Capitolo 24.

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L'estate era davvero molto calda.
Le giornate afose, il sole asfissiante e l'aria completamente ferma, si, l'estate era una delle stagioni più calde dell'anno, ma tutto quel caldo non era proprio niente in confronto al calore che provavo io dentro di me nel momento in cui sentì le labbra di Niccoló sulle mie.

Dentro di me, mi sentivo finalmente completa e lo riuscì a capire cosa voleva dire essere completi solamente dopo un po' di quegli attimi passati a baciarci dolcemente perché io non mi ero mai sentita completa con nessuno al mondo, nemmeno con Danny per quanto lo avessi amato, nemmeno nella mia famiglia e nemmeno quando ancora mio padre stava con mia madre e sembravamo davvero una famiglia.

Il concetto di completezza non aveva mai fatto parte del mio vocabolario mentale e non era nemmeno qualcosa che cercavo disperatamente come, ad esempio, l'amore.
Non avevo mai cercato qualcuno che mi completasse, forse perché non avevo mai provato come ci si sentiva quando finalmente non cerchi più nient'altro dalla vita perché in quel momento hai tutto.

Hai tutto dentro una semplice persona.

Avevo tutto dentro Niccoló.

<<Scusa.>> fu la parola che mi fece ripiombare in quella stanza dai miei pensieri.
<<Cosa hai detto?>> gli domandai non capendo perché avesse rovinato un momento simile scusandosi per un po' di felicità.

<<Non... Non dovevo baciarti ma l'ho fatto di impulso... non riesco a controllarmi quando sono con te.>> rispose con un'aria da chi era completamente in colpa.
<<Perchè non avresti dovuto baciarmi?>> domandai ignorando completamente il resto delle cose che mi disse.

<<Perchè... Perchè io non sono fatto per stare con te.>> rispose quasi biascicando quelle parole che mi scuoiarono il cuore in brandelli.
<<Nick ma cosa stai dicendo...>> dissi ridacchiando leggermente cercando di mantenere la calma dato che quelle sue parole mi sembravano così assurde.

<<Devo andare, Caren. Ha smesso di piovere.>> rispose velocemente avviciandosi alla finestra.
<<Niccoló, aspetta!>> lo chiamai subito correndogli dietro e bloccandolo in tempo prima che potesse scappare come un ladro.

<<Sai perfettamente che non sopporto quando vengo presa in giro. Non puoi di certo fare così dopo che mi hai baciata come nessuno aveva mai fatto per poi scappare. Non puoi portarmi ad un passo nell'essere in paradiso per poi farmi ricadere giù all'inferno!>> esclamai poi alzando leggermente la voce.

<<Caren... io... ho paura di farti male... molto male, e nel far soffrire sono il numero uno.>> rispose lui provando a farmi ragionare.
<<Allora se sai di essere così, perché mi hai baciata?>> gli domandai con la voce tremante e gli occhi lucidi pronti a scoppiare in lacrime.

<<Io... hai ragione, non dovevo farlo e basta, dovevo avere più autocontrollo.>> rispose lui sbuffando.
<<E adesso, cosa pretendi che faccia? Vuoi che io faccia finta che non sia successo niente? Eh? È questo quello che vuoi che faccia? Scordatelo, non potró mai dimenticare un bacio simile.>> sbottai ricacciando dentro le lacrime che fino a qualche secondo fa minacciavano di uscire.

<<Caren... scusami...>> continuava a ripetermi per niente convinto.
<<E io che ti reputavo diverso dagli altri, e invece sei esattamente come tutti gli altri.>> dissi quelle parole con tutta l'amarezza, la rabbia e la delusione che avevo in corpo.

<<No! Qui ti sbagli! Io non sono come tutti quelli che hai incontrato. E se pensi davvero che lo sia, allora avrei continuato a divertirmi prendendoti in giro non provando assolutamente niente per te.>> rispose stavolta lui alterando il suo tono.

<<Ah, perché un comportamento simile appartiene a chi prova qualcosa per una persona? Non mi sembra proprio.>>
<<Caren, puoi dirmi tutto quello che vuoi, ma non che sono uguale alla massa.>>

<<Allora dimostramelo. Dimostrami che non sei come tutti gli altri, dimostrami che ci tieni davvero a me, dimostrami e fammi ricredere al posto di tirare il sasso e nasconderti la mano subito dopo.>> quasi urlai infine quelle parole.

<<Okay, va bene! Ci sto!>> rispose poi Niccoló con il mio stesso tono.
E subito dopo, notando i suoi nervi a fior di pelle che pulsavano sulle sue braccia, scoperte dalla sua maglietta a maniche corte, e sul suo collo, mi afferró i polsi e mi sbattè contro il muro della mia stanza da letto e inizió a baciarmi con più foga, con più passione e più voglia di farmi sentire completa.

Comunque vada, con te. ||Ultimo||Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum