trentasette.

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Mi serve un altro giorno per costruire un mondo dove è facile guardare nella stessa direzione
e nei tuoi occhi per ritrovare un pò di me.
- marco mengoni


Forse è tutto un sogno. O almeno, è quello che ti ritrovi a pensare quando ci ripensi un minuto, un'ora, o il giorno dopo; che sia stato tutto un sogno. Un bellissimo sogno, ma niente di più. Perchè doveva essere frutto della sua fantasia, anche se la sensazione della pioggia sulla pelle era perfettamente reale e anche se il suo odore lo sentiva alla perfezione nelle narici, da quanto le era stato vicino. Non poteva essere stato solamente un sogno, era stato tutto troppo ricco di particolari che avrebbe trovato solo nella pura realtà per esserlo. Le sue battute nelle orecchie, e la sua risposta un pò maliziosa; il modo nel quale l'aveva fatta voltare tirandola appena per un polso o quello nei cui le aveva spostato una ciocca di capelli sotto il bagliore delle stelle; il suo respiro sulla punta del naso, o come l'aveva guardata senza chiederle il permesso di avvicinarsi così tanto, anche se non c'era alcun bisogno. O come le avesse sfiorato una guancia con il pollice, tanto delicato da farle davvero pensare che quel contatto non fosse mai esistito, da farle credere che davvero fosse tutto un sogno. O a quel bacio mancato per un soffio per chissà quale assurdo pensiero che gli aveva bloccato la testa e il cuore.
Tutto un sogno. Il più bello dei sogni. Come l'avesse guardata per un solo istante, col fiato sospeso e senza riuscire a dire nulla. E poi.. e poi..

Ore prima, e c'era chi non riusciva a pensare. Il tempo gli scorreva addosso inesorabile e troppo veloce, lei non c'era, e lui ancora non era riuscito a trovare una soluzione a quel problema che all'apparenza poteva non essere nulla, ma che ai suoi occhi e nella sua mente era a dir poro immenso. Colossale. Dylan aveva portato via Luna, e lui non l'avrebbe mai ringraziato abbastanza, almeno sul momento. Poco dopo era arrivato al punto in cui lei gli mancava, Melody era completamente inutile, presa da chissà cosa stava guardando tra tutti quei fogli sparsi sul tavolo, e Holly, nonostante fosse l'unica a prestare attenzione al suo nervosismo e a cercare di aiutare,, stava iniziando a renderlo anche più nervoso e intrattabile di quanto già non fosse. Era solo.. nervosismo. Ce l'aveva addosso da quando aveva trovato il coraggio di chiederle di uscire, e credeva che fosse passato, quando lei l'aveva guardato sorpresa ma poi aveva annuito, accettando di uscire con lui con un sorriso a dir poco meraviglioso sulle labbra. Ma poi quello stesso nervosismo gli era tornato sulla pelle quando meno se l'era aspettato, quando aveva iniziato a pensare a cosa poter fare per un primo appuntamento con lei. E non era mai stato il tipo di persona da farsi prendere dal panico per un primo appuntamento. Era sempre stato abbastanza sicuro di sè da riuscire a far sentire a proprio agio anche la più nervosa delle ragazze, e da essere a propria volta a suo agio.
Cena, ma mai niente di troppo esagerato, passeggiata al tramonto o sotto le stelle, e tutto in un modo o nell'altro andava sempre per il verso giusto.
Ma era Los Angeles, in una città che conosceva come il palmo della sua mano. In una città che in fin dei conti per impressionare bastava una passeggiata al tramonto su una delle spiagge più belle. Ci sarebbero state le luci riflesse e la ruota panoramica e tutti quei luoghi che lui aveva calpestato tante di quelle volte da saperli a memoria, e che però a pensarci bene erano diversi ogni singola volta. E l'avrebbe presa per mano delicatamente, le avrebbe dato la propria giacca se avesse sentito freddo e l'avrebbe riaccompagnata a casa, guardandola come per chiederle il permesso, prima di baciarla. Ma in quella situazione, in quel giorno particolare, era tutto diverso.

Certo era sempre Los Angeles ma era come se non conoscesse più quella città. In quel momento non avrebbe nemmeno saputo più dove girarsi per sorprenderla. E, seconda cosa ma non meno importante della precedente, era Luna di cui stava parlando.
Non avrebbe funzionato come con le altre ragazze e nemmeno voleva che funzionasse, perchè lei semplicemente non era come le altre. Lei era semplice ma anche complicata allo stesso tempo, nello stesso momento.. lei andava sorpresa in modo diverso, perchè pensava in modo diverso, vedeva le cose in modo differente e semplicemente lo era, diversa. In più, loro si tenevano già per mano, già si guardavano con un paio di occhi che avrebbero fatto tremare la terra sotto i piedi. E con lei non avrebbe avuto bisogno di chiedere di baciarla, perchè lo sapeva che lo voleva anche lei ogni volta che lo sguardo le cadeva sulle sue labbra e si fermava ad osservare come si muovevano mentre parlava, lo voleva quasi disperatamente, lo voleva quasi quanto lui.

A un passo da te  (REVISIONE)Where stories live. Discover now