35 (Parte I) *Tu sei inciampato?*

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«Scarlett, stai bene?» la voce dolce di Isa sta cercando inutilmente di riportarmi alla realtà.


«Mmm mmm» mugugno, mentre il mio sguardo rimane fisso su Josh intento a passarsi la palla da football con Mark.


Come se si fosse accorto della mia occhiata, si gira verso la mia parte e per qualche secondo i nostri occhi si incatenano. Nonostante stia piovigginando e ci sia più freddo del solito sento il mio corpo scaldarsi velocemente.


Poi però si volta di nuovo verso il suo compagno di squadra e gli lancia il Duca (la palla da football) talmente forte che Mark inciampa cadendo sull'erba umida.


Sento una stretta al cuore.


So molto bene che ce l'ha con me. Ormai è passata quasi una settimana da quella notte.


Al solo pensiero le mie gambe diventano molli e il mio cuore inizia ad accelerare.



Non potete immaginare l'amarezza che mi ha invasa la mattina quando non ho sentito il suo braccio attorno alla mia vita e il famigliare calore che il suo corpo riesce a trasmettermi facilmente. Se n'era andato senza dire niente, senza nemmeno prendersi la briga di svegliarmi. Non so neanche a che ora sia uscito o se qualcuno l'abbia visto sgattaiolare dalla mia stanza.


Riguardo a quest'ultimo dettaglio credo di no visto che nessuno mi ha detto qualcosa o mi ha lanciato qualche frecciatina.



L'unica cosa che ha lasciato in camera mia è stata la bottiglia mezza vuota di "Jack Daniel's".



Oggi pessimista, eh?



Come potrei non esserlo? Ho rovinato tutto e per chi poi? Per una persona come Lydia che non mi ha detto nemmeno tutta la verità.



Non ci crederete mai, ma da quella mattina la sua bottiglia di liquore è rimasta appoggiata sopra il mio comodino come prova che ciò che mi ricordo di quella sera sia accaduto veramente perché sì, a un certo punto ho pensato che lui non fosse veramente venuto a casa mia, ma che mi fossi semplicemente sognata il tutto, comprese la sua dichiarazione a cuore aperto.



Sapete perché l'ho pensato? Perché ormai è quasi una settimana che mi sta evitando palesemente. Se mi incrocia per il corridoio o cambia strada all'ultimo o semplicemente mi supera facendo finta di non vedermi come se fossimo dei perfetti sconosciuti. E okay, ci sta, capisco che sia arrabbiato, ma almeno poteva rispondere al messaggio che gli ho inviato dopo la notte passata in camera mia.



Alla fine, era un semplice "Hey, come stai?"



Eppure, Niente. No feedback.



Perciò sono arrivata ad una conclusione. L'unico modo per parlargli è incastrarlo, andando da Josh in un momento in cui lui non può scappare da me. Ed ecco perché sto per fare questo.



Noto Josh allontanarsi dalla sua squadra sbuffando per poi iniziare a correre attorno al campo ovale.



Con tanto dispiacere decido di smettere di ammirare Josh per fissare la mia attenzione completamente sul discorso dell'allenatrice di atletica.



«... E visto che ormai si avvicinano le vacanze di natale, questa potrebbe essere l'ultima campestre dell'anno. Ma non è finita qui! Questa volta corriamo in territorio nemico.» continua a spiegare energicamente mettendo al centro del cerchio umano formato da noi atleti una cartina del percorso da svolgere.


«Questa volta sono solo quattro chilometri, ma il terreno non è affatto semplice, anzi ci sono molte salite e delle discese ripide.» crocetta con un pennarello i punti dove ci sono le salite e cerchia le zone in cui ci sono le discese.

FIDATI DI ME ✯Completa✯Where stories live. Discover now