Wear The Armor

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  Wear the Armor
Indossa l'armatura
Cap. 29




Hermione, Ron e Ginny furono accolti al manor da Harry, che si presentò alla porta a braccia aperte e con il suo solito sorriso da ebete.
Era vestito di una camicia nera ed un paio di pantaloni delle stesso colore ed i tre amici ridacchiarono all'idea del loro amico che litigava per il vestiario con il biondo altezzoso.

"Harry!" urlò Ginny, abbracciandolo, come se fosse la prima volta che lo vedeva.
"Miseriaccia amico, ma come sei conciato?" gli chiese Ron, mentre la rossa non smetteva di strozzarlo.
"Beh, vivo qui e visto che non mi avete portato i miei vestiti, devo seguire le regole."
"Tu che segui le regole?" gli chiese Hermione, sorridendo, "Davvero?"

Harry sorrise ed abbracciò la riccioluta amica, stringendola come non faceva, davvero, da tempo.
"Ci sei mancato..." mormorò la ragazza, aprendo l'abbraccio per far entrare anche Ron "Senza di te, eravamo un duo incompleto."

Ginny li guardò sorridendo, stringendo le mani e poggiandole al cuore.
Il Trio Gold si era riunito dopo tre anni di sofferenza e fatica e lei era davvero contenta che quei tre amici, finalmente, si erano ritrovati.
Ma qualcuno, ovviamente, non era d'accordo.

"Niente smancerie nel mio manor" brontolò Draco, incrociando le braccia.
"Ma dai... Ci siamo appena ritrovati" sbuffò Harry.
"Hai paura che questo posto diventi più ospitale?" chiese Ginny, portandosi le mani sui fianchi.
"Sì, perché poi persone come te non me le toglierei più dai piedi."

Prima di tornare nel salottino, Draco sentì l'occhiata di fuoco che il corvino gli aveva lanciato per la brutta risposta data alla rossa, ma non se ne curò più di tanto.
Il fatto che si erano dichiarati amore non significava che doveva fare il carino con la cerbiatta appiccicosa, giusto?

Esatto, perché il giorno prima con quell'Anche io, se lo erano dichiarato l'amore.
Non ne avevano più parlato, forse perché lui era timido o perché Harry non ne era sicuro, ma a Draco era bastato per guadagnare punti su quella mezza specie di picchio rosso della Weasley.

E poi andavano a letto assieme, si baciavano, si guardavano, il corvino voleva passare del tempo con lui e, in più, era riuscito a farlo vestire in modo decente.
Doveva ammettere che in camicia e pantaloni, Harry era davvero bello.

"Sai Harry, devo ammettere che vestito così stai bene" gli sorrise Hermione.
"Hai sentito?" sottolineò Draco "Stai bene."
"Non metterti a dar ragione a Malfoy" brontolò il corvino, guardando la ragazza.
"Beh, ha sempre avuto buoni gusti in fatto di eleganza, devo ammetterlo."
"Ma dico, Hermione, sei impazzita tutt'assieme?" chiese Ron, fra lo shock e lo svenimento.
"Guarda che starebbero bene anche a te. Quando metti la divisa da Auror stai benissimo."
"E' scomoda."
"Ma stai benissimo."

Harry guardò gli amici e ridacchiò.
"Sei diventato un Auror, quindi?" chiese il corvino, sedendosi accanto a Draco sul divanetto.
Ron non rispose, era troppo occupato a riattaccare la mascella assieme a Ginny per la visione.
Hermione, intanto, se la ridacchiava sotto i baffi.

"Cosa c'è Weasley" sorrise il biondo, mettendo un braccio intorno alla vita di Harry "Il gatto ti ha mangiato la lingua?"
Il corvino si lasciò stringere senza battere ciglio ma poi immaginò che i suoi amici non erano abituati a quella visione e lo scostò delicatamente.

"Harry ma..."
"Sicuro di stare bene?" finì la frase Ron per Ginny.
"Sì, sto bene" rispose quello, guardando male il biondo "E' solo che fra me e Draco sono cambiate un po' di cose."
"Draco?!" urlò il rosso, perdendo anche la ragione.
"Sì... Draco... Ormai siamo grandi, quindi..."

Se quel lasso di tempo avesse avuto un nome, sarebbe sicuramente stato Shock.
Fra Ginny e Ron non si capiva chi fosse quello più turbato ed in tutto questo Hermione se la rideva senza fermarsi, con Draco che sorrideva come uno sbruffone.

"Quindi adesso... sei amico di Draco Malfoy?" domandò Ron, cercando di prendere lucidità.
Harry guardò il biondo, immaginando che fra loro ci fosse qualcosa di più ed ad Hermione non sfuggì quell'occhiata, come non se la perse neanche Ginny.

"Noi... sì... Mi ha salvato la vita."
"Sai Ron" si intromise Hermione "Dovremmo lasciarci alle spalle tutto quello che accadde ad Hogwarts... Ormai le cose sono diverse, siamo tutti cresciuti."
"Ma quel che ha fatto non è stata una cosa da niente... Ha regalato Hogwarts e Silente al signore Oscuro!" le urlò Ginny, infuriata per quello che stava accadendo.
"E' vero, ma è grazie a lui che Harry è salvo" rispose a tono la riccia.
"Prima o poi Ron lo avrebbe trovato e-"
"Non parlo di questi tre anni, Ginny. Dopo la presa di Hogwarts, quando eravamo in fuga, siamo stati catturati e portati qui al manor, lo ricordi?"
Draco si alzò dal divanetto, stufo di quel che stava accadendo, ma Harry lo prese per mano e lo bloccò, pregandogli di rimanere.
"Quel giorno Lucius chiese a Draco di riconoscere Harry, cosicché avrebbe chiamato Voldemort per farlo venire a prendere" continuò la ragazza, osservando il biondo sedersi e sospirare, mentre il corvino gli accarezzava la mano di nascosto "Ma Draco fece finta di non riconoscerlo. Tu eri già a villa conchiglia, non puoi saperlo."
"E questo cambierebbe le cose?!"
"Se Draco avesse parlato, probabilmente in questo momento, Voldemort sarebbe a capo della comunità magica ed Harry morto o peggio... rinchiuso nelle segrete in quanto premio come vittoria della guerra."

Draco immaginò che dicesse il vero.
Dopo la guerra aveva saputo che Harry era stato uno degli Horcrux di Voldemort e che lo stesso Voldemort non lo sapeva.
Se Harry fosse rimasto immune all'Avada Kedavra, Voldemort lo avrebbe sicuramente fatto prigioniero per fargli passare le stesse pene che lui aveva subito in tutti quegli anni, sprovvisto di un corpo fatto di carne.

Ginny sbuffò e si affossò nel divanetto, non convinta di quel che Hermione gli avesse rivelato.
Ron si mise l'anima in pace e mandò giù saliva, tornando poi a guardare il corvino.
"Beh... sono comunque contento che tu sia qui, Harry."
"Perché hai deciso di diventare Auror?" gli domandò il ragazzo, appoggiandosi al petto del biondo.
"Non ricordi? Dopo la guerra lo siamo diventati entrambi."
"Lo ero anche io?" domandò, girandosi verso il biondo.
"Sì, Potter..." gli accarezzò la schiena Draco, di nascosto "Anche tu."

Il corvino si girò verso gli amici, un po' sovrappensiero e sbuffò al fatto che non ricordava completamente tutto.
"Vedrai che ti tornerà in mente" sorrise Hermione "Hai recuperato buona parte della memoria per esser stato tre anni incosciente."
"Ho passato un mese qui senza capire chi sono però..." sospirò lui di rimando.
"Da quello che so, avresti potuto passare un intero anno senza sapere chi fossi" incrociò le gambe la riccia "Quindi ritieniti fortunato."

Harry storse le labbra e si ficcò fra le braccia del biondo, uccidendo sempre di più la lucidità di Ron che stava provando in tutti i modi a farci l'abitudine.
"Quando dividerai il loro legame?" chiese Ginny, sempre più infastidita.
"Forse ho trovato un modo" mormorò Hermione in risposta "Ma ho bisogno di un consulto medico."
"Ah, già, non mi hai mai detto chi è il dottore di Harry" la bloccò Ron.
Draco guardò la riccia sbuffare e prendere le redini in mano.
"Theodore Nott."
"Cosa?!" urlarono in coro gli Weasley.
"Sì. Sembra strano ma ti assicuro che è bravissimo."
"Non mi piace l'idea che Nott si prenda cura di lui" brontolò la rossa.
"Invece dovrai abituartici" si intromise Draco, con la sua tipica aria da superiore "Perché è l'unico in grado di poterlo curare e l'unico che terrà il segreto senza fiatare."

Ad Hermione non piacque molto l'espressione usata dal padrone di casa ma si ritrovò d'accordo.
Tenere il segreto dell'ubicazione di Harry sarebbe stata la cosa migliore da fare e Nott era sicuramente troppo spaventato da Draco per fare colletta con chiunque cercasse il corvino.

"Signore" interruppe tutti Crunchy "Il pranzo è pronto."
Il biondo annuì e si alzò, sistemandosi la giacca.
"Seguitemi."

Il gruppo si mosse verso la sala in completo silenzio.
Harry trotterellò dietro Draco, afferrandogli la giacca, senza però farsi vedere dagli amici.
Ron ed Hermione li seguirono, chiacchierando della decenza che il rosso avrebbe dovuto usare a tavola e Ginny chiuse la fila, con il broncio lungo quanto la torre di Hogwarts.

§§

"RONALD BILIUS WEASLEY!"
Le raccomandazioni di Hermione non erano servite affatto.
Quando Crunchy poggiò sul tavolo il vassoio con sopra delle bellissime cosce di pollo, il ragazzo aveva improvvisamente perso tutto lo shock che Harry e Draco gli avevano fatto salire e si era fiondato su quella carne come se non avesse visto niente di più bello.

Harry era seduto davanti a Ron e se la ridacchiava, mentre inforchettava l'insalata con pomodori e mozzarella che era stata servita da contorno.
"COSA TI AVEVO DETTO?" urlò ancora la riccia, guardando l'intera tavolata macchiata di salsa.

Draco si guardava intorno costernato e sconfitto dall'idea di vedere quel ragazzo mangiare come una persona civile.
"PULISCI TUTTO IMMEDIATAMENTE" continuava, nel mentre, Hermione.

"Signorina, posso fare io" sorrise Priscilla, avvicinandosi.
"Oh, no, grazie" le rispose la riccia "Hai per caso una pezza ed un prodotto per pulire?"
"Granger" la riprese Draco "Noi non abbiamo quelle cose."
"Si invece" mosse le orecchie l'elfa "A me piace l'odore che i prodotti per la casa lasciano e quindi li compro, signore."
Draco alzò un sopracciglio, nuovo della cosa.
"Li uso quando non siete nei paraggi signore."

Le risatine generali fecero capire al padrone di casa quanto fosse caduto in basso rispetto a prima della guerra.
Gli elfi che una volta lo servivano e riverivano adesso facevano quel che volevano senza chiedere il permesso e senza che lui sapesse nulla.

"Basta ridere" borbottò, bevendo del buon vino rosso.
Hermione passò a Ron straccio e prodotto e quello si mise a pulire l'intera tavolata.
Ginny lo guardò scettica, era la prima volta che accadeva una cosa del genere.

"Oh, Weasley, qui c'è una macchia" sorrise Draco, divertito dalla situazione "Ed anche qui e qui e-"
"Malfoy non fare lo stronzo" lo riprese Harry, mettendosi un pomodoro fra le labbra.
Draco guardò la verdura bagnare di rosso le labbra del corvino e si avvicinò istintivamente, afferrandogli il viso con una mano, bloccando la situazione della stanza.

Hermione li guardò, rimanendo con la forchetta a metà fra piatto e bocca e Ron quasi svenne sul tavolo, mentre Ginny si mordeva le unghie come un'assatanata.
Draco si diede un rapido sguardo in giro e poi tornò a fissare il corvino.

"Potter..." soffiò "Questa è casa mia e decido io" e, detto questo, lo lasciò, tornando a mangiare con Hermione che se la ridacchiava sotto l'insalata.
"Voi due siete strani..." mormorò Ron, scettico al massimo.

Il pranzo si concluse in tranquillità.
Draco riportò tutti in salottino e lasciò che Ginny si appiccicasse ad Harry, anche perché quello l'aveva minacciato durante il tragitto sala da pranzo – salottino.

"Devo parlarvi di cose serie, ora" sospirò, mentre Crunchy gli serviva dell'ottimo whisky come digestivo, "Cose che riguardano Potter e la sua incolumità."
"Non è più al sicuro qui?" chiese la rossa.
"Non più... Lo credevo ma..." sospirò, sedendosi sulla poltroncina "Ho bisogno del vostro aiuto."

Hermione guardò l'espressione seria di Draco ed annuì, afferrando la mano di Ron come conforto.
"Raccontaci tutto" gli disse.
"L'uomo che vuole Potter lo ha trovato. Come Granger sa, ho qualche sospetto ma non posso muovermi. Purtroppo, alla morte di Voi_Sapete_Chi, i mangiamorte non reclusi ad Azkaban e quelli fuggiti si stanno riunendo."
"Cosa?!" ciese Ginny, impaurita.
"Sì, e raccontandovi ciò, sto buttando la mia vita nel cesso..." guardò il corvino, addolcendo lo sguardo.

Era da un po' di tempo che ci pensava ed era arrivato ad una sola conclusione: per quel ragazzo, avrebbe messo la sua vita in pericolo.
Non che non ci fosse già ma... Doveva e voleva proteggerlo.

"Non è da te" bloccò i suoi pensieri Hermione.
"Cosa?" le domandò.
"Mettere a repentaglio la tua vita per qualcun altro."
"Anche io posso fare scelte giuste dopo una vita di scelte sbagliate."

Hermione girò il viso verso il marito e quello, per la prima volta, gli diede la conferma di aver capito: Draco era cambiato. Era cambiato così tanto che anche Ron Weasley, da quel momento in poi, lo avrebbe accettato.

"Continua" fece Harry, visto che si parlava della sua vita.
Di nuovo.

"Al capo di tutti c'è un uomo di cui non conosco il nome, ma che Potter ha avuto la sfortuna di incontrare: l'uomo col serpente."
"Non ricordi chi è?" gli chiese Ginny, accarezzandogli un braccio.
Il corvino scosse la testa, ricordando gli abusi subiti e quel serpente che puntualmente gli faceva del male.

"L'uomo col serpente era un ex collaboratore del ministero che Voi_Sapete_Chi ha usato per infiltrarsi. Ha sperimentato su di lui cose inimmaginabili, rendendolo ecco... pazzo."
Harry immaginò che solo un pazzo avrebbe potuto fargli quello.
"Ma perché continua a cercarlo? Vuole ucciderlo?" chiese Ron.
"No" rispose Draco "Sono venuto a sapere che lo stesso signore Oscuro non riusciva a tenerlo e che lo ha rinchiuso per molti anni, facendolo uscire prima della sua dipartita ordinandogli di portargli Potter, vivo."
"Ma ormai Voldemort è morto."
"Sì ma quest'uomo non sta bene di cervello e quindi ha solo in mente l'ordine impostatogli."
"Cercherà Harry all'infinito quindi..." riassunse tutto Ginny.
"Sì... Tempo fa Potter mi disse Lui torna sempre e così è stato. E' tornato anche questa volta."

La rossa strinse il corvino.
Harry non batté ciglio, concentrato a guardare il pavimento.
Ce l'aveva con sé stesso, perché non riusciva a ricordare il volto dell'uomo che lo aveva torturato ed umiliato per tutti quegli anni.

"Ho parlato con mio padre.
Visto che siamo ex mangiamorte, dobbiamo sottostare agli ordini dell'uomo col serpente e-"
"Tuo padre lo conosce?" domandò Ron.
"Sì ma non vuole dirmi chi è. Ci ho provato in tutti i modi."
"Ma se è così, vuol dire che anche tu sei un pericolo per Harry" mormorò Ginny.
"Io non seguirò più mio padre. Questo" e mostrò il marchio, alzandosi la camicia "E' qualcosa che non farò mai più. Ma..." sospirò, abbassandosi la manica "Ho bisogno di voi. Qui non è al sicuro. Mio padre mi ha promesso che mi avrebbe protetto ma non so fino a che punto."

"E' chiaro che non possiamo farci aiutare dagli Auror..." sospirò Hermione "La cosa è troppo complicata e Shacklebolt non riuscirebbe a proteggerlo."
"Ne sei sicura?" gli chiese Ron.
"Sì e poi ti ricordi del fatto che sono legati assieme?"
Il rosso borbottò indispettito.

"E se venissimo noi qui? Tutti assieme?" intervenne Ginny.
Draco si girò verso di lei con uno scatto omicida così veloce che la rossa si rizzò, girando poi il viso.
"Cattiva idea, cattivissima idea..." mormorò, mentre Harry sgridava il biondo con lo sguardo.

"Venite alla Tana!" urlò Ron, facendo saltare Hermione sul posto.
Draco si girò verso il rosso, alzando un sopracciglio per poi scoppiare a ridere, seguito a ruota dalla rossa.
"Lenticchia, cosa ti fa credere che io verrei in quella cosa che voi chiamate casa?"
"Malfoy..." sbuffò Harry.
"Malfoy nulla, Potter, io non ci vado lì!"
"Anche la tua vita è in pericolo, quindi se non vuoi morire, credo che sia la cosa più logica da fare" lo riprese Hermione.

Ginny la guardò stupida.
"Stai scherzando vero?" le chiese "Malfoy, cosa c'era nell'acqua che le hai dato?"
"Ah, non lo so, ma di sicuro non era acqua!"
"Probabilmente gli elfi l'hanno scambiata per della Tequila!"
"Beh, sì, può essere!"
"Probabilmente le ha folgorato il cervello."
"Completamente d'accordo."

I tre amici si guardarono sbalorditi mentre la rossa ed il biondo continuavano ad ipotizzare idee su cosa fosse accaduto ad Hermione.
Non erano mai andati d'accordo quei due eppure, in quel momento, sembravano amici di vecchia data.

"Facciamo così, chiama Nott e falle fare qualche esame, io intanto indago sui tuoi elfi" cominciò Ginny.
"Probabilmente tengono la roba nascosta nell'armadietto di Priscilla, è lei che prepara sempre le cose da mettere a tavola" replicò Draco.
"D'accordo, ci aggiorniamo tramite gufo?"
"Apposto."
"Ehm..." si intromise Ron "Vi rendete conto che state complottando contro Hermione?"
I due si girarono verso il trio e poi si guardarono, rendendosi conto di quel che era appena accaduto.
"Io non ce lo voglio a casa!"
"Sono d'accordo con lei!"
"Piantala di essere d'accordo con me!"
"E tu piantala di dire quel che penso!"

Harry si portò una mano sul viso, mentre Ron sbuffava ed Hermione se la ridacchiava tranquillamente.
Tutto quello era davvero impensabile ma stava accadendo davanti ai suoi occhi.
Harry Potter stava continuando a salvare vite.

"Allora è deciso" mise silenzio Hermione, alzandosi dal divano "Verrai a stare da noi."
"E chi l'ha deciso?!" brontolò Draco.
"Noi di sicuro no!" continuò Ginny.
"Per il bene di Harry, convivrete. E' chiaro il concetto?"
I due incrociarono le braccia e borbottarono, visibilmente infastiditi.

"Festeggeremo il capodanno assieme così!" trovò il lato positivo Ron.
"Che bello" biascicò il biondo.
"Vedrai che ti divertirai Malfoy" lo riprese il rosso.
"E quando possiamo venire?" chiese Harry.
"Anche questa sera se volete" sorrise Ginny.
"Ma tu non eri quella che non li voleva?" le domandò Ron, pizzicandola.
"Ho cambiato idea, problemi?" gli rispose acida lei.

"Abbiamo due stanze per entrambi e-"
"No" mormorò Harry, bloccando la riccia.
"No?" chiese Hermione.
"Non... separate."

Tutti lo guardarono girare il viso verso il biondo ed allungare una mano verso la sua, come a chiedergli di rimanere con lui.
"Ha-harry ma cosa..."
"Ginny, è normale" sospirò la riccia, cercando di far passare la cosa inosservata "Harry deve ancora tornare in sé. Senza Malfoy avrebbe un collasso mentale, per ora è meglio che si risolva così."
"Possiamo darvi la camera di mia madre, lei è partita di nuovo per andare a trovare Fleur e Bill."
"Ottima idea" sorrise Hermione "Così avrete la camera matrimoniale."
"E perché non quella dei gemelli? Devono per forza dormire nello stesso letto?" commentò Ginny.
"Io voglio dormire con lui" mormorò Harry, un po' timido.

La rossa si infuriò ma si trattenne dall'esplodere.
Non poteva di certo far vedere al ragazzo che amava come la sua furia poteva fare vittime.

D'altro canto, invece, Draco se la stava ridacchiando amaramente.
Nella sfortuna aveva avuto una fortuna indescrivibile: possedere Harry nella casa della piccola fiammiferaia.
Ci sarebbe stato da divertirsi.

"Allora domani mattina vi aspettiamo" riprese il discorso Hermione "Oggi sistemerò tutto quanto cosicché possiate trovarvi a vostro agio."
"Non mi troverò mai a mio agio nella muffa e nella sporcizia."
"Malfoy..." lo riprese, ancora, il corvino.
"Ma proverò ad apprezzare l'impegno" brontolò di rimando il biondo, incrociando le braccia.

Hermione sorrise ed annuì e Ron si alzò, seguito a ruota da Ginny.
I tre si avviarono verso l'uscita e Harry lì saluto stringendoli forte a sé.
Non sarebbe più rimasto in quel posto per molto.

"Sarete al sicuro nella tana, se vi spostate tramite smaterializzazione non vi possono seguire" sorrise la riccia.
"Terrò aperto un punto per voi" informò Ron.
"Smaterializzerò tutti e due io" si intromise Harry.

Draco lo guardò scettico, alzando un sopracciglio per poi ridacchiare.
"Ci penserò io, tranquilli."
"Che c'è, pensi che non possa riuscirci?"
"Non riesci a tenerti su una scopa, figurati una smaterializzazione così lontana. Tranquillo, mi ricordo come si arriva alla bett-ahia!"

Hermione lo guardò infastidita, dopo avergli schiacciato il piede e Draco si sistemò la giacca, tornando serio.
"Lo farò io, tranquilli."
"Bene" concluse Hermione "Questa sera mi sentirò con Nott e se tutto va bene, domani posso dividervi da questo legame."

I due si guardarono ed annuirono.
Harry non voleva dividersi. Aveva paura che il biondo lo avrebbe mandato via, visto il suo carattere strano e decisamente poco prevedibile.

Draco aveva paura che il corvino lo avrebbe lasciato per stare con i suoi amici e non sarebbe più tornato fra le sue braccia, nel suo letto, a baciarlo, stringerlo e pregarlo.
Lo amava davvero.

Si presero per mano mentre i tre scomparivano.
Avevano molte cose da sistemare e tante altre da preparare.
Harry non era proprio al sicuro e questo significava che avrebbero dovuto indossare l'armatura, pronti per la battaglia.

"Sai, Harry, per quella faccenda del dividersi... io..."
"Anche io, Draco" rispose il corvino, senza lasciarlo finire.
ll biondino sorrise e gli strinse la mano, intrecciando le dita con le sue.







Note: Eeeee cambio di scenario! Casa Weasley si apre per voi (tramite la mia immaginazione) e vi ospita a guardare Harry e Draco che fanno cose sconce sotto la vigilanza di Ginny! XD 

SlaveWhere stories live. Discover now