31.

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Erano passati cinque giorni in cui non era successo praticamente nulla, ed era proprio quella troppa calma a far preoccupare Taehyung.
Non passava giorno in cui non teneva gli occhi aperti, per paura di vedere spuntare da un momento all'altro il signor. Smith e con lui anche una nuova minaccia, o peggio.
Ma nonostante questo tutto il resto non poteva andare meglio.
Taehyung e Jungkook avevano ripreso ad allenarsi regolarmente ed entrambi facevano del loro meglio per mantenere le promesse fatto all'altro.
Il maggior cambiamento era visibile in Jungkook, nonostante un po' di fatica cercava di controllare il suo carattere impulsivo e se qualcosa non andava ne parlava sempre con Taehyung prima di trarre conclusioni.
Un cambiamento lo aveva fatto anche Taehyung, si era tinto i capelli come aveva detto e ora al posto di un grigio sbiadito, regnava un rosso accesso.
Un po' come se fosse un simbolo di rinascita, come se la scintilla che si era spenta tempo fa in lui si stesse risvegliando.
Non doveva più nascondersi ai suoi compagni, qualche giorno prima aveva deciso di raccontare tutto e nonostante i primi attimi di ansia furono tutti molto comprensivi.

Quella mattina il tempo non era dei migliori, le nuvole grigie facevano passare a malapena qualche raggio del sole nascosto dietro di loro.
Il vento era al quanto forte e nell'aria c'era odore di pioggia.
Jungkook si svegliò alle prime ore del giorno nella roulotte di Taehyung; ormai entrambi passavano più tempo nelle roulotte dell'altro, che nelle proprie.
Quel risveglio fu al quanto strano, era solito svegliarsi con un peso che gli gravava sulla schiena, ovvero Taehyung, ma quella mattina non c'era.
Portò una mano dalla parte opposta del letto, trovandola fredda e vuota, segno che si era alzato già da un po' di tempo.
Jungkook non ci diede molto peso e pensò che magari si stesse facendo una doccia, ma quando tese l'orecchio non sentì il rumore dell'acqua che scorreva.
Era tutto al quanto insolito visto che Taehyung non se ne sarebbe andato senza dirglielo.
Ancora assonato e scombussolato Jungkook si alzò dal letto e si vestì con dei vestiti comodi, per poi prepararsi del caffè come ogni mattina.
Aveva promesso che si sarebbe fidato di più di Taehyung e quindi nonostante quell'assenza fosse al quanto strana decise di lasciare correre.
Mentre aspettava che il caffè fosse pronto cominciò a guardarsi intorno, trovando qualcosa che attirò la sua attenzione.
Era un biglietto indirizzato a lui, posto proprio di fronte alla fotografia a cui Taehyung era molto legato.
Senza pensarci due volte Jungkook la prese cominciando a leggerla.

X Jungkook
Buongiorno Kook, scusa se non ti ho svegliato,
ma dormivi fin troppo bene per farlo.
Sono uscito fuori città per una commissione
Vedi oggi è il loro anniversario...ti chiedo di non preoccuparti, sarò di ritorno per il tramonto.
Un bacio, Tae Tae.

Dopo aver letto quelle parole Jungkook si rilassò abbastanza.
Instintivamente portò lo sguardo verso quella foto, dove Taehyung era il ritratto della felicità.
Eppure anche se l'aveva visto mille volte sorridere, non era mai come in quella foto e sperava un giorno di vederlo com'era un tempo, ma sapeva che ci sarebbe voluto molto prima che accadesse.
Aveva capito e comprendeva quanto tutto quello che gli era successo lo aveva segnato e per quello Jungkook si disse che non avrebbe permesso a nessuno di farlo soffrire in quel modo.

Taehyung era seduto su uno dei sedili del treno che lo avrebbe portato dove pensava non avrebbe più messo piede.
Fissava il paesaggio che gli sfrecciava davanti, mentre stingeva tra le mani un mazzo di fiori, delle peonie e nei suoi occhi malinconia.
Per quanto si sforzasse, quello che stava per fare non era facile, più volte si ritrovò a voler che quel treno non si fermasse mai o anche solo di tornare indietro. Ma non poteva fuggire per sempre e questo lo realizzò quando il treno avvisò la sua fermata.
Una volta sceso dovette prendere una grande boccata d'aria, non avrebbe preso un taxi; una camminata gli avrebbe fatto bene.
Per fortuna il posto che cercava non era molto lontano.
Era tutto cambiato da quel giorno, le bancarelle, la ruota panoramica, le luci e tutto il divertimento se ne era andato.
Al loro posto, un grande parco con al centro una statua dedicata a quell'incendio e alle sue vittime.
Taehyung aveva solamente potuto immaginare come si sarebbe potuto sentire tornando lì, ma era mille volte peggio.
I sensi di colpa lo divoravano e sentiva come delle voci che gli dicevano di non essere degno di stare lì, ma se non affrontava tutto quello, non avrebbe mai potuto alleviare quel dolore.
Si addentrò con passi lenti, osservando con molta attenzione ogni particolare intorno a lui per poi far scontrare finalmente il suo sguardo con la statua.
Una luna e le sue stelle, quattro per la precisione come il numero delle persone che persero la vita; sul piedistallo una targa con i loro nomi e una dedica, in fine ai suoi piedi fiori e candele di tutte le persone che passavano per ricordarli. E ora insieme a quelli c'erano anche quelli di Taehyung.
Si inginocchiò posando delicatamente i fiori a terra in modo da non rovinarli -Vi chiedo scusa- disse ma la sua voce uscì come un soffio, quasi come le parole non volessero lasciare la sua gola -È colpa mia...e mi mancate- continuò.
Una brezza leggera gli sfiorò il volto, tanto che gli sembrò che una mano lo stesse accarezzando delicatamente e quando quella brezza si fece più forte avvolgendo tutto il suo corpo, gli sembrò di essere in un abbraccio.
Quella sensazione gli sembrava così familiare, gli ricordava gli abbracci che solamente quelle persone erano in grado di dargli, quel contatto così delicato e in cui si sentiva in pace con tutto e sopratutto con se stesso.
Taehyung era convinto che non fosse un caso, per lui era come se quelle persone volessero fargli capire che andava tutto bene, che loro stavano bene e che gli volevano bene.
E fu proprio quello a fargli perdere il controllo; scoppiò finalmente in un pianto liberatorio, un misto di tristezza e sollievo.
-Ciao bellezza- gli sussurrò una voce all'orecchio e subito Taehyung scattò in piedi asciugandosi il volto.
-Ehi calma, sono venuto in pace- scherzò colui che Taehyung riconobbe immediatamente -Tuan- disse ma gli uscì più come un sibilo.
-Ah quindi ti ricordi, sono lusingato- fece Tuan facendo qualche passò verso di lui.
Taehyung in risposta ne fece altrettanto indietro non volendo avere nessun tipo di contatto con lui.
Solo dopo un po' si accorse che fosse da solo, non c'era traccia dei suoi compagni e questo lo fece rilassare, ma non abbassare la guardia -Come mai tutto solo?- domandò Tuan assumendo il suo atteggiamento strafottente -Potrei farti la stessa domanda- ribattè Taehyung a tono, il che fece sogghignare il ragazzo -Vedo che il caratterino non ti manca- gli fece notare.
-Si può sapere cosa vuoi?- gli domandò Taehyung -Fare una chiacchierata innocente- rispose Tuan provando nuovamente ad avvicinarsi a lui.
-Scusa se ti dico che non ti credo- lo informò Taehyung per poi scansarlo non volendo rimanere un minuto di più con lui -Scappi di già?- gli chiese Tuan, ma si vide ben da rispondergli.
Ma a quanto pare ció non piacque a Tuan che di conseguenza gli afferrò una manica della felpa, Taehyung si liberó prontamente dalla sua presa, causando peró cosí una strappo.
-Non toccarmi- ringhió Taehyung ma questo non sembró fare affetto all'altro, che ignorandolo bellamente lo afferró nuovamente per il polso, con nessuna intenzione di lasciarlo andare questa volta -Andiamo, ci possiamo divertite- gli disse con un sorriso perverso che causò solamente ribrezzo nel rosso.
-Ti ho detto...- disse Taehyung rifilandogli una ginocchiata sui coglioni -Di non toccarmi- finí poi una volta che Tuan fu a terra agonizzante per il dolore.
Questo gli permise di liberarsi dalla sua presa e allontanarsi una volta per tutte da lui.
-Maledetto- si sentì dire alle spalle, ma quelle parole non gli fecero alcuno effetto; anzi sul suo viso comparve un sorriso soddisfatto, non era per niente pentito, non si sentiva in colpa.

Era una buona mezz'ora che Hoseok tentava di attirare l'attenzione di Jungkook che invece sembrava perso nei suoi pensieri.
E in effetti era cosí, per tutta la mattina non aveva fatto altro che pensare a come far ricomparire quel sorriso in Taehyung. Ma era tutto inutile.
Abandonó quei pensieri concentrandosi ad osservare ció che aveva intorno.
Fino a quando la sua attenzione non venne catturata da una famigliola felice e come era solito succedere si ritrovò a pensare a quanto dovesse essere bello avere una famiglia cosí felice, visto che la sua era un completo disastro, per questo aveva deciso di scappare con il Circo.
I suoi occhi passarono dai volti sorridenti dei genitori, fino alle loro mani intrecciate è inevitabile si immaginò lui e Taehyung al loro posto.
-Jungkook ci sei?- la voce di Hoseok riuscì finalmente a raggiungerlo -Si, stavi dicendo qualcosa?- domandó Jungkook come risvegliato.
-Come mai cosí pensieroso?- gli domandó Yoongi raggiungendoli, ovviamente lui aveva notato tutto e quindi sapeva che qualcosa frullava nella testa del corvino.
-Ah nulla di importante- rispose vago Jungkook -Sicuramente pensava al suo Taehyung- lo prese in giro Hoseok guadagnandosi uno spinta da parte sua -Sentirá la sua mancanza- disse Yoongi appoggiando Hoseok ricevendo cosí un dito medio de Jungkook -Oh il nostro piccolo si sente solo- scherzó Hoseok iniziando a scompigliarli i capelli nonostante le proteste del minore -E dai piantala- disse e finalmente riuscí a scansarlo, per poi darsi una sistemata.
-Che bel quadretto- si sentí dire alle spalle e a Jungkook non serví nemmeno voltarsi per capire chi fosse -Oh Taehyung sei arrivato giusto in tempo- disse Hoseok con il suo solito sorriso sgargiante.
-Per cosa?- domandó il rosso curioso, andando poi verso Jungkook che lo aspettava a braccia aperte -Ah non starlo a sentire- disse il corvino cingendogli i fianchi per poi dargli un veloce bacio a stampo.
-Ehi piccioncini trovatevi una camera- si intromise ancora Hoseok, infastidendo Jungkook -Giuro che ti stacco la lingua che ti ritrovi- gli disse e subito Hoseok alzó le mani in segno di resa per poi andarsene con Yoongi, in modo da lasciarli da soli.
Il corvino alzó gli occhi al cielo per poi concentrarsi nuovamente sul ragazzo che aveva di fronte intento invece a ridere, era cosí bello.
-Come é andata?- domandó Jungkook tornando per un momento serio e a quella domanda Taehyung smise subito di ridere -É stato difficile, ma ora posso dire di sentirmi un po' meglio- rispose facendogli un sorriso rassicurante.
-Ne sono felice- disse Jungkook ricambiando il sorriso, ma subito si trasformó in altro non appena notó che Taehyung nascondeva un braccio dietro la schiena -Che hai lì?- gli chiese sporgendosi verso di esso, ma Taehyung si scansó -Lí dove?- domandó il rosso facendo finta di niente.
-Tae- lo riprese Jungkook, sapeva quanto odiasse che gli nascondesse le cose e fu per questo che Taehyung dovette cedere facendogli vedere lo strappo della sua maglia.
-Cosa é successo?- domandó Jungkook analizzando lo strappo -Un incidente, mi sono impigliato in un ramo- minimizzó Taehyung ritraendo immediatamente il braccio.
Ma chissà perché il corvino non riusciva a credergli -Se é stato un incidente allora perché lo nascondevi?- lo incalzò e vide il suo sguardo abbassarsi -Kim Taehyung dimmi la verità.
-É stato Tuan- disse tutto d'un fiato Taehyung, abbassando ancora di più la reazione del corvino.
Fu come una doccia fredda per Jungkook che nel sentire quel nome comunicó a sentire tutti i suoi muscoli diventare sempre più tesi -Ti ha messo le mani addosso?- domandó, anche se la risposta era sotto i suoi occhi -No, non proprio- rispose Taehyung  notando quanto fosse teso, quindi tentó di calmarlo -Ma sto bene.
-Io lo ammazzo- spuntó Jungkook tra i denti e stringendo i pugni, gliela avrebbe fatta pagare -No, tu non fai nulla- lo rimproveró Taehyung con tono più duro -Vedi? Per questo non volevo dirtelo- sapeva che avrebbe reagito in quel modo, quindi avrebbe preferito non dirglielo ed evitare che si cacciasse nei guai.
-Non doveva toccarti- insistette Jungkook.
-Fidati, lo ha capito- disse Taehyung ripensando a quando lo aveva colpito.
-Cosa vuoi dire?- domandó il corvino confuso -Diciamo che un mio ginocchio puó avergli fatto perdere temporaneamente l'uso dei coglioni- rispose Taehyung per poi sorridergli soddisfatto e questo riuscí a far sciogliere un po' la tensione intorno a Jungkook, che non riuscì a trattenersi dal ridere.
-ammetto di essere sorpreso- confesó divertito, forse lo aveva sottovalutato.
-Sei più tranquillo ora?- gli chiese Taehyung allacciandogli le braccia al collo -Abbastanza- sospirò Jungkook attirandolo più a se -Stai davvero bene?- gli domandó un ultima volta per essere sicuro.
-Te l'ho detto, sto bene- ripeté Taehyung accarezzandogli i capelli, sapendo quanto quello potesse calmarlo.
-D'accordo- disse Jungkook lasciandosi finalmente andare e quindi catturare il rosso in un bacio più deciso -Dio se ti amo- gli disse una volta che si furono staccati.
-Pure io Kook- ricambió Taehyung per poi riprendere con altri baci.

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Ecco a voiii, buona lettura

THE GREATEST CIRCUSWhere stories live. Discover now