Capitolo 49

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«Torno subito». Mi alzo dalla sedia, esco dal soggiorno con un sorriso stampato in volto.

Qui ogni giornata è diversa. Non la trascorriamo mai allo stesso modo e a dire il vero questo è il genere di vita che sognavo.

È passata una settimana da quando io e Drake ci siamo fidanzati ufficialmente e devo dire che questa parola mi fa un effetto strano anche solo a pensarla, ma credo che ci farò l'abitudine. Come mi sto abituando al fatto che non rivedrò mai più mio padre. O al fatto che i miei amici sono troppo lontani e non posso andare a trovarli proprio tutti i giorni. Ethan aveva ragione. Prima o poi ci si abitua a tutto. Serve solo tempo. Soltanto adesso capisco tutte quelle frasi sul tempo... Il tempo è la migliore delle medicine, il tempo aggiusta tutto e tante altre. Solo adesso riesco a comprendere.

Guardo il mio riflesso allo specchio. I miei occhi sembrano più accesi rispetto a qualche settimana fa. Bastava questo? Una valigia e un volo per un'altra città?

I nonni insieme a mia madre si stanno impegnando per rendere ogni attimo indimenticabile. Non li ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che stanno facendo per me, ma sento che c'è qualcosa di strano. Qualcosa mi tormenta. E non solo me. È come se questa casa fosse avvolta da una macchia scura che non ne vuole proprio sapere di andare via, nonostante i nostri sforzi, nonostante cerchiamo di mandarla via in tutti i modi. Cosa c'è adesso? Perché nemmeno lottando riesco a trovare la serenità e ogni volta che sembro averla trovata è solo un'illusione? Sono anni, ormai, che mi illudo. Quando la troverò per davvero, se accadrà, come farò a riconoscerla?

Ogni volta che entro in una stanza smettono subito di parlare e mi sento un intruso.

Quando mi vedono si ammutoliscono e mi fanno sentire parte di qualcosa che deve restare fuori da quello che succede in famiglia.

Non capisco...

È appena successo anche circa una mezz'ora fa, appena sono entrata in soggiorno si sono bloccati. All'improvviso nessuno sembrava aver più voglia di parlare.

Sento che mi stanno nascondendo qualcosa e devo cercare di scoprire la verità a tutti i costi il prima possibile. Sento come una minaccia che grava sulle mia spalle e devo eliminarla prima che sia troppo tardi, prima che distrugga ciò che sono riuscita a costruire in così pochi giorni.

Mi sento un intrusa a tutti gli effetti e non riesco a scrollarmi di dosso questa sensazione.

Sospiro. Cosa sta accadendo, adesso?

Prima di scendere in soggiorno, indosso una maschera di indifferenza.

Nessuno sembra accorgersi di niente, dei miei sospetti, delle mie paure, di ciò che ho dentro. Tanto lo so che sta succedendo qualcosa di brutto... Mi preparo psicologicamente.

Come ci si prepara alle brutte notizie o ai brutti avvenimenti? Cerco di farlo come meglio posso, con la consapevolezza che mi coglierà impreparata ugualmente, semmai un giorno decideranno di smetterla di tenermi nascoste le cose e me lo diranno.

Non sono mai stata sulle spine come adesso. Vorrei non dover mai più provare questa sensazione, ne le altre di quelle che provo di solito. Be', del resto... Chi vorrebbe sentirsi in questo modo?

L'unica cosa che posso fare adesso è sperare che tutto vada per il meglio e che non sia tanto grave, qualsiasi cosa sia inteso come problema. Perché per il momento, la speranza è tutto ciò che mi rimane e io ho tanto bisogno di aggrapparmi a qualcosa per non scivolare giù. Non voglio cadere ancora... Non di nuovo.

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