Due

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- La meta non è un posto ma quello che proviamo

Lasciare andare non è mai semplice. In qualsiasi caso, anche se significa solo salire su un aereo e andare dall'altra parte del mondo. Lasciare la tua casa, che poi più la guardi e più ti rendi conto che quella non è più casa tua da tanto tempo ormai.
E Luna sapeva che era arrivato il momento di partire e di iniziare una nuova vita, ma infondo era tutto nella sua testa. L'odore inconfondibile del suo profumo, i rumori, i ricordi delle lunghe passeggiate in riva al mare, i ricordi non li dimentichi nemmeno se ci provassi con tutte le tue forze perchè sono sempre lì, nel tuo cuore e nella tua testa.
Luna osservava la città scivolare via velocemente, vedeva le auto sfrecciare accanto a lei, ma le sembrava che andasse tutto a rallentatore. Era li, seduta in quell'auto, divisa tra la voglia di sorridere e di piangere, così decise semplicemente di non parlare, di non sprecare quel momento con delle parole inutili, ma di scattare nella sua mente le ultime foto di quel posto che l'aveva cresciuta, che aveva custodito tutti i suoi segreti fino ad ora.
Sentiva il leggero venticello che aveva lasciato entrare da uno spiraglio del finestrino accarezzandole una guancia, una carezza delicata, e poi avvolgerla completamente.
Tutto passò così velocemente che Luna nemmeno si rese conto che erano arrivate all'aeroporto e dovevano sbrigarsi se non volevano perdere il volo.
I suoi occhi grandi osservavano quell'enorme aeroporto intorno a se e in pochi attimi la sua mente tornò al suo ultimo viaggio.. le due settimane più incredibili della sua vita e nonostante fosse passato un anno o poco più il ricordo era ancora molto nitido. Ricordava ogni minimo dettaglio e le sensazioni che aveva provato, le persone che erano diventate un pezzo di cuore, una famiglia. Le nottate con Dylan passate a ridere fino alle lacrime, le gare di marshmellow con Colton, i momenti dolci e profondi con Ian e Jr, le facce buffe di Scott quando non voleva proprio svegliarsi in nessun modo. Quei ragazzi erano un vero spasso e nonostante l'enorme distanza li sentiva sempre accanto a lei in ogni attimo.

La manina un pò paffuta di Maya la strappò da tutti quei pensieri mentre tirava la sua per richiamare la sua attenzione, e la dolce voce di una hostess che con un sorriso le disse che il loro volo stava iniziando ad imbarcare. Luna prese un respiro profondo e lo lasciò andare dopo qualche istante con il labbro inferiore stretto tra i denti e gli occhi socchiusi cercando di calmarsi. La verità è che in quel momento si sentiva persa, aveva paura, paura di dover affrontare tutto da sola ancora una volta. Mille domande passavano per la sua mente, come avrebbe fatto con Maya, cosa l'aspettava oltre l'orizzonte, lei non lo poteva minimamente immaginare. Ma ce l'avrebbe fatta.
Doveva farcela, lo aveva promesso.
Cercava di tenere duro per lei, per quella bambina dai lunghi capelli color cioccolato, per quegli occhi dolci castano chiaro che le ricordavano tanto quelli di bambi.. cercava di fare finta che quello era solo un giorno come un altro, fare finta che non sarebbe cambiato niente.
Avrebbe fatto di tutto per proteggerla e strapparle anche solo un piccolo sorriso nell'arco della giornata, perchè per Luna, Maya era la cosa più bella del mondo.
Si calmò quando appoggiò la testa sul finestrino guardando come il sole lentamente stava prendendo il suo posto nel cielo. Così forse si addormentò, forse sognò il suono della sua voce, forse dormì abbastanza da recuperare il sonno perso negli ultimi giorni o forse non dormì affatto. Quando riaprì gli occhi dopo quello che le parve un attimo Maya la stava osservando con il suo solito sorriso un pò furbetto, dolce e spensierato mentre si stringeva forte al suo braccio.
Guardò per un attimo, uno soltanto, il cielo e le sembrò così strano non vedere il buio dopo così tante ore di luce, ma allo stesso tempo era tutto così reale che riusciva solo a pensare che nella sua vita non aveva mai fatto cosa più giusta di quella.

Si girò guardando Maya sorridendo, fece scontrare i loro nasi come aveva sempre fatto solleticandole una guancia con le sue lunghe ciglia nere, e dolcemente le sussurrò

" siamo arrivate piccolina"

A un passo da te  (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora