LXXXVIII

6.8K 311 26
                                    

Leggete la N.A. è importante.

Abel

La stringevo a me, rifugiati in una grotta gocciolante con fuori una tempesta allucinante. Per tutto il tempo si era aggrappata alla mia tunica, stringendo il tessuto ed annegando in esso. Non aveva emesso fiato, non mi guardava, se ne stava lì e mi usava come ancora di supporto.

Non sapevo cosa stesse accadendo e non volevo spaventarla più del dovuto, per un attimo avevo pensato di star sognando, che lei era solo il mio angelo. Ma la realtà mi si era appiccicata addosso e mi soffocava maledettamente. Era qui, il suo corpo era qui, ma lei non sembrava lei.

Le accarezzavo i capelli e, quando si fu calmata del tutto, si allontanò da me e mi fissò. «Mi avete spaventata prima, temevo mi avreste uccisa», abbassò il viso con voce roca.

«Uccisa? Stare scherzando?»

«Eravate così... così selvaggio.»

Chiamava me selvaggio, quando lei stessa aveva succhiato via l'anima a quell'uomo, proprio come un demone. Improvvisamente ebbi un'illuminazione e ricordai la mia trasformazione e ciò che fece Caleb.
«Qual è il vostro ultimo ricordo?»

Sembrò pensarci un po', «non...nostra figlia, il volto di nostra figlia.»

«Pochi istanti dopo siete morta, è normale che sia quello il vostro ultimo ricordo...da umana. Non ricordate altro, come siete arrivata al bosco, quando vi siete svegliata?»

Scosse il viso, «aspettate! Ricordo di essermi svegliata distesa su un letto coperta da un telo bianco, ma è tutto troppo confuso. Abel cosa è successo? Se davvero sono morta, cosa ci faccio qui?»

«Ciò che avete affrontato sino ad ora è una trasformazione, Meredith. Non so se la mia ipotesi è giusta, ma è l'unica cosa razionale che possiedo per ora: voi vi siete nutrita del mio sangue per tutta la gravidanza, anche il giorno prima del parto, quando siete morta avevate il mio sangue in circolo e temo che ciò vi abbia trasformato in demone.»

Sgranò gli occhi, «s-sono un demone? Che significa? Voi siete un ibrido! Non soltanto un demone!!»

«Avete subito la mia stessa trasformazione, non ho ancora ben capito se lo siete anche voi, ma per adesso avete manifestato solo il lato demoniaco.»

Con ancora il viso chino, sussurrò:«ho visto il corpo di quell'uomo, sono stata io, vero?»

«Si.»

Scosse il viso e lo nascose tra le mani, «sono un'assassina, ho ucciso un innocente uomo!»

«Non eravate in voi, anche a me è capitato, dovete calmarvi sennò sarà peggio.»

«Io...io non volevo essere trasformata! Preferivo la morte!!»

E tali parole mi colpirono come una serie di pugni e calci, non voleva essere come me, non voleva essere un mostro. «Vi giuro sul mio onore che non avevo la minima intenzione di trasformarvi, avevo-», deglutii a fatica, «stavo accettando la vostra morte, quando William mi ha detto che il vostro corpo era sparito. Avevamo avvisato anche la vostra famiglia.»

Sgranò gli occhi, «la mia famiglia, loro...Santo Cielo devo andare da loro, devono sapere che sono viva!»

«No!», le afferrai un polso, «non ora, rischiereste di attaccarli. Dobbiamo prima capire se il vostro corpo necessita di sangue o di anime, poi dovrete imparare a controllarvi ed infine andrete dalla vostra famiglia. Se volete bene a loro, seguirete ciò che vi ho detto.»

«Abel...e se fossi un demone? Sarei condannata a vita?»

«Vi aiuterò, Meredith. Penso che la vostra trasformazione sia ancora in atto, avvertite cambiamenti nel vostro corpo?»

«Mi sento più forte, come se il mio corpo fosse indistruttibile e avverto una grande quantità di calore nelle vene...pizzica sulla pelle.»

Sospirai, «si, sono i segni della trasformazione in demone, ma la vostra pelle, quando vi ho vista trasformata, non era nera.»

«Quando mi avete vista trasformata? Che colore avevano i miei occhi?»

«Le pupille erano rosse e il contorno nero...aspettate! Un demone ha gli occhi completamente neri, comprese le pupille, mentre i vampiri hanno gli occhi rossi; voi avevate entrambe le cose, ciò significa che siete un ibrido e ciò spiega anche l'insolito pallore della vostra pelle durante la trasformazione. I demoni, come vi ho già detto, non sono altro che anime dannate, non sono visibili ai nostri occhi, a meno che non entrino nei corpi di altra gente, voi siete rimasta nel vostro stesso corpo durante la morte e ciò è impossibile.»

Rimase in silenzio ad ascoltarmi e solo allora mi ricordai che per lei tutta la situazione appariva insolita e dolorosa. Io, durante il primo giorno, era spiazzato e avevo voglia di uccidere chiunque, ma ero forte e ciò mi aiutò tanto a superare la terribile notizia. Lei era debole e spaventata. Sperai solo che sarebbe riuscita a controllarsi presto.

Si sedette accanto a me e si portò le ginocchia al petto, «voglio solo fare mente locale su ciò che sta succedendo.»

Annuii e restai seduto accanto a lei, senza dire nulla. Doveva accettare il prima possibile la sua nuova condizione, se voleva andare avanti senza impazzire e perdere il controllo.

Il mattino seguente uscimmo dalla grotta solo dopo esserci assicurati che la pioggia era ormai cessata. Camminammo per il bosco senza proferire parole, ma la destinazione non era la nostra casa, era una destinazione sconosciuta ad entrambi. Le lanciai una veloce occhiata e le afferrai la mano, voltando a sinistra, quando lei lo fece.

Davanti a noi si estendeva un bellissimo campo di margherite e i raggi solari splendevano nel cielo. Avanzò versi questi e non sapevo se fermarla oppure no, ma alla fine decisi di camminare e vedere cosa avesse in mente.

Mi lasciò la mano e l'allungò verso il raggio solare, questa, dopo essere stata sfiorata dalla luce intensa, iniziò a produrre del fumo. L'allontanò di scatto, «i demoni non dovrebbero bruciare a causa della luce solare», borbottò.

Mise nuovamente la mano nello spiraglio e questa volta non accadde nulla, feci un passo in avanti e la affiancai, quella volta aveva gli occhi nuovamente trasformati. «Adesso siamo sicurissimi, sono un ibrido.»

Retrocesse ed imboccò il bosco.
«Cosa devo fare per-», si fermò non appena entrambi avvertimmo un odore succulento. I suoi occhi si tinsero di un rosso intenso e si portò una mano alle labbra, «c'è qualcosa che...che», schiuse del tutto le labbra e notai due canini bianchi e sporgenti.

«Maledizione!», imprecai, afferrandole la mano e tirandola a me. «Meredith, ascoltatemi attentamente, dovete chiudere gli occhi e concentrare i vostri sensi su altro...qualsiasi cosa! Il vostro olfatto ora è sviluppato e si è focalizzato sul pastore in lontananza. Non dovete permettere ai vostri sensi animaleschi di domarvi.»

Si leccò il labbro superiore e si volta verso l'orizzonte, «è troppo forte, ha un odore così dolce», sussurrò con voce roca. Scosse il viso, «no! Non posso, dobbiamo andare via da qui!», mi afferrò la mano e corse via, trascinandomi con sé.

La sua velocità era maggiore della mia, ma nonostante tutto, c'è la feci a starle dietro. Mi fermai di botto, costringendola a fare lo stesso. «Dovete imparare a capire chi cacciare e chi no», lentamente la voltai verso un cervo che se ne stava tranquillo a bere dal ruscello.

«È un animale così dolce ed indifeso, non ho il coraggio di ucciderlo.»

«Preferite uccidere gli esseri umani? Meredith ormai siete una creatura che per sopravvivere deve nutrirsi, o di sangue, o di anime. Dimenticate la tenerezza e i sensi di colpa, accogliere i sentimenti oscuri, quelli che vi spronano ad essere ciò che realmente siete. Solo così andrete avanti, dovete solo lasciarli liberi, dovete amare nel momento giusto ed essere selvaggia durante la caccia.»

Fu le ultime cose che dissi, prima di vederla fiondarsi sull'animale.

Spazio Autrice:
Per uno sfizio personale, ho deciso di arrivare a 90 capitoli, quindi questo non è il penultimo, il prossimo lo sarà.
Adesso voglio chiedervi una cosa, preferite che il 90esimo sia l'epilogo, oppure un capitolo normale seguito poi dall'epilogo? (Che in questo caso sarà il 91esimo?) Fatemi sapere nei commenti.
-Angel ❤️

Sentimenti OscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora