Kindly Calm Me Down

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  Kindly Calm Me Down
Calmami dolcemente
Cap.22




La mattina del venticinque dicembre arrivò soleggiata e fresca.
La neve era caduta a secchiate durante la notte e Draco, quando si svegliò, trovò il giardino imbiancato.
Piccoli fiocchi ancora scendevano dal cielo, coprendo le finestre ed il corrimano della ringhiera neri.

"Buongiorno signore" pronunciò Crunchy avvicinandosi al biondo, sorridendo, "Vedo che è sorridente, signore."
"Si" rispose il biondo, guardando fuori dalla finestra "Questo tempo mi mette di buon umore."

L'elfo annuì muovendo le orecchie e sorridendo, avvicinandosi poi al letto del padrone.
Draco si girò verso Crunchy per prendere la sua colazione ma, quando lo trovò con le mani in mano, alzò un sopracciglio.

"Crunchy."
"Si?"
"Dov'è la mia colazione?"

L'elfo sorrise e tolse le coperte dal ragazzo, avvicinando le ciabatte al letto, prendendo poi una vestaglia chiara.
Draco lo guardò di sottecchi, scendendo dal letto ed infilandosi poi il capo d'abbigliamento.

"Crunchy..."
"Farà colazione con Harry Potter, signore."
"Che?" lo squadrò il biondo.
"Si, io e Priscilla abbiamo preparato tutto nel salone, signore.
E' la mattina di Natale e ad Harry Potter piacerà fare la colazione di Natale."

Draco lo guardò accigliato e poi sospirò, nuovo di queste pratica babbane.
Si alzò dal letto, chiudendosi la vestaglia, per poi entrare in bagno sistemandosi un po' i capelli.
Acchiappò lo spazzolino ed aprì l'acqua, sciacquandosi prima i denti e poi il viso, asciugandosi poi con tutta lentezza.

Si diresse ancora una volta in stanza, aprendo l'armadio per scegliere qualche vestito adatto all'occasione.
L'elfo lo guardava da lontano e sorrideva, tenendo le mani lungo i fianchi, con le orecchie ben alzate.
Draco lo guardò e alzò un sopracciglio.

"Mi aiuti a scegliere qualcosa di... insomma, per non fare brutta figura."
"Ci vada in pigiama, signore."
"Che?!" Il biondo lo guardò spalancando gli occhi.
Mai che un Malfoy si presentasse in pigiama!

"Come hai detto?"
"Signore, sono sicuro che Harry Potter apprezzerà, signore."
"Ma... In pigiama!" ripeté, marcando l'ultima parola.
"Si... In pigiama" sorrise l'elfo.

Draco immaginò che era tutto un complotto per farsi disconoscere dal padre e chiuse l'armadio sbuffando, sistemandosi al meglio nella vestaglia per poi uscire dalla stanza, facendo le scale con il broncio che gli arrivava fino ai piedi.

"Harry è già in salone?"
"Si, da questa mattina, signore."
Il biondo sbuffò, immaginando suo padre incavolarsi nero alla scoperta di un Malfoy che va in pigiama, in ritardo, a fare colazione con un ospite.

"Signore, una cosa" lo bloccò Crunchy, alla fine delle scale "Abbiamo fatto un regalo ad Harry Potter, signore."
"E... quindi?" chiese Draco, non capendo il nesso.
"Da parte sua, signore."
"Che?!"

Il biondo immaginò che la sua vita stava letteralmente andando in pezzi quando anche i suoi elfi domestici facevano tutto al suo posto, senza dirgli niente.
Lo comandavano, gli dicevano cosa fare, cosa dire e cosa pensare.
Altro che complotto!

"Ma chi vi ha detto di fare una cosa del genere?"
"Vuole conquistare la fiducia di Harry Potter, signore?"
"Beh..."
"Allora non faccia storie."

Draco si sentì così oltraggiato che decise di camminare via, fermandosi giusto davanti allo specchio per darsi una sistemata ai capelli.
Davvero un elfo si era rivolto a lui in quei modi?
Assurdo.

Entrò in sala con un malumore che poteva trasportare massi di sette tonnellate ma, quando vide Harry giocare con Priscilla, tutto tornò normale.
La sola visione di quel ragazzo lo faceva esageratamente felice.

Il corvino era seduto a tavola e, mentre sorseggiava del caffè latte, giocava a carte con Priscilla o, almeno, ci provava.
L'elfa non sapeva giocare e più andavano avanti, più sbagliava.
Secondo quel che diceva Harry, stavano giocando a scopa.

"Buongiorno" sorrise Draco, avvicinandosi.
"'Giorno!" rispose il corvino, girandosi verso il biondo, mentre Priscilla prendeva le carte e spariva.
"Vedo che ti sei alzato presto."
"Si, uhm... Non riuscivo a... dormire."

Draco squadrò Harry, mentre si sedeva e si serviva del latte nella tazza.
Il corvino aveva il fiato pesante e gli occhi lucidi, segno che di lì a poco avrebbe avuto bisogno di lui.
Glielo avrebbe chiesto?

"Ti senti male?" domandò, quindi, sorseggiando il caffè latte.
"Ah... Non ancora... Mi sento solo strano."
"Promettimi che non ti ridurrai come l'ultima volta."
Harry indugiò molto sulla risposta e preferì sospirare, anziché dire qualcosa.

"Potter, sai bene che-"
"Lo so!" scattò il corvino, poggiando la tazza sul tavolo "Lo so, verrò da te ma è difficile, okay? E' difficile pensare a te che mi... ecco... dopo tutto quello che è accaduto."
Draco sospirò e si nascose dietro la tazza, non sapendo cosa replicare.

Per lui, dopo tutto, era ancora più strano, visto che Harry gli piaceva da impazzire.
Era passato dall'odiare all'amare una persona in un lasso di tempo così minimo...
Probabilmente, però, lui lo era sempre stato... era stata la realizzazione del concetto che aveva richiesto del tempo.

"E' strano anche per me, Potter" proferì Draco, abbassando la tazza "Ma dopo averti cercato così tanto, non posso permettermi di farti star così male. I tuoi amici credono in me."
Il corvino sospirò, abbassando lo sguardo.

"Non ti farò nulla che tu non voglia. Prima mi ti farai aiutare, meno dovrò agire sul tuo corpo... Immagino tu l'abbia capito."
"Si..." mormorò Harry, prendendo un biscotto.

Il rampollo di casa Malfoy sospirò e ricominciò a sorseggiare la tazza, decidendo di concludere quel discorso lì.
Sperò vivamente che il corvino avesse capito la gravità della sua situazione.

Crunchy si materializzò nella sala con un lungo pacco in mano.
Entrambi i ragazzi si girarono verso l'elfo e Draco immaginò che si trattasse del regalo che quello gli aveva detto poco prima.

Il piccolo si avvicinò ad Harry ed appoggiò la scatola accanto a lui, sorridendogli e muovendo le orecchie.
Il corvino alzò un sopracciglio e si girò verso il biondo che, prima scosso come lui, aveva di nuovo preso l'espressione più apatica del solito.

"Cos'è?" gli chiese, guardandolo ancora.
"Buon Natale, Harry" sorrise Draco, incrociando le braccia.
"Aspetta..." mormorò di rimando il corvino "Tu... mi hai fatto un regalo?"
"Non dovevo?" domandò Draco, alzando un sopracciglio.
"Ah... no, è solo... strano."
"Aprilo."

Harry annuì e si girò verso il pacco, cominciando a scartare la carta.
Il biondo era più curioso dell'altro al sapere cosa mai contenesse quel pacco... A che avevano pensato gli elfi?

La carta scoprì uno scatolone ed Harry si aiutò con un coltello nel spezzare la parte superiore.
Aprì le ante lentamente ed un bastone fece capolino.
Gli occhi del corvino si illuminarono.
Una scopa.

"E' una... scopa!" urlò "Un manico di scopa!"
Draco alzò un sopracciglio, girandosi verso gli elfi.
Harry non poteva volare, si sarebbe allontanato da lui e di conseguenza si sarebbe fatto del male, perché allora avevano preso proprio la scopa?

"E' da tanto che voglio volare... Mi riporta indietro durante gli anni del Quidditch!" continuò il corvino, sempre più felice, mentre toglieva la pellicola dalla scopa, scoprendola di un color nero aristocratico, con la montatura in argento placcato.

"Il padrone voleva volare con lei, signore" sorrise Crunchy "Voleva farle ricordare anche questa gioia" continuò, sorridendo poi a Draco.
Il biondo sospirò ed annuì, quando Harry si girò verso di lui, felice.

"E' vero" gli sorrise, mangiando un biscotto "E' da tanto che non volavi ed ho pensato che fosse, di certo, il regalo migliore che potessi ricevere."
"Grazie..." rispose subito il corvino, girando intorno al tavolo con la scopa "Grazie Draco..." si avvicinò al biondo, buttandosi fra le sue braccia, stringendolo.

Draco sgranò gli occhi e lo guardò un po' scettico, non capendo bene la reazione dell'altro ma decise comunque di assecondarlo.
Harry alzò il viso, allungando le dita su quello del biondo e si avvicinò con le labbra, baciandolo e stringendosi a lui.

Il biondino andò quasi a fuoco a sentire la lingua dell'altro sulle sue labbra e decise di schiuderle, facendo scontrare i loro organi semimobili. Succhiò e morse la lingua del corvino, stringendolo a sé, mentre quell'altro si sistemava sulle sue gambe, strusciandosi un poco.

"Vuoi farlo... ora?" gli chiese, accarezzandogli la schiena, infilando una mano sotto la camicia del pigiama.
"Mh..." rispose Harry, abbassando di poco il viso "Non ho voglia di... quello... Però ecco..."
"Va bene" lo bloccò subito Draco, baciandogli il collo "Non andrò fino in fondo... Ti regalerò solo del piacere."
Il corvino annuì e sorrise, riprendendo a baciarlo, attaccandosi a lui come un'ultima ancora di salvezza.

Lo svolazzare di una civetta, però, bloccò i due.
Draco riconobbe immediatamente il pennuto, era il volatile di casa Grengrass e legata alla zampa, teneva una lettera.

Sorrise ad Harry e si allungò verso la civetta, slegando la lettera ed aprendola.
Quel che sopra vi era scritto non gli piacque per niente e sospirò amaramente, portandosi una mano fra i capelli.

"Chi ti scrive?" gli domandò Harry, cercando di sbirciare.
"Un'amica..." rispose il biondo, piegandola per poi farlo alzare.
"Brutte notizie?" gli domandò ancora, guardandolo dirigersi verso la porta.
"Scusami Harry... Ci vediamo fra poco, okay? Dopo voliamo un po'" e, detto questo, uscì dalla stanza.

§§

Caro Draco,
mi spiace che tu non sia potuto venire ieri sera.
Mio padre, purtroppo, non ha reagito alla stessa maniera ed ha mandato una lettera a tuo padre, chiedendo delle spiegazioni approfondite sulla tua mancanza.
Mi auguro che ciò non ti faccia avere dei problemi, ti ringrazio molto per il tuo pensiero, aspetterò il regalo di Natale con ansia.
Astoria.


La lettera era chiara.
Il padre di Astoria si era arrabbiato ed aveva mandato una lettera a Lucius.
Sperò vivamente che suo padre lo coprisse, facendo ragionare il signor Grengrass.

Decise comunque di spedire una lettera a Malfoy senior, scrivendogli la scusa che aveva usato per la mancanza alla cena di Natale.
Non poteva permettersi che il padre scrivesse qualcosa di diverso, avrebbe mandato tutto in malora!

Poggiò la piuma sul foglio e poi la rialzò, facendo cadere una goccia sulla carta bianca.
Un pensiero aveva attraversato la sua mente.
Se suo padre avesse scritto una scusa diversa e Grengrass senior si fosse arrabbiato, il matrimonio sarebbe stato cancellato.
Lui sarebbe stato libero.
Libero di stare con Harry.

Sospirò e accartocciò il foglio, prendendone uno nuovo, scrivendo a suo padre.
Non poteva cancellare così il suo matrimonio, Lucius avrebbe avuto dei gravi problemi e non poteva permetterselo, dopo quel che era successo fra di loro.

"Crunchy" chiamò, infilando la lettera in una busta.
"Ha chiamato signore?"
"Si... Spedisci questa lettera a mio padre, è urgente."
"Subito signore" e l'elfo sparì, lasciando il biondo da solo.

Possibile che Harry gli desse così tanti problemi?
In un modo o nell'altro, a causa di quel Grifondoro testa di rapa, lui aveva dei problemi da risolvere.
Il problema era proprio che quei problemi, non erano facili da risolvere.

Problema di problemi, con un problema di... Ah, Fanculo Potter!
"Draco?"
Il biondo alzò il viso di scatto, guardando il corvino entrare in stanza con il fiato pensante.
Si stava mordendo le labbra e camminava lentamente, con lo sguardo arrossito.

"Harry... mi dispiace di averti lasciato così" mormorò, sospirando ed alzandosi.
"Non fa nulla... hai...risolto?"
"Si... Vieni qui, dai."

Harry gli andò incontro e si buttò fra le su braccia, ansimando un poco ed arrossendo al massimo, vergognandosi di quel che stava facendo.
Il suo corpo, però, ne aveva bisogno.

"Harry..." mormorò il biondo, girandogli intorno ed abbracciandolo da dietro,togliendogli gli occhiali ed infilando una mano sotto la camicia "Andrà tutto bene, tranquillo..." una delle mani scivolò oltre i pantaloni verdi del pigiama ed incominciò a massaggiare il sesso del corvino, lentamente e con dolcezza.

Harry si attaccò a lui, allargando di poco le gambe e chiudendo gli occhi, aprendo la bocca per ansimare un po'.
Il suo corpo ricordava bene quel tocco, quella dolcezza, quella voglia di avere di più...

Draco infilò la mano dentro i boxer ed afferrò il membro di Harry, accarezzandolo e stuzzicandolo senza sosta, mentre gli accarezzava il petto con l'altra, stringendo fra il pollice e l'indice i bottoncini di carne che adornavano quel corpo perfetto.

"Ti piace?" gli chiese, baciandogli un orecchio, indietreggiando verso il divano.
"Mhm..." rispose quello, ansimando ad ogni carezza dell'altro.
"Lasciati andare, Harry... Quel che accadrà, rimarrà fra di noi."

Il corvino annuì e seguì l'altro, sedendosi sulle sue gambe, ansimando e gemendo a voce alta.
Draco abbassò i capi dell'altro ed accarezzò dolcemente il sesso di Harry, baciandogli il collo, aprendogli con la mano libera la camicia, lasciandolo a petto nudo.
Tracciò una linea di baci dalla clavicola fino al capezzolo sinistro del corvino, succhiandolo e leccandolo con ingordigia, continuando a pompare l'erezione sempre più viva del ragazzo.

Harry continuò a gemere per tutto il tempo, infilando le dita fra i capelli del biondo, rimanendo ad occhi chiusi senza controllare il livello della voce.
Gli piaceva da morire quel che il ragazzo gli stava facendo, quelle accortezze, quei baci, quelle carezze, tutto era perfetto e sembrava che il suo corpo ne avesse bisogno sempre.

"Harry..." lo chiamò ancora Draco, leccandogli le labbra.
"Mh-m..." mormorò fra i gemiti quello, aprendo un poco gli occhi.
"Ti sei irrigidito... Tutto bene?"
Il corvino annui e gli prese il viso fra le mani, baciandolo e strusciandosi contro la sua mano, senza sosta.

Il biondo continuò a dargli piacere, sorridendo fra sé e sé.
Avrebbe voluto di più, avrebbe voluto tutto quel corpo alla sua mercé ma era contento del risultato ottenuto.

Harry si era finalmente fidato, era andato da lui e si stava facendo toccare senza opporre resistenza.
Forse doveva ringraziare Cruchy e Priscilla.
Quei due avevano complottato a dir poco bene.

"Dra-Draco..."
"Si?"
"C-credo che... mh..."

Il biondo sentì il membro dell'altro indurirsi fra le sue mani e decise di rallentare il movimento, guadagnato un gemito strozzato dall'altro.
Tornò a torturargli il petto, spingendo un dito sulla punta del membro congestionato dell'altro, mordendogli il bottoncino di carne.

"Ma-Malfoy... Cosa..."
"Ti piace?"
Il corvino annuì distrattamente, stringendolo ed ansimando, quasi soffrendo del non riuscir a venire.

"Fa-fammi venire, ti prego ne ho bi-bisogno..."
Draco sorrise sulla sua pelle, afferrando il sesso e dando una leggera carezza.
"Dillo ancora..."
"Fa-fammi.... Venire ti pre-prego, Draco... ti prego..." mormorò ancora, guardandolo e singhiozzando un po'.

Al biondo gli si strinse il cuore ed allungò una mano sul viso del corvino, baciandolo ed accarezzandolo con più velocità, facendolo venire con un gemito strozzato fra le sue labbra, mentre gli stringeva la maglia.
Harry, si staccò piano dalle labbra, ansimando ancora, rimanendogli però attaccato.

Draco lo guardò negli occhi e lo lasciò, accarezzandogli il viso con le dita, senza però proferire parola.
Sapeva che se avesse detto qualcosa di sbagliato, Harry non si sarebbe più fidato.
Perché la sua mente, in quel momento, era libera.

Il corvino alzò gli occhi verso di lui e si avvicinò alle sue labbra, cingendogli il corpo con le braccia, baciandolo e stringendolo, senza fermarsi.
Il biondo ricambiò il bacio, mordendogli la punta della lingua con dolcezza.

"Draco..."
Il ragazzo lo guardò al richiamo del suo nome e non proferì parola.
"Sei uno stronzo."
Il rampollo del casato Malfoy ridacchio e lasciò che Harry si spostasse, facendogli così prendere la bacchetta per ripulire tutto il casino fatto.

"Non dirmi che non ti è piaciuto" mormorò, sorridendogli.
"Sei davvero uno stronzo."
"E perché?" gli domando, sfiorandogli le labbra.
"Non mi sentirai più pregare, sappilo" farfugliò Harry, arricciando le labbra.
"Lo vedremo, Potter" sorrise, baciandolo "Lo vedremo."

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