Parte 3 : Ancora insieme

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Bella

"Non è possibile..." sussurrò Edward in stato di shock totale.
"La conosci?" chiese Esme
Io ero in stato di shock tanto quanto Edward, per gelosia? No non potevo essere gelosa di una donna che gli assomigliava così tanto. Dovevano essere per forza parenti...ma se Edward avesse avuto parenti "vivi" sono sicura che me lo avrebbe detto!
La ragazza davanti a noi era molto bassa, penso sul metro e cinquanta, il suo volto era squadrato e con la mascella definita, come quella di Edward, aveva gli occhi di un verde chiaro meraviglioso e i suoi capelli ramati, scendevano in morbidi boccoli fino alla vita.
"Ciao Edward." Disse calma con voce da soprano brillante.
"Non pensavo che fossi ancora vivo, se "vivo" si può dire, ma se avessi saputo ...sarei venuta a cercarti molto prima. So che sei in stato di shock e non penso che neanche nelle tue più remote fantasie avresti mai sperato di rivedermi... eppure sono qui e voglio recuperare il tempo perduto."
"Edward." – disse piano Carlisle – "Calmati ti prego" ma Edward non ascoltava, aveva il volto fisso sulla ragazza e non riusciva a proferire parola.
"Benvenuta a casa Cullen!" – squittì Alice esplodendo di felicità e rompendo il ghiaccio –"Io sono Alice, lui è Jasper, mio marito, poi abbiamo Carlisle ed Esme, i nostri genitori adottivi. Rosalie. Emmett e lei è Bella, la moglie di Edward, lui... non devo presentartelo."
"Conoscervi è un enorme piacere, ora penso che stia a me." Disse avvicinandosi ancora di più
"Penso che la somiglianza parli da sé, ma se proprio dobbiamo chiarire la mia identità...
Io sono Helen Elizabeth Katherine Masen, e sono la sorella di Edward."
Come. Come. Come.??? Urlai nella mia testa tendendo il mio scudo per fare entrare Edward.
Quando avevi intenzione di dirmi che avevi una sorella??? VIVA POI!
Edward si girò verso di me sgomento. Ancora non riusciva a parlare. Tutti si avvicinarono per presentarsi a lei, tranne Edward e me, lui finalmente si mosse e mi strinse stretta a sé.
"Sono confusa ma allo stesso tempo felice! Perché non vieni dentro e ci racconti la tua storia?" Invitò Esme.
"Grazie volentieri... però ... Edward ti prego, guardami... sono io!" sorrise Helen
"... io ... io non so cosa dire...ho bisogno di sedermi un momento." Biascicò Ed.
Entrammo e ci sedemmo nel grande salone di casa Cullen e finalmente tutti potevamo soddisfare la nostra curiosità.
Se quella era la sorella di Edward, doveva essere nata nel 1905 al massimo, dovrebbe avere quindi più di novant'anni, forse cento, ero troppo sconvolta per fare i calcoli... eppure sembrava una ragazza fra i sedici e i diciotto anni , nonostante la ridottissima altezza, e NO, NON era un vampiro!
Entrammo nella grande casa dei Cullen e ci sedemmo per ascoltare la storia della sconosciuta sorella di Edward.
<<La mia storia è molto lunga." – cominciò –"Sono la sorella maggiore di Edward, nata a Chicago l'8 giugno 1897. Ero una ragazza vivace, solare, felice. La nostra famiglia si amava moltissimo, eravamo molto uniti e poi, nel 1901, nacque Edward, il mio fratellino, la gioia di avere qualcuno da proteggere fu immensa e sapevo che, da grande, si sarebbe guadagnato un posto importante nel mondo. La nostra era una buona famiglia e desiderava per me un buon matrimonio, ma le cose non andarono secondo i piani. Come forse già saprete, la nostra famiglia è morta a causa di un'epidemia di spagnola... io però mi ammalai molto prima; all'età di appena dieci anni il mio sangue si ammalò. Tenni duro fino al 1915, avevo diciotto anni all'epoca e non avevo idea di ciò che mi aspettava. I miei genitori e mio fratello si occupavano di me con amore e facevano di tutto per potermi tenere "allegra",  ma sapevo benissimo che qualcosa di oscuro incombeva su di me : la mia morte... e me ne dispiacevo, la mia famiglia mi sarebbe mancata... mia madre, mio padre... e il mio fratellino, che avevo sempre amato. Nel caldo agosto del 1915, ormai ero ricoverata in ospedale da più di tre mesi. Edward aveva solo quattordici anni e quel giorno aveva portato per me in ospedale il libro di favole che gli leggevo quando era piccolo per allietare le mie giornate . 
Ma fu lui, quella volta, a leggere per me. Il 24 agosto 1915 fu l'ultima volta che vidi la mia famiglia,
Non dimenticherò mai quella notte di fine mese, quando una donna bellissima, vestita di un abito blu come il mare, i capelli neri come la pece e uno strano tatuaggio sulla fronte venne da me. Il suo nome è Karen ed era... una strega, o una maga, se preferite chiamatela pure incantatrice, ma non c'è un vero nome per poter definire cosa siamo.
Quella donna si avvicinò al mio letto e mi disse: "Helen  Masen, io  sono Karen l'Incantatrice dei Boschi, ti ho vista apparire nelle stelle quando sei nata. La tua nascita mi ha sconvolto, perché ho visto subito il tuo talento. La tua morte è vicina, e la tua mente verrebbe sprecata.
Il morbo che ti sta succhiando via la vita per la mia gente è facilmente curabile. Non sono qui per ucciderti o minacciarti. Sono qui per offrirti una scelta. Lascia che ti addormenti per far credere che sei morta, lascia che ti porti con me dalle mie consorelle. Scegli di vivere, e di offrire la tua mente agli incantatori... sei nata per essere strega, sei nata per essere immortale. Se verrai con me, scoprirai di poter controllare tutto: gli elementi, gli oggetti che vuoi spostare, leggerai nel pensiero, vedrai il futuro. La tua mente sarà allenata e diventerai una grande Incantatrice. Ti ho visto nelle stelle, ho visto che eri destinata all'immortalità. Sì, puoi diventare immortale e te lo spiegherò, ma ora non posso rivelare questo Mistero."
"La mia famiglia..." biascicai
"Loro dovranno credere alla tua morte e dovranno piangerti... ma non potrai vederli mai più."
"Perché!" urlai
"Perché per prepararti alla tua futura vita, ti attendono ben cento anni di preparazione e di isolamento. La scelta è tua. Se scegli di morire, non li vedrai più comunque."
Tentennai per cinque minuti buoni... ma alla fine la volontà di sopravvivere, la curiosità e il desiderio di potere ebbero la meglio.
"Salvami strega. Non voglio rinunciare alla mia vita."
"Hai fatto una scelta saggia cara."
Non vi dico tutti i particolari ma il sunto è che inscenammo la mia morte e mi tolsero dalla bara prima di chiuderla.
Edward, mi dispiace... era il mio unico modo per sopravvivere. Non hai idea di quanto negli anni abbia riflettuto sulla mia scelta, forse se fossi morta, non avrei sofferto la vostra mancanza. Non seppi più nulla della mia famiglia, mi fu impedito ogni contatto con gli esseri umani mortali. Finché io, sola, ho scoperto che tu in qualche modo eri "vivo".
Ho infranto anche parecchie regole per cercarti e non me ne pento.  Ci saranno delle gravi conseguenze per me , visto quello che ho fatto... ma sappi che l'ho fatto per te.>>
Il racconto terminò e Edward scattò verso di lei , delicatamente (ma velocemente) la sollevò dal divano stringendola a sé. Si abbracciarono forte per due minuti buoni.
Non mi ero accorta, però, che nel frattempo era arrivata Renesmee che guardava sbalordita da dietro la porta.
"Vieni Nessie." – disse Edward voltandosi verso di lei- "Devi conoscere tua zia."
Dopo aver presentato ufficialmente Renesmee ad Helen, Carlisle chiese:
"Helen, la tua storia è affascinante e vorrei capire meglio chi siete e che poteri avete. La mia maggior curiosità però ora è... beh come hai fatto a trovarci?"
"Preparatevi ad un'altra lunga storia allora." -Disse calma Helen – "Ho fatto parecchi viaggi."

The Twilight Saga : Sunrise&SunsetWhere stories live. Discover now