11 *Accomodati, Diego*

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Ci sarà un posto vedrai per tutte le tue paure
Vedrai che è bello camminare senza mai sapere
Senza mai sapere dove ti portano i passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi

(Pianeti, Ultimo)

Il mio sguardo è rivolto all'oggetto luccicante in mano a mio padre. Mi avvicino per scoprire che si tratta solo del suo orologio.

Emetto un sospiro di sollievo. Pensavo fosse un coltello. Mio papà non ha mai fatto del male a mia mamma, non l'ho mai visto con un coltello in mano o addirittura una pistola. Il problema è che quando si fa prendere dalla rabbia la strattona violentemente, ma non le ha mai dato uno schiaffo (o almeno non davanti a me) mentre questa volta l'ha fatto, quindi non so cosa aspettarmi.

«Papà» lo imploro.

Lui si volta. Ma quelli non sono i suoi occhi. È come se qualcuno si fosse impossessato di lui.

"N-nick cosa fai?sei fatto?" le parole di mamma rimbombano nella mia testa.

Poi li rivedo. I suoi occhi. Quelli che ha quando mi sussurra la buonanotte o quando mi rimbocca le coperte.

«Papà...» Avanzo verso di lui.

«Scarlett, stai indietro, non voglio farti del male» gli si incrina la voce e io ho un tuffo al cuore.

Poi lo vedo indietreggiare fino a quando non esce fuori di casa.

Mi volto verso mamma.

«Mamma» sussurro avvicinandomi a lei.

«Scar, vieni qui» dice abbracciandomi.

Poi si alza e avvicina il suo viso al mio.

«Ora, Scarlett, ascoltami bene. Adesso andiamo su, facciamo le valigie e ce ne andiamo. Non so dove... magari dai tuoi nonni o che ne so, forse possiamo andare da zia Megan in America. L'importante è che andiamo il più lontano possibile da lui.»

Infine, si allontana dal mio viso e mi guida in camera sua.

«Me lo aveva promesso, mi aveva promesso di smetterla con quella roba» inizia a borbottare tra lei e lei mentre stiamo salendo le scale.

Non l'ho mai vista così agitata.

«Mamma di che cosa stai parlando?» le chiedo mentre entriamo in camera sua e lei inizia a mettere le sue cose in una valigia

«Quando io e papà ci siamo conosciuti lui era un ragazzo che nessuna madre vorrebbe per la propria figlia. Lui beveva tanto, lui fumava tanto e ... e a volte si faceva di sostanze stupefacenti. E quando succedeva non era più in sé, era pronto a fare cose che non avrebbe mai voluto fare e di cui si pentiva appena ritornava in sé. Ma lui me lo aveva promesso. Mi aveva promesso che fino a quando sarebbe stato al mio fianco non l'avrebbe più fatto» afferma con voce tremante e con le lacrime agli occhi.

«Shh, mamma, tranquilla, ci sarà stato un malinteso» la rassicuro, nonostante dentro di me sento di star negando la verità.

«No, nessun malinteso, andiamo adesso in camera tua.» annuncia ricomponendosi.

La sveglia mi riporta nella camera a Charlotte.

"È solo un sogno, è solo un sogno" mi ripeto, anche se in realtà sono tutte cose accadute.

Sento i capelli attaccati alla nuca e parti della maglia umidicci, segno che sono sudata, perciò mi alzo e mi vado a fare una doccia.

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