Capitolo 4.

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<<Da dove vieni?>> mi chiese mentre camminavamo l'uno di fianco all'altro.
<<Sono di Roma, e tu?>>
<<Ma va'! Davvero? Anche io sono di Roma.>> esclamó felice mostrandomi di nuovo un sorrisone splendente.

<<Sul serio? Non ti ho mai visto in centro peró.>> risposi io.
<<Con il lavoro che faccio, sono sempre chiuso dentro in grossi e altissimi edifici.>> mi spiegó lui sospirando.
<<Oh, ho capito, io devo finire il liceo invece.>>

<<Ah si? Ti facevo più grande, sai.>>
<<A settembre frequenteró il quinto anno.>>
<<Uh, sarai di maturità allora, buona fortuna.>> rise lui.
<<Grazie.>> ridacchiai anch'io.

Continuando a parlare non ci rendemmo nemmeno conto che eravamo arrivati a destinazione.

<<Eccoci qui.>> disse il ragazzo dai capelli corvini tirando su i suoi occhiali da sole che gli erano caduti leggermente sul naso.
<<Grazie per avermi accompagnata.>> gli sorrisi.
<<Ma figurati, spero di vederti in spiaggia domani.>> mi rispose ricambiando il mio sorriso.

<<Lo spero anch'io, allora ciao... ehm... >>
<<Sono Niccoló, ma chiamami Nick se vuoi, e tu come
ti chiami? >> disse poi vedendomi in difficoltà dato che non sapevo ancora il suo nome.
<<Tutti mi chiamano Caren.>>

<<Wow, non ho mai conosciuto nessuna ragazza che si chiamasse Caren, gran bel nome! Mi piace!>> mi sorrise ancora una volta.

Quel ragazzo aveva un sorriso davvero bello anche se era un sorriso come tutti gli altri, il suo aveva qualcosa che lo rendeva ancora più bello anche se non capivo ancora quale fosse.

<<Buona serata, Caren.>> disse poi Niccoló sorridendomi un'ultima volta prima di andarsene dentro il suo giardino arrivando alla sua porta di casa.

Mi resi subito conto poi che tra la sua casa color salmone e la mia villetta color vaniglia, ci divideva solamente un muretto bianco mezzo sgretolato e tantissima edera verde con qualche fiore non appassito.

Mi riportó alla realtà il suono della porta di Niccoló che si chiudeva e così, dato che ormai era sera inoltrata, rientrai anch'io dentro casa mia.

* * *

<<Dov'eri finita Caren?!>> mi chiese immediatamente mio fratello Alessandro non appena misi piede dentro casa.
<<Ero a fare una passeggiata per il viale.>> spiegai sbuffando già stufa.

<<Tutto questo tempo?!>> mi chiese ancora allarmandosi più di prima.
<<Esatto.>> risposi sospirando rumorosamente e andandomene di sopra nella mia stanza.

<<Piacevole la passeggiata?>> mi chiese Trevis che purtroppo incontrai per le scale mentre le salivo.
<<Non parlarmi.>> risposi velocemente non degnandolo nemmeno di uno sguardo.
<<Carina!>> sentì mia madre sgridarmi perché sicuramente aveva sentito la mia risposta sgarbata a Trevis.

Ignorai anche mia madre e corsi come una matta dentro la mia stanza.
Una volta chiusa lì dentro, mi buttai sopra al mio letto e mi resi conto che nella mia testa c'era solamente l'immagine di Niccoló impressa come una fotografia.

Ma che...

Non era la prima volta che conoscevo delle persone nuove, ma lui mi aveva completamente stregata e adesso qualsiasi cosa pensassi, c'era l'immagina del suo volto nella mia testa.

Una cosa simile non mi era mai successa con nessun ragazzo, nessuno mai mi aveva presa talmente tanto, nemmemo Danny.

Danny era stato il primo e ultimo ragazzo che io avevo amato davvero con tanta passione e con tutta me stessa.
Danny aveva saputo prendersi tutto di me, ma sopratutto lui si prese il mio cuore e per un po' di tempo, per colpa sua, non riuscì più a percepire nessun tipo di sentimento e nessun tipo di emozione.

Succede così quando ami così forte una persona : quando questa persona se ne va, te ne vai un po' anche tu.

E adesso, dopo aver conosciuto quel ragazzo, sembrava che tutto fosse ritornato in me, in un semplice incontro, in una semplice occhiata, in un semplice sorriso, in una semplice gentilezza.

Non capivo ancora cosa mi stava succedendo, fatto stava che avevo voglia di rivedere quel Niccoló e non potevo di certo aspettare l'indomani di vederlo per sbaglio in una spiaggia piena zeppa di persone.

D'un tratto i miei occhi caddero sulla mia finestra aperta e mi accorsi che dalla casa accanto, quella che doveva essere di Niccoló, una luce illuminava una sola stanza e dedussi che quella stanza era la sua camera da letto e lui si trovava proprio lí.

Mi alzai di scatto e andai fuori appoggiandomi lentamente al mio balcone come un gatto impaurito dal mondo.

<<Caren.>> disse poi sbucando fuori dalla tenda che non mi faceba vedere l'interno della sua camera.
<<Ciao.>> risposi un po' presa alla sprovvista.

Stava aspettando che uscissi o cosa? Era spuntato con una velocità davvero celestiale per essere solo un caso che fosse uscito tanto per e ritrovarsi me.

<<Hai già cenato?>> mi chiese appoggiando le sue braccia al suo balcone mentre aveva fra le dita della sua mano destra una sigaretta mezza finita.

<<A... Ancora no, e tu?>> domandai schiarendomi la voce cercando di riprendere in mano la mia mente che si era persa nei suoi occhi senza occhiali da sole.

Ci trovavamo esattamente l'uno di fronte all'altra, solamente io e lui nella penombra della sera e il mio cuore, inaspettatamente, andó a mille.

Caren... ti prego... non innamorarti, lo conosci appena.

<<Mi sono divorato un'intera pizza da solo e adesso mi sento un po' in colpa perché era davvero enorme.>> ridacchió lui.

<<La prossima volta chiamami e ci sentiremo in colpa insieme.>> scherzai ridendo insieme a lui.
<<Davvero? Allora lo faró.>> rispose ritornando d'un tratto serissimo.

Mi ero appena guadagnata una possibile uscita con lui o cos'altro?

D'un tratto, mentre mi perdevo nei miei viaggi mentali pazzeschi, mi resi conto che nessuno dei due parlava più e ci fissavamo e basta.
Ci fissavamo attentamente come se stessimo cercando chissà cosa negli occhi dell'altro e speravo che quella ricerca durasse per sempre.

<<Caren! Sono arrivati! Scendi subito a salutare!>> arrivó puntuale la voce di mia madre dal piano di sotto.
<<Sei ricercata.>> disse Niccoló sorridendomi.
<<Scusami... devo andare.>> risposi sbuffando maledicendo il tempismo di mia madre.

<<Non preoccuparti, se non ritorni più qui sù quando saró ancora fuori, buonanotte.>> mi sorrise ancora una volta Niccoló.

Gli sorrisi ancora una volta per ricambiargli la buonanotte e subito dopo scesi di sotto.

...

Comunque vada, con te. ||Ultimo||Where stories live. Discover now