Capitolo 31

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Prendo la borsetta nera, ornata da piccole perle bianche, che si abbina perfettamente col vestito del medesimo colore e ci metto dentro la pistola.

«Esco».

«Non fare tardi!», sento, mentre mi richiudo la porta alle spalle. Esco dal palazzo e i ragazzi sono lì ad aspettarmi, sull'altro ciglio della strada.

Salgo in macchina e saluto Logan con un cenno della testa, che mi guarda dallo specchietto retrovisore. Serenity intanto comincia a parlarmi dei programmi che ha per la serata.

Dopo circa una mezz'oretta l'auto si ferma nel parcheggio del locale.

Logan si allontana, mentre io e Serenity andiamo a prenderci qualcosa da bere.

«Vado un attimo in bagno», mi avverte.

«Ti aspetto lì», dico indicando la zona dove ci sono i divani. Annuisce e si allontana.

«Ti va di ballare?», chiede un ragazzo.

Scuoto la testa senza dire niente.

«Dai, che ci sei venuta a fare qua se poi passi il tempo seduta su un divano?».

«Questi non sono affari tuoi», sputo velenosa.

«Che bel caratterino. Sei bella e non hai niente da fare, hai tutte le carte in regola per farti una bella scopata», dice, sedendosi accanto a me. Mi sposto di qualche centimetro per allontanarmi da lui, ma mi imita.

Quando sento la sua mano sulla coscia ho l'istinto di alzarmi, ma questo mi afferra giusto in tempo e mi fa sedere di nuovo. In un attimo me lo ritrovo addosso.

«Lasciami!».

Mi palpa dappertutto e prende a leccarmi in faccia, lasciando qualche bacio umido sul collo. Mi accarezza la gamba, ma qualcuno lo tira per il colletto della camicia giusto in tempo.

«Ha detto di no! Sei sordo forse?».

«Volevo soltanto divertirmi un po'».

Un pugno arriva dritto sulla faccia del ragazzo.

«Sparisci dalla mia vista, prima che ti prenda a pugni», lo minaccia Drake.

Il ragazzo decide di allontanarsi senza aggiungere altro.

«Stai bene?».

«Sì».

«Vieni, meglio se ti tengo sotto controllo che questo posto non mi piace», dice, porgendomi la mano.

Mi trascina al centro della pista da ballo e comincia a muoversi a ritmo di musica. Lo imito e mi sorride, guardandomi negli occhi.

Si avvcina, mette le mani sui miei fianchi e appoggia la fronte alla mia.

«Stai bene con questo vestito», sussurra, a pochi centimetri dalle mie labbra.

«Grazie».

Afferra una ciocca dei miei capelli e la sistema dietro l'orecchio.

Le sue labbra sono sempre più vicine alle mie e il cuore comincia a battere sempre più forte. Non dipende da me, non posso fermarlo.

Il ragazzo per cui la mia migliore amica ha una cotta sta per baciarmi, non posso lasciare che succeda.

Le nostre labbra stanno per sfiorarsi, ma posiziono il dito indice sulle sue giusto in tempo.

«Non possiamo», dico.

«Perché?».

Mi allontano. Spero solo che Serenity non sia nei paraggi.

Non rispondo. Scuoto la testa e sto per scappare via, ma mi afferra per il polso giusto un attimo prima che accada.

«D'accordo, lasciamo perdere il bacio, ma non te ne andare». Mi sta supplicando. Ci tiene così tanto alla mia presenza?

«Va bene».

Gli sfugge un sorriso.

Ricominciamo a ballare. Sgrano gli occhi quando vedo Serenity alle sue spalle. Spero non ci abbia visti.

«Che succede?», chiede, girandosi a guardare indietro. «È per colpa sua che hai paura di stare con me?».

«Drake, lasciamo perdere il discorso e per questa sera pensiamo solo a divertirci».

«No, non lascio perdere», dice, afferrando il mio polso. Comincia a trascinarmi via con sé, mentre la mia unica preoccupazione è che Serenity non ci veda andare via insieme. È occupata a parlare con un ragazzo, quindi il rischio è minimo.

Usciamo fuori dal locale, dove ci sono soltanto alcuni ragazzi a fumare. Ci mettiamo in disparte, dove a malapena arriva la luce dei lampioni.

«Ma sei impazzito?».

«Perché ti comporti in questo modo? Non stiamo facendo niente di male», dice, avvicinandosi di nuovo.

Indietreggio, mettendo una mano sul suo petto.

«Ti ricordo che la mia migliore amica prova qualcosa per te».

«Deve abituarsi all'idea che io non sono suo, allora».

«Non mi chiedere di farle del male», sussurro.

Mi guarda senza dire niente. Contrae la mascella. «Come vuoi».

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