Parte 28 : Vecchia Vita

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Helen

Tornare alla "normalità" fu difficile.
La verità è che la tribù ora mai non era più la mia normalità.
Avevo avuto pace e quiete, e ora li avevo persi per sempre.
Karen decise che mi avrebbe tenuta particolarmente sotto controllo e decise che avrei abitato con lei, in una stanza contigua alla sua ( contro ogni regola); qualcuno mi avrebbe sempre accompagnato alle mie lezioni e riportata in stanza, e mi sarebbe stato permesso di stare con qualche altra strega ma solo in orari prestabiliti.
Karen mi avrebbe permesso di tenere tutto ciò che avevo acquistato e accumulato nei miei due anni di "fuga", anche se mi aveva tolto il telefono e il computer, dandomi il permesso di utilizzarli solo una volta al mese per due ore, solo per inviare qualche messaggio alla mia nuova famiglia.
Mi sentivo in prigione, eppure sapevo di meritarlo.
Quando arrivai nell'enorme stanza che mi era stata assegnata, rimasi a bocca aperta per lo sfarzo. Un letto king size ,con coperte e cuscini di varie gradazioni di blu , troneggiava nel mezzo della stanza. Avevo due ampie finestre con tende altrettanto blu, una scrivania in legno massiccio si trovava giusto sotto una di queste finestre . Sul lato sinistro della stanza, invece, un'enorme libreria conteneva una moltitudine di libri che mi sarebbero serviti per completare la preparazione, accanto alla libreria un altrettanto enorme armadio era pronto ad accogliere tutti i miei vestiti.
Un grande camino si trovava difronte al letto, e avevo anche il privilegio di avere un bagno privato.


Passarono due mesi ed io ero sempre più depressa. Riprendere la preparazione non fu difficile, in fondo ero sempre stata un talento naturale ma cominciai seriamente ad odiare quel posto. Karen cenava con me silenziosamente ogni sera, i suoi figli mi odiavano visti i privilegi che mi erano stati concessi, ma ovviamente non vedevano le grandi imposizioni che mi erano state fatte.
Una sera, a cena, sedevo a capotavola di un lungo tavolo rettangolare, e all'altro capo sedeva Karen.
La cena era abbondante, c'era addirittura della carne, benché a me non fosse concesso mangiarla, visto che a quel grado di preparazione anche il mio corpo doveva essere puro.

"Spero ti piaccia la tua nuova stanza , figlia mia." mi disse Karen .

"Sì, madre... è bellissima." dissi sforzandomi di essere gentile.

"So che ti sto imponendo un rigido controllo ma, credimi, è per il tuo bene..."

"Certo..." dissi portando alla bocca un piccolo boccone, ma il mio piatto era ancora pieno.


Karen era agitata, si vedeva, capiva che ormai niente poteva trattenermi dal dimenticare i miei anni di felicità con i Cullen.

"Col tempo dimenticherai e starai bene di nuovo."

Alzai di scatto la testa guardandola con sguardo feroce.

"...dimenticare?" sorrisi sarcasticamente


"DIMENTICARE? Pensi che io possa dimenticare ?" urlai.


"Non urlarmi contro! Qui, Helen, io sono la Dama Blu, e sono tua madre, anche se non te ne importa più nulla! Non urlarmi in faccia! Mi dispiace, ma è arrivato il momento di riprendere in mano la tua vita, di ritornare ad essere una strega, completare la preparazione e succedermi! Questo destino è stato scelto per te quando ancora non eri nata."

"Io non ho mai chiesto tutto ciò..." una lacrima scese lungo la mia guancia.

"Ma è in virtù di ciò che non sei morta a diciott'anni. Potresti mostrare un minimo di gratitudine."

"Non mi sento più parte di questo posto , madre."

"Helen, sono stata fin troppo indulgente, ti rendi conto che sì, hai un rigido controllo, ma non hai subito metà delle conseguenze che incorrono in chi fugge dalla tribù. Chi pensi che sia stato a risparmiarti tutto ciò?"

"Lo so, sono un'ingrata, ma dopo ciò che ho vissuto... il mio tempo qui con i Khalstores mi sembra solo un lontano ricordo. Oh sì, col corpo sono qui, faccio magie, imparo ancora... ma la mia testa è rimasta accanto a un uomo che non potrò mai avere."

Karen sembrava affranta. In quel momento la porta si spalancò ed entrò Katherine, la prima figlia di Karen. Era una bellissima donna, penso che fosse almeno un millennio più grande di me. Assomigliava molto a sua madre, aveva lunghi capelli neri ricci, e la carnagione olivastra, ma gli occhi erano nocciola, come quelli del padre, Jonathan. Lei, come tutti i suoi fratelli, non mi avevano mai perdonato di essere la preferita di Karen nonostante non fossi nemmeno sua figlia naturale, nonché futura Dama Blu, mentre loro avevano ruoli minori : Katherine, ad esempio, era messaggera ufficiale della tribù.

"Perché non la zittisci una volta per tutte, madre? Una lagna continua, ecco cos'è la tua figlia preferita." disse con disprezzo, io non risposi.

"Non ha nemmeno il coraggio di rispondere, sei una codarda, Helen, e ti dirò... non me l'aspettavo."

"Lasciala in pace Katherine e dimmi cosa vuoi."

"Sei troppo protettiva madre, non le fai del bene."

"Non immischiarti..."

"Oh certo, se fossi scappata io per andare a sposare un cane non mi avresti fatto tornare qui tanto facilmente!"

"Katherine!" la riprese Karen.

Lei mi fissò con odio profondo, ma non disse più nulla.

"Ti porto notizie di mio padre, vuole che tu sappia che nell'Ovest va tutto bene, tornerà nel mese di febbraio del prossimo anno e ,ovviamente, ti porta i suoi omaggi. Io tornerò da lui a dicembre e poi torneremo insieme."

"Ha inviato il resoconto ai Markinson?"

"Sì, verranno qui fra due settimane."

"Perfetto, grazie Katherine."

"Di niente... signora."

"Katherine..." disse seccata Karen.

"No, no, signora , in contesti ufficiali devo trattarti così, giusto?"

"Siamo a casa, a cena..."

"Sì, sei con tua figlia... io sono solo una dipendente..."

"Ora basta..."dissi alzandomi

"Guarda, finalmente la piccoletta apre bocca."

"Se sei invidiosa, Katherine, è un tuo problema, hai più di mille anni, un minimo di maturità dovresti averla!"

"Come ti permetti a..."

"E tu come ti permetti?"

"Sei l'ultima arrivata!"

"Beh ma sono qui, e sarò Dama Blu, rassegnati!"

"Sì, sarai Dama Blu, benché non capirò mai il perché, ma hai solo avuto fortuna."

"Smettetela entrambe! Siete entrambe figlie mie!"

"No madre. Io lo sono, e lo sono Maude , Jaqueline , Flynn , Raymond e Marc."

"Lei è mia figlia, tanto quanto voi, e un giorno dovrete sottostare a lei, perché devi farti odiare da colei che un giorno potrebbe bandirti da qui?"

"Non oserebbe!" sputò fra i denti.

"No, non lo farei Katherine, ma potrei farlo." dissi decisa.


"Ora va' Katherine, ci vediamo domani."

La ragazza mi guardò in cagnesco e andò via senza salutare.
Karen si sedette sospirando,massaggiandosi una tempia con la mano.

"Io sono stanca Helen" - disse alzando lo sguardo verso di me -"Mando avanti questa comunità da quasi tre millenni, e sono grata, onorata anzi, di aver avuto questa possibilità... ma ora... sono davvero stanca, non posso reggere altri tre millenni, per questo devi essere pronta entro il minor tempo possibile."

"Sei ancora in forma, e la gente mi odia, guarda i tuoi figli!"

Karen sospirò ancora indecisa su cosa dire.

"Il tuo popolo ti adora Helen. Lo sai, vero?"

"Certo... mi adorano dopo la fuga? Ne dubito."

"Non dire sciocchezze, hai visto che folla è venuta ad accoglierti al tuo ritorno? Dai alla tribù una possibilità. Una volta è stata la tua casa."

"Prima che trovassi Edward... prima che trovassi..." non riuscivo neppure a pronunciare il suo nome, che idiota!

"So che lo amavi e lo ami ancora... lo so, credimi...ma a volte lasciarsi è ... la scelta più giusta."

"Non lo so... a volte penso che avrei dovuto avere il coraggio di fregarmene di tutto e di essere egoista."

"Quando hai un compito talmente importante... i sacrifici sono essenziali. E te lo dico per esperienza, bambina. Sono però molto preoccupata per te : non mangi, non dormi, ti impegni nei tuoi doveri ma in modo così distaccato..."

"Sto male, Karen! Possibile che sia così difficile da capire? Ho amato un uomo, volevo sposarlo, ho trovato una famiglia, un ragazzo che mi vede come una madre, e tu non mi permetti nemmeno di sentirli, di sapere come stanno! Mi hai riportata qui con la pretesa che potesse essere di nuovo tutto come prima... ma per me non è così!"

"Helen..."

"No, Karen... ascolta... io sto diventando pazza... se continuo così, arriverà il momento in cui troverò il modo di suicidarmi!" mi alzai e corsi verso la porta.

In mezzo secondo , Karen mi fu accanto e mi prese un braccio .

"Non devi dire cose del genere!"

"Sto impazzendo!"

"Tu non stai nemmeno provando a reagire!" mi urlò scuotendomi per le spalle.

Fu come uno schiaffo in faccia... aveva ragione, come sempre. Rinsavii e lei lo notò. Mi prese una mano e disse:

"Dai alla tribù l'occasione di dimostrarti il suo affetto... la tribù ti ama Helen, dal primo momento, sei la loro Dama Blu, la prescelta. Dai loro una possibilità."

Annuii... stanca di combattere una guerra che sapevo di aver perso. 

The Twilight Saga : Sunrise&SunsetWhere stories live. Discover now