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C'era un grande via vai in quei giorni al circo.
Chi smontava gli addobbi della festa e chi invece ne allestiva di altri per lo spettacolo che si sarebbe tenuto tra un mese.
Taehyung era appena uscito dalla sua roulotte e il suo viso venne subito baciato dal leggero calore del sole, in contrasto con l'aria fredda della stagione che subito gli fece venire mille brividi per tutto il corpo.
Si sfregò le mani sulle braccia nel tentativo di donarsi un po' di calore, ma sopratutto sollievo.
Cosa che gli mancava dalla scorsa notte, da quando Jungkook era praticamente scappato da lui.
Non aveva chiuso praticamente occhio e tutto perché a volte aveva come l'impressione di avere ancora il suo respiro su di lui e di sentire il suo profumo.
Non sapeva cosa diavolo gli stesse succedendo e si sentiva così frustrato; ed era tutta colpa di quel ragazzo con cui aveva appena cominciato ad andare d'accordo, ma ormai era tutto rovinato.
Chissà se sarebbe riuscito a comportarsi normalmente con lui dopo tutto.
E avrebbe avuto la risposta tra poco.
Stava per rientrare per preparasi e raggiungere gli altri, ma fu in quel momento che vide Jungkook che camminava e chiacchierava tranquillamente accompagnato da Yoongi; quando i loro sguardi si incontrarono Taehyung cercò di essere il più naturale possibile rivolgendogli uno dei suoi soliti sorriso. Ma mai si sarebbe aspettato di essere ignorato.
Jungkook continuò per la sua strada rivolgendogli solamente una veloce occhiata, lasciandolo confuso e amareggiato.
Convinto che fosse stata la sua immaginazione si fece una doccia veloce e rigenerante, dirigendosi verso il tendone pronto per uno degli allenamenti spacca ossa di Jin.
Ma quando arrivò rimase sorpreso nel vedere che invece nessuno si stava allenando.
Jimin e gli altri erano riuniti  intorno a un tavolo a discutere su chissà cosa.
Taehyung si avvicinò a loro silenziosamente, tanto che nessuno si accorse di lui; almeno così credeva -Ehi Jungkook dove vai?- chiese Jhope facendo in modo che tutti portassero l'attenzione su di lui, che silenziosamente si stava allontanando -Da Namjoon- disse sbrigativo per poi dileguarsi; senza però puntare gli occhi su Taehyung che aveva tenuto gli occhi puntati sul tavolo difronte a lui. Aveva come la sensazione che la sua fosse una scusa visto che si era dileguato nell'esatto momento in cui lui si era unito agli altri. Gli sembrava che tutto fosse tornato come prima tra di loro; come se Jungkook non sopportasse di nuovo la sua presenza e questo lo faceva infuriare.
Cosa gli aveva fatto? Un dubbio ce lo aveva...
Decise di non pensarci in quel momento e di concentrarsi su altro, si diresse verso la sua piattaforma di allenamento, senza preoccuparsi degli altri che lo fissavano straniti.
Si tolse scarpe e felpa, in modo che rimanesse in pantaloncini e t-shirt; per poi gettarsi sopra alla reta di sicurezza. Avrebbe potuto allenarsi, ma proprio non se la sentiva.
Punto il suo sguardo sul soffitto fissandosi sui colori del tendone, il classico rosso e bianco. Così familiari ai suoi occhi da fargli nascere ricordi che tanto avrebbe voluto dimenticare, ma non ci riusciva o appena c'era un segno di miglioramento qualcosa li faceva riaffiorare.
A volte credeva di sentire delle voci, quando era da solo, così familiari che gli parlavano; facendogli pensare che stesse diventando pazzo. Ma sapeva che era tutta colpa del suo stupido subconscio che lo tormentava.
-Ehi Tae- era talmente immerso nei suoi pensieri che non si rese conto che Jimin si era avvicinato a lui con sguardo curioso e anche preoccupato -Oh ciao Jimin.
-Stai bene?- chiese il rosa salendo a sua volta sulla reta e facendola sobbalzare -Si certo- rispose vago Taehyung, ma mentire non era mai stato il suo forte e questo lui lo sapeva, quanto Jimin -Lo sai che puoi dirmi tutto- gli disse infatti con tono più premuroso.
Ovviamente questo Taehyung già lo sapeva bene, ma avrebbe davvero potuto dirgli tutto?
Raccontargli del suo passato? Del prima?
No, non si sentiva pronto.
-Sto davvero bene Jimin- questa volta cercò di essere più convincente, mettendosi a sedere e dimostrando uno dei suoi larghi sorrisi.
Il volto di Taehyung si incupì di colpo non appena rivide Jungkook fare il suo ingresso nel tendone, e non appena i loro sguardi si incontrarono il corvino fece finta di nulla per l'ennesima volta.
-È successo qualcosa con Jungkook?- chiese Jimin che aveva seguito tutta la scena molto attentamente -No nulla- rispose schietto Taehyung e come molti possano pensare non stava mentendo; in fondo non era davvero successo nulla.
-Avete litigato?
-No- più Jimin gli faceva domande, più lui si sentiva frustrato, perché anche lui avrebbe tanto voluto sapere il perché di quegli sguardi così distaccati e freddi -Allora cosa c'è?- non era intenzione di Jimin fargli il terzo grado, ma era evidente che qualcosa non andava tra loro due.
-Non lo so- ammise infine il biondo con tono più affranto di quanto volesse.
-Beh, qualunque cosa sia è meglio che ne vai a parlare con lui- consiglio Jimin poggiandogli una mano sulla spalla come conforto.
-Lo farei, ma mi evita- sbuffò Taehyung, prima di vedere Jimin scendere dalla rete -Oh andiamo- lo spronò -Dov'è quel Taehyung non si fa mettere sotto da quella testa corvina piena di se?
Taehyung rise leggermente a quella domanda, pesando che avesse ragione. Infondo era riuscito a tenere testa a Jungkook tutte le volte, non vede perché in quel momento dovesse essere diverso.

-Jungkook, Taehyung seguitemi- disse Namjoon a facendo il suo ingresso nel tendone, voce abbastanza alta per farsi sentire, il suo tono non era duro, eppure sapevache non accettava repliche.
-Ecco la tua occasione- sussurrò Jimin all'orecchio del biondo, dandogli una leggera spinta. A quanto pare Taehyung non aveva altra scelta.
Senza dire una parola fece come gli era stato detto, sentiva la presenza silenziosa ma comunque imponente di Jungkook dietro di se; con il suo sguardo puntato sulla schiena che avrebbe giurato di sentire andare in fiamme.
Rimasero in silenzio tutto il tempo, fino a quando non arrivarono nel piccolo tendone allestito come un ufficio.
-Non userò giri di parole- iniziò subito il più grande tra loro andandosi a sedere sulle sedia dietro la scrivania su cui appoggiò i gomiti; mentre Jungkook e Taehyung rimasero in piedi, uno di fianco all'altro, così vicini da far sfiorare le loro braccia.
-Tra poco ci sarà uno dei nostri spettacoli più importanti, quello di Natale- spiegò Namjoon -E voi dovete iniziare a lavorare assieme.
Taehyung per poco non si strozzava con la sua stessa saliva, mentre Jungkook si irrigidiva al suo fianco.
-Ma è fra un mese- fece notare Jungkook.
-Proprio per questo dovete iniziare già da oggi- proseguì Namjoon.
Taehyung lanciò uno sguardo verso Jungkook, era contrariato, si vedeva. E dire che pensava che non sarebbe più stato un problema lavorare assieme; ma a quanto pare si sbagliava.
Jungkook era ancora contrario e quel loro piccolo e insignificante avvicinamento non voleva dire nulla. Si era solamente illuso.
-D'accordo- disse Taehyung con un tono fermo che nemmeno sapeva di avere; prima di uscire e fulminare Jungkook con lo sguardo.
Era frustato, arrabbiato e deluso, da Jungkook ma sopratutto da se stesso per essere stato così stupido.
Camminava a passo spedito, quando sentì una presa ferrea sul polso che lo costrinse a fermarsi e girarsi a guardare l'ultima persona con cui voleva aver a che fare -Che vuoi?- domandò.
-Cosa ti è preso?- chiese Jungkook non lasciandosi scalfire dal suo tono -Potrei farti la stessa domanda- ribattè Taehyung liberandosi dalla sua mano.
-Di cosa parli?- chiese Jungkook facendo scoppiare il biondo in una risata amara -Va bene Jungkook, ci hai provato ma non ci sei riuscito; ora basta fingere.
-Cosa vuoi dire?- Jungkook era seriamente confuso.
-Voglio dire che puoi tornare ad odiarmi- specificò Taehyung con voce più tremante di prima; non voleva che lui lo odiasse, ma tutta quella finzione non poteva sopportarla.
Si allontanò alla fine, mentre cominciava a sentire gli occhi diventare lucidi dalle lacrime che cercava di reprimere.
Per fortuna la sua roulotte era poco distante e si sarebbe potuto finalmente nascondere fino a quando non gli sarebbe passata.
Era quasi arrivato, solo due scalini lo separavano dalla porta. Quando si sentì di nuovo afferrare per le spalle che poco dopo andarono a sbattere contro una delle pareti.
-Mi sembrava di averti detto che non ti odio- gli sputò a un centimetro dal viso Jungkook.
Taehyung era sorpreso e il colpo alla schiena, forse fin troppo forte, lo aveva lasciato quasi senza fiato -Non si direbbe invece- obbiettò una volta che si fu ripreso un minimo.
-Da...- fece Jungkook ma notò di aver attirato un po' troppo l'attenzione, prese per un braccio Taehyung trascinandolo nel retro della roulotte, lontani da occhi indiscreti -Da cosa?- continuò.
-Non è cambiato nulla, non vuoi lavorare assieme a me e come se non bastasse hai iniziato ad evitarmi- si liberò, Taehyung riuscì in quelle poche parole ad alleviare un po' il peso che sentiva dentro il petto. Afferrò la mano di Jungkook che stavano ancora stringendo le sue spalle, cacciandole.
-Quindi è per questo?- chiese Jungkook passandosi una mano tra i capelli -Ascolta, avere un partner non significa solo lavorare insieme, ma anche fidarsi l'uno dell'altro e io non sono affidabile.
-Se permetti scelgo io di chi fidarmi e chi no- disse Taehyung.
Jungkook rimase a fissarlo in silenzio per un lungo periodo, prima di imprecare a bassa voce e dirigersi lontano da lui -Scappi di nuovo?- si sentì dire alle spalle.
-Vado dire a Namjoon che da oggi lavoreremo assieme- spiegò senza voltarsi e tornando sui suoi passi.
Taehyung rimase per un attimo immobile dove l'aveva lasciato cercando di elaborare che cosa fosse successo. Non sapeva cosa avesse fatto cambiare idea a Jungkook, ma in qualche modo dentro di se si sentiva più sollevato e felice.

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Fa cagare.

THE GREATEST CIRCUSWhere stories live. Discover now