Capitolo 15

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Continuai a camminare e raggiunsi la scuola.

Avevo la faccia pallida. Sembrava che le cose attorno a me non esistessero.

Continuavo a pensare al lupo e al pericolo che si era appena creato. In quel momento, avevo capito che nessuno avrebbe potuto uscire senza preoccuparsi a morte. Ci sarebbe stato anche un coprifuoco micidiale.

All'improvviso mi scontrai contro una persona.
Grazie a quello ritornati nel mondo reale.
Continuai a camminare senza neanche chiedere scusa.

Davanti a me c'erano Ryan e Nat.
Mi diressi da loro ma prima che potessimo parlare suonò la campanella.

Entrammo tutti nell'edificio. Tutti avevano un sorriso sul volto. Erano felici e spensierati. Non sapevano ancora che il peggio stava per arrivare.

Quando raggiunsi il mio armadietto, sentimi il preside annunciare una cosa sul altoparlante.
Diceva che dovevamo tutti incontrarci nella palestra.

Io ci ero già andata una volta. Era molto grande e il pavimento era tutto giallo chiaro, quasi simile al fieno. C'erano anche alcune linee bianche su di essa. Quando si entra nell'aula, nel lato opposto c'erano dei gradini di legno su cui sedersi. Sembrava uno stadio. A destra e a sinistra del campo c'erano dei canestri per basket, infatti la nostra scuola faceva dei tornei.
Quando dovevamo fare palestra, mettevano una rette per pallavolo.

Andammo tutti lì. Fui tra le prime persone ad entrare. Mi sedetti in fondo ossia in altro. Le altre persone entravano lentamente. Mentre aspettavo presi un libro e cominciai a leggerlo.
La stanza fu piena dopo ventiminuti.
Alla mia sinistra si sedette una ragazza che non conoscevo. Alla sua sinistra c'erano delle sue amiche con cui parlava.
Invece alla mia destra c'era Cristian.
Non lo notai finché non mi toccò sulla spalla. Alzai lo sguardo e vidi che era lui.
Sorrisi un attimo.

- ciao - disse lui.

- ciao -

All'improvviso entrò il preside con alcuni professori e due poliziotti.
Ci alzammo e subito dopo il preside ci fece segno di sederci. Così fecemmo.

Egli si avvicinò a un leggio a colonna e cominciò a parlare sul microfono.

Diceva che ci aveva riuniti lì per dirci che c'era stato un altro attacco dal lupo gigante, il quale i giornali continuavano a dire che era un normale orso. Ovviamente lui aveva detto oros non lupo gigante.

Quando disse quelle parole, si sentì vociare.
Il preside batté la mano sul leggio e tossì per indicarci di stare zitti.
Gli altri professori facevano "shh" con la bocca.
Dopo alcuni secondi i mormorii cominciarono a cessare.

Il preside disse anche che i poliziotti avevano imposto il coprifuoco alle sette di sera.

- cosa? - dissero tutti, compresa io.

𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕠𝕝𝕗 - Il Licantropo Assassino (#Wattys2019)Where stories live. Discover now