Capitolo 18

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Nei altri giorni continuai a pensarci. A volte mi sembrava un idea stupenda, altre invece mi sembrava una pessima idea. Alla fine presi la mia decisione.

Era finalmente arrivato venerdì. Sentivo che alcune persone parlavano della festa.

- ciao. - dissi a Cristian.

Ci trovavamo entrambi nel corridoio. La campanella nin era ancora suonata per la prima ora.

- quindi sei riuscita a convincere tua madre? - mi chiese.

- ehm... No. Probabilmente non ci andrò - replicai. - e tu? -

- oh no. - dalla sua faccia sembrava che avesse visto un fantasma. - stavi per chiederlo a mio a padre ma lui cominciò a parlare del coprifuoco. Contniuava a dimi "è per il tuo bene". Così non sono riuscito neanche a chiederglielo -

Sorrisi perché non sapevo cosa dire.

All'improvviso suonò la campanella. Ci salutammo e andammo nelle nostre diversi classi.
Io avevo spagnolo.

Sapevi benissimo che ci sarebbe stato anche Ryan.

Mi sedetti vicino a lui e decisi di chiedergli se sarebbe venuto anche lui alla festa.

- hola. - iniziò lui.

- hola - dissi con poco spirito. - posso chiederti una domanda? -

- certo. C'è qualche problema? -

- no, no. Volevo solo sapere se andavi alla festa. -

- ehm... Sì. Tu? -

- anche se c'è il coprifuoco? I tuoi non sono preoccupati? -

Fece una faccia strana, come stessi parlando un altra lingua. Poi sorrise.

- noooo. - replicò scuotendo la testa.

Sembrava tutto uno scherzo per lui.

- quella bestia non mi farà del male. Al massimo glielo faccio io -

Cominciò a ridere e io non sapendo cosa fare, feci lo stesso.

Non capivo se scherzasse o dicesse sul serio.

Quando smisimo mi domandò :
- e tu vieni? Nat mi aveva detto che venivi -

- ehmm... Sì. Ho convinto mia madre. Solo che dovrò tornare presto. -

Alzò le spalle per dire che andava comunque bene.

Dopo la professoressa entrò finalmente in classe, si scusò del ritardo e disse delle cose che non mi interessavano molto.

Tutte le altre ore erano a dir poco, noiose come al solito.
Dopo la scuola tornai a casa.

- ciao tesoro. Come andata la scuola? - annunciò mia mamma.

In quei giorni aveva pochi turni. Non c'erano molte persone che stavano male, così ogni giorno che tornavo da scuola la trovavo a casa.

- bene - replicai con la testa bassa.

- c'è qualcosa che non va? - mi chiese preoccupata.

- no no. Niente -

Andai in camera mia con la testa bassa. Ero triste perché stavo per fare una cosa che non avevo mai fatto.
Mi faceva sentire un po' male.

- oggi ho dei durni di notte quindi dovrai prepararti la cena da sola! - esclamò per farsi sentire visto che ero in camera mia.

- okey. - esclamai anch'io.

Almeno non lo avrebbe scoperto.

𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕠𝕝𝕗 - Il Licantropo Assassino (#Wattys2019)Where stories live. Discover now