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Era passata una settimana in cui tutto procedeva con tranquillità.
Quella mattina era la più soleggiata degli ultimi giorni e Taehyung si sentiva più leggero e spensierato che mai.
Si trovava fuori dalla sua roulotte, seduto sugli scalini intento a sorseggiare tranquillamente una tazza di caffè appena fatto e avvolto nel suo capotto per ripararsi dalla brezza fredda del mattino.
Osserva ogni particolare intorno a lui, gli alberi oramai spogli e in cui poteva intravedere dei nidi di uccelli che cinguettavano allegramente, il cielo azzurro con alcune nuvole candide da sembrare cotone.
Era davvero felice, cosa che da tempo non era mai più stato; ma da quando era arrivato in quel circo si sentiva come rinato.
E tutto grazie ai suoi compagni, ma sopratutto grazie a Jungkook; nonostante all'inizio il loro rapporto non fosse stato dei migliori con i loro alti e bassi, ora era davvero soddisfatto di averlo al suo fianco. Si sentiva più completo, meno solo.
-Buongiorno signor. Kim- disse una voce che riconobbe subito benché c'era solo una persona che l'ho chiamava in quel modo; ma rimase comunque sorpreso di vedere il signor. Smith -Buongiorno- salutò a sua volta, anche se non era molto entusiasta di vederlo -Le serve qualcosa?
-Parlare con lei- rispose Smith sedendosi sullo scalino di fianco a lui e accendendosi una sigaretta -Lei è un uomo che non si arrende vero?- domandò Taehyung sapendo già quale fosse il motivo per cui era lì.
-Ostinato direi- confermò l'uomo buttando fuori dai polmoni del fumo -Voglio ancora che lei lavori per me- confessò diretto.
Taehyung sbuffò alzando gli occhi al cielo -La risposta è sempre la stessa, non abbandono questo Circo- disse per poi alzarsi intendo a rientrare, ma Smith non si era ancora dato per vinto.
Lo afferrò per un braccio con una presa ferrea, con nessuna intenzione di lasciarlo andare -Forse Taehyung lei non sa che io ottengo sempre ciò che voglio- gli disse, il tono della voce era cambiato, era più basso e intimidatorio; tanto che a Taehyung gelò il sangue nelle vene -Mi lasci- gli intimò cercando di mantenere la voce più ferma possibile.
Tento di liberarsi, ma più provava più il signor Smith stringeva attirandolo più vicini a se -Lei lavorerà per me- gli disse a un soffio dal viso -Perchè dovrei?- lo affrontò Taehyung facendo così uscire la sua testardaggine.
Vide sul viso del signor Smith formarsi un ghigno raccapricciante che non prometteva nulla di buono -Non vorrà che io riveli il suo piccolo segreto- gli disse sapendo di aver colpito nel segno, infatti in pochi istanti vide tutta la sicurezza di Taehyung cominciare a vacillare -Di cosa sta parlando?- domandò il grigio temendo la risposta -Del Moon Circus- rispose Smith.
Fu un schiaffo in pieno viso per Taehyung sentire nominare il suo vecchio Circo, tanto che tutta la sua audacia crollò.
Avrebbe voluto ribattere ma le parole gli morivano in gola, quasi soffocandolo.
-Lei è un tipo affascinante Taehyung- gli sussurrò all'orecchio Smith -Ha una settimana per decidere, faccia la scelta giusta, non mi piace usare le maniere forti- gli disse infine, lasciandogli un bacio sulla guancia prima di andarsene.
Taehyung rimase fermo dov'era disgustato e ancora sconvolto per l'avvenimento.
Per la prima volta comprese fino infondo il significato della parola meschino.
Gli veniva da piangere, da urlare ma non poteva e non voleva.

Jungkook stranamente quel giorno si alzò con una brutta sensazione; ma a cui non diede per niente peso.
Si diresse immediatamente verso la roulotte di Taehyung, era abbastanza presto ma conosceva ormai bene le abitudini del grigio da sapere che lo avrebbe già trovato in piedi; intento a fare colazione con la sua solita tazza di caffè.
Gli venne spontaneo sorridere al solo pensiero; ormai era chiaro a tutti che Jungkook aveva perso la testa per quel ragazzino.
Non era molto distante dalla sua roulotte, infatti riuscì a vederlo in lontananza, ma rimase sorpreso di vederlo in compagnia di un uomo a lui familiare.
Subito il suo sguardo cadde sul mano che stringeva fin troppo forte il braccio del grigio, ma quello che vide dopo lo irritò ancora di più.
Vide l'uomo sussurrare qualcosa al suo orecchio per poi dargli un BACIO!
Jungkook che poco prima stava per intervenire si bloccò di colpo; quello era un bacio sulla guancia, ma era pure sempre un bacio e come se non bastasse Taehyung non aveva mosso un muscolo per impedirlo.
Sentiva la rabbia crescere sempre di più in lui, non ci pensò due volte a voltare i tacchi ed andarsene senza pretendere alcuna spiegazione, quello che aveva appena visto gli bastava.
Camminava a testa bassa, con passo spedito tanto da non accorgersi di una persona di fronte a se e su cui andò a sbattere.
Fece subito per scusarsi ma quando vide chi era i suoi occhi si iniettarono di rabbia -Mi scusi- disse l'uomo che aveva visto poco prima con Taehyung, l'ultima cosa che avrebbe fatto in quel momento Jungkook era scusarsi con lui; infatti dopo avergli lanciato uno sguardo glaciale lo superò dandogli una spallata.
Senza nemmeno accorgersene si ritrovò davanti alla roulotte di Yoongi che cominciò a colpire in modo da farsi aprire.
Appena la figura del grigio ancora addormentato gli si parò davanti si fiondò dentro, diretto verso il mini frigo da cui prese una birra che cominciò a bere senza ritegno.
Tutto questo sotto lo sguardo confuso e indagatore di Yoongi, che aveva capito perfettamente che era successo qualcosa che lo turbava; ma prima di chiedergli qualsiasi cosa aveva bisogno che Jungkook si calmasse.

Jimin quella mattina si doveva vedere con Taehyung per organizzare una delle loro serate a base di gelato e chiacchiere e non vedeva l'ora.
Ma quando arrivò alla porta fu strano per lui trovarla chiusa a chiave, Taehyung la lasciava sempre aperta.
Bussò chiamandolo ma all'interno sentì solamente un grande baccano e quello che riconobbe essere un pianto.
Allarmato fece per battere nuovamente alla porta, ma quando sentì la serratura scattare capì di poter entrare e senza pensarci due volte si precipitò da Taehyung.
Lo trovò seduto sul suo letto, che si teneva la testa tra le mani; ma ciò che sconvolse maggiormente il rosa fu vedere il modo in cui era ridotto la roulotte.
C'erano vetri rotti, lenzuola strappate era tutto a soqquadro.
La situazione era grave, Taehyung non si era mai comportato in quel modo, si avvicinò a lui con cautela e si inginocchiò in modo da poterlo vedere in viso.
Non appena incrociò il suo sguardo Jimin si sentì male; il volto di Taehyung era un disastro chissà da quanto era in quello stato.
Gli poggiò una mano sulla guancia per asciugarlo dalle lacrime e in quel momento si accorse che il grigio teneva stretto qualcosa al suo grembo, una fotografia.
-Tae ma che succede?- gli chiese preoccupato sedendosi poi sul letto di fianco a lui avvolgendogli un braccio intorno alle spalle.
-Non è facile da spiegare- disse tra i singhiozzi Taehyung asciugandosi gli occhi.
Non sapeva da dove iniziare a parlare e non sapeva nemmeno se fosse una buona idea parlare con qualcuno del suo passato; era in pieno conflitto -Beh tu provaci- lo incoraggiò Jimin.
Taehyung sapeva che di lui si poteva fidare eppure aveva paura del suo giudizio.
Jimin vide che era in difficoltà quindi la scelta migliore era lasciare che si calmasse; se non se la sentiva di raccontare allora non avrebbe insistito e avrebbe aspettato.

Yoongi guardava Jungkook sfilarsi una birra dietro l'altra e capì che era meglio intervenire prima che il corvino esagerasse.
-Basta così Jungkook- disse bloccandolo dal prendere l'ennesima bottiglia nell'esatto momento in cui qualcuno andò a bussare alla sua porta.
Ormai Yoongi aveva capito che per quel giorno per lui non ci sarebbe stato un attimo di pace e quindi sbuffando andò ad aprire.
Jungkook rimasto a sedere, bevve l'ultimo goccio di birra che gli rimaneva e per un attimo non si strozzò quando vide entrare Jimin seguito a ruota da Taehyung, sembrava essere stanco e sul suo viso c'era un sorriso tirato, ma a cui Jungkook non fece caso.
Non appena lo vide le immagini di poco prima gli tornarono in mente come un fiume in piena e la rabbia cominciò a farsi nuovamente sentire.
Taehyung inconsapevole si andò a sedere di fianco a lui, ma non appena provò a toccarlo Jungkook lo scansò malamente alzandosi di scatto -Scusatemi- disse lanciando uno sguardo gelido al grigio che lo guardava confuso -Jungkook ma...- non fece in tempo a finire la frase che il corvino uscì a passo svelto dalla roulotte.
Taehyung si girò verso Yoongi e Jimin che sembravano confusi quanto lui per poi andare dietro a Jungkook -Non seguirmi Taehyung- gli disse con tono duro ma ovviamente il grigio non gli diede retta e continuò.
Provò a bloccarlo per un braccio ma nuovamente Jungkook lo cacciò via -Non toccarmi- disse girandosi verso di lui.
Taehyung rimase spiazziato, era la prima volta che lo vedeva così fuori di se
Sentiva l'alcol nel suo alito e subito si allarmò -Quanto hai bevuto? Sei ubriaco- disse avvicinandosi ancora di più a lui, ma ad ogni suo passo Jungkook ne faceva due indietro -Sto benissimo e ora lasciami in pace- obbiettò il corvino allontanandosi nuovamente, ma la sua corsa fu breve visto che Taehyung gli si parò davanti -Spostati- gli intimò Jungkook ma lui non mosse un muscolo.
Taehyung aveva capito che ce l'aveva con lui, ma non capiva il motivo -Ma che ti ho fatto?- gli domandò.
-Devi starmi lontano, non mi serve uno come te- sputò acido Jungkook e quelle parole fecero male, più male dello schiaffo che ricevette da Taehyung che lo guardava con occhi pieni di delusione.
Lo aveva ferito, quella frase fu come un pugnale in pieno petto e lui si sentì mancare l'aria.
Jungkook con quello schiaffiò sembrò risvegliarsi nell'esatto momento in cui vide Taehyung scappare da lui.
In quel istante avrebbe voluto seguirlo e chiedergli perdono, ma Jimin che aveva assistito a tutta la scena dalla sua roulotte insieme a Yoongi non glielo permise.
-No, hai già fatto abbastanza- gli disse con tono duro, prima di raggiungere Taehyung.
Jungkook non tolse gli tolse gli occhi da dosso fino a quando entrambi sparirono dalla sua vista.
-È arrivato il momento di alcune spiegazioni non credi?- gli disse Yoongi rimasto fino a quel momento sullo stipite della porta.
Jungkook fu consapevole di aver creato un gran casino.

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BOH NON SOOO
A voi i commenti.

Comunque ho pubblicato il prologo della Yoonmin DAMNATION, se volete passare a leggerlo mi farebbe piacere.

THE GREATEST CIRCUSWhere stories live. Discover now