An Open Tab with the Past

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  An Open Tab with the Past
Un conto aperto con il passato
Cap.21




L'ora della partenza per casa Weasley era arrivata.
Draco sembrava uno zombie mentre si guardava allo specchio, sperando che ad Harry venisse una voglia improvvisa di sesso e facesse saltare tutto quanto.

Però non avvenne nulla del genere.
Possibile che l'atto sessuale del giorno prima gli avesse risparmiato di stare male per un intero giorno?
Oppure l'effetto dell'afrodisiaco era finito?

Lo guardava parlare e ridere con Priscilla con la coda dell'occhio dallo specchio, brontolando fra sé e sé.
Stava bene, davvero.
Non ansimava, non era piegato, non era rosso in viso e non piagnucolava.

Anzi, era vispo e pieno di vitalità, al settimo cielo e sembrava che niente potesse abbattere quella felicità.
Draco lo avrebbe portato dai suoi amici e nessuno poteva più impedirgli di fare una cosa del genere.
Altrimenti Harry lo avrebbe picchiato.

Si, perché Hermione, quello stesso pomeriggio, era piombata a casa sua e gli aveva assestato un mega pugno sul naso, spaccandoglielo e facendolo sanguinare ad oltranza.
Non era neanche la prima volta che lo faceva ed il corvino, come tanti anni prima, non lo aveva difeso.

"Su, su..." gli aveva solo mormorato "Questo è solo il Karma. Se fai una cattiveria, ne ricevi un'altra indietro."
"Beh, certo" aveva risposto Draco, brontolando e sistemandosi il naso con l'aiuto di qualche pozione ed incanto "Ma sembra che questo tuo Karma ce l'abbia solo con me."

Il corvino aveva ridacchiato e poi accompagnato la riccia alla porta, apprendendo da essa che avrebbero lasciato il camino aperto per loro due alle venti.
Harry aveva ringraziato ed abbracciato la ragazza, salutandola per poi tornare dal biondo per prenderlo in giro ancora per un po'.

"Avrei dovuto fare qualche regalo" gli brontolò Harry, risvegliandolo dai suoi pensieri, avvicinandosi allo specchio ed incrociando le dita.
"Regalo?" chiese Draco "A chi?"
"Beh, a tutti... Ad Hermione, Ron, Ginny, Molly, i gemelli..."
"Harry..." sospirò Draco, mordendosi il labbro "Forse è meglio andare... Ci sono delle cose che devi sapere e se te le dico io, rischio di beccarmi l'ennesimo pugno."

"E' qualcosa di brutto?" domandò Harry, seguendolo verso il camino.
"Diciamo..." rispose il biondo, ripensando alla morte di Fred e Arthur. "Però io non sono adatto a dirtelo..."
"In effetti..." mormorò il corvino, ricordando di come gli aveva raccontato degli ultimi tre anni trascorsi.

"Bene" riprese a parlare Draco "Ricordi come si usa un camino?"
"Si" rispose tutto felice Harry.
"Allora vai prima tu." Sorrise il biondo.
"E perché?"
"Perché so come sono fatti gli Weasley e sono sicuro che non avranno pulito il camino. Di conseguenza, tu lo pulirai per me."

Harry aggrottò le sopracciglia ed incrociò le braccia, guardandolo storto.
"Davvero, Malfoy?"
"Certo, è un peccato, anche perché quello che indossi è un mio capo ma... Meglio te che me, no?"

Il corvino sospirò pesantemente e capì che sì, Draco era cambiato, ma fino ad un certo punto.
Quella nota Serpeverde che tanto lo caratterizzava non l'aveva persa.
Forse era proprio quello che lo faceva tanto tenero.

§§

Harry arrivò alla tana in un lasso di tempo minimo ma, appena approdò nella casetta accogliente degli Weasley, un dolore lancinante gli pervase il petto.
Si accasciò a terra ed urlò, sentendo la pelle squarciarsi e le ossa rompersi, era come stare sotto un cruciatus, era come morire di atroci sofferenze.

"Harry! Harry!" Hermione accorse e prese il corvino per il petto, cercando di tenerlo dritto mentre quello si contorceva dal dolore più forte che avesse mai sentito.
"Che gli succede?" domandò subito Ron "Che cosa gli succede?" fece ancora, preoccupato, seguito dal resto della famiglia Weasley.

"E' troppo lontano da Malfoy, se non-"
In quel preciso momento, il biondo apparve nel camino e le urla di Harry si quietarono in ansimi forti e doloranti. Il legame aveva vacillato per poco tempo, il giusto da far star abbastanza male il corvino.

"Malfoy!" lo richiamò subito Hermione "Vieni qui!"
Il biondo alzò un sopracciglio e quando vide Harry a terra, fra le sue braccia, accorse spaventato.
"Che è successo?" chiese, inginocchiandovisi accanto.
"Siete stati lontani ed il legame ha agito di conseguenza" rispose la riccia, mettendogli il corvino fra le braccia "Tienilo tu."

Draco guardò Harry ansimare ancora e si morse le labbra, stringendoselo addosso.
Com'era potuto essere così stupido? Era ovvio che usando il camino, per un lasso di tempo, loro sarebbero stati lontani ed il corvino avrebbe avuto dei problemi.

Harry strinse la giacca del biondo fra le dita e mugugnò qualcosa, rallentando il respiro.
Draco immaginò che si stesse calmando e sospirò di felicità, accarezzandogli la schiena e stringendolo ancora, aiutandolo a mettersi seduto.

Poi però si bloccò di scatto.
Era a casa degli Weasley.
Davanti gli Weasley.

Alzò lo sguardo e loro lo stavano guardando con gli occhi sgranati, mentre la Granger se la ridacchiava divertita dietro a tutti, guardandoli con dolcezza.
Maledetta Arpia.

Ron aveva gli occhi sgranati e la bocca gli arrivava fino al pavimento.
Ginny aveva tutti i capelli scompigliati e la coda in disordine.
Molly non sapeva cosa dire ed aveva ancora il vassoio con il tacchino ripieno di mirtilli fra le mani.
George non sapeva se ridere o cosa ma era palese quanto gli mancasse il gemello. Insieme a Fred avrebbe sicuramente fatto qualche battutina.
Percy sembrava la fotocopia di Ron.

"Ahm..." aprì il discorso Draco, sentendosi osservato "Avete un divano o..."
"Ovvio che lo abbiamo, Malfoy" brontolò Percy, avvicinandosi e prendendo il corvino per un braccio, mentre il biondo lo prendeva per l'altro.

Insieme i due portarono Harry al divano e ce lo poggiarono sopra, facendolo sdraiare con la testa appoggiata sulle gambe di Draco.
Hermione era stata super convincente per farli sistemare in quel modo.

"Più stanno vicini, più Harry si riprende!"
Certo... aveva pensato Draco, Tu sai sempre come mettermi in difficoltà, Granger.
Il sorrisetto beffardo della riccia era, ovviamente, la risposta a quella situazione.

"Beh, che avete da guardare" sbuffò alla fine il biondo, cercando di non morire dalla vergogna mentre accarezzava la testa del corvino "Vi ricordo che siete in presenza di un Malfoy!"
"Un Malfoy a cui..." George cominciò la frase sghignazzando ma nessuno la finì. La mancanza di Fred, accanto al ragazzo, era più vera che mai.

"Oh, Tesoro... Vieni a darmi una mano?"
Molly guardò il figlio facendo un tenero sorriso, mentre quello sospirava ed annuiva, dirigendosi in cucina.
"Vieni George... Saluteremo Harry quando si sarà ripreso."

Draco sospirò e tornò a guardare il corvino, accarezzandolo e sentendolo più tranquillo fra le sue dita.
Percy si avviò verso il tavolo apparecchiato per la cena e Ron lo seguì continuando a guardare con la coda dell'occhio il biondo, sempre meno convinto di quel che stava accadendo.

"Alla fine sei venuto." Mormorò Ginny, incrociando le braccia.
"Weasley, se vuoi che la serata finisca bene, ti conviene cucirti la bocca."
"Malfoy..." lo richiamò Hermione, corrugando la fronte.

"Queste le mie condizioni..." riprese subito Draco "Altrimenti lo porto via."
"Non puoi decidere della sua vita!" sbottò la rossa, inviperita.
"Ginny, credo che Molly abbia bisogno di una mano con il salmone con caviale."
"Ma-"
"Ciao Ginny."
La ragazza guardò a bocca aperta Hermione e, successivamente, con rabbia il biondo, girandosi per andare verso la cucina, con le braccia incrociate.

Draco sospirò e tirò Harry per un braccio, guardandolo riprendersi piano.
"Hey, Potter... Stai bene?"
"Si, io... Che è successo?"
"Niente, Harry, niente..." gli sorrise Hermione, sedendosi sul divano ed accarezzandogli il viso, abbracciandolo poi dolcemente.

"Amico" arrivò subito Ron, sorridendo.
"Ron!" Harry scattò in piedi come se nulla fosse accaduto e si abbracciarono come i due vecchi amici che erano, mentre Hermione li guardava dal divano con le braccia incrociate.

"Sei... Sei vivo."
"Certo amico, che credevi?"
La famiglia Weasley tornò in sala, contenta nel vedere il corvino ripresosi a dovere.
"Mi... mi avevano detto che eri morto. Che ti avevano ucciso che... Non c'eri più."

Ron guardò il ragazzo davanti a lui con faccia sconvolta e sospirò, dandogli una pacca sulla spalla.
"Miseriaccia..." borbottò.
Tutti li guardarono un po' tristi ma il versetto di un'Hermione pronta a tutto per non far cadere il Natale in disgrazia, li risvegliò.

"Potreste calcolare anche me, qualche volta!" commentò indignata.
"Vieni qui" gli fece il corvino, allargando le braccia.
La riccia sorrise e si alzò, infilandosi nell'abbraccio e coccolandoli entrambi.

Draco sospirò, abbassando lo sguardo.
Quello era il posto di Harry, non al manor insieme a lui, con gli elfi al loro servizio.
Non poteva tenerlo con sé senza il suo permesso.
Non poteva.

"Che scena patetica" sibilò, incrociando le braccia "State facendo rivoltare anche le mie scarpe."
"Come mai non hai messo quelle oro?" domando Ron, ridacchiando.
"Perché poi me le avresti rubate per vivere meglio" lo schernì Draco.
"Come?!" scattò il rosso, puntandogli un dito.
"Non puntarmi il dito!" gli disse di rimando il biondo, facendo scattare l'ilarità generale.

I tempi erano cambiati, loro erano cambiati, ma le situazioni si somigliavano sempre.
Quelle sciocchezze fra vecchi compagni di scuola non potevano essere dimenticate e loro lo sapevano bene.
Per quanto ad entrambe le parti, le parole infastidivano, non riuscivano a smettere di ridere.

"Ora basta litigare, tutti a tavola!" urlò Molly, sorridendo e portando in sala del salmone con del formaggio alle erbe.
Tutti i ragazzi corsero seduti e Draco si avvicinò titubante, guardando le pietanze con il sopracciglio che gli arrivava fino all'attaccatura dei capelli.

Molly si mise a capotavola, accanto a lei Percy da una parte e George dall'altra. Draco si sedette vicino a Percy ed Hermione accanto a lui, con Ron davanti accomodato di fianco ad Harry. Ginny, invece, a capotavola nella parte opposta.
Tutta la tavolata era contenta e si avventarono subito sugli antipasti di salmone, mentre il biondo guardava tutto aspettando che toccasse a lui.

"Forza Malfoy, un po' di spirito giovanile!" gli disse George, ridacchiando.
"Mi spiace dirti che lui, al posto tuo, è una persona educata." Lo rimproverò Percy, incrociando le braccia.
"Defo dife che ha rafione." Commentò subito Ron, beccandosi una piedata da Hermione.
"Non parlare con la bocca piena!"

Draco ridacchiò e sorrise ancora al vedere il corvino integrato in quella piccola famigliola, felice di tutto quello che stava accadendo.
Poi, però, lo vide guardare tutta casa e sembrò pensare a qualcosa.

"Dove sono gli altri?" chiese, mangiando un po' di salmone.
"Chi?" chiese dolcemente Molly.
"Bill, Charlie..."
"Purtroppo non sono potuti venire, caro...."
"Ed Arthur? E Fred?"

La stanza si raggelò all'istante, di nuovo e George abbassò il viso, posando la forchetta.
Nessuno sapeva che dire o come spiegare quel che era accaduto a quel povero ragazzo smemorato.

"Arthur è venuto a mancare poco dopo la tua scomparsa, Harry..." mormorò Hermione, sorridendo dolcemente, "Era gravemente malato."
"Oh... mi... mi spiace." Rispose il corvino, guardando Molly pentito. "Fred?"
"Fred... Ecco..."
"Fred ci ha aiutato a portare la pace, dando la vita" si intrufolò George, stropicciandosi gli occhi "Lo ha fatto per tutti noi ed io sono fiero di mio fratello."
"Tesoro..." gli disse Molly "Tutti siamo fieri di Fred."

Il clima teso e le parole dette sembravano aver rovinato tutto.
Harry aveva intuito di aver dimenticato molte persone che avevano perso la vita per la pace, durante la guerra di quel due maggio del novantotto.
Draco si stava martoriando le mani e sperava che il corvino non desse di matto, facendo saltare tutta casa Weasley.
Anzi, in verità, lo sperava.

"Ehm... che ne fite di manfiare?"
"Ron!" urlò Hermione, alterandosi e mollandogli un secondo calcio.
"Ahia! Ma perché sei così manesca!"
"Perché sei uno stupido, Ronald Weasley!"

Tutti risero ed a fatica ricominciarono a scherzare fra di loro, mangiare e giocare con il cibo.
Ginny cercava in tutti i modi di farsi notare dal corvino, Ron di mangiare e parlare senza farsi uccidere dalla riccia, Percy litigava con George per qualsiasi cosa e Molly tentava di fargli fare pace.

Draco notò che quell'aria così giocosa, così dolce e tranquilla, se l'era sempre sognata.
Al manor non era mai accaduta una cosa del genere e probabilmente non l'avrebbe mai vissuto.
Per una volta, si pentì di essere nato sotto la famiglia Malfoy.

"E' ora del tacchino ripieno!" urlò Molly, sorridendo ed alzandosi, portando via con le altre due donne i piatti sporchi e gli avanzi dell'antipasto.
Draco fece tutto il principino, aspettando di essere servito e riverito, mentre Harry lo guardava e ridacchiava assieme a Ron.

"Beh?" fece il biondo "Che avete da ridere?"
"Niente, niente..." fece Ron, sghignazzando.
"Solo che ricordavamo i tempi di scuola e di quante ce ne facevamo dietro." Continuò Harry.

Draco incrociò le braccia e sbuffò.
"Dai Malfoy, non fare quella faccia" fece il rosso, prendendo la forchetta e mettendoci sopra un po' di salmone che era scappato dal piatto "Possiamo rimediare" e, detto questo, glielo lanciò addosso.
Il biondo sgranò gli occhi e li guardò inviperito.

"Ma cosa state facendo?!" urlò Percy, indignato.
"Battaglia di salmone!" ridacchiò George, prendendo la forchetta per unirsi al fratello minore, lanciando il pesce contro il biondo.
"Ma la volete piantare?" si alzò Draco furioso, acchiappando una forchetta per puntarla ai due.
"Combattimento fra forchette!" mormorò subito George, alzandosi e prendendo la sua forchetta.

I tre ragazzi si misero a lottare con le forchette, sotto lo sguardo perplesso di Percy e Draco che, posando l'arma, si girò su sé stesso per cercare il bagno.
Passò di fianco alla cucina, brontolando e chiedendo aiuto a Molly che, dolcemente, gli indicò il piano superiore.

Il biondo salì le scale e si imbucò nel bagno, sospirando e pulendosi la giacca con un asciugamano bagnato con l'acqua del rubinetto.
Si guardò allo specchio e si sistemò i capelli.

Come poteva ben che minimo pensare che Harry, dopo quella sera, potesse pensare al fatto di rimanere al Malfoy manor con lui?
Il corvino l'avrebbe abbandonato per sempre. Se ne sarebbe andato lasciandolo da solo con sé stesso.

"Draco?" Harry spuntò alla porta dopo qualche minuto, cercandolo con lo sguardo.
"Hey... che ci fai qui?"
"Volevo sapere se ti eri... ecco, arrabbiato."
"No, no... Siete fortunati che non è il mio capo più pregiato."
Harry ridacchiò e si avvicinò a lui.
"Ti sei davvero imposto di accompagnarmi, eh?"
"Diciamo" alzò le spalle il biondo.
"Grazie."
Draco sorrise e guardò il corvino abbassare il viso un po' timidamente, accarezzandosi un braccio.

"Ti senti bene? Per quella... cosa."
"Eh? Ah, sì... Non sento ancora nulla di grave..."
Draco annuì e si avviò verso l'uscita del bagno ma Harry lo bloccò prima che potesse andarsene. Girò il viso verso il corvino e lo guardò alzando un sopracciglio, non capendone le intenzioni.

"Harry, cosa-"
"E-ecco, lo so che è strano ma..."
"Ma?" fece Draco, di rimando.
Harry alzò solo il viso, guardandolo ed arrossendo un po', tirandolo verso di lui.

Il biondo sorrise. Chiuse dietro di sé la porta e spinse il corvino contro il muro, cingendogli la vita con le braccia, abbassandosi e premendo le labbra su quelle di lui.
Lo baciò.
Lo baciò come non faceva da tanto e sentì il cuore riscaldarsi.

Con tutto il tema Natalizio, con tutta la baldoria fatta dalla famiglia Weasley, Harry era salito per cercarlo e sapere se era arrabbiato. Poi gli aveva chiesto di baciarlo.
Il corvino aveva scelto lui, ancora una volta.

Ripensò all'afrodisiaco ed il cuore perse un colpo.
Era tutta opera di quella droga?
Decise di non pensarci, mentre continuava a baciare il ragazzo, godendosi quei pochi secondi di intimità.
Harry era suo e lo sarebbe stato per sempre.

**

Dopo il tacchino ripieno e tanti calci di Hermione verso Ron che continuava a parlare con la bocca piena, sputando tacchino qua e là, Molly servì del Christmas Pudding e della Christmas Cake.
Draco li trovò molto buoni e si stupì della bravura della donna.

Lasciò, infatti, tutti di stucco quando le fece i suoi più sentiti complimenti per l'impasto ed il gusto dei due dolci.
George e Ron persero entrambi la mascella, mentre Hermione se la ridacchiava da una parte, facendolo arrossire ed imbronciare.

Ginny, come al solito, aveva tentato in tutti i modi di sedersi accanto ad Harry e di imboccarlo durante il dolce ma quello preferì rimanere seduto accanto all'amico per lanciare i pezzi di tacchino a Draco, facendolo brontolare più del solito.

La fine della cena passò in dolcezza e fra tante risate, cosa che il biondino non si sarebbe mai aspettato.
Quella famiglia non era come il padre gliel'aveva sempre descritta.
Povera, certo, ma unita.

"Bene..." prese parola Molly, sorridendo "Ora potete scartare i regali."
"Regaliiii!" urlò George, alzandosi e dirigendosi verso l'albero, seguito a ruota da Percy che non perdeva l'attimo per sgridarlo.

"Mi dispiace, io non vi ho fatto nulla..." sospirò Harry, guardando la famiglia Weasley.
"Non ti preoccupare, Harry" gli sorrise Hermione, spingendolo verso il divano "Lo sappiamo bene cosa ti è successo."
Il corvino le sorrise di rimando e poi guardò Draco sederglisi accanto, sbuffando nel guardare il casino che era quella casa.

Il primo regalo che scartarono fu quello di Harry.
Ron prese un pacco quadrato e lo diede al corvino, tutto contento.
"Aprilo" gli disse "Vedrai che ti piacerà!"

Harry si girò verso il biondo e Draco annuì, indicandogli di aprirlo.
Il ragazzo scartò il pacco con curiosità e quando aprì la scatola, gli occhi gli si illuminarono.
All'interno vi era un album rilegato, contente tutte le foto dei suoi anni scolastici, le firme dei suoi compagni, le stupidaggini che accadevano in sala comune e tanta altra roba.
Sette anni di ricordi racchiusi in un albo magico.

"Grazie..." commentò commosso, togliendosi gli occhiali e stropicciandosi gli occhi "Davvero, non so come ringraziarvi..."
"Non devi" sorrise George, sedendosi a terra.
"Siamo noi che non ti abbiamo mai ringraziato a dovere per aver salvato il mondo magico" continuò Hermione, accarezzandogli la nuca.

Draco sorrise ad Harry e poggiò una mano sulla sua coscia, contento che il corvino avesse ritrovato tutto quello che aveva perso.
Era felice per lui, certo, ma non per quello che l'albo avrebbe portato.
Ricordi.

"Malfoy non fare quel muso" brontolò Ron, porgendogli un pacchettino "Hermione ha insistito nel prendere qualcosa che per te."
"Eh?" fece il biondo, sgranando gli occhi.
"Hai salvato Harry ed ho voluto regalarti qualcosa per ringraziarti" sorrise la riccia, annuendo.
"Anche se quasi nessuno di noi era d'accordo" sospirò Ginny, incrociando le braccia.

Draco preferì ignorarla e prese il pacchetto, stupito dal gesto della famiglia Weasley.
Harry gli si avvicinò e gli sorrise, guardando il regalo.
Cosa mai avrebbero potuto regalargli?

"Non sapevo bene i tuoi gusti..." mormorò Hermione, sedendosi su una sedia, "Quindi ho optato per qualcosa che potrebbe esserti utile."
"E non ha badato a spese" continuò Ron, portandosi le mani al viso.
"Beh, non potevamo presentare al rampollo di casa Malfoy qualcosa di seconda mano..."

Draco la prese quasi come una frecciatina e finì di scartare il pacchettino, aprendo la scatolina e trovandoci dentro un fermacravatta placcato in argento.
Lo guardò con la sua solita aria da esperto e lo trovò davvero carino, visto che era solito ad indossare completi con cravatte.

"E' in argento vero. Dentro ci trovi il certificato" sorrise Molly.
"Oh... deve esservi costato..." mormorò il biondo, prendendo il fermacravatta per indossarlo.
"Non fa nulla" rispose la riccia, guardandolo "Ne è valsa la pena. Ci hai restituito qualcosa che non ha prezzo."

Il biondo immaginò che la ragazza parlasse di Harry e quando si girò verso il corvino, lo trovò molto stupito del regalo e dei soldi spesi, mentre si girava fra le mani il certificato di autenticità del fermacravatta.

Draco, per la prima volta, si rese conto di essere felice.
Felice di quello che gli stava accadendo con Harry e con quella famiglia.
Felice come non era mai stato.

"Beh... Vi ringrazio tanto" mormorò, un po' impacciato "E' davvero bello."
Tutti gli Weasley sorrisero e ricominciarono a scartare i regali che si erano fatti.
Il Natale più bello di sempre.  

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