We Need to Talk About Him

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Note: Volevo informarvi del fatto che nella mia storia ci sono pezzi presi sia dai film che dai libri. E' una specie di intreccio fra i due e mi auguro che non dia fastidio a nessuno.
Scusate l'enorme ritardo ma avevo dimenticato password ed e-mail di Wattpad, finalmente sono riuscita a riprenderli ç-ç 
Risponderò a tutte le vostre domande subito *^*!!

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We Need to Talk About Him.
Dobbiamo parlare di Lui
Cap.16

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Hermione Granger si presentò al manor poco prima della cena.
Draco la vide varcare la soglia del camino vestita di un lungo cappotto di pelliccia sintetica, con le guance rosse ed i capelli raccolti in un alto chignon da cui cadevano riccioli disordinati.

"Buona sera, Granger."
"Chiamami Hermione." Sorrise lei.
Draco arricciò le labbra e non ne sembrò molto convinto.

"Abbiamo davvero tutta questa confidenza?" domandò il biondo, senza alzarsi dalla poltroncina.
"Parliamo della tua vita sessuale, più confidenza di così non credo esista."
Draco cadde quasi a terra per la risposta ma dovette ammettere che la ragazza aveva ragione.

"Hai saputo che... Insomma..."
"Certo" rispose subito Hermione, "Nott mi ha detto tutto. Harry ha ricordato molte cose."
"Beh, si..." commentò Draco, massaggiandosi il collo ed alzandosi dalla poltrona "Ma non tutto... Per esempio, non si ricorda di te."

Hermione si tolse il cappotto e lasciò intravedere le sue curve fasciate da un tubino bianco perla, con un decolté ben sistemato.
Crunchy comparve subito e prese fra le mani l'abito della ragazza, sorridendole e sparendo dopo.

"A quello possiamo rimediare."
"Nott mi ha detto che potrebbe essere colpa di... Cioè, ti ha visto soffrire ed allora non ricorda."
"Probabile" alzò un sopracciglio Hermione, posando la borsa sul tavolo "Anche se non credevo che gli avesse fatto tutto quest'effetto."
"Cosa intendi?" chiese, allora, Draco.

Hermione sbuffò ed alzò la manica della maglia trasparente, prendendo poi la bacchetta dalla borsa.
Mormorò un flebile Rivela e la scritta Mudblood comparve sul suo braccio.
Mezzosangue.

Draco ricordava ancora le urla che la ragazza aveva lanciato sotto le torture della zia e si morse le labbra, inspiegabilmente a disagio.
Hermione abbassò la manica mentre la scritta scompariva ancora, posando la bacchetta nella borsa.

"Sai... Mi... Spiace."
Hermione alzò un sopracciglio e lo guardò stranita.
"Per cosa?" domandò, scettica.
"Per quel giorno. Non volevo accadesse una cosa del genere."
La riccia sorrise e si avvicinò al biondo, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Grazie."

§§

"Quindi..." fece Hermione, mentre camminavano verso la stanza di Harry "Lui ora è tornato sé stesso ma gli mancano alcuni ricordi?"
"Si" rispose il biondo, fermandosi davanti alla stanza "Non sono ricordi fondamentali..."
"Quindi pensi che io non sia importante per lui?" gonfiò le guance la riccia, quasi offendendosi.

Draco ridacchiò ed abbassò il capo, quasi asciugandosi una lacrimuccia nel trovare quell'Hermione Granger così tenera.
"Intendo... di fondamentale importanza."
"Mah..." rispose la ragazza, lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi.

Draco spinse la porta della stanza ed entrò all'interno, tenendola per la riccia.
Hermione si diresse veloce verso il letto, guardando un'Harry Potter accucciato su sé stesso e tremante.
Rimase un po' a fissarlo, quasi scettica, non capendo cosa affliggesse l'altro.

"Harry?"
Il corvino si girò, mostrando un viso arrossito ed il respiro ansante.
Hermione lo poté vedere alzare lo sguardo e cercare il biondo, calmandosi dopo averlo trovato poco dietro di lei, appoggiato alla porta.

"Harry, ciao... Ti ricordi di me?"
"Di... te?" ansimò l'altro, tentando di mettersi seduto.
"Si..." rispose la riccia, avvicinandosi ed accarezzandogli il viso. "Sono Hermione... Non ti ricordi?"
"Hermione..." piagnucolò lui, avvicinandosi e singhiozzando.

La riccia rimase molto colpita da quello che vide.
Il suo migliore amico ridotto a... quello.

Al suo interno si stava facendo largo qualcosa che solo durante la guerra aveva avuto spazio di nascere...
La rabbia.
La rabbia pura.

"Si, Hermione..." mormorò, abbracciandolo. "Sono Hermione..."
"Io... Uh..."
"Non fa nulla se non ricordi... Pian piano tutto tornerà al suo posto." Sorrise la riccia, accarezzandogli la schiena.

Il corvino si intrufolò sotto il suo collo, ansimando ed attaccandosi a lei, quasi a volere qualcosa di più profondo.
Hermione non seppe che fare ma Draco accorse in suo aiuto.

"Non vuole farsi toccare da me." Commentò il biondo, avvicinandosi e tirandolo per un braccio, come geloso "E quindi si è ridotto così."
Harry si liberò della presa del ragazzo e tornò sulle coperte, ansimando e singhiozzando.

"Gli hai spiegato come stanno le cose?" chiese la riccia, alzandosi e guardando l'amico.
"Si" rispose prontamente il biondo "Ma ha comunque deciso di fare il grande uomo vissuto."
"Sta zitto Ma-Malfoy..." brontolò Harry, accucciandosi ancora di più.

Hermione ridacchiò e fece segno al biondo di uscire per parlare da soli.
Draco annuì e si avviò verso la porta ma un mugugno sinistro lo bloccò.
Harry lo stava chiamando.

"Do-dove vai?"
Hermione lo guardò sorridente ed uscì, chiudendosi la porta dietro.
Il biondo sospirò e tornò a sedersi sul letto, accarezzando un fianco del moro.

"Harry..."
"Mh..."
"Perché non mi lasci aiutarti? Non farò nulla che non ti piaccia."
"No..." tentennò il ragazzo "Non toccarmi..."

Draco ritirò la mano e sentì l'altro mugugnare di disapprovazione.
Non voleva farsi toccare ma faceva il permaloso?
Razza di idiota di un Grifondoro.

"Tra poco verrò a portarti la cena, va bene?"
"Mh..." commentò solo Harry.
Draco si alzò sospirando ed uscì dalla stanza, richiudendosi la porta dietro.
Razza di idiota di un Grifondoro.

§§

"Allora?" domandò Hermione, bevendo un sorso d'acqua.
"Allora cosa?" mormorò il biondo.
"Allora dimmi cos'hai scoperto." Rispose quella.

Draco si sedette sulla poltroncina, alzando un sopracciglio.
"Andiamo Malfoy, lo si vede lontano un miglio che hai scoperto qualcosa di tanto grosso da farti accapponare la pelle."
Il ragazzo brontolò qualcosa in rimando e girò il viso, odiando la Granger ed i suoi modi da investigatrice.

"Ho... parlato con mio padre." Iniziò Draco, sospirando.
"E...?" incitò Hermione.
"E mi ha raccontato un po' di cose."
"Del tipo?" si spazientì la ragazza.

"Lui ha sempre saputo tutto. Dove si trovava Potter, chi l'ha rapito, chi lo teneva prigioniero e...Sa chi è l'uomo col serpente."
"Che cosa?!" sgranò gli occhi Hermione, poggiando il bicchiere sul tavolino.

"Mi ha raccontato un po' tutto... Mi ha detto che lo teneva d'occhio per contraccambiare del fatto che l'aveva salvato da Azkaban."
"Fortuna allora." Brontolò la ragazza, incrociando le braccia.
"Non sai quanto... quanto mi ha fatto arrabbiare. Sapeva che lo cercavo!"
"Gli hai chiesto il perché non ti ha detto nulla?" chiese Hermione.
"Si... Per colpa dell'uomo col serpente."

Hermione alzò un sopracciglio scettica.
Aveva saputo di quest'uomo col serpente grazie anche a Theodore ed aveva cercato in tutti i registi del ministero qualche riferimento a lui.
Non aveva trovato nulla.

"Racconta. Magari riesco a trovare qualcosa."
Draco sospirò e si mise comodo sulla poltroncina, alzando lo sguardo per vedere bene la riccia.

"Crunchy?" chiamò.
L'elfo comparve subito al suo fianco, sorridendo alla ragazza.
"Ha chiamato, signore?"
"Porta del the. Con qualche biscotto, magari."
Il più piccolo annuì e sparì.

"Mi piace."
"Eh?" domandò il biondo.
"Il tuo modo di relazionarti con gli elfi. Non credevo che saresti cambiato in questo modo."
"Fra te e Nott mi fate venire il volta stomaco." Brontolò Draco, sbuffando ed accavallando le gambe.

Hermione ridacchiò e si sistemò meglio sulla poltrona.
"Eddai... E' un complimento!"
"All'anima di complimento." brontolò ancora il ragazzo.

Crunchy comparì nella stanza con un vassoio contentante due tazze, una teiera e molti biscotti.
Su un piattino erano sistemati molti infusi di the, alcuni erano molto in voga fra i babbani.
Hermione sorrise a quella predisposizione e ringraziò l'elfo, scegliendo un infuso ai frutti di bosco.
Draco, invece, scelse il classico the verde.

"Non credevo che comprassi anche roba babbana." Intavolò il discorso la ragazza.
"Sono i miei elfi che comprano... Io lascio a loro la scelta, basta che non mi fanno morire di fame."
"Morire di fame, eh?" sorrise Hermione "Questo vuol dire che tu, in sostanza, non fai nulla?"

Draco aprì la bocca e poi la richiuse, assottigliando lo sguardo afferrando la teiera per poi versarsi il the.
"Taci." Mormorò solo, risistemandosi sulla poltrona senza servire la ragazza.
Hermione ridacchiò ancora e si fece servire da Crunchy, che le sorrise per poi sparire ancora.

L'aria si era calmata nella stanza.
I sorrisi e l'ottimo the avevano rilassato l'animo del biondo ed avevano reso più facile il modo di relazionarsi fra i due.

"Allora..." tentò Hermione "Perché non mi dici quel che tuo padre ti ha detto?"
"Riguardo tutta la storia di Potter?"
"Se vuoi..." mormorò la ragazza.

Draco sospirò e bevve un sorso di the.
"L'unica cosa davvero importante è quest'uomo col serpente. E' sempre stato presente in questi tre anni."
Hermione annuì e bevve un sorso.
"Ogni volta che Potter fuggiva lui riusciva a trovarlo e rinchiuderlo ancora."

La ragazza si sistemò meglio sulla poltroncina ed alzò un sopracciglio.
"Harry fuggiva da quest'uomo?"
"Mh... ogni tanto. Cioè, mio padre non mi ha fatto capire molto ma capitava che quest'uomo non lo drogava per alcuni imprevisti e Potter se la dava a gambe con quel poco di lucidità che acquistava."
"Se la dava a gambe?" chiese Hermione.

Draco ridacchiò ed annuì, bevendo il the.
"E' capitato una volta o due, credo... Il resto delle volte lo perdeva a causa degli Auror."
"Cioè?"
"Mio padre mi ha detto che molte volte gli Auror si sono avvicinati a Potter ed in quelle occasioni, quest'uomo col serpente lo lasciava in giro, fra i vari mercanti."
"Che puntualmente lo vendevano?"
"Beh... Potter vale molti soldi da quando ha sconfitto il Lord oscuro."

Hermione arricciò le labbra e si ingrugnì.
"Non dire così, non è una cosa bella..."
"Scusa..." brontolò il ragazzo, ridacchiando.

I due bevvero ancora del the, versandosene poi una seconda tazza.
Entrambi si sentivano strani, parlare in quel modo era davvero strano...
Soprattutto vedendo i precedenti!

"Tempo fa Potter mi disse Lui torna sempre e, mio padre, oggi mi ha detto che quest'uomo lo cercava ogni volta e lo ritrovava puntualmente."
"Quindi..." la ragazza sgranò gli occhi "Lo verrà a cercare anche qui?"
"Probabile..."
"E come farai?"
Draco sospirò e posò il bicchiere.
"Mio padre ha detto che ci penserà lui... Devo fortificare giusto le protezioni del manor."

Hermione non ne fu molto convinta.
Anzi, Draco poteva vedere bene il viso della ragazza.
Stava certamente macchinando qualcosa!

"Qualsiasi cosa tu stia pensando, blocca il cervello e mettici un freno."
"Come?"
"Siamo Malfoy. Credi che non conosciamo i giusti trucchetti?"
"Non credo che sia molto sicuro."
"Hermione..." sospirò il biondo "E' un mangiamorte. L'uomo col serpente, intendo. Mi fa male dirlo ma... Lo sono stato anche io e ci ho vissuto per un po'."
"Dovrebbe consolarmi?" si morse un labbro la ragazza.
"Dovrebbe farti capire che conosco questa gente. Molto meglio di quanto pensi."

Neanche questa volta Hermione ne fu convinta ma sembrò rilassarsi.
Draco si morse le labbra e si alzò, camminando per la stanza.

"Ho tre sospettati."
"Tre sospettati?" chiese Hermione.
"L'uomo col serpente, Taipan e Marcus."
La riccia alzò un sopracciglio.

"Taipan è il capo del gruppo di mangiamorte che hanno trovato gli Auror qui a Londra.
Marcus è il mangiamorte venuto qui ieri.
L'uomo col serpente, beh... lo conosci."
"Sei sicuro che siano in tre?"
"Beh... A quanto ho capito, Marcus e Taipan avevano la stessa mansione nelle file dei mangiamorte, mentre l'uomo col serpente era un mangiamorte sottoposto a duri incantesimi che l'hanno fatto uscire... Di cervello, ecco."

Hermione lo guardò raggiungere il camino e cominciò a mettere in moto il cervello.
"Quindi Taipan e Marcus possono essere la stessa persona?"
"Penso di sì."
"Quindi sono in due."
"Ieri, purtroppo, Potter è sceso e si è scontrato con Marcus..."
"Cosa?!" urlò Hermione.
"Si, ma tranquilla... Non ci darà noie."
La riccia si ingrugnì.

"Resta comunque il fatto che quando Marcus l'ha visto, ha urlato Ecco dove eri, bastardo!"
"Quindi l'uomo col serpente è Marcus?"
"Potrebbe... Ma mio padre mi ha detto che quest'uomo è fuori di testa e Marcus non sembrava idiota."
"Essere fuori di testa non vuol dire essere idiota."
Draco sbuffò e tornò a sedersi.

"Potrebbero essere tre, come potrebbero essere due."
"Oppure..." propose Hermione "Una sola persona."
Il biondo ci pensò un po' su. Non era male come idea.
"Hai mai visto Taipan?"
"No."
"E non sai chi è l'uomo col serpente."
"Esatto."
"Per quanto mi riguarda, potrebbero essere tutti la stessa persona."

Il ragionamento di Hermione, come sempre, non faceva una piega.
"Se così fosse..." pensò Draco "Sarebbe tutto più facile. Insomma, ho contro un solo uomo e non tre."
"Non darlo per scontato."
"Affatto."

La tensione era tornata a regnare nella stanza.
Neanche il the caldo, ormai, avrebbe quietato gli animi dei due ragazzi.
Più cercavano la verità, più le domande a cui rispondere aumentavano.

"Tuo padre non ti ha detto nulla che possa aiutarci?"
"No... L'unica cosa che so è che l'uomo col serpente è di grande corporatura ed ha gli occhi piccoli."
"Come fai a saperlo?" chiese Hermione.
"L'unica cosa che Potter si ricorda."
"Oh..."

"Beh..." riprese Draco "Marcus è di grande corporatura ed ha due fessure come occhi."
"Grande!" ne sembrò entusiasta Hermione.
"Già."
"Quindi possiamo dedurre con un ottanta percento che Marcus e l'uomo col serpente siano la stessa persona."
"Due invece di tre."
"Meglio di nulla." Sorrise la riccia.

Draco si sentì sollevato.
Avere Hermione Granger dalla propria parte sembrava portare la vittoria.
Forse era proprio per lei che il grande Harry Potter era sopravvissuto fino alla fine della guerra.
Che non fosse stata lei proprio la chiave di tutto il sapere dei buoni.

"Quindi ora?"
"Ora cosa?" domandò Draco.
"Cosa farai ora."
"Rafforzerò le difese al manor ed aspetterò che qualcuno mi liberi del legame di schiavitù che ho con Potter."

Draco vide Hermione ripetere le sue parole e fare il versetto e si ricordò di lui davanti allo specchio.
Solo a pensarlo, si vergognò così tanto da volersi seppellire all'istante.

"Ci sto lavorando."
"Lo so" sospirò Draco.
"C'è qualcosa che non so?" domandò la ragazza.
"Il ministero manda dei controlli ogni mese ai manor per non so quale stupido motivo."
"Oh, no..." mormorò Hermione "Quand'è il prossimo?"
"Metà gennaio."
"Devo sbrigarmi."
Draco annuì ed il silenzio tornò sovrano.

"Perché tuo padre non ti dice chi è l'uomo col serpente?" riaprì il discorso Hermione.
"Dice che è una cosa più grande di me."
"Ma ormai sei... Cioè, grande. Non hai il diritto di sapere le cose?"
"Gliel'ho detto anche io, ma quando lui parla, io obbedisco."
"Cose stupide."
"Cose da purosangue."
"Appunto. Stupide."
Draco brontolò ma non poté che darle ragione.

"Bene, allora vado." Hermione si alzò dalla sedia, raccogliendo la borsa.
"Crunchy?" chiamò Draco.
L'elfo si materializzò ancora e sorrise.
"Come posso aiutarla signore?"
"Il cappotto."
Crunchy annuì e sparì.

"Domani passerà Ginny, le ho detto che Harry è tornato in lui."
"Ohw..." mormorò Draco "Immagino che ne è entusiasta."
"Si" sorrise lei, fissandolo "Non vede l'ora di abbracciarlo e parlare del tempo perso."
Draco abbassò il viso ed Hermione allungò le labbra in un sorriso.

"Beh, comunque non potrà portarlo via."
"Finché è legato a me, no. Dopo però..."
"Dopo sarà Harry a voler restare."
"Eh?" chiese Draco, alzando lo sguardo.
"Fidati di me." Sorrise Hermione.

Draco non ebbe il tempo di ribattere che Crunchy comparì con il cappotto, aiutando Hermione ad infilarselo.
La ragazza sorrise all'esserino e gli baciò la nuca, prendendo poi la borsa per avvicinarsi al ragazzo.

"Draco, una cosa sola..." disse.
"Cosa?" domandò quello, di rimando.
"Se entro domani sera, quando arriverà Ginny, Harry non sarà tornato normale..." sussurrò "Giuro che vengo a cercarti."
Draco sgranò gli occhi e la guardò.

"E come faccio?"
"Sei un Malfoy" borbottò lei, dirigendosi al camino "Saprai come fare."
"Lo sai che ti odio?" le disse, imbronciandosi.
"Oh, sì." Ridacchiò lei e sparì fra le fiamme.

§§

Draco entrò nella stanza del corvino con un vassoio di ricco di carne e verdure.
Harry alzò piano il viso e sospirò, tentando di mettersi seduto.

"Hey, hai fame?"
"Mh... si..." mormorò il corvino.
"Ti ho portato della carne, ti aiuterà."
Harry non rispose, si spostò giusto quel tanto che bastava a far sedere il biondo col vassoio.

"Stai male?"
"Non fare... domande stupide..."
"Harry, senti..."
"No!" lo bloccò il corvino, alzando la forchetta come arma "Non avvicinarti!"

Draco sospirò e si alzò.
"Con quella puoi giusto mangiarci."
Harry girò il viso ed abbassò la posata.
"Buona notte." Mormorò Draco, andandosene subito dopo.

Il corvino sospirò guardando il cibo.
Era la prima notte che dormiva da persona cosciente e, purtroppo, si accorse anche che qualcosa gli mancava, lì vicino.
Draco. 

SlaveWhere stories live. Discover now