Una vita normale.

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Passò un anno dall'ultima volta che vidi mia madre.
Le cose a Beacon Hills erano normali.
Tutti quanti conducevamo una vita tranquilla.
Tra impegni scolastici,ritrovi,feste,allenamenti,etc...
Papà mi allenava per rendermi sempre più forte.
Diceva che dovevo superare lui e la mamma,così un giorno avrei portato avanti il branco.
I nonni erano tristi ma dicevano che grazie a me,vedevano la loro figlia.
Quando papà lavorava,passavo il tempo con Stiles,Scott,Lydia e anche con il vice sceriffo Parrish.
Ma mi ero fatta anche degli amichetti a scuola,loro non sapevano dei miei poteri ed era meglio così.
Deaton ci disse che era meglio nascondere la nostra natura di licantropi,banshee e segugio infernale,così tornammo a vivere una vita in stile umano.

"Papà!".
Corsi giù dalle scale per fiondarmi in salotto,"Dimmi tesoro",papà stava studiando degli anti reperti riguardanti una famiglia di licantropi,"Posso restare a casa di Hanna?Domani fa un pigiama party e ci vanno tutti i miei amici",mi prese in braccio,"Si va bene",mi aprii la bocca per controllare i miei canini.
Da quando ero piccola i miei canini erano sempre quelli di un licantropo,anche quando non mi trasformavo,papà era preoccupato per la cosa.
Li tolsi le dita dalla mia bocca,"Papà sta tranquillo!Nessuno ha mai sospettato nulla",sospirò,"Va bene,mi fido,va a farti il bagno che oggi andiamo a cena dai nonni",mi diede un bacio sulla fronte,"Va bene",li diedi un bacio sulla guancia e corsi in bagno.

Mi misi una maglietta,dei jeans,le scarpe da ginnastica e mi feci la coda alta,a volte odiavo i miei capelli,erano troppo lunghi.
Papà si mise una camicia azzurra,dei jeans e dei mocassini neri.
Io presi la bottiglia di vino e il papà il mazzo di fiori e i dolcetti.
Papà aveva comprato un'auto nuova,una Toyota 4x4,li serviva per il lavoro ed era più comoda,perché potevamo caricare le biciclette per andare a fare lunghe pedalate quando non lavorava.

Quando scendemmo dall'auto e ci avviammo verso la porta,papà mi bloccò,"Malia aspetta",si inginocchiò,"Cosa?".
Amavo gli occhi di papà,si leccò il pollice e iniziò a pulirmi la guancia,"Papà!Daii","Ma sei sporca,di grasso,ma com'è possibile?Hai messo la faccia dentro il cofano dell'auto?".
"Ma no",cercai di toglierli il dito,"Devi essere pulita,stiamo andando dai nonni non al parco",sbuffai.
Mi pulì la guancia con il palmo della mano,"Okay ora sei perfetta","Come sempre",dissi per poi sentirlo subito ridere.
Suonai il campanello e sentii la voce della nonna,"Ohh eccovi!Ciao ragazzi","Ciao nonna",la strinsi forte,volevo bene ai nonni e poi amavo l'odore della nonna,usava sempre un sapone ai frutti di bosco,mentre il nonno usava sempre quello al pino verde,"Buonasera signora",anche papà abbraccio la nonna,mi feci spazio fra i due e corsi a cercare il nonno.
"Sento i passi di qualcuno...Chissà chi è",il nonno si era nascosto,"Non mi trovi eh.Se mi trovi,ti do un ovetto Kinder",mi leccai le labbra al solo pensiero,iniziai ad annusare l'aria per cercare il suo odore,"Dai Malia,non dirmi che perdi colpi eh".
Cercai in cucina,cercai in bagno,cercai nel ripostiglio in corridoio,"Nonno dove sei?".
Mi sedetti davanti la tenda color panna quando all'improvviso,vidi tutto nero.
"Hai perso",erano le mani del nonno,mi prese in braccio e li diedi un bacio sulla guancia,"Me lo regali lo stesso l'ovetto?".
Scoppiò a ridere e si appoggiò l'indice sulle labbra,"Come sempre è un nostro segreto eh",io annuii,la nonna non voleva che mangiassi schifezze.
Subito dopo anche il papà e la nonna entrarono,ci accomodammo nella sala da pranzo per mangiare gli antipasti che i nonni avevano preparato.
Prima della cena dovetti correre in bagno,come al solito andavo a fare la pipì sempre all'ultimo,ma la porta del bagno era richiusa,"Occupato",bussai,"Papààà ti pregooo","Va al piano di sopra",corsi su per le scale a quattro zampe,arrivai in corridoio quando vidi una porta semi aperta.
Riconobbi l'odore.
Era la stanza della mamma.
Spostai la porta per poterci entrare.
Certo che era disordinata quanto me.
Mi sedetti sul letto e iniziai a guardarmi intorno.
Sui muri c'erano disegni,foto,poster e delle luci natalizie.
C'era una libreria.
La scrivania era piena di fogli,penne,matite,libri e quaderni.
"Maliaaa!".
Era la voce della nonna,corsi fuori dalla stanza,mi affacciai alle scale,"Sii?".
"Fra due minuti a tavola,lavati le mani eh","Si nonna",andai in bagno e poi andai a sedermi a tavola,insieme alla mia famiglia....

Ti proteggerò a costo della mia vitaWhere stories live. Discover now