Love Affairs^2

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  Love Affairs^2
Questioni di cuore^2
Cap. 27



Lucius Malfoy sarebbe arrivato al manor a breve e Draco doveva preparare tutto e tutti all'arrivo del padre.
Gli elfi si erano già sistemati a dovere, la casa era stata ripulita, il giardino sistemato, il salottino profumato e le bottiglie di Whisky incendiario riempite.

Per l'occasione, il biondo aveva deciso di vestire lui ed il corvino in modo decente – per quanto decente Harry potesse comparire con quel cespuglio di capelli sulla testa.

§§

"Io quello non lo metto."
"Non fare storie, mio padre è intransigente su alcune cose."
"Resta il fatto che non lo metto."
"Ci sono delle regole in questa casa e con un solo respiro tu le infrangi tutte!"
"Se lo indosso sembrerò te al primo anno!"
"E non... Aspetta, che cavolo vuol dire?!"

Draco stringeva fra le mani una maglia rossiccia scura, che dava l'idea di essere una camicia ed Harry l'aveva odiata sin dal primo momento. I pantaloni scuri e aristocratici che doveva abbinarci sotto, poi, non miglioravano le cose.

"Che vuol dire che sembrerai me al primo anno?"
"Che sembrerò un perfettino aristocratico con la puzza sotto il naso."

Il biondo batté le ciglia per un paio di minuti, osservando Harry seduto sul letto e con le braccia incrociate, con un'espressione decisamente contrariata sul viso.
Quanto lo detestava.

"Potter, ascoltami.
Se mio padre viene qui e ti trova vestito come uno straccione patentato, mi tirerà tanti di quei crucio che me li ricorderò anche da morto."
"Io quelli non li indosso."

Draco sospirò ed appoggiò i vestiti sul letto, afferrando poi il corvino per la maglia.
"Ascoltami bene, Harry. Te lo dico con le buone prima di prenderti a schiaffi.
Tu, e ripeto, Tu, indosserai questi stramaledetti vestiti perché io ho fatto mettere uno stramaledettissimo albero colorato con degli stramaledetti colori giallo – rosso accanto ai miei stramaledettissimi bassorilievi.
E' chiaro il concetto?"

Harry sbuffò e lo spinse via, girando il viso verso i capi d'abbigliamento.
Per una volta, poteva anche permettersi di dare ascolto a quel biondo platinato riccone figlio di papà che non era altro.

"E va bene, come vuoi."
"Bravo."
"Solo per questa volta."
"E poi ti farai sistemare i capelli."
"Cosa?"

Il sopracciglio del corvino arrivò fino all'attaccatura dei capelli e Draco sorrise, schioccando la lingua contro il palato.
Sapeva bene che l'argomento capelli non rientrava nelle cose prioritarie dell'altro.

"Beh, era ovvio.
Insomma, guardati la testa, sembra quasi che i tuoi capelli stiano in guerra per la conquista della cute sotto cui non vi è assolutamente nulla."
"Hey! Guarda che non è vero, ho un cervello anche io."

Draco ridacchiò e si avvicinò all'altro, sfiorandogli le labbra con il pollice della mano destra.
"Potter, non parlare di chi non è presente in questa stanza."
Il corvino spalancò la bocca e poi si imbronciò, spingendolo ancora una volta via da lui.

"Esci da questa camera, mi hai stufato!"
"Priscilla" ridacchiò Draco, girandosi verso la porta, "Aiutalo con i capelli, mi raccomando, qualcosa di decente."
"Sì signore!" sorrise l'elfa.

Il biondo si chiuse la porta dietro le spalle ed attraversò il corridoio, diretto nella sua camera.
Avevano pranzato nella stanza del corvino, dopo il fantastico sesso ed il contorno nella vasca.
Draco non poteva essere più felice.

Harry, finalmente, si stava rendendo conto che non era solo e che lui stava lì per lui.
Certo, farlo passare dal Ho bisogno di te per colpa dell'afrodisiaco al Ti amo sarebbe stato complicato ma le azioni dell'altro erano cambiate.

Il corvino, molte volte, non sembrava agire costretto dal bisogno di soddisfare quella voglia di sesso che la droga gli faceva avere ma si muoveva secondo una propria volontà, come a volere di più da quel che stava accadendo fra i due.
Ovviamente a Draco andava più che bene.

Si infilò nella sua stanza ed aprì l'armadio, tirando fuori il vecchio bastone con in cima la testa di un drago che Lucius gli aveva dato al compimento dei vent'anni ed una camicia con un pantalone da perfetto aristocratico.
Avrebbe sovrastato tutto con un giacca e, perché no, un mono-occhiale che gli dava l'aria di un perfetto padrone del casato Malfoy.
Sua madre sarebbe stata fiera di lui.

Entrò nel bagno personale sistemandosi all'indietro i capelli già perfetti di loro e sorrise allo specchio, afferrando il bastone per poi uscire dalla stanza e dirigersi nel salottino al piano inferiore del manor.
Avrebbe accolto suo padre lì.

"Crunchy?" chiamò.
"Sì, signore" comparì subito l'elfo.
"Dì a Priscilla di far venire Harry qui."
"Va bene signore" e scomparve.

Si avviò verso le poltroncine, afferrando un bicchiere per versarci dentro del Whisky.
Era deciso a far vedere il corvino dal padre cosicché anche Lucius si rendesse conto della situazione di Harry.

Aveva già promesso che, per farsi perdonare, li avrebbe protetti ma guardare in faccia la paura, la disperazione ed il buio che gli anni indietro erano stati per quel ragazzo, avrebbe sicuramente giovato a quella promessa.

Draco lo sapeva... Lucius non era forte come si voleva far credere.
Lo aveva visto distruggersi durante la guerra, morire e diventare debole.

Lucius Malfoy, per quanto Draco odiasse pensarlo, era stato un codardo.
Aveva avuto paura del signore Oscuro e si era schierato con lui fin da subito, per poi inventarsi la scusa dell'Imperio appena quello era caduto in rovina.
Si era schierato, poi, ancora con lui durante la sua rinascita ed alla fine della guerra era scappato con la coda fra le gambe, impaurito da quel che sarebbe potuto accadere.

Draco, però, non poteva fargliene una colpa.
I Malfoy erano quello.

Essere un Malfoy significava poche, semplici, cose: abilità, strategia, priorità, potere, ricchezza e, soprattutto, sopravvivenza...
I Malfoy, nel bene e nel male, erano sopravvissuti a tutto...

Suo padre, come lui, a tempo della guerra era sopravvissuto, schierandosi dalla parte che lo avrebbe protetto.
Draco non era stato da meno: pur di proteggere la sua famiglia, aveva deciso di farsi marchiare e schiavizzare dall'uomo che aveva ridotto la comunità magica quasi al nulla.

"Draco?" la voce di Harry risuonò nelle orecchie del biondo, facendolo uscire dai suoi pensieri.
"Hey" gli sorrise il biondo "Stai davvero bene, lo sai?"
"Mh... Sembro te."
"E' una cosa positiva, per una volta nella tua vita non farai la figura dello straccione figlio di babbani."

Il corvino storse la faccia e si avvicinò, tirandogli un buffo sul naso, facendo ridacchiare l'altro.
"Dai, non prendertela..." gli sorride, tirandolo per un polso e facendolo sedere sulle sue gambe, baciandogli il collo "Non sei male neanche come straccione."
"Malfoy, quando dici queste cose sembri quasi innamorato di me."

Draco si bloccò e spostò il viso, immaginando di aver esagerato.
Harry si girò verso di lui, guardandolo e passando una mano sul suo volto.

"Te la sei presa?"
"Eh? Certo che no... Come potrei mai innamorarmi di uno come te?" rispose, facendo male più a sé stesso che ad altro.

Harry sentì il cuore stringersi.
Quella sola frase, quelle semplici parole, avevano toccato qualcosa al suo interno che lo costrinse ad alzarsi ed allontanarsi un po', cercando di non piangere.

Perché si sentiva così male?
Perché sapere che Draco non lo avrebbe mai amato gli procurava così tanto dolore?
Sentiva un grande vuoto espandersi nel suo corpo e rischiava quasi il collasso mentale.

"Harry?" si alzò il biondo, avvicinandosi "Tutto bene...?"
"Sì, io... Sto bene."
Draco allungò una mano ma il corvino la scansò.
"Posso bere anche io?"
"Non credo ti faccia bene..."
"Non importa."

Il biondo si morse la lingua e prese un bicchiere, versandoci dentro un po' di Whisky.
Quando Harry ne bevve un po', tossì poggiando il bicchiere sul tavolo.
Non riusciva proprio a sopportare quel sapore.

"Sempre il solito... Non impari mai, eh?" sorrise il biondo.
"A quanto pare..." mormorò l'altro, sedendosi ed abbassando il viso.

Stava morendo dentro.
Senza Draco la sua vita sarebbe finita. Non poteva e non voleva andarsene o lasciarlo... La sua mente non avrebbe retto, ne era sicuro...

"Draco..." chiamò il corvino, alzando il viso.
"Dimmi" si sedette il biondo.
"Perché stai continuando... a tenerti cura di me...? Facendo ecco... quelle cose..."
"Non le faresti con nessun'altro."
"Non sono stupido, tu non verresti mai a letto con me se non ci fosse qualcosa sotto."
"Ma che dici?"
"Ron ti ha pagato? Hermione ti ha costretto?" chiese Harry.
"Potter..." sibilò Draco "Pensi davvero che i tuoi amici ti venderebbero a me per non toccarti?"
"No, io..."
"Quello che faccio è per riscattare tutto quello che tu hai fatto per me in passato. Siamo legati come padrone e schiavo, solo per questo sei ancora in casa mia."
"Io..."
"Tu nulla, Potter. Come Granger troverà il modo di dividerci, tornerai dalla tua fidanzatina e tutto tornerà come prima.
Fine della discussione."

Non si capì chi dei due stette più male per quella litigata.
Draco si rese conto di essere stato un cretino, un emerito imbecille per aver detto quelle cose.
Come aveva ben che minimo potuto dire all'altro quelle frasi?
Lui non voleva che Harry andasse via, voleva tenerlo con sé per sempre.

Il corvino, invece, si piegò su se stesso e si stropicciò gli occhi.
Faceva veramente male sentirsi dire quelle cose.
Draco lo avrebbe cacciato dal manor appena il loro legame sarebbe stato spezzato e questo significava che sarebbe tornato nella vecchia e noiosa vita.

Non ricordava molto...
Le giornate a giocare con Ron erano le migliori ma Ginny...
Ginny era sempre lì, soffocante ed innamorata e lui non riusciva più a vederla come una volta.

"Draco, io-"
"Signore" lo interruppe Crunchy "Suo padre è arrivato."
"Fallo entrare" annuì il biondo, sedendosi accanto al corvino.

Lucius entrò nella stanza qualche secondo dopo, fiero ed impettito.
Era chiuso in un pesante cappotto nero, i capelli erano lunghi e lisci sulle spalle, il solito completo scuro con la cravatta bianca e due occhi di ghiaccio per contorno a tutto.

Draco notò che il padre rimase di sasso alla vista di Harry.
Lo aveva immaginato che ritrovarselo davanti dopo tutto quel tempo lo avrebbe lasciato... beh, sì... Senza parole.

"Padre" mormorò Draco.
"Draco... Vedo che il signor Potter si sente meglio."
"Sì. Ha recuperato buona parte della memoria."

Il biondo diede uno spintone all'altro e quello si alzò, sistemandosi due ciuffi ribelli.
"Signor Malfoy..." mormorò.
"Vedo che stai meglio, Potter. Sono contento" si avvicinò Lucius, sorridendo "Non potevo aspettarmi risultato migliore."

Draco fissò il padre sedersi e posare il bastone, mentre Harry tornava al suo posto.
Crunchy riempì due bicchieri e li porse ai due Malfoy, mentre il corvino si appoggiava allo schienale del divano.

"Non beve con noi, signor Potter?" sorrise Lucius, accavallando delicatamente le gambe.
"No, non gli fa bene" rispose Draco per lui, bevendo un sorso per poi posare il bicchiere. "Padre, dobbiamo parlare di cose serie."
"Il mangiamorte nelle celle del manor?"
"Sì... Non posso tenerlo qui."
"Lo porterò via con me, non preoccuparti."

Draco sospirò, fissando con la coda dell'occhio Harry.
Il ragazzo sembrava tranquillo all'apparenza ma guardava verso il basso come se qualcosa lo stesse uccidendo da dentro.

Forse era il ricordo del mangiamorte?
Forse.... Forse era per le parole dette?
Draco girò il viso, allungando una mano verso di lui.

"Sono venuti in due, padre.
Uno, purtroppo, è scappato."
"Sai dirmi i loro nomi?"
"Quello nelle celle è Brian, mentre l'altro si chiama Antonin."
"Mh... Capisco..."

Il biondo guardò il padre pensarci e si morse il labbro.
"Devi aiutarmi, padre.
Gli amici di Potter vogliono chiamare il dipartimento Auror per mettergli una scorta e so benissimo che alla fine di tutto noi verremo additati come i cattivi della storia!"
"Stai calmo, Draco, proverò a risolvere tutto io, ma come ben sai, non sono al comando di nulla."

Draco si massaggiò una tempia ed alzò il viso, quando la mano di Harry si intrufolò sotto la sua.
Si girò di lato e vide il ragazzo arrossire, mentre sorseggiava dell'acqua offertagli da Priscilla.
Era così bello...

Non poteva di certo farsi notare così invaghito dal corvino davanti al padre ma, per fortuna, il tavolino era abbastanza alto da nascondere le loro mani.
Altrimenti si che Lucius lo avrebbe ucciso.

"Possiamo parlare in privato?"
"Eh?" tornò alla realtà il biondo.
"Io e te" mormorò ancora Malfoy senior, guardando Harry.

Draco batté le ciglia e poi si girò verso il corvino, capendo cosa intendesse il padre.
"Potter potresti..."
"Sì, vado in camera che sono stanco" mormorò l'altro, alzandosi e poggiando il bicchiere sul tavolo "E' stato un piacere rivederla signor Malfoy."
"Potter" salutò Lucius, guardandolo sparire dalla porta.

Draco immaginò che avrebbero parlato di qualcosa di serio, altrimenti non avrebbe mai mandato via Harry.
Forse proprio dell'uomo col serpente... ma perché non gli diceva chi era?
Perché non lo aiutava?


"Draco..." cominciò Lucius, alzandosi "Ho cercato di parlare con il gruppo e con Marcus... Ormai è chiaro che sostenere il Lord Oscuro dopo la sua definitiva morte è stupido..."
"E...?" chiese con il batticuore Draco.
"E non mi hanno ascoltato.
Sono convinti che Potter possa aiutarli a riportare in vita Tu_Sai_Chi."

Draco si morse il labbro ed afferrò ancora il bicchiere.
Non poteva credere che ancora volessero sottostare a quel maniaco, pazzo, omicida.

"Ma perché vogliono farlo tornare?"
"Purtroppo il nuovo capo di tutti noi è proprio colui che vuole Potter."
"Ma oltre a lui, c'è qualcun altro che lo vuole far tornare?"
"Diciamo che siamo divisi in fazioni..."
"E fare una rivolta? Non so, distruggerli, parlare con gli Auror..."
"Sai bene che nessuno farebbe una cosa del genere. L'uomo col serpente ha ereditato molto dal Lord Oscuro, compreso il fascino di farsi seguire ovunque e comunque. Se qualcuno prova ad andargli contro, la pena sono tutte le maledizioni assieme."
"Tutte?" ripeté il biondo sbalordito.
"Tutte.
Imperio, Cruciatus ed, infine, l'Avada Kedavra."

Draco abbassò il viso, ancora sotto shock.
Come poteva qualcuno far subire tali trattamenti ad una persona?
Tutte e tre le maledizioni senza perdono... Il signore Oscuro, a confronto, era troppo magnanimo.

"Torneranno a prendere Potter?"
"Lo faranno..." sospirò Lucius.
"Ed... io?" domandò il biondo, con il cuore a mille.
"Non lo so Draco... Sono in difficoltà anche io... Ma se provo a contrariarlo mi ucciderà e poi verrà a cercarti. In ogni caso, morirai lo stesso."

Draco deglutì e bevve ancora.
La protezione degli Auror non sembrava più tanto stupida, in quel momento.
Doveva parlarne con Hermione.

"Padre..." mormorò piano "Perché non mi dici chi è l'uomo col serpente?"
"Draco-"
"No, Draco un corno!" si alzò allora, infuriato "Tu mi stai accompagnando al patibolo, lo sai vero? Non dicendomi chi è... Mi stai invitando a salire ed a morire!"

Malfoy senior sospirò e tornò seduto, bevendo un po' di Whisky.
Il rampollo del casato Malfoy non poteva davvero crederci... suo pare lo stava uccidendo.

"L'uomo col serpente non lo conosci. Non l'hai mai visto."
"Quindi non è Marcus?"
Lucius si morse le labbra.

"Ascoltami.
Che tu lo conosca o meno non cambierà nulla.
Non riuscirai a prenderlo di sorpresa, è circondato da tutti i mangiamorte ancora liberi e ti ucciderà senza pensarci due volte."
"Ma saperlo mi aiuterà a sopravvivere" ribatté ancora incavolato.
"No, Draco, non ti aiuterà."

Il biondo era furioso.
Non poteva davvero credere alle sue orecchie.
Odiava suo padre.

"Farò di tutto per aiutarti. Tu tieniti al sicuro ed evita gli Auror" mormorò l'uomo, alzandosi e posando il bicchiere, sistemandosi il soprabito.
"Dove vai?" gli chiese Draco "Non abbiamo ancora finito!"
"Invece sì" rispose a tono Lucius, girandosi verso l'elfo "Portami dall'ex mangiamorte. Ci smaterializzeremo direttamente dalla cella."

Il biondo si girò verso Crunchy e quello annuì agli ordini del Malfoy più anziano, girandosi ed avviandosi.
Era arrabbiato. Con sé stesso, con il padre, con Crunchy, con Priscilla, con Harry, con tutti.
Draco era arrabbiato e basta.

"Buona giornata Draco... ci sentiremo tramite gufo" e, detto questo, Lucius andò via.
"Fanculo..." mormorò il biondo, versandosi altro Whisky e bevendo, sistemandosi sul divanetto.
"Fanculo davvero, padre."

Le cose erano semplici.
Anche se involontariamente, Lucius aveva detto che Draco non conosceva l'uomo col serpente, ciò significava che Marcus era fuori questione.

Non era di certo migliorata la situazione, avevano da pensare ancora a Taipan... Che fosse lui a capo di tutto?
Bastava intrufolarsi nel ministero, fare una rapida ricerca di questo mangiamorte ed il gioco era fatto.

Doveva assolutamente parlare con Hermione.
Quella ragazza era una risorsa per lui, anche se non voleva ammetterlo ad alta voce.
Poteva aiutarlo, anche perché farsi aiutare da Lenticchia era fuori discussione.

Sospirò e posò il bicchiere.
Doveva pensare ad Harry.
Doveva trovare il modo migliore per proteggerlo.
La fine dei giochi era vicina, l'inizio di una battaglia alle porte.
Sarebbero tornati a prendere Harry e Draco non si sarebbe lasciato cogliere di sorpresa.  

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