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Bentornato a casa
Cap.32







Il viaggio verso la Tana era cominciato.
Harry aveva riposto il mantello nella borsa e pian piano si erano diretti entrambi verso l'uscita del cancello per raggiungere la stazione più vicina.
Sarebbero dovuti arrivare al villaggio di Ottery St Catchpole, così poi da rimanere al sicuro fino allo scioglimento di quel benedetto legame.

Chrunchy aveva fatto una ricerca veloce ed aveva consegnato a Draco biglietti e programma completo di autobus per farli arrivare a Devon senza nessun problema.
Secondo la tabella ci avrebbero impiegato cinque ore e ventitré minuti, la strada era lunga ma era di sicuro la più sicura.

"Dove dobbiamo andare?" chiese il corvino, mentre camminavano lungo la strada, diretti alla stazione di Long Street (N-bound).
"Prendiamo l'autobus e ci dirigiamo a Grand Parade" rispose il biondo, guardando il foglio che l'elfo gli aveva dato.
"Che autobus?"
"L'X72."
"Oh."

Draco si girò verso l'altro, sentendolo un po' strano.
La sera prima e quella stessa mattina sembrava felice di quel viaggio ma... in quel momento era triste.
Triste come non lo aveva mai visto.

"Tutto bene?" si decise a chiedere, preoccupato.
"Sì, perché?"
"Sembri triste..."
Harry si girò verso di lui, alzando un sopracciglio e Draco volse immediatamente il viso dalla parte opposta.
"Non che me ne importi, ovviamente" aggiunse il biondo, tossicchiando nella mano.

Harry ridacchiò, tirandolo per la giacca e continuando a camminare verso la loro destinazione.
Draco ogni tanto si girava verso l'altro, aspettando quella risposta che non tardò ad arrivare.
"Non sono triste. E' solo che tu ti stai mettendo in pericolo per colpa mia."
"Se fossi davvero in pericolo non ti starei accanto. Sono un ex Serpeverde dopotutto" ridacchiò Draco, infilando le mani nelle tasche.
"Beh... Sì, ricordo."
"Quindi...?"
"Quindi?"
"Quindi non essere triste e cammina, che ne abbiamo di strada da fare. Viaggiare col muso lungo peggiora solo le cose."

Harry sorrise a quelle parole e seguì il biondo fino alla stazione senza più mettere il muso.
Draco aveva ragione, farsi mille problemi mentali non serviva a nulla, se doveva succedere qualcosa... sarebbe accaduto.

"Ma poi..." riprese il biondo, fermandosi "Da quando tu ti fai dei problemi? Non eri quello che affrontava tutto senza pensarci?"
Il corvino storse la bocca anche se, da quello che ricordava, effettivamente era così.
Di solito era Hermione la testa del gruppo.

I due camminarono per un po', infilandosi fra la folla di gente presente all'interno della stazione.
Draco non faceva altro che lamentarsi di tutto, delle persone, dei bagagli, della puzza, dei viandanti, delle urla, dell'altoparlante e persino dei piccioni appostati sui lampioni.

"Ma che ti hanno fatto di male i piccioni?" gli chiese alla fine Harry.
"Mi fissano."
"E quindi?"
"E quindi devono guardare da un'altra parte."
Il corvino tirò un lungo sospiro e poi si mise a guardare il tabellone delle partenze degli autobus.

L'X72 era segnato in fondo alla lista ed Harry ci mise un po' a trovarlo, ma alla fine riuscì anche ad individuare l'orario della partenza, spingendo un dito sul tabellone per farlo vedere anche al ragazzo che aveva di fianco, ancora impegnato a guardar male i poveri volatili.

"L'X72 parte dalla piattaforma quattordici fra dieci minuti."
"E dov'è questa piattaforma?" alzò un sopracciglio Draco.
"...Non lo so."

I due si guardarono e cominciarono a correre verso l'esterno della stazione, seguendo i cartelli su cui era scritto bus stop.
Sembravano due poveracci persi in mezzo al nulla. Per quanto seguissero i cartelli, pareva quasi che la strada fosse infinita.

Quando riuscirono ad uscire dalla stazione, una lunga fila di fermate si presentò ai loro occhi.
Seguendo i numeri e superando vecchiette lentissime, trovarono finalmente la fermata con l'autobus acceso, in procinto di partire.

Dopo aver timbrato i biglietti, uno dopo l'altro salirono e si sedettero agli ultimi posti, quelli più nascosti, dietro un uomo grasso che ad Harry sembrava tanto Hagrid.
Quando si rese conto di ricordare il suo primo amico, sorrise.
Niente gli avrebbe permesso di dimenticarlo.

"Dovremmo essere al sicuro qui" sospirò Draco, prendendo di nuovo il foglio.
"Perché?" gli domandò Harry.
"Beh, dietro questo grassone chi vuoi che ci riconosca?"
Il corvino lo guardò male e gli tirò un pizzico.

"Ce la fai ad essere gentile?"
"Ma è un babbano" rispose Draco, massaggiandosi il braccio.
"E quindi?"
"E quindi niente."

C'erano stati fin troppi e quindi quel giorno ed Harry si arrese, immaginando che il biondo non sarebbe mai cambiato.
C'era qualcosa, però, in quel Draco Malfoy che adorava. Neanche lui sapeva bene cosa, ma c'era.
E l'amava.

"Il viaggio dovrebbe durare un'ora circa. Mettiti comodo, sarà una lunga passeggiata."
Harry annuì e si appoggiò allo schienale, sospirando e guardando fuori dal finestrino.
L'autobus chiuse le porte e si avviò poco dopo, azionando l'aria condizionata così da non far morire i passeggeri di freddo.

Il tragitto fu lungo e noioso. Il corvino dovette combattere fra la voglia di non addormentarsi e quella di non uccidere Draco: il biondo rampollo del casato Malfoy, infatti, non aveva fatto altro che lamentarsi tutto il tempo. Queste sedie sono scomode - Questa strada è piena di buche - Che noia ha cominciato a piovere - La musica in questo mezzo è orribile - Quella signora che chiacchiera è assillante - Il tipo davanti a me puzza di cipolla – E' una caccola quella?!

Quando scesero dall'autobus, Harry ringraziò tutti gli Dei che conosceva per quella grazia.
Draco, infatti, appena sceso, aveva smesso di lamentarsi e si era sistemato e pettinato di nuovo, come ogni Malfoy che si rispetti.

La pioggia aveva smesso di cadere ma le nuvole ed il freddo erano ancora lì.
Da quel che potevano vedere, sarebbe tornato a piovere e quindi doveva sbrigarsi a raggiungere il mezzo successivo, se non volevano ritrovarsi completamente bagnati.

"Dove andiamo?" chiese, quindi, Harry.
"Dobbiamo raggiungere Terrace Walk, sbrighiamoci che se piove mi bagno!"
Il corvino ridacchiò e lo seguì, immaginandosi il biondo tutto fradicio.

Ma fu proprio quello il problema.
L'immagine del biondo platinato bagnato gli fece tornare quella voglia giornaliera che di solito si faceva sentire solo durante la sera.

Nella sua mente, mentre camminava, vedeva il corpo di Draco spogliato di capo in capo lentamente, mentre il suo sesso si alzava velocemente.
Il respiro cominciò a diventare pesante e le gote si fecero sempre più rosse.

"Harry?" lo bloccò Draco "Tutto bene?"
"Io..."
"Adesso?!"
Il corvino avrebbe voluto dirgli il perché ne aveva bisogno in quel momento, ma poi si bloccò, per paura di passare per un pervertito.

"Va bene, prima però andiamo al coperto" mormorò preoccupato il biondo, tirandolo verso l'aeroporto.
Draco si diresse verso i bagni, immaginando che non avrebbe potuto di certo aiutarlo all'interno del mezzo di trasporto.

"D-dove andiamo?" domandò il corvino, entrando dentro una grande stanza bianca con sopra disegnato un omino blu.
"In bagno, vuoi che ti tocchi in mezzo a tutti?" gli rispose l'altro.
"N-non dire così..." mormorò ancora Harry, imbarazzatissimo.

Draco lo tirò all'interno del bagno, pagando quel poco che serviva per avere venti minuti di riservatezza.
L'interno, per suo gran stupore, era tenuto bene: un lavandino, una tazza, carta a volontà, sapone ed un'appendi abiti.

"Vuoi farlo... qui?" chiese Harry, attaccandosi al muro.
"No, ti farò solo venire... Non abbiamo tempo."
Il corvino sbuffò un po' irritato, sia da quella risposta che dalla costrizione a cui il corpo lo metteva ogni giorno.

Draco gli baciò le labbra e appoggiò la mano sul suo sesso, massaggiandolo da sopra i pantaloni, lasciandolo sospirare dolcemente.
Per un secondo, il bagno e quella fuga dal Malfoy manor, erano scomparsi dalla sua mente.
Esisteva soltanto la mano del biondo sul suo sesso, ancora costretto dai vestiti.

"Non gemere troppo forte, Harry... Altrimenti ci sentiranno."
Il corvino annuì, mentre l'altro si abbassava in ginocchio e gli slacciava i pantaloni, leccando dolcemente il sesso sopra i boxer.

Draco cominciò a spostare l'intimo ed a leccare la punta del membro, passando dal forellino fino a quasi alla base, per poi prenderlo definitivamente in bocca.
Harry gli prese i capelli con una mano e con l'altra si tappò la bocca, mordendosi un dito, cercando di trattenere il più possibile la voce.

Gli altoparlanti dell'aeroporto urlavano ogni volta che un aereo in arrivava o partiva, alternati da della buona musica. Harry temeva di non riuscire a sentire il loro, concentrato sulle labbra morbide e sulla lingua veloce del biondino accovacciato fra le sue gambe.
Draco baciava e mordeva delicatamente la pelle del membro, arrivando fino a giocare con la punta, lasciando salire scariche di piacere lungo la schiena del compagno. Allungò le dita sotto la base del sesso e cominciò ad accarezzargli i testicoli, prima delicatamente e poi con più velocità, aumentando il piacere del corvino.

L'altoparlante urlò il nome dell'ennesimo aereo e questo giocò a favore dei due ragazzi.
Harry venne dopo dieci minuti con un lungo gemito e macchiò il viso di Draco con tutto il liquido, accasciandosi seduto a terra sulla giacca che aveva portato.

Draco si leccò le labbra, afferrando la bacchetta ma il corvino lo bloccò subito, facendogli no con la testa.
Si avvicinò alle guance e, con delicatezza, cominciò a leccargli la pelle, provando a pulirlo dal seme che poco prima gli aveva schizzato sul viso.

"Non riuscirai a pulirmi, fammi usare la magia" gli mormorò il biondo all'orecchio, muovendo la bacchetta mentre l'altro si appoggiava al muro.
"Volevo solo... aiutarti."
"Lo apprezzo" gli sorrise Draco, aiutandolo ad alzarsi ed a rivestirsi.

Harry sorrise e gli accarezzò il viso, baciandogli le labbra e stringendolo forte.
Poteva innamorarsi davvero di Draco?
"Ti senti bene? Puoi camminare? Posso allungare il tempo con la magia anche se il bagno non è il posto migliore in cui farci... sì, ecco... le coccole."
Si, poteva decisamente innamorarsi di Draco Malfoy.

°°

Erano riusciti a raggiungere appena in tempo l'A4, l'autobus che li avrebbe portati a Kings Head Lane.
Si sedettero, come di consueto, agli ultimi posti dopo aver timbrato il biglietto e Harry si chiuse in sé stesso, lasciando sbuffare Draco.

Il biondo, infatti, aveva capito quanto il compagno si stesse vergognando e decise di provare a tirargli su il morale in un modo tutto speciale.
Il suo modo speciale.

"Certo che Crunchy è stupido."
"Perché?" chiese Harry, senza alzare lo sguardo.
"Perché siamo maghi... a cosa serve spendere soldi per compare dei biglietti quando posso incantare il controllore dell'autobus?"
"Certo che ti lamenti parecchio" ridacchio il corvino, alzando finalmente gli occhi.
"E' questione di furbizia ed a quanto pare il mio elfo non ne è dotato."
"Potevi dirglielo tu, no?"
"Io non sapevo che bisognasse fare queste cose."
"Potevi informarti tu e non far svolgere tutto il lavoro a Crunchy."

Draco lo fissò male e se ne tornò nelle sue, borbottando come una pentola di fagioli, mentre Harry se la ridacchiava, appoggiandosi a lui e stringendogli il braccio con le mani.
Il biondo sorrise, guardandolo, felice di averlo fatto aprire.
Felice di poter battibeccare ancora con il suo vecchio nemico d'infanzia.

°°

Arrivati a Kings Head Lane, dopo ben un'ora di viaggio, i due si guardarono intorno e sbuffarono amaramente. Il tempo era leggermente migliorato ma il freddo aveva congelato le loro ossa.
Durante la corsa, infatti, l'aria condizionata aveva smesso di funzionare e per non far appannare i vetri, l'autista aveva aperto alcuni finestrini, facendo entrare il freddo con tanto di invito.

Come al suo solito, Draco aveva borbottato come pochi ed Harry era stato costretto a calmarlo, zittirlo e distrarlo con una chiacchierata sulla casata Serpeverde.
Beh, siamo i migliori aveva cominciato a raccontare, sistemandosi la cravatta e chiudendosi il giubbotto, per questo siamo Serpeverde, altrimenti saremmo stati dei TassiFessi.
Come se, ovviamente, Harry non se lo ricordasse.

"Hey" lo richiamò il biondo "Ti va di mangiare qualcosa? Prima di prendere il prossimo autobus."
Il corvino lo guardò e poi annuì, sentendo la sua pancia brontolare leggermente.
"Che ore sono?" chiese, poggiando la mano sul bassoventre.
"L'una e mezza."
"Mangiamo, sì. Mangiamo."

Si diressero, così, verso il ristorante della stazione.
Le cose non migliorarono di certo: il biondo, come al suo solito, cominciò a lamentarsi del servizio scadente, ma decise di mangiare senza rimandare nulla indietro come Harry gli aveva delicatamente suggerito.

Brutta cosa la fame, eh? gli aveva ridacchiato dietro uno dei camerieri.
Draco, però, la prese come una sfida e gli lanciò un incanto, facendogli venire un forte attacco di diarrea. Il cameriere dopo qualche minuto, infatti, scappò via dal ristorante con una grossa macchia sospetta sui pantaloni, sotto lo sguardo arrabbiato di Harry.

°°

"Dovevi proprio?!" sbottò il corvino, mentre raggiungevano a piedi Bridgwater Road (S – Bound).
"In che senso?" domandò Draco, appagato dalla pancia piena e dalle ossa scaldate.
"Nel senso che hai esagerato!"
"Quel cameriere mi ha sfidato" mormorò il biondo, arrivando alla stazione.
"Aveva tutte le ragioni, ti sei comportato da vero idiota."
"Invece di rompere, cerca il Falcon."

Harry lo guardò, infuriandosi per poi girare il viso verso la tabella e cercare il bus.
Quando riuscì a trovarlo si diresse, senza dire nulla a Draco, verso la piattaforma.
Il biondo lo fissò per qualche secondo e poi gli corse dietro, notando il livello di incazzatura dell'altro.

"Che c'è, adesso non mi parli più?" domandò Draco, mentre salivano sul Falcon.
Harry non rispose e si sedette al posto singolo dietro il conducente, lasciando il biondo di sasso.
"Cosa fai? E' meglio che vieni dietro dove sei nascosto!"
Il corvino girò il viso dalla parte opposta e continuò ad ignorarlo.
"Ah, sì? Fa come ti pare allora, se ti trovano, non mi sforzo neanche di aiutarti" chiuse la litigata Draco, sedendosi qualche sedia dietro, tenendolo sempre d'occhio.

Trascorsero tutto il viaggio senza parlarsi.
Il tragitto del Falcon era parecchio lungo e Sowton - Honiton Road Park and Ride, la loro destinazione, era molto lontana.
Il viaggio durava quasi due ore e Draco si addormentò dopo neanche venti minuti.

Harry, nel frattempo, si mise a riflettere su tutto quello che era accaduto e si diede dell'idiota per aver ceduto alla depressione post – traumatica data dalla guerra.
Se non fosse stato per quella sera, per quell'idiozia, sarebbe stato tutto diverso.
Non avrebbe, però, conosciuto Draco Malfoy per quello che era veramente.

°°

Quando l'autobus si fermò in mezzo ad una strada deserta, Draco si svegliò di soprassalto.
L'autista scese dal mezzo e cominciò a macchinare con il motore ma il biondo sapeva già che qualcosa non andava.

La gente si guardava in giro con aria persa, alcuni stavano scendendo dall'autobus per poi crollare sull'asfalto, così come l'autista.
Il biondo si alzò di corsa ed acchiappò il corvino, scendendo dall'auto cominciando a correre lungo la strada.

"Che sta succedendo?" gli chiese Harry, senza capirci nulla.
"Succede che dovevi ascoltarmi!" gli urlò contro Draco, guardandosi intorno.
"Mi hanno trovato?"
"Metti il mantello, muoviti!"

Il corvino, senza smettere di correre, tirò fuori l'oggetto magico e se lo mise, scomparendo poco prima che i Mangiamorte si materializzassero davanti a loro.
"Dov'è? Dove è andato?!" chiese uno di loro.
"Ho visto che prendeva qualcosa dalla borsa!" gli urlò un altro.
"Malfoy, dove cavolo è andato Potter?" domandò l'ultimo.

"Andatevene!" esclamò soltanto il biondo, indietreggiando.
"Vogliamo solo il ragazzo" cominciò il primo.
"Sai bene chi lo sta cercando" continuò il secondo.
"Tuo padre te l'avrà detto, no?" finì il terzo.

Il biondo tirò fuori la bacchetta e la puntò verso i tre.
"Io non so nulla e non voglio sapere nulla. Andatevene, ora" proferì, assottigliando lo sguardo.
Harry fissava tutto da sotto il mantello e, sapendo che Draco non poteva fare nulla da solo, si avvicinò ai tre.

"Pensi davvero di poterci battere da solo?"
"Sappiamo che sei legato al ragazzo, quindi ci è stato ordinato di ucciderti se necessario."
"E lo faremo, Malfoy, sappilo."
Draco deglutì.

"Expelliarmus!" gridò uno dei tre e Draco si parò con un Protego, ma l'Expelliarmus successivo lo prese in pieno, sbattendolo a terra.
Harry fissò la scena e si affrettò a raggiungere i tre.

L'ultimo che aveva parlato si incamminò verso il biondo e lo tirò per la giacca, ficcandogli la bacchetta fra le labbra.
"Allora, me lo dici o no dov'è Potter?"
Draco aggrottò le sopracciglia e prese fra le mani il braccio del Mangiamorte.
Cosa poteva fare?

"Expelliarmus!"
La voce di Harry arrivò alle orecchie del biondo prima ancora di vederlo, lasciandolo senza fiato.
Il corvino aveva ficcato il mantello in testa ad uno dei due mangiamorte rimasti indietro e dopo avergli mollato un calcio, gli aveva fregato la bacchetta, urlando l'incanto.
Per colpa della sua magia in subbuglio, l'Expelliarmus era uscito troppo potente ed aveva sbalzato entrambi i Mangiamorte in un colpo solo, facendoli svenire.

Draco, guardando il corvino avvicinarsi, cercò di spingere via l'ultimo rimasto, ma quello lo tirò per il giacchetto, spingendo la bacchetta ancora più a fondo nella sua bocca e facendosi scudo con il suo corpo.
"Harry Potter, arrenditi" proferì, afferrando il collo del biondo con la mano libera "O faccio mangiare l'Avada Kedavra a Malfoy."

Harry fissò il biondo tossire, a corto di fiato per la bacchetta infilata nella sua bocca e si morse le labbra.
Cosa poteva fare? Con la magia che faceva come gli pareva, avrebbe potuto far del male a Draco.
"Devo arrendermi?" chiese, fissandolo.
"Sì. Posa la bacchetta ed io lascerò libero Malfoy."

Il corvino guardò il biondo, che sembrava pregarlo di non farlo, ma decise comunque di provare l'idiozia che gli era venuta in mente.
Si abbassò lentamente verso il pavimento, ma prima di lasciare la bacchetta, lanciò un Imperius verso il mangiamorte.
Per colpa della magia, sia quello che Draco si trovarono incantati ed Harry ringraziò la sua buona stella per quella piccola fortuna. Sarebbe stato tutto più facile. Non perse tempo, prese la bacchetta del Mangiamorte e liberò entrambi dall'incanto, restituendo al biondo la sua arma.
L'uomo si infuriò, ma non poté fare nulla quando Draco ruppe tutte le loro bacchette, lasciandoli così disarmati.

"Andatevene..." cominciò a dire il biondo, sorridendo gelido "E dite al vostro capo che non vi voglio più vedere."
L'unico rimasto in piedi si avvicinò agli altri e si smaterializzò con loro, senza dire o fare nulla.
Avevano vinto ancora.

Draco si girò verso Harry e lo strinse forte.
"Scusa..." mormorò il corvino, abbracciandolo "E' colpa mia... stavi per morire per colpa mia..."
"No, che dici..." mentì il biondo, tentando di rassicurarlo "Sei riuscito comunque a salvarmi, no? Stai ritrovando pian piano il tuo essere Grifondoro."
"Dici?" sorrise Harry.
"Sì."

Si baciarono poco dopo, stringendosi.
Non fu un bacio lungo, soprattutto a causa della gente che cominciò a svegliarsi ed a chiedere cosa fosse accaduto.
I due ragazzi fecero finta di essere nella stessa situazione ed il bus ripartì poco dopo, come se nulla fosse successo.

Quando il mezzo di trasporto si fermò, i due raggiunsero a piedi The Barn – Owl (NE-bound) e presero l'ultimo autobus, il 4A che in quaranta minuti li fermò a Pharmacy, all'interno di Ottery Saint Mary.
La Tana si trovava nella piccola comunità magica lì vicino ed i due la raggiunsero a piedi, arrivando per le cinque.

Harry era super felice di tornare in quella casa, mentre Draco stava già sparando borbottii senza sosta.
Quando la casa degli Weasley apparve davanti a loro ed il corvino bussò alla porta, la felicità travolse Harry come un maremoto.

"Harry!" urlò Hermione felice, guardandolo.
"Amico..." sorrise Ron "Bentornato a casa."





Note: Ecco il nuovo capitolo, mi auguro vi strappi tante risate!
Il percorso che i due hanno fatto non è inventato, mi sono messa a cercare autobus e tutto per renderlo più veritiero possibile ma probabilmente non è giusto al 100%... Volevo solo avvertirvi di questo!

SlaveUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum