Healing

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  Healing
Ripresa
Cap.17




Quel martedì mattina incominciò davvero male per la maggior parte dei residenti del Malfoy manor.
Harry non aveva dormito quasi per nulla e continuava a stare male mentre Draco aveva due profonde occhiaie, causate della preoccupazione che si era portato dietro dalla sera prima.

"Signore... Non ha chiuso occhio?" domandò Crunchy, avvicinandosi al letto con una tazza di caffè.
"No... Per niente" sospirò quello, spostandosi. "Harry?"
"Priscilla ha detto che si è lamentato per tutta la notte."

Draco si morse la guancia interna ed afferrò la tazza, non riuscendo a capire perché il corvino si ostinasse a non farsi toccare, continuando a stare male.
Il biondo non poteva di certo immaginare il dolore che Harry sentiva ma poteva comunque capire che quello che provava non gli lasciava tempo di riprendersi.

Si immaginò al posto del corvino, ancora.
Si sarebbe mai lasciato toccare in quella situazione?
Draco ci pensò davvero molto, mentre beveva il caffè.
Con il carattere che si trovava, avrebbe lasciato ad Harry il diritto di fare di lui e del suo corpo tutto quello che voleva.

Ma era forse per il carattere diverso?
Proprio perché il corvino aveva più resistenza a causa degli anni passati?
Per tutto quello che aveva passato?

Probabilmente, dopo esser sopravvissuto per così tanto a lungo, il bisogno di aiuto non era più impellente.
Però, durante la guerra, si era fatto aiutare dalla Granger e dagli Weasley ed allora perché, in quel momento, non si faceva aiutare da lui?

Forse proprio perché lui portava il nome Draco Malfoy.
Se la guerra magica aveva insegnato qualcosa, era proprio quella di non fidarsi della suddetta famiglia.
I Malfoy erano dei traditori ed avevano scelto sempre la parte vincente, senza avere un proprio desiderio.

Fino a lui.
Lui era stato il primo Malfoy ad andare contro tutto quello che li costringeva ad essere Malfoy.
Draco Malfoy era stato un essere umano e non un Malfoy.
Pochi l'avevano capito.

Harry Potter era uno di quei pochi.
Il ragazzo sopravvissuto aveva visto in Draco Malfoy quella nuova speranza di poter cambiare.
Aveva visto in Draco Malfoy il nuovo mondo da costruire.

"Devo andare da lui ed aiutarlo."
Crunchy mosse le orecchie ed annuì, sorridendo al padrone platinato.
"Signore, Harry Potter l'ascolterà, signore."
"Sai, Crunchy, lo spero... E' per il suo bene."

Il piccolo elfo sorrise ancora e sistemò le cose sul vassoio del padrone, alzando le orecchie.
"Signore, Harry Potter si fida di lei, signore."
"Come fai a dirlo?" domandò Draco.
"Harry Potter parla di lei, signore."
"Come?" sgranò gli occhi, il biondo.
"Priscilla lo dice sempre, signore. Harry Potter parla di lei durante la notte."

Draco allargò un sorriso idiota sulla faccia.
Chiunque l'avrebbe visto, in quello stato, poi, non avrebbe più smesso di ridere.
Nessuno poteva capire i pensieri di Draco in quel momento, neanche usando un semplice Legilimens.

Tutto poteva riassumersi in una nuvola che ti avvolge e ti riscalda, coccolandoti lungo il corpo e poi farti ingoiare così tanta aria da sentirti un palloncino gonfio, ma felice.
Draco si sentiva così.

"Anche questa notte?" si decise a chiedere, mordendosi la punta della lingua.
"Quando dormiva, signore."
"E cosa diceva?"
"Priscilla ha detto che invocava il suo nome, signore. Chiedeva più calore."

Più calore, pensò il biondo.
Harry voleva di più da lui ma continuava a respingerlo.
Perché era così fastidiosamente Harry?

"Chiamami Priscilla."
Crunchy annuì e sparì, lasciando una piccola nuvoletta al suo posto.
Draco osservò la mattonella da cui l'elfo si era smaterializzato e ridacchiò come uno scemo.
Tante cose erano cambiate dalla guerra ed il rapporto con gli elfi era una di quelle.

Priscilla ci mise un po' ad arrivare e Draco pensò quasi che fosse accaduto qualcosa al corvino.
Quando l'elfa si materializzò nella stanza, il biondo si sedette sul lato del letto, infilando li piedi nelle ciabatte.

"Mi ha chiamato signore?"
"Priscilla, ho bisogno del tuo aiuto." Mormorò Draco, alzandosi e dirigendosi verso l'armadio.
"A proposito di cosa, signore?"
"Devo avvicinarmi ad Harry senza che lui mi respinga."

La piccola elfa ci pensò un po' su.
La situazione era parecchio complicata, lei era stata un po' con il corvino ma non aveva trovato un modo per infrangere le sue difese innalzate.

"Deve parlare con lui, signore, Harry Potter è solo scombussolato."
"E cosa gli devo dire?" domandò il ragazzo, osservando i vari vestiti e scegliendo un completo azzurrino.
"Non saprei signore... Deve fargli capire che non è in pericolo, signore."

Draco sospirò e richiuse l'armadio, dirigendosi verso il bagno.
Priscilla non era stata di grande aiuto.

"E' vero che ha parlato di me, questa notte?" chiese, prima di chiudersi la porta dietro.
"Si, signore. Quando chiudeva gli occhi, la chiamava senza respiro."

§§

Draco entrò nella stanza del corvino con in mano la tazza di cioccolata fumante ed un piccolo cestino con dento cornetti e ciambelle.
Si avvicinò al letto e poggiò il cesto su di esso, sedendosi e tenendo la tazza, sospirando.

La situazione di Harry era notevolmente peggiorata dal giorno prima.
L'afrodisiaco aveva avuto ben ventiquattro ore di tempo per mangiarsi la lucidità del corvino e, guardandolo bene, non gli aveva decisamente lasciato scampo.

"Harry..."
Il ragazzo si mosse leggermente, lasciando uscire un gemito strozzato dalle labbra, segno che ormai aveva perso anche la parola.

"Harry, ti prego, fatti..."
"N-Nh..."
Draco sospirò e posò la cioccolata sul comodino, spostando il cesto.

"Harry, lo vedi come stai? Priscilla mi ha detto che non hai dormito questa notte."
"Mh..."
"Mh cosa?" domandò, sentendo la rabbia salire. "Hai intenzione di rimanere così per tutta la vita?"
"V-vit..."
"Si, vita. Devi smaltirlo l'afrodisiaco, non se ne andrà per fatti suoi un giorno a caso."

Dal corvino arrivò un grugnito, segno che aveva recepito il tono sarcastico che Draco aveva usato.
Il biondo stava cercando di mantenere la calma il più possibile ma davvero non riusciva a capire come Harry fosse così testardo.
Testardo da farsi male.

Hermione, il giorno prima, gli aveva detto che la piattola sarebbe passata nel pomeriggio, segno che avrebbe dovuto occuparsi di Harry quella stessa mattina.
Gli aveva fatto capire anche che, se il corvino non avesse approvato il sesso, Draco avrebbe dovuto usare metodi bruschi.

"Allora? Mi lasci aiutarti?"
"Nh."
"Nh?"
"Nh."

Draco ipotizzò di star a parlare con un emerito imbecille.
Ma quale persona risponde Nh ad una semplice domanda come quella?
Non capiva se era lui, il cretino o Harry.

Eppure la cosa era molto, ma molto semplice.
Il corvino doveva solo dirgli di e tutto si sarebbe sistemato.
Draco l'avrebbe aiutato e lui sarebbe stato meglio.

"Harry, facciamo così... Io adesso ti aiuto e tu dopo mi riempi di insulti, va bene?" gli avrebbe concesso anche di urlare.
Così, però, non poteva vederlo.
Faceva male anche a lui.

Draco si avvicinò al corpo di Harry, tirandolo per un polso e quando il corvino tentò di liberarsi, il biondo si infuriò di più.
Lo acchiappò di nuovo per un polso e lo tirò verso di lui, lasciando sfuggire ad Harry un gemito stridulo e si sedette fra le sue gambe tenendogli i polsi bloccati.

Il viso di Harry era rosso e spossato, stanco, sofferente e... bagnato.
Stava piangendo.

"Harry..."
Il corvino chiuse gli occhi, singhiozzando e cercando di liberarsi dalla presa, aprendo e chiudendo la bocca per parlare senza però riuscirci.
"Fatti aiutare, ti prego..." sospirò il biondo, lasciandogli i polsi.

Per tutta risposta, Harry allungò le mani sul petto del ragazzo, spingendo leggermente, ansimando e singhiozzando senza sosta, respirando a fatica.
Più andava avanti, più Draco non capiva il perché di quel comportamento.

"Harry..."
"N-no.. N-non... toccah!"
Il corvino non aveva finito di parlare che l'altro aveva spinto una gamba fra le sue, toccando il sesso congestionato del ragazzo.

Come Draco aveva immaginato, Harry cominciò a strusciarsi da solo contro la sua gamba, portandosi le mani sul viso, gemendo e singhiozzando sommessamente.
Il corpo del corvino non aveva più una voglia propria ma agiva secondo l'istinto primordiale che, in quel caso, era la soddisfazione sessuale.

"Harry, lo vedi come fai? Io non sto facendo nulla..."
"T-ti prego..." singhiozzò il corvino, cercando di pulirsi gli occhi bagnati "N-non voglio... T-ti...pre..."

Draco davvero non poteva vederlo in quello stato.
Sentiva il cuore dolergli e battere forte.
Anche il respiro, senza un motivo, sembrava star a venir meno.

"Mi spiace Harry, ma lo faccio per te" e, detto questo, si abbassò sul suo viso, scostandogli le mani e baciandolo, strusciando la gamba contro il sesso del ragazzo.
Il corvino cominciò a mugugnare e tentare di ribellarsi, andando incontro all'arto del biondo, ansimando e gemendo fra le sue labbra.

Le mani veloci di Draco volarono repentine sui bottoni della camicia del pigiama e, lentamente, la sbottonarono, liberando il petto bianco del ragazzo corvino.
Le labbra scesero sul collo, leccando e lambendo la pelle, mentre le dita arrivarono all'elastico dei pantaloni, superandolo fino ad arrivare al sesso trattenuto dalla stoffa.

Harry non smise di gemere e singhiozzare per tutto il tempo.
Allungò solo le mani sui capelli del biondo, infilando le dita fra le fibre di essi, stringendoli ogni tanto, godendosi le carezze ed il calore che l'altro gli regalava.

Stupido... Chi è l'orgoglioso, ora?, pensò il biondo, arrivando ad uno dei capezzoli del corvino con la lingua, leccandolo e stuzzicandolo, prendendolo fra le labbra succhiandolo delicatamente.
Il petto di Harry era piatto e bianco, con un minimo filo di muscoli.

Si ritrovò ad ammirarlo, quel ragazzo.
Ammirare tutta la bellezza di quel corpo voglioso e lascivo che si contorceva in preda agli spasmi sotto le sue mani.
Arrivò ad un unico e solo pensiero.
Lo aveva desiderato tanto.

"Drah... Draco..." gemette il corvino, stringendo i ciuffi dei capelli dell'altro quando quello morse delicatamente il bottoncino di carne fra le sue labbra, leccando poi i segni dei denti.
"Dimmi..." mormorò Draco, accarezzando ancora Harry fra e gambe.
"No-non... Voglio... Ti preg-ah..."

Il biondo sospirò ed abbassò con tremenda lentezza i pantaloni del ragazzo, portando con essi i boxer che gli ricoprivano il sesso.
Quello, una volta liberato, si presentò a Draco completamente fradicio.
Quanto aveva resistito Harry?

"N-nah... Fer-ferm-mh..."
Un altro bacio chiuse la bocca del corvino, mentre le mani di Draco accarezzavano le gambe di Harry e si avvicinavano pericolosamente al membro eretto.
Bastò un semplice tocco ed il ragazzo venne, sporcandosi e sporcando i vestiti del biondo.

Harry si portò le mani sugli occhi ed ansimò pesantemente, chiudendo le gambe mentre Draco sbuffava, guardandosi la giacca sporca.
"Dovevo prevederlo..." mormorò, togliendosela ed aprendo anche i bottoni della camicia, slacciandosi la cravatta.

Si allungò ancora sul corpo del corvino che si era, intanto, rannicchiato su se stesso.
"Ti senti meglio?" chiese, poggiando la mano su un fianco nudo dell'altro, accarezzandolo.
Harry annuì piano ma continuò ad ansimare, stringendo le coperte fra le dita.

"Apri un po' le gambe, Harry..."
"N-non-"
"Fallo, Harry. Non lo ripeterò ancora."

Il corvino singhiozzò un po' ma alla fine cedette.
Allargò le gambe lasciando che la mano dell'altro gli scivolasse in mezzo, accarezzandogli ancora il membro duro e bagnato dal precedente orgasmo.

Draco sospirò e scivolò, poi, con le dita bagnate fra i glutei chiari di Harry, stuzzicando l'apertura.
Il corvino bloccò i gemiti e si irrigidì, sentendo le dita forzare il foro di carne ed impadronirsi di più spazio possibile.

"No, Draco non..."
"Non farà male..." gli soffiò ad un orecchio il biondo, infilando due dita nell'interno dell'altro, allargandole. "Fidati di me."
Harry chiuse gli occhi e gemette all'intrusione, spalancando la bocca e stringendo le coperte, singhiozzando un po'.

Le dita si mossero veloci, uscendo ed entrando nel forellino del corvino, allargandosi e facendo spazio ad una loro compagna.
Con la mano libera, invece, Draco andò a sbottonarsi i pantaloni ed ad abbassarli, seguiti dai boxer, accarezzandosi poi, leggermente, il sesso risvegliato.

Si stese dietro il ragazzo, attaccandosi alla sua schiena, leccando e mordendo dolcemente una spalla nuda, uscendo delicatamente le dita mentre Harry ansimava leggermente e completamente travolto dal piacere.
Acchiappò con la mano una coscia, alzandola leggermente per aprire le gambe del corvino e si avvicinò con il bacino.

"Ti prego..." pregò ancora Harry che, tutto voleva tranne che il biondo si fermasse "Non- Non voglio..."
"Starai meglio..." gli mormorò Draco ad un orecchio "Vedrai..." continuò, appoggiando la punta all'apertura del corvino per poi penetrarlo dolcemente e lentamente, arrivando fino in fondo.

Harry soffocò un urlo, stringendo le coperte, ansimando e spalancando gli occhi e la bocca.
Draco sentiva il ragazzo stringerlo e si bloccò, mentre quello si sistemava al meglio per non sentire dolore.
Quanto gli era mancato quel calore, quel corpo, quella voglia...

Senza più pensarci, cominciò a spingersi nell'interno di Harry, lasciandolo gemere e singhiozzare, stringendolo contro sé con l'altra mano.
Le sensazioni erano miliardi ed il piacere e la lussuria salivano assieme, intrecciandosi come una molecola di DNA.

"Drah... Drah...co..." continuava a ripetere il corvino, abituandosi sempre più in fretta e gemendo dalla voglia, lasciando le coperte.
Il biondo si spinse sempre più in fondo, passando la mano sotto la coscia ed afferrando il sesso dell'altro, toccandolo e stuzzicandolo per poi pomparlo a ritmo delle spinte.

Harry gemette e soffocò un piccolo urlo, afferrando la mano del biondo e spiaccicandosi a quel corpo che gli stava dando così tanto piacere da impazzire.
Tutta l'oppressione, il dolore ed i meri sentimenti lo stavano abbandonando, spinta dopo spinta, la lucidità stava ricominciando a farsi spazio nella sua mente e si sentì bene.

Draco si accorse immediatamente del cambiamento radicale che il corvino stava subendo e decise di aumentare il ritmo, succhiandogli la pelle e spingendosi in lui affondando completamente, pompando l'erezione a ritmo delle dolci spinte.

Fu solo un attimo ed Harry si inarcò in avanti, lasciando uscire dalle labbra un urlo vergognoso, ancorandosi alle coperte.
Il biondo sorrise.

"Ti piace, qui, eh?" domandò, spingendosi ancora in quel punto con una botta secca.
"Ah! N-no, aspettah!" urlò di rimando Harry, sentendogli gli occhi pizzicare mentre Draco non smetteva di spingersi proprio contro quel delicato punto.

Il corvino ricominciò a gemere forte, inarcando la schiena ed urlando ad ogni spinta più forte, allargando le gambe e lasciandosi torturare la schiena dai denti dell'altro.
Quella dolce tortura lo riportò alla completa lucidità, facendogli capire quanto fino a quel momento era stato stupido.

Più andava avanti e più Draco capiva quanto Harry amasse quel che stava accadendo fra di loro.
Le movenze, le sensazioni, le carezze, i gemiti...
Era come se fossero tornati a quei giorni in cui il corvino non era cosciente ed il biondo sorrise appena, stringendolo contro il suo petto, baciandogli la pelle.
Lo amava davvero... Amava tutto di quel ragazzo.

Harry, dal canto suo, non sapeva cosa fare o come reagire.
Per lui, tutto quello che stava accadendo era nuovo. Nuovo ma familiare.
Se lui si sentiva perso, il suo corpo sapeva bene cosa fare e come reagire, muoversi, aprirsi e sistemarsi fra le braccia del biondo.
Tutto quello che stava facendo lo faceva sentire bene.
Non solo perché stava smaltendo l'afrodisiaco ma anche perché tutto il groviglio di sensazioni e sentimenti che provava... Sembravano esser stati sempre lì.
E si stavano lentamente risvegliando.

"Harry..." mormorò il biondo, stringendolo e spingendosi in lui sentendosi al limite "Ha-Harry sento che..."
"An-anche io..." rispose quello, stringendosi al braccio dell'altro "Anche... Drah... Mi piace, mi...Ah!" l'ennesima spinta lo fece venire, ansimando e gemendo, seguito subito dopo dal biondo.

Draco gli venne dentro, ansimando e stringendolo, sentendo il corvino accasciarsi e respirare forte, addormentandosi poco dopo, sfinito ma appagato.
Uscì da lui, accarezzandogli il corpo e baciandogli le spalle, sospirando a grandi polmoni.

"Sai Harry..." mormorò, sistemandogli i capelli e togliendoglieli dal viso "A me piaci tu..."



Note: Questo capitolo è tutto per voi, che immagino siate in astinenza di fluff ahahah
Grazie per aver aspettato, davvero, lo dedico ad ogni persona che lo leggerà!

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