16.

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Erano passati due giorni da quando Taehyung aveva avuto quella discussione con Jungkook.
Due giorni senza vederlo e in cui era tornato ad allenarsi da solo.
Più volte aveva pensato di andare da lui, per vedere come stava; ma ogni volta cambiava idea, prevalso dalla rabbia e dal suo stupido orgoglio che non faceva altro che farlo stare male.
Aveva saputo che solamente Yoongi era riuscito a vederlo e subito ne aveva approfittato per ricavare qualche informazione, ma il grigio non voleva parlare "Mi dispiace Taehyung, ma ho promesso di non dire nulla" gli aveva detto.
Ma lui tutto questo non riusciva ad accettarlo, non ora che stavano iniziando a conoscerci; eppure Jungkook non ci aveva messo molto a far riemergere un muro tra loro.
C'era sempre un solo pensiero che lo tormentava: Jungkook potrebbe essersi stancato di lui, essersi pentito di tutto.
E ogni volta lui si sentiva stringere il cuore in una morsa, perchè a differenza sua per lui non era così; in quei pochi giorni passati con il corvino, si era sentito bene, felice; cosa che da anni non riusciva più a essere.
Voleva vederlo, parlargli e capire se i suoi dubbi fossero fondati; però sapeva che Jungkook non glielo avrebbe mai permesso.
-Yoongi dimmi almeno se sta bene- lo implorò e seppur titubante il grigio lo accontentò -Si, sta bene.-
Tre semplici parole bastarono per far alleggerire quel peso, che, comunque, continuava a essere insostenibile.
Yoongi gli diede una pacca sulla spalla come segno di conforto, prima di andarsene e dirigersi proprio verso la roulotte del corvino.
Bussò due volte come era suo solito fare e subito la porta davanti a lui si aprì, rivelando la figura di Jungkook in condizioni davvero pessime.
Le ferite che aveva sul viso stavano man mano scomparendo, ma erano comunque ancora evidenti e con loro si erano aggiunte le occhiaie di notti insonne passate ad allenarsi.
Yoongi entrò senza nemmeno chiedere il permesso con lo sguardo infastidito del corvino su di lui; in realtà non è che avesse avuto il permesso da parte sua di andarlo a trovare in quei giorni. Anzi si era presentato quasi buttando giù la porta, non era mai stato molto garbato e gentile.
-Cosa vuoi?- sbuffò Jungkook -Per quanto hai intenzione di rimanere isolato da tutti?- lo incalzò Yoongi con tono fin troppo serio. Fin ora non aveva fatto altro che aiutarlo e accontentarlo, ma non poteva continuare così.
-Non per molto ancora- rispose Jungkook, le sue ferite stavano guarendo in fretta a parte qualche livido, ma per quelli avrebbe mentito.
-Mi ha ancora chiesto di te- lo informò riferendosi a Taehyung.
Il corvino gli aveva dato l'incarico di mentirgli e di tenerlo alla larga, ma sapeva che non era giusto nei confronti del biondo, che nonostante tutto continuava a preoccuparsi per lui.
Come se non lo sapessi pensò Jungkook, tante volte lo aveva visto dirigersi verso la sua roulotte per poi diventare titubante e andanrsene all'ultimo. Lui si sentiva davvero uno stronzo per il modo in cui lo stata trattando; ma in un certo senso lo faceva per lui.
Yoongi vedendo che non si decideva a rispondere continuò -Lo stai evitando, quando sono sicuro che lui ti aiuterebbe- vide Jungkook irrigidirsi -Lui non se lo merità.
-Lo so!- urlò il corvino ormai frustrato, sapeva che Taehyung non si meritava tutto quello, sapeva che stava facendo la scelta sbagliata, sapeva che avrebbe potuto aiutarlo. Ma il fatto è che non ne era abituato, se la è sempre cavato da solo.
Ci fu un interminabile minuto di silenzio che subito venne interrotto da qualcuno che bussava alla porta -Jungkook, sono io...Taehyung- la voce del biondo gli fece spalancare gli occhi preso completamente alla sprovvista. Mentre Yoongi lo guardava serio e allo stesso tempo divertito -Apri- gli disse a bassa voce per non farsi sentire dal biondo, ma Jungkook scosse la testa in dissenso -Se non lo fai tu, lo faccio io- lo minacciò dirigendosi verso la porta ma subito Jungkook si fiondò su di essa spalancandola all'improvviso; ritrovandosi davanti al viso del biondo. Yoongi si nascose appena in tempo, lasciando spazio a loro due.
-Ciao- disse Jungkook al biondo, maledicendosi mentalmente per essersi fatto fregare dal grigio.
Taehyung non ricambiò rimanendo fermo a guardare il suo viso; subito i suoi occhi caddero sulle ferite e istintivamente portò una mano a sfiorarle, ma Jungkook si ritrasse immediatamente -Scusa..che ti sei fatto?
-Un incidente durante un'allenamento- mentì il corvino -Cosa vuoi?- continuò con tono così freddo e distaccato, da far pentire al biondo di essere lì -Vedere come stavi- rispose Taehyung abbassando lo sguardo non riuscendo a reggere il suo sguardo -Sto bene- fece Jungkook pronto a richiudere la porta ma una mano non glielo permise -Cosa ti prende Jungkook?
-Vai via- lo incitò ma Taehyung sembrava non avere nessuna intenzione di muoversi da lì -No- disse con tono serio -Non finché non mi dirai che ti succede- finalmente aveva lasciato i suoi dubbi e paura da parte facendo emergere il suo lato testardo e combattivo.
Cosa che invece Jungkook preferiva evitare -Vattene Tae.
-No!- insistette il biondo alzando il tono di voce. Quello diede inizio a un gran battibecco tra i due, tanto che fossero sicuri che potessero sentirli per tutto il campo. -Perchè devi essere così testardo?!- disse a tono Jungkook -Perché non mi rispondi?!- ribattè Taehyung.
-Non sono obbligato!- urlò ancora Jungkook davvero stufo di discutere.
-Io mi preoccupo ed è questo che ricevo in cambio?! Tu che mi urli contro e mi cacci via?!- sbraitò il biondo dando finalmente via libera a tutta la sua rabbia repressa di quei ultimi giorni e senza accorgersene delle lacrime cominciarono a scenderli lungo il viso -Dopo tutto...è questo quello che ricevo?- la sua voce si era placata, quasi fosse stanco e in effetti lo era.
Dopo tutto quello che c'era stato tra di loro, come poteva comportarsi in quel modo?
Quei momenti passati assieme non significavano proprio nulla per lui?
-Ti odio Jeon Jungkook- questa parole furono davvero difficili da pronunciare per lui, tanto che subito dopo dovette scappare; si sentiva così male.
E Jungkook rimase fermo, sulla soia della porta mentre lo vedeva allontanarsi fino a scomparire dalla sua visuale, mentre nella sua mente erano ben stampate le sue parole, che lo colpirono come un schiaffo in pieno viso.
Non poteva essere, non Taehyung, poteva essere odiato da chiunque ma non da lui.
-Cazzo!- urlò tirando un pugno su una fiancata della roulotte -Non voleva dire sul serio- disse la voce di Yoongi uscito dal suo angolo, Jungkook si era praticamente dimenticato della sua presenza -Come fai a dirlo?- domandò continuando a dargli le spalle e cercando di calmare i nervi.
Il grigio si avvicinò a lui e con cautela gli poggiò una mano sulla spalla -Era arrabbiato e ferito- provò a consolarlo ma in risposta il corvino lo scansò nervoso -E tutto per colpa mia- fece puntandosi un dito dritto al petto.
-Allora fai qualcosa- lo spronò Yoongi e lui non se lo fece ripete due volte.
Cominciò a correre per tutto il campo in cerca di Taheyung fino a perdi fiato.
Doveva rimediare a ciò che aveva fatto, doveva farsi perdonare al più presto.
Ma in un certo senso sapeva che delle semplici parole forse non sarebbero bastate eppure doveva tentare o non se lo sarebbe mai perdonato.

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Love is difficult

THE GREATEST CIRCUSWhere stories live. Discover now