Nove

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io per paura non ti chiedo che fai,
se sei felice, se hai cambiato città.


Era una di quelle mattine un pò pigre nelle quali nonostante gli sforzi di rimanere a letto il più a lungo possibile per un motivo o per un altro ci si sveglia prima del previsto.  Una di quelle mattine nelle quali se volgi lo sguardo alla finestra puoi notare come in realtà il sole non è del tutto sorto e ti viene il dubbio se sia ancora notte o già giorno. Ma tu sei sveglio, sbadigli ma hai gli occhi completamente aperti e combatti per cercare di richiuderli e di dormire ancora qualche minuto. In realtà non sai nemmeno tu il motivo che ti tiene sveglio, è come se ci fosse una voce nella tua testa che ti dice che quello sarà un giorno importante o per qualche motivo in certi versi potrebbe diventarlo.
Ed era una di quelle mattine in cui Tyler nonostante la grande voglia di starsene a letto con le coperte alzate fin sopra i capelli e il braccio sotto il cuscino, la voglia di rinunciare a tutti i suoi impegni e di godersi una giornata in assoluta tranquillità, si sentiva completamente sveglio.
Era di quel genere di umore Tyler quella mattina ma in qualche modo sapeva che sarebbe stata una bellissima giornata senza drammi ma con qualche inaspettato cambiamento. Lo sapeva o forse era solo la speranza, una di quelle speranze davvero forti a cui credi perchè non puoi farne a meno. A cui credi perchè è l'unica cosa a cui ti aggrappi con tutte le tue forze, e ci credi perchè era l'alba e non ti saresti mai alzato dal letto se non fosse stato per quella speranza. Così si alzò e si diresse in cucina per prepararsi una buona tazza di caffè caldo, con una mano a stropicciarsi gli occhi per poi passarla tra i capelli corvini leggermente arruffati. Si vestì velocemente con un jeans nero e una semplice t-shirt bianca, prese il portafogli le chiavi della macchina e quelle di casa, il cellulare e chiuse la porta alle sua spalle. Niente più.
Non gli serviva più niente se non vedere quello spettacolo davanti a se. Quelle sfumature sfocate che lui adorava e non poteva evitare di pensarci. Se ne fregava di tutto, se ne fregava se era l'alba o meno, se era l'unica persona in mezzo alla strada con lo sguardo rivolto verso l'alto, di tutto il resto se ne fregava meno di zero. Non gli importava di nulla tranne di quell'unica persona che amava tanto quanto lui osservare quelle sfumature di rosa e arancio, e in quel momento Tyler sapeva perfettamente descrivere cosa stesse facendo Luna.
Poteva immaginarla seduta sul divanetto sotto la finestra aperta, le cuffie nelle orecchie, una tazza di caffè caldo in una mano e lo sguardo rivolto verso un punto indefinito nel cielo. Nonostante tutto lei era sempre lei, era sempre la stessa ragazzina curiosa e sognatrice in qualunque caso e in qualunque modo lei poteva reagire quando lui le stava accanto lei era sempre la sua Luna.. ed era abbastanza per farlo sorridere.

Per tutto il tragitto in auto non riusciva a smettere di picchiettare le dita, era nervoso e si poteva vedere da un chilometro di distanza, era nervoso come un'adolescente alla sua prima cotta spropositata perchè questo era l'effetto che Luna aveva su di lui. Il solo pensiero di passare l'intera giornata con lei da soli gli mandava il cervello in tilt e faceva crescere sul suo viso un enorme sorriso impossibile da mandare via. Sorrideva come un bambino ogni volta che si trattava di lei, non poteva evitarlo ma Luna era il suo sole, ne era innamorato perdutamente e ogni giorno se ne innamorava sempre di più.

***

Mancava poco ormai al compleanno di Dylan e Luna aveva avuto la grandiosa idea di preparare una festa a sorpresa nel locale dove si erano incontrati tutti insieme per la prima volta.
Aveva pensato proprio a tutto.
Aveva pensato a come tenerlo occupato tutto il giorno lontano da casa in modo da poter organizzare tutto con estrema tranquillità, e grazie a Maya era stato più facile del previsto. Dylan aveva veramente un debole per loro due ed erano quindi bastati due occhioni dolci da parte della più piccola che insisteva per andare al mare insieme a lui e Holly per farlo sciogliere come ghiaccio al sole. Le mancava solo di attribuire a tutti gli altri un compito da svolgere per rendere tutto organizzato al massimo. Aveva incaricato le ragazze di andare a prenotare il locale e comprare gli ingredienti per preparargli la sua torta preferita al mattino, ai ragazzi aveva lasciato l'incarico di andare a scegliere il regalo perfetto mentre lei sarebbe rimasta a casa a costruire il suo di regalo.  Ci teneva davvero tanto e non avrebbe permesso a niente e nessuno di intralciare i suoi piani. Si sarebbe messa comoda, la casa tutta per se e magari avrebbe anche messo la musica al massimo volume e avrebbe cantato a squarciagola le sue canzoni preferite, che poi per un'amante della musica come lei era impossibile trovare qualche canzone che non le piacesse. Ma per qualche strana ragione Ian aveva deciso di ribaltare tutti i suoi progetti per quella giornata esponendole l'idea più stramba che potesse mai avere. 

A un passo da te  (REVISIONE)Where stories live. Discover now