XLVIII

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Abel

Era ormai giunta l'ora stabilità, nel pieno della notte, avanzammo silenziosi tra i numerosi abeti e ci preparammo psicologicamente per ciò che stava per accadere.

Indossavamo tutti un manto nero, che ci copriva interamente e ci mimetizzava nella notte. Io, mio nonno e William, avevamo in programma di avviarci verso Caleb e cercare di chiarire pacificamente, ma tutti sapevamo che non ci sarebbe stato nulla di pacifico.

Ordinammo alle nostre truppe di restare nascosti in silenzio e di dare il via solo quando noi avremmo dato l'ordine. Coloro che dovevano assalire la dimora di Caleb, attendevano un nostro ordine e la nostra strega era con loro.

Dopo essere arrivati a destinazione, vidi delle fiaccole avanzare verso di noi, erano due di preciso.

Caleb e la sua strega si fermarono di fronte a noi, alle loro spalle il nulla, ma percipivo la presenza di quelle creature nei dintorni e sperai che non facessero nulla di avventato.

William mi scosse leggermente e mi voltai verso di lui, aggrottando la fronte, «non vedo Meredith, non è con loro.»

Sgranai gli occhi e mi concentrai nuovamente su di loro, aveva ragione. Dov'era Meredith? Era rimasta a casa? Sperai di no, tutti nostri piani sarebbero saltati.

«Caro e vecchio Sel, da quanto non ci vediamo», disse Caleb, indirizzando lo sguardo su mio nonno.

«Osi darmi del vecchio, caro Caleb, quando voi lo siete molto più di me», rispose beffardo.

«Colpito e affondato», ridacchiò, puntandomi poi con i suoi occhi che tramutarono subito in brace. «Abel, mio discendente, riesco a percepire fin da qui il tuo potere. Sono orgoglioso di te e delle tue scelte.»

«Non è stata una mia scelta diventare ciò che sono», ringhiai.

«Noto con dispiacere che provi un certo astio nei miei confronti, dovresti ringraziarmi», abbassò il viso, «ma sicuramente non sei qui per me...stai cercando il tuo legame, giusto? Lo vedo dal tuo sguardo.»
Si guardò attorno, «peccato che non sia qui, forse è lì», indicò il lato destro, «o forse là», indicò la sua sinistra, «o forse non c'è più.»

«Non avresti il coraggio di ucciderla, infondo la sua magia ti è utile», dissi con decisione.

«Siamo passati al tu,sai giovanotto dovresti portare rispetto per chi è più anziano di te, ma hai ragione: la sua magia mi è utile, ma chi ti dice che non è già in mio possedimento?»

Aggrottai la fronte, confuso, e feci un passo in avanti. William, intuendo un mio possibile scatto, mi afferrò il polso con decisione e scosse la testa.

«Non è difficile estirpare la magia dal corpo di una strega», si dondolò su i talloni e sorrise ingenuamente, «Elena è in grado di farlo», indicò la donna al suo fianco con un cenno del capo.

«Ti spaccherò tutte le ossa, una alla volta, e godrò nel vederti soffrire ogni qualvolta si riformeranno, se è vero ciò che dici!», ringhiai, stringendo le mani in due pugni. Sentii immediatamente un familiare calore investirmi e gli occhi mutarono, proprio come i suoi.

«Così mi piaci, parli come un demone spietato. Sta a te scoprire se ciò che dico è la verità, ti ho risparmiato una volta ed intendo farlo una seconda, ma ciò non riguarda i tuoi familiari», fece una smorfia di disgusto, «che orribili creature...essere trasformati da mio fratello, sistemeremo la cosa subito.»

Mio nonno si fece avanti, «ormai vostro fratello non c'è più, la vostra vendetta è compiuta, noi siamo innocenti.»

Rise amaramente, «innocenti...no, direi proprio di no. Siete stati creati da lui, dal suo veleno, siete i suoi discendenti e non dovreste esistere. Pensate davvero che sia venuto da solo?», schioccò le dita e dai cespugli uscirono dieci, venti, trenta, cinquanta, cento di quelle creature. Sembravano non aver fine, uscivano da tutte le parti, cespugli, alberi.

«Certo che no, ma non dovresti sottovalutarci troppo, pensate che siamo venuti da soli?», il nonno fece lo stesso e le nostre truppe non esitarono dall' affiancarci.

Caleb ci guardò e sorrise soddisfatto, «finalmente...adesso!», urlò e all'unisono i mostri scesero dal cielo e si precipitarono su di noi.

In un nano secondo si sentirono urla mostruose, di coraggio e lo scintillio delle armi. William subito cercò di precipitarsi su Caleb, ma questo aveva attorno a sé un incantesimo di protezione...la strega!

Si era allonta e non ci era possibile vederla. Mi guardai attorno e finalmente mi resi conto che il combattimento aveva avuto inizio. Vedevo vampiri che si difendevano come meglio potevano e quelle creature che cercavano di azzannarli.

Capii subito che avveniva una trasformazione immediata con un loro morso.

«Non fatevi mordere, o diventere come loro!», urlai, cominciando a correre verso i gruppi più numerosi per farmi sentire.
Avevo perso William e anche mio nonno, non li vedevo più, ma decisi ugualmente di schierarmi e raggiungere quanto più possibile Caleb.

Lo vidi sorridere soddisfatto e guardarsi attorno, ero a pochi metri da lui, quando un urlo mi fece voltare; una vampira era seriamente in pericolo, mentre due di quelle creature cercavano di morderla. Corsi verso di lei e la liberai, passandole il pugnale che le era caduto. Questa colpì la creatura, ma ciò che mi sorprese fu vedere la lama piegarsi in due e spezzarsi.

Non aveva funzionato, William aveva ucciso uno di loro con le sole mani e Meredith li aveva colpiti con un coltello... perché non potevano essere toccate dalle armi?

«Abel!», sentì urlare il mio nome.

«William, abbiamo un problema», dissi, avvicinandomi a lui.

«Questi mostri non posso essere toccati dalle armi? L'ho appena notato, come facciamo ad ucciderli? Dobbiamo trovare quella strega ed annullare l'incantesimo, sicuramente Caleb le ha chiesto di proteggerli tutti.»

Mi voltai verso Caleb, «dobbiamo attaccare lui, è lui il nostro obbiettivo!»

«Abel ragiona!», posizionò le mani sulle mie spalle, «guardati intorno, siamo nei guai! Non possiamo ucciderle, ma loro possono trasformare o uccidere noi, moriranno tutti se continuano così!!»

Sospirai e mi guardai intorno. Eravamo messi proprio male, vidi in lontananza alcuni vampiri feriti giacere a terra con della polvere attorno al corpo; ormai non c'era più nulla da fare per loro. Altri che lottavano a mani nude e cercavano di pararsi e proteggersi come meglio potevano.

«Va bene, troviamo la strega.»

Spazio Autrice:
Terzo postooooo
siamo terzi in classifica, oddio muoioooooo🤩🤩🤩🤩
Sono entusiasta di questa storia e siamo arrivati nel momento cruciale, cosa succederà secondo voi?
-Angel ❤️

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