Capitolo 37

509 35 0
                                    

«In Italia?», mi alzo di scatto. Ho urlato, ma non me ne pento.

Mi risiedo, poggiando i gomiti sul tavolino e guardandolo intensamente negli occhi.

«E così mentre io ero occupata a stare male, tu pensavi a un modo per andartene», dico, con la voce incrinata. Non posso fare nulla per nascondere la mia delusione, c'è e si vede. Mi sento pugnalata alle spalle ed è una delle peggiori sensazioni che abbia mai provato.

«Per favore, non fare così», cerca di tranquillizzarmi.

«Tu volevi partire senza dirmi nulla e dovrei restare calma?», dico, stringendo i pugni. «Nel senso che saresti scomparso una mattina e io non ti avrei più trovato, pensando che ti fosse capitato chissà che cosa!?», continuo a urlare.

Mi porto le mani alle tempie.

«E a tuo padre? A lui lo avresti detto?». Il mio tono di voce adesso è freddo, duro come la pietra.

Non risponde. Ha lo sguardo basso.

«Sei uno stronzo, Ethan!», esclamo, alzandomi di scatto e uscendo dal locale come una furia.

La vita è sua e può fare quello che vuole, certo, ma avrei preferito che me lo avesse detto prima. E poi come pensava di andarsene senza dirmi niente, senza salutarmi nemmeno?

Probabilmente l'avrebbe detto a tutti quanti tranne che a me. Lo conosco e sicuramente lo ha fatto "per proteggermi". Sono stanca di tutta questa storia. Non ho bisogno che le persone intorno a me mi nascondano le cose per proteggermi. Non ho bisogno che tutti mentano per non farmi stare male. Sono in grado di gestire quella cosa che si chiama dolore, ma finché loro crederanno il contrario, non faranno altro che procurarmene il doppio.

Questa storia deve finire. Da oggi in poi non verserò più una sola lacrima davanti agli altri. Non mostrerò alcun segno di debolezza. Nessuno. Sarò dura come la pietra.

Stanno per accadere molte cose. 🌹
Non fate caso ai capitoli troppo corti, è fatto apposta per rendere la lettura più scorrevole e leggera.

Tutto ritornaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora