Hai il marchio, sei un mangiamorte in prima linea, devi eseguire gli ordini."
"Ero un mangiamorte, padre. Ero."

Lucius non sembrò molto convinto e Draco sentì il peso tornare a tormentarlo.
Come avrebbe potuto proteggere Harry e fare il mangiamorte nello stesso tempo?

"Cosa dobbiamo fare, esattamente?"
Malfoy Senior si mosse ancora sulla sedia e sospirò.
"Tu nulla, Draco. Penserò io a tirarti fuori da questa cosa."
"Eh?" il biondo non poteva credere alle sue orecchie.
"Non sono stato un ottimo padre. Solo ora me ne accorgo e con tua madre abbiamo deciso che mi prenderò tutte le responsabilità. Ti tirerò fuori da questa storia, Draco. Sarà il mio riscatto nei confronti del debito che devo a Potter."

Draco si diede un pizzicotto perché, davvero, non credeva alle sue orecchie.
Prima si era arrabbiato, poi lo aveva perdonato ed infine aveva deciso di proteggerlo.
Proteggerlo dalle stesse persone che avrebbero distrutto lo stesso ministero per avere Harry Potter nelle loro mani.

"Padre, non..."
"Pensa a Potter. Rimettilo in sesto, fallo tornare com'era una volta."
"Ma prima avevi detto che-"
"Lo so cos'ho detto."

Il biondo lo guardò ancora sbalordito e si diede un secondo pizzicotto, tanto per.
Magari il primo se l'era immaginato, come tutta la conversazione avuta con il padre.

"Provvederò a trovare il modo per scindere il legame."
"Ci sta pensando la Granger."
"La Granger?" domandò Lucius, alzando un sopracciglio, "La nata babbana?"
Draco annuì.

"Hermione Granger è una strega brillante e per salvare Potter farà di tutto. Troverà la soluzione, ne sono sicuro."
"Bene." Mormorò Lucius, quasi infastidito.
"Sta lavorando con Nott, quindi non ci saranno grandi problemi."
Malfoy Senior annuì ancora e si alzò, sospirando.

"Ci incontreremo ancora per parlare, Draco. Immagino che Marcus non ti lascerà stare ora che sa di Potter."
"Quindi verrà a prenderlo?"
Lucius distolse lo sguardo e prese il bastone.
"Prenderlo è una parola grossa ma, in sostanza, tornerà qui."

Il biondo si morse la lingua ed immaginò che tutti i pezzi del puzzle stavano andando al loro posto. Con quell'ultima affermazione, Lucius aveva fatto capire a Draco che l'uomo col serpente poteva essere Marcus e che, quindi, la reazione di Harry alla sua vista, ne era una conferma.

"Padre, ti ringrazio."
Lucius lo guardò e si avvicinò, poggiando una mano sulla spalla del figlio, guardandolo con amore per, davvero, la prima volta in tutta la sua vita.

"Stai attento. Proteggi il manor e non dare nulla per scontato.
Proverò io a bloccare le forze oscure che cercano di trascinarti, ancora, nel buio."
Draco annuì ed abbassò il viso senza saper che dire.
Non capitava spesso che Lucius Malfoy mettesse la sua vita dopo quella di qualcun altro.

"Grazie."
Lucius sorrise e si avvicinò al camino, entrandovi.
"Mandami un gufo come hai notizie di qualcosa ed io farò la stessa cosa. Teniamoci in contatto, ogni cosa è fondamentale ora come ora."
Draco annuì e Malfoy Senior tornò a casa sua.

§§

Il pomeriggio appena trascorso con il padre aveva dato a Draco alcune delucidazioni e tanti dubbi.
Marcus era l'uomo col serpente?
Taipan era l'uomo col serpente?
Tutti e tre erano la stessa persona?

Harry aveva avuto paura di Marcus e lo aveva espressamente pregato di non portarlo via, mentre quest'ultimo gli aveva urlato "Ecco dov'eri, bastardo!"
Lo scambio di battute avuto fra i due poteva, anche, sembrare solo casuale ma l'intervento di Lucius aveva dato quello sprint per pensare che, in verità, Marcus fosse l'uomo col serpente.

Si guardò intorno, aspettando che la Granger fuoriuscisse dal camino da un momento all'altro.
Oltre a Nott, lei era l'unica con cui avrebbe potuto parlare di una situazione del genere.

Dire queste cose ai suoi due amici, Zabini e Parkinson, sarebbe equivalso ad un problema mondiale, senza scordare che anche i loro genitori facevano parte della schiera dei mangiamorte.
Se avesse aperto bocca, lui stesso sarebbe stato in pericolo.

Di parlare con gli Weasley era, decisamente, fuori discussione.
Lenticchia si sarebbe fatto prendere dal panico ed avrebbe schierato mezzo mondo Auror davanti al suo manor pur di proteggere l'amico, svelando così che Harry Potter fosse vivo.

La piattola rossa, invece, avrebbe sicuramente ordinato a Draco di prepararle una stanza e, con quel muso da cavallina rompi scatole, si sarebbe trasferita al manor, sicuramente nel letto di Harry e non se ne sarebbe più andata.

Hermione Granger era l'unico elemento con cui il biondo potesse parlare ed avere un colloquio decente, anche se solo il pensiero lo infastidiva.
Certo, i tempi erano cambiati, ma Draco non sopportava la riccia per il suo stato di sangue, più che altro per il suo modo saccente di imporre le cose.

Lo stesso Nott aveva deciso di fare coppia con la Granger per salvare Potter e, per quanto la cosa fosse strana, Theodore non aveva detto nulla.
Anche lui, però, ogni volta faceva notare quanto la ragazza fosse un'impertinente rompi scatole e di come mettesse bocca su qualunque cosa il moretto facesse.

"Harry, Harry..." mormorò fra sé e sé, sospirando e guardando il Martini nel bicchiere.
"Possibile che ogni volta tu sia in pericolo?" si chiese, bevendo l'ultimo sorso del liquido.

Draco ci pensò davvero molto.
Harry Potter era sempre e continuamente in pericolo, qualsiasi cosa facesse, chiunque affrontasse, la sua vita non sembrava volergli regalare la tranquillità.

Aveva vissuto in modo normale per qualche mese e poi era caduto schiavo di un poveraccio pieno di debiti.
"Quanto ancora dovrà soffrire?" chiese al nulla.
"Sarà mai libero?" domandò, sospirando e posando il bicchiere.  

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