XVII

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Cercai di elaborare ciò che aveva appena detto. Cosa significava? Non capivo.

«Non capisco...voi non esistete! Cioè i vampiri, gli gnomi, le fate, sono solo leggende. Non mentitemi.»

«Non lo sto facendo e vi prego di non pargonarci a quelle cose. Sapevo che non mi avreste creduto, mi avevate detto che non credevate al sovrannaturale, ma è la verità, non avrei motivo di mentirvi.»

«Tutto ciò è ridicolo! Non riesco a comprendervi, non posso credere a delle favole, non so nulla di voi.»

«Continuate a non credermi», abbassò il viso e fissò il fuoco, poi mi fece segno di sedermi accanto a lui. Mi alzai e timidamente assecondai la sua volontà, sedendomi poco distante.

Con uno scatto veloce ed impossibile da prevedere, mi afferro le guance e mi trascinò verso il suo viso. Vidi davanti agli occhi le sue pupille trasformarsi lentamente in un rosso fuoco, più intenso del fuoco del camino in quel momento. Mi specchiai in quelle fiamme e vidi il riflesso dei miei occhi sgranati e terrorizzati. «Secondo voi questo è normale?»

«È sovrumano», boccheggiai e mi lasciò andare. I suoi occhi tornarono come prima e mi fissò serissimo.

«So che avete tante domande da pormi, quindi vi prego di dirmele tutte ora, non ci torneremo una seconda volta su questo argomento.»

«Vi giuro che in questo momento non ho alcuna domanda, non...non so cosa pensare, come può la vostra famiglia appesantirsi con un tale peso! È una maledizione?»

«Non so come definirla. Mio nonno, un uomo che sicuramente avete visto alla cerimonia ma che non si è presentato come tale, era malato. Un giorno incontrò un giovane uomo che ascoltò attentamente la sua paura verso la morte e gli propose un patto, un patto di sangue. Non so se voi ne siete a conoscenza, ma un patto di sangue è una sorta di maledizione, di prigione che vi priva della vostra libertà. Il patto prevedeva forza, velocità, guarigione dai malanni, ma soprattutto immortalità. Mio nonno accettò subito, non curandosi, però, dei pregi che portavano a quell'uomo. La trasformazione di mio nonno gli giovava parecchio, dato che sarebbe entrato a far parte della sua setta. Dopo averlo trasformato, una strega di sua conoscenza, lanciò la maledizione dei legami. Il primo bambino che sarebbe nato dopo il lancio della maledizione, sarebbe stato accompagnato da un legame, una donna che avrebbe saziato la sua sete e le sue voglie. Ciò piacque ancor di più a mio nonno, ma la sua gioia ebbe poco da vivere; il vampiro che lo aveva trasformato gli disse che era obbligato a trasformare tutti i componenti della sua famiglia, o lo avrebbe ucciso. Io sono stato l'ultimo ad essere trasformato, è circa un anno che condivido con questa nuova vita. In questo arco di tempo ho conosciuto i membri della setta, i partecipanti alla cerimonia, e ho notato in me profondi cambiamenti. Ho poteri che nessuno mai aveva posseduto: come l'ipnosi.»

«Le persone che ho conosciuto alla cerimonia erano tutti vampiri?», chiesi, interrompendolo.

«Non tutti, i legami erano umane.»

«Avete detto che possedete il potere dell'ipnosi, ciò significa che quando dormivo...»

«Si, vi ipnotizzavo affinché veniste nel luogo da me scelto.»

«Vostro fratello...Leila, anche lei è un legame?»

Annuì e accavallò le gambe, «si, è un legame. È arrivata qui dopo l'uccisione dei miei genitori, mio fratello si è subito innamorato di lei e mi ha fatto crescere con la convinzione che i legami non sono donne da sfruttare, come diceva il vampiro antenato, ma sono dei doni da proteggere; ecco perché mi ordinò di liberarvi dalle segrete.»

«Quindi voi la pensate allo stesso modo?»

«Ci sto ancora pensando», alzò un sopracciglio e il suo sguardo si posò sulla ferita. «Voi legami siete stati creati con il solo compito di sfamarci, per evitare una catastrofe totale. Il vostro sangue ha una consistenza devastante, odio essere ciò che sono, non ho mai aggredito nessuno...ma prima, voi, la vostra bellezza, il vostro odore, mi avete fatto perdere il controllo», i suoi occhi si fissarono sul mio collo, mentre la lingua inumidiva le labbra. «Avete un potere strabiliante su di noi, ma soprattutto sul vostro corpo: il vostro sangue si rigenera velocemente, per permetterci di nutrirci quanto ci pare e piace.»

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