Love, Sex and Flashbacks

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  Love, Sex and Flashbacks
Amore, sesso e Flashbacks
Cap.26



Draco ripercorse le scale che portavano alla stanza di Harry sovrappensiero, sbuffando e con il cuore a mille.
Hermione era sempre stata un osso duro, non si era mai piegata, neanche durante gli anni di scuola, al secondo anno si era anche permessa di rispondere male a suo padre.

Ma c'era quella nota che gli punzecchiava la testa, che gli trivellava il cervello e che diceva una sola e semplice cosa: la riccioluta nata babbana aveva ragione.
Aveva dannatamente ragione.

Harry era in pericolo, i suoi elfi non bastavano a proteggerlo e Draco non aveva la forza per abbattere una schiera di mangiamorte pronti ad ucciderlo pur di riprendersi il corvino.

L'uomo col serpente aveva mandato i suoi uomini ed aveva saggiato il territorio.
Antonin era tornato alla base e, come minimo, aveva raccontato tutto al padrone, come per esempio il personale, la forza di quello, gli incanti a difesa del manor e la magia di Malfoy Junior.

Draco poteva aspettarsi un secondo colpo peggiore del primo, non poteva e non doveva lasciare Harry solo.
Ma come avrebbe fatto?
Lui aveva da fare, aveva il lavoro, le visite e via dicendo.

L'unico modo era recidere quel legame e spedire a calci Harry dagli amici, cosicché gli Auror avrebbero potuto proteggerlo.
Sarebbe stato doloroso per lui ma giusto...
Harry doveva essere protetto.

Il padre sarebbe giunto al manor quel pomeriggio e Draco gli avrebbe consegnato Brian, chiedendogli aiuto.
Tutto ciò in cui Draco sperava era che Lucius non avesse problemi con questa cosa.
Ricordava bene le sue parole, come quelle di Marcus: avevano ancora delle questioni da risolvere.

Poi però ripensò a Marcus.
Il manor era stato attaccato dopo la sua visita e questo significava che in un modo o nell'altro quell'uomo c'entrava con la storia del rapimento di Harry.

Lucius gli aveva detto che l'uomo col serpente non si faceva mai vedere all'inizio ma che arrivava sempre a pappa pronta, di conseguenza Marcus non poteva essere lui...

Ma d'altro canto, Marcus non sapeva che Harry era in casa Malfoy prima di quel giorno, perciò poteva benissimo essere lui...
Dopotutto, il corvino, aveva avuto paura di quell'uomo fin da subito.

Draco si infilò le dita fra i capelli e se li spettinò, sbuffando e premendo poi la mano contro la porta della stanza di Harry.
Doveva parlarne con Hermione, assolutamente. E con Lucius.

"Draco..." la voce del corvino lo richiamò alla realtà, mentre chiudeva la porta dietro di sé.
Era sveglio, appoggiato contro i cuscini e con la coperta che gli riscaldava la parte inferiore del corpo.
Teneva le braccia strette al petto e aveva le guance rosse con il fiato pesante.

"Come ti senti?" gli chiese il biondo, avvicinandosi e mordendosi l'interno guancia.
Harry ne aveva bisogno, lo vedeva dai suoi occhi ma non si sarebbe mai lasciato avvicinare se non con le giuste precauzioni.

"Io... Non lo so... Mi sento così... strano, ho tante cose in testa e fanno male, ho paura di quel che vedo." Harry si strinse ancora nelle braccia e sembrò singhiozzare.
Draco immaginò che stava ricordando il passato e si avvicinò, sospirando.

"Vuoi raccontarmi quel che vedi?" gli domandò, sedendosi e lasciando che l'altro si buttasse fra le sue braccia, strusciandosi leggermente.
"No, io... Ho paura."
"E' normale avere paura... Anche se è strano che tu abbia paura" ridacchiò il biondo, accarezzandogli la schiena ed infilando le mani sotto la maglia.
"E' capitato... anche a me di averne... Nella camera il secondo anno... ne ho avuta."
"Ricordi la camera dei Segreti?" continuò Draco, accarezzandogli la schiena per poi passare al petto e cominciare a slacciare la camicia.
"Si... Il Basilisco... Ginny... Tom... Ho avuto paura..."
"Ma ti sei battuto ed hai vinto."
"Si..." miagolò il corvino, facendosi togliere la maglia per poi lasciarsi baciare il petto, passando da una clavicola all'altra, fino ai capezzoli.

"Hai avuto paura in qualche altra situazione?" gli chiese ancora Draco, togliendogli gli occhiali.
"Uhm... forse... quando la Umbridge ci ha beccato al castello..." rispose Harry, ansimando leggermente "Quando tu... L'hai aiutata..."
"Mi dispiace... Per quello che ho fatto."
"Lo so" sospirò ancora il corvino, chiudendo gli occhi e piegandosi sull'altro, che era sceso sulla sua pancia per baciargli l'ombelico.

"Raccontami altro..." provò ancora Draco, facendolo sdraiare sul letto, posizionandosi accanto a lui ed passando le dita sul petto, scendendo fino alla pancia.
"Non... voglio... adesso..."
"Ricordi Fierobecco?" mormorò in risposta il biondo, aprendo i pantaloni del ragazzo, facendoli scendere di qualche centimetro.
"Fiero... becco?"
"Lo stupido pollo di Hagrid."
"Uhm..." ansimò Harry, mentre Draco gli accarezzava l'erezione da sopra la stoffa dei boxer "Io... ecco... credo di sì..."
"Ricordi cosa mi ha fatto?" domandò il biondo, infilando le dita nei boxer ed afferrando l'erezione con dolcezza.
"A-ahm... I-io..."
"Così sensibile... Sarà colpa dell'intruglio che ti hanno dato?"
"N-non toccarmi così..." ansimò ancora Harry, alludendo alle carezze sulla punta del membro, prima delicate e poi sempre più veloci.

Draco sorrise e si avvicinò al collo del moro, leccandogli e succhiandogli la pelle, baciandola con dolcezza, continuando a toccarlo ed accarezzarlo ritmando momenti veloci e bruschi.
Harry cominciò ad ansimare più forte, stringendo la camicia del biondo e buttando indietro la testa, aprendo la bocca e chiudendo gli occhi.

Si sentiva al settimo cielo, in paradiso, quelle movenze, quei baci, tutto... era così fantastico.
Il respiro di Draco, la sua mano, la sua potenza sul suo corpo... Lo stavano mandando in coma di goduria.
Voleva di più... Quanto lo voleva...
Dentro sé fino al midollo.

"Ti piace? Ti piace Harry?"
"S-si-mh..." ansimò il corvino, stringendosi ancora a Draco.
"Parlami ancora... Di quello che ricordi..."
"N-no, n-non voglio..."
"Lo faccio per te" gli mormorò Draco, baciandogli un capezzolo "Perciò dimmi... Cosa ricordi?"

Gli occhi di Harry si inumidirono e delle lacrime leggere cominciarono a scendere.
C'era qualcosa fra quella marmaglia di immagini che si concludeva tutto in una specie di spiaggia. Vedeva il mare, vedeva una pala, della terra smossa, delle lacrime cadere.

"R-ricordo..." singhiozzò Harry "Ricordo... una s-sepoltur-ra..."
"Una sepoltura?" gli domandò Draco, continuando ad accarezzarlo, salendo fino al suo viso per baciargli le stille salate.
"A-al mare..." rispose il corvino "F-fa male Draco... Così tanto... Fa male" continuò a singhiozzare, stringendosi a lui.
"Non piangere Harry... Non piangere..." gli accarezzò il viso il biondo, baciandolo dolcemente. "Di chi era la sepoltura?"
"I-io non lo so-mh..."
"Ricordi com'era fatto?"
"Gra-ahn-Grandi orecchie... Occhi ton-tondi, piccolo..."
Draco provò a cercare di capire, ma quando tentò di fargli l'ennesima domanda, il corvino gli venne fra le mani, ansimando e singhiozzando, stringendo la coperta.
Il gioco ormai era finito.
Non si sarebbe più fatto toccare.

"Draco..." mormorò Harry, stropicciandosi gli occhi e guardandolo ansimando "Ti voglio... dentro."
"Eh?!" alzò la voce il biondo, sgranando gli occhi.
"T-ti voglio... Sto... impazzendo.. T-ti prego..."
Draco non poteva crederci.
Harry voleva farlo fino in fondo.

"Harry, ti rendi conto di quel che mi stai..."
"Sì" lo fermò il corvino, tirandolo per la cravatta "Sì. Fallo, ti prego."
"Ma devo prepararti, non-"
"No, non ce n'è bisogno" singhiozzò Harry, girandosi e dandogli la schiena "Sto per impazzire, ti voglio sentire..."

Il biondo sospirò e si alzò, sbottonandosi i pantaloni e togliendosi i vestiti della parte inferiore del corpo, sistemandosi poi sdraiato su un fianco tirando Harry attaccato al suo petto.
Il corvino ansimò e strinse la coperta, tirando su col naso ed appiccicandosi sempre più alla pelle dell'altro.

"Ne sei davvero sicuro?"
"Sì... Ti prego..."
Draco si morse il labbro e sollevò la gamba dell'altro, avvicinandosi all'anello di muscoli racchiuso fra i glutei.
Lo accarezzò dolcemente per qualche secondo ma, all'ennesimo singhiozzo del corvino, si intrufolò con la punta del proprio membro all'interno, continuando a mordersi le labbra.
Harry trattenne il respiro e si attaccò al piumone, ansimando forte e spingendosi contro l'erezione dell'altro ragazzo.

"Piano... Piano Harry..."
"No..." ansimò ancora il corvino "No... Di più, voglio di più..."
Più chiedeva e più Draco spingeva, riempendolo con sé stesso fino alla fine, stringendolo al suo petto forte e dolcemente allo stesso tempo.

Era in Harry.
Il biondo era tutto dentro e lo sentiva stritolarlo, tenerlo e non lasciarlo.
Non riusciva neanche a muoversi ma alla fine non era una grande perdita... A lui stava bene rimanere così, con il corvino stretto fra le sue braccia.

"Ti voglio sentire, ti prego..."
Draco baciò il collo ad Harry e cominciò a spingersi forte, sempre più forte, velocizzando le movenze.
Il corvino si morse le labbra e cominciò a gemere, attaccandosi alle braccia dell'altro e muovendosi a tempo con lui, singhiozzando un po'.

"Harry..." mormorò il biondo, guardando le guance fradice dell'altro.
"Sto- bene... Sto bene... continua..."
Draco non ne era fermamente convinto e decise di fermarsi, lasciandolo poggiare sul letto con tutta la schiena, sistemandosi fra le sue gambe.

Harry, d'altro canto, ansimò un po' e lo guardò, pulendosi uno zigomo da una lacrima.
"P-perché ti sei fermato?"
"Perché stai piangendo" gli rispose Draco, accarezzandogli il viso e liberandolo dai lunghi ciuffi che gli nascondevano gli occhi.

Harry allungò le mani sul viso del biondo e gli accarezzò le guance, gli zigomi, il naso, fino ad arrivare alle labbra. Fece perno poi su un solo gomito e si avvicinò alla bocca del ragazzo, spingendoci la propria per baciarlo. Le lingue dei due cominciarono a danzare e Draco alzò le gambe del compagno, penetrandolo ancora un volta.

Il corvino si staccò dalle labbra per riprendere a respirare e si strinse alle spalle dell'altro, ansimando e gemendo, nascondendo il viso fra le braccia.
Il biondo continuò a spingersi senza sosta, baciandogli il collo, il mento, fino a tornare alle labbra, lasciandolo scivolare ancora una volta sul materasso.

Una mano afferrò ancora una volta l'erezione del corvino e ricominciò a pomparla a tempo delle spinte.
Harry guardava Draco e si mordeva le labbra, accarezzandolo e gemendo come se fosse la cosa più naturale che potesse esserci fra i due.

"Dra-Dra-Draco..."
"Mh?"
"B-baciami... Voglio... Mio..."
Il cuore del biondo cominciò a battere velocemente e, come eseguendo un comando, si avvicinò alle labbra dell'altro, baciandolo e stringendolo a sé, spingendosi in lui sempre più veloce, pompando l'erezione a tempo.

Harry si distanziò dal bacio poco dopo e si coprì il viso con le mani, mentre il biondo scivolava sul suo corpo fino alla gamba, che baciò dolcemente e sorridendo.
"Sei bellissimo" mormorò, guardando gli occhi verdi dell'altro spuntare dalle dita.
"Sme-smettila..." ansimò Harry, sentendosi ormai al limite.

Draco spinse ancora un po', facendo venire il corvino sulla sua stessa pancia.
Non si fermò, però. Continuò a spingersi, sempre più veloce, leccandogli le labbra ed il petto, arrivando fino al liquido seminale che lentamente scendeva sui fianchi del corvino.

"Più dentro..." ansimò il corvino "Più dentro..."
Draco non riusciva a capacitarsi di quel che stava accadendo, Harry Potter gli stava chiedendo di prenderlo fino allo svenimento.
Non sapeva se esserne felice o scioccato.

"Harry... non durerò ancora per molto..."
"A-ahm-o-kay..." gli rispose l'altro, stringendolo a sé e baciandolo, chiudendo gli occhi per godersi quel momento che stava vivendo assieme al biondo.

Draco venne dopo un atro paio di spinte ma decise di uscire dal suo interno e sporcarlo sul petto.
Harry si portò le mani sul viso, chiudendo le gambe ed ansimando ancora, senza proferire parola.
Non si sentiva soddisfatto.

"Hey..." lo richiamò il biondo, sdraiandosi accanto a lui "Come ti senti?"
Il corvino si lasciò stringere dall'altro e sospirò, chiudendosi a riccio.
"Appiccicaticcio..."
"Ti va di farti un bagno assieme?"
Harry si girò verso il biondo e gli bacio le labbra, annuendo.

§§

L'acqua nella vasca profumava di rose e la schiuma rosea lasciava piccole bollicine di sapone per la stanza.
Gli elfi avevano preparato tutto a dovere, Draco notò anche un papera di gomma posata sul bordo vasca ed alzò un sopracciglio, chiedendosi dove cazzarola l'avessero trovata.

Entrarono uno alla volta nella vasca, prima il biondo a gambe aperte e poi Harry, sedendosi fra le sue cosce.
Priscilla lasciò ad entrambi una spugna e fece galleggiare la paperella fino al petto di Harry, che raccolse con un sorriso.

"Puoi lasciarci soli."
"Signore" fece l'elfa, abbandonando poi la stanza.

"Tutto bene Harry?" gli chiese Draco, baciandogli la spalla.
"Mh... Sì... Sono un po' stanco."
"Beh, è normale..." sorrise in risposta il biondo.
Harry guardò ancora una volta la papera.

"Sai, la prima domanda che mi fece Arthur quando mi vide fu: qual è l'esatta funzione di una papera di gomma?"
Draco alzò un sopracciglio, ridacchiando poi un po'.
"Era affascinato dalle cose babbane... Mi dispiace che sia... morto..."
"Non è colpa tua, Harry."
"Per colpa mia ne sono morti tanti... Se... se fossi stato qui, forse avrei salvato Arthur."
"E' morto in un incidente, non avresti potuto fare nulla."

Il corvino sospirò, sentendosi comunque in colpa.
Quante morti vi erano state per colpa sua?
Quante non ne ricordava?
Probabilmente era per questo motivo che aveva frequentato un circolo post guerra.

"Harry, ricordi la sepoltura?"
"Sì."
"Descrivimi ancora il... insomma..."
"Era uguale a Crunchy... Cioè, stessa specie."

Dobby, pensò Draco.
Ha sepolto Dobby.

"Ri-ricordo che per colpa mia... è stato pugnalato ed io... ho pianto... Mi sono sentito solo... Poi quelle parole... Quelle parole che mi vengono sempre in mente..."
"Quali?" domandò Draco.
"Promettimi una cosa.
Qualunque cosa, signore.
Non provare più a salvarmi la vita."


Draco non sapeva da dove venissero quelle parole ma aveva capito di chi parlasse Harry.
Dobby, a quanto pare, era stato qualcosa di importante per il corvino e se lo aveva dimenticato, significava che la perdita subita gli era costata molto.

Prese la spugna e cominciò a passarla sulla schiena di Harry, mentre quello giocava con la paperella.
Come gli avrebbe fatto ricordare di Dobby?
Doveva in qualche modo provarci, comunque.

"Da quel che mi dici, stai parlando di Dobby, il mio ex elfo domestico."
"Dobby?" chiese l'altro.
"Sì" rispose Draco "Dobby è stato l'elfo domestico della famiglia Malfoy fino a quando tu, il secondo anno di scuola – con l'inganno – lo hai liberato dalla schiavitù."
"Come?"
"Per liberare un elfo domestico dalla schiavitù, il padrone deve regalargli un indumento.
A quanto pare ti sei tolto un calzino e lo ha messo-"
"Nel diario di Tom Riddle..." proferì Harry.
Draco alzò un sopracciglio ma annuì.
"Esatto."

Harry rimuginò molto su quella cosa.
Ricordava il faccino dell'elfo ma non sembrava volergli dire qualcosa di significativo.
Quel senso di perdita, però...

"E poi?" chiese ancora.
"E poi il sesto anno di scuola... Dopo la conquista di Hogwarts da parte di Tu_Sai_Chi... Le cose sono peggiorate. L'anno successivo sei stato catturato e portato qui al manor e Dobby è venuto a salvarti ma..."
"Ma?" lo incitò Harry.
"Mia zia Bellatrix lanciò un pugnale al centro della smaterializzazione che Dobby stava effettuando e da quello che mi dici...sembra che abbia colpito lui.
Dopo quel fatto, non l'ho più visto."

Il corvino fece mente locale e mise assieme i pezzi.
Quello che gli aveva raccontato Draco completava il puzzle di ricordi.
Aveva chiesto a Dobby di non difenderlo più dopo quel che era accaduto il secondo anno ma quello aveva fatto di testa sua ed era morto.
Per colpa sua.
Un'altra vittima.

"Per colpa mia..." proferì Harry "Per colpa mia... E' morto per difendermi..."
Draco lo strinse la dietro, baciandogli il collo.
"Non è colpa tua, Harry... Non lo è."
"Si invece... Se fossi stato più coraggioso, io..." sospirò. "Li avrei salvati tutti."

Il biondo si morse la punta della lingua e prese la spugna, ripulendogli il petto.
Il corvino cominciò a distendersi e calmare il nervosismo.
Si lasciò pulire e, prendendogli il polso, cominciò a spingerlo verso il basso.

"Harry..." lo richiamò Draco.
"Non sono... soddisfatto... Un'ultima volta..."
Il biondo gli baciò il collo e lasciò la spugna, toccando la punta del membro del corvino per poi torturarla dolcemente.

Harry cominciò a gemere, aprendo le gambe e chiudendo gli occhi, ansimando regolarmente ad ogni carezza.
"Ce la fai a venire una terza volta?" gli chiese Draco.
"Si, uhm..." sospirò l'altro.

Il biondo prese il sesso di Harry in mano e ricominciò a pompare, prima piano, poi più veloce, alternandosi come una tortura, lasciandolo poi per stuzzicare dolcemente la punta. Lasciò successivamente il sesso, baciandogli la spalla per scendere ai testicoli, massaggiandoli e stringendoli fra le dita, lasciando uscire un gemito strozzato dalla gola del corvino.

"Più veloce..." ansimò Harry, completamente andato.
"Come?" gli sorrise Draco, leccandogli il lobo dell'orecchio "Non ho sentito bene."
"P-più veloce..." ripeté il corvino, mordendosi le labbra.
"Non è così che lo devi chiedere... lo sai..." mormorò l'altro, ghignando.

Harry storse le labbra, capendo cosa voleva Draco.
"S-sei uno stronzo..."
"Dai Harry, fammi sentire la tua voce" sibilò, stringendogli il sesso fra le dita.

Harry lasciò uscire un gemito di frustrazione ma poi si piegò al volere dell'altro.
Voleva venire ma a quel ritmo non ci sarebbe mai riuscito.
Draco era snervante.

"T-ti prego... Ti... prego... Fammi venire, non ce la faccio più..."
Draco sorrise ed aumentò le carezze sul sesso del corvino, baciandogli e mordendogli il collo, smettendo solo quando un fiotto bianco uscì dal membro dell'altro.

Gli ansimi di Harry erano forti ed irregolari e Draco si leccò le dita, baciando poi il collo dell'altro.
"Sarà meglio svuotare la vasca e riempirla di nuovo."
"Sei uno... stronzo, ecco" si lamentò il corvino, coprendosi il viso con le mani.
"Oh, sì, me lo hai già detto" ridacchiò l'altro.

I due si guardarono un po' e poi Harry si girò, attaccandosi al ragazzo baciandolo dolcemente.
Draco lo strinse, sorridendo internamente,
Forse non era vero che non aveva speranze con il corvino.  

SlaveWhere stories live. Discover now