Capitolo 9

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Saluto mio cugino e mi siedo accanto a lui sul divano in salotto.

Afferro il telecomando e accendo la tv. È in onda il nostro programma preferito.

«Come mai hai fatto tardi?», chiede mia madre, sbucando all'improvviso dall'entrata della cucina.

«Ho perso tempo con i miei amici».

«Electra», comincia a parlare mia madre. «Forse sbaglio, ma ho pensato… Tu hai bisogno di aiuto».

Ho già capito.

Mi alzo dalla sedia ed esco dalla cucina, mi dirigo in camera mia a passo lento. Non sono arrabbiata, ho solo bisogno di metabolizzare la notizia.

Chiudo a chiave la porta per evitare che vengano a disturbarmi. Voglio starmene un po’ tranquilla… da sola.

Cammino fino al centro della stanza. Chiudo gli occhi e mi porto le mani alla testa. Sono talmente frustrata che non riesco a pensare lucidamente.

Mi siedo ai piedi del letto, mentre tengo lo sguardo fisso sul muro davanti a me.

Non sono il tipo che si arrende facilmente, questo è vero, ma a volte vorrei semplicemente chiudermi in camera mia e non uscire più, lasciare il mondo fuori e non avere preoccupazioni.

Mi avvicino alla scrivania, mi siedo sulla sedia e apro il portatile, ritrovandomi a fissare lo schermo senza sapere cosa fare.

«Electra, tutto bene?», chiede mia madre bussando alla porta.

Mi alzo di scatto, indosso la prima cosa che mi capita tra le mani ed esco dalla stanza in fretta e furia.

Mia madre ed Ethan fanno uno scatto all'indietro, colti all'improvviso.

Non so dove sto andando e francamente nemmeno mi interessa. In questo momento ho semplicemente bisogno di uscire fuori da questa casa, ho bisogno di respirare aria fresca. Sento il bisogno di stare un po' fuori e respirare aria pulita.

Occhi sgranati e bocche spalancate, menti confuse e respiri affannati mentre mi rincorrono urlando il mio nome, è così che li lascio.

Scendo le scale il più in fretta possibile nel tentativo di non farmi raggiungere da mio cugino.

Non penso a nulla, salgo sul primo treno che trovo. Forse tra un paio d'ore me ne pentirò, ma per adesso, non voglio pensare a niente. Sono stanca di vivere nell'ansia costante. Voglio semplicemente sedermi qui e fare finta di nulla.

Ed è quello che faccio. Fingo di essere una normale adolescente; niente problemi, niente lacrime, niente cattiveria, ma soprattutto niente pensieri e niente ansia. Adesso ci sono solo io.

La città che scorre sotto i miei occhi e io che la guardo incantata, per la prima volta senza pensieri.

Finalmente dopo tanto tempo mi sento leggera. È una sensazione bellissima. Da troppo tempo non mi sentivo così. Perché anche se non c'è nessun motivo per esserlo, io adesso sono serena.

È stato bellissimo scrivere questo capitolo, ho provato delle emozioni fortissime e spero che anche voi, leggendolo, abbiate provato quello che ho provato io.

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