10.

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Jungkook camminava spedito nel frattempo che finiva quella sigaretta che per metà si era già consumata da sola.
Dove stesse andando era semplice da capire.
Ormai la tenda di Namjoon era diventato una sorta di rifugio dai suoi problemi e come al solito lui era lì dentro che lo aspettava.
-Hai fatto più tardi del solito- disse Namjoon senza alzare lo sguardo su di lui, non ce ne era bisogno -Ho avuto un contrattempo- si giustificò Jungkook andandosi su un divano poco distante.
-E questo contrattempo si chiama Taehyung?- accennò Namjoon con un sorrisetto sul volto e il silenzio da parte del corvino gli diede la conferma -Sei tu che hai voluto che lavorassimo assieme- gli ricordò Jungkook.
-E tu sei quello che ha accettato- ribattè a sua volta il maggiore; facendolo sbuffare sonoramente -Avevo altra scelta?
Namjoon si limitò a fare spallucce -No in effetti- lui sapeva il motivo per cui preferiva lavorare da solo; non si fidava di se stesso e fu proprio questo che lo spinse a prendere la decisione di affidargli un partner. Se non fosse stato in grado da solo capire che si sbagliava, magari qualcun altro gli avrebbe fatto cambiare idea.
E Taehyung gli era sembrato la persona giusta; era completamente il suo opposto, eppure riusciva a tenergli testa come nessuno ha mai fatto e nonostante cercasse di nasconderlo aveva notato l'interesse di Jungkook per quel ragazzo -Un giorno mi ringrazierai- aggiunse fissando lo sguardo sul corvino che silenziosamente stava lasciando la tenda e che senza degnarlo di una risposta lo lasciò.

Taehyung era già pronto per l'allenamento con Jungkook, ma il fatto era che aveva un ora di anticipo, siccome si era svegliato al quanto presto; anzi diciamo che non era riuscito a chiudere occhio.
Siccome non aveva voglia di aspettare con le mani in mano finì alle otto, decise di andare a fare un giro per il campo; infondo da quando era arrivato non ne aveva ancora avuto occasione.
Passò dalle bancarelle delle del cibo, a quelle dei giochi; tutto quello li era così familiare da cominciare a fargli nascere una gran malinconia. Continuò a camminare, salutando di intanto intanto qualcuno.
Fino a che arrivò alla zona dedicata agli animali.
Naturalmente c'era animali che accomunava tutti i circhi; elefanti, cavalli, leoni, tigri e due scimmiette con cui aveva già avuto a che fare molto tempo prima, insieme a Jhope; catturarle era stata una vera propria impresa, era degli animali davvero dispettosi.
Però due animali che non aveva mai visto attirarono la sua attenzione.
Con cautela e coraggio si avvicinò alle gabbie che contenevano i due grandi felini. Una contenente un puma e l'altra una pantera.
Subito i felini appena sentirono la sua presenza si alzarono in piedi.
Taehyung si diresse per primo verso il puma, con decisione si avvicinò ancora alle sbarre dell'animale, che nel mentre non faceva nemmeno una piega; anzi si avvicinò a sua volta a lui.
I suoi occhi smeraldo erano puntati su quelli castani di Taehyung; non erano minaccioso, in loro c'era calma e gran sicurezza.
Rimasero per un bel a fissarsi, fino a quando un movimento nella gabbia di fianco non attirò l'attenzione di entrambi.
Taehyung fissò per un ultima volta il puma di fronte a lui prima di dirigersi verso la pantera dal manto scuro come la pece e non appena fissò lo sguardo su di essa gli venne subito in mente Jungkook.
Il felino si muoveva irrequieto nella gabbia mentre lui si avvicinava, mostrando qualche volta i suoi denti; ma nonostante questo non si fece intimorire.
Arrivò davanti alla gabbia tenendo però a differenza di prima una certa distanza.
La pantera continuava a muoversi avanti e indietro non distaccando gli occhi della sua figura.
Proprio come Jungkook.
Tutto di quel felino glielo ricordava, dai movimenti sicuri, i muscoli possenti sotto la pelle e quei occhi che lo scrutavano da cima a fondo; quasi gli perforassero la pelle.
Scosse la testa cercando di non pensarci; anche se gli era difficile; ormai da giorni Jungkook era il suo chiodo fisso e non riusciva a liberarsene.
Passò ancora un po' di tempo insieme a quei due animali, prima di accorgersi che si stava facendo tardi.
-Merda- disse cominciando a correre il più veloce che poteva in modo di arrivare in orario.
Quando era a poca distanza dal capannone, potè già vedere la figura di Jungkook che lo attendeva impaziente davanti alla porta -Eccomi- disse quando gli fu di fronte seppure con un certo fiatone.
-Sei in ritardo- disse semplice Jungkook per poi entrare nella struttura, seguito a ruota dal biondo.
Cominciarono a riscaldarsi tenendo una certa distanza tra di loro, l'atmosfera che si respirava era abbastanza pesante, come sempre d'altronde; ma questa volta era molto più forte.
E Taehyung non ne capiva il motivo; credeva che le cose tra di loro si fossero aggiustate almeno un minimo, ma a quanto per Jungkook non era così visto che continuava a a restare in silenzio, senza rivolgergli nemmeno uno sguardo e sembrava parecchio nervoso.
Quando finalmente si misero al lavoro Jungkook decise di dare due dritte a Taehyung che accolse volentieri.
-Io sarò il catcher ok?- disse aggiustandosi una delle bende che aveva alle mani -Ok- si trovò d'accordo il biondo, infondo tra i due quello con più forza, mentre lui era più agile.
Ma proprio quando si stavano per cominciare in Taehyung cominciò a sentirsi nervoso e naturalmente questo non sfuggì al corvino.
-Agitato?- gli chiese un po' per stuzzicarlo, anche se sapeva che tra i due quello messo peggio era lui.
-Abbastanza- ammise Taehyung torturandosi le mani -È da un po' che non lavoro con qualcuno- malinconia, ecco cosa aveva percepito Jungkook in quella frase.
-Allora forza al lavoro- gli disse cercando di risollevargli un po' l'animo dandogli una pacca sulla spalla e dirigendosi alla sua postazione.
E dopo ciò entrambi deciso di lasciare in disparte per un po' il loro nervosismo e dedicarsi completamente all'allenamento.

Andarono avanti per tutta la giornata tra alti e bassi. Qualche volta riuscivano a concludere una coreografia; altre volte Taehyung si ritrovava a cadere sulla rete con Jungkook ancora appeso che gli diceva dove sbagliava; per poi ricominciare da capo.
All'ennesima caduta di Taehyung decisero che per quel giorno era meglio terminare li.
Jungkook ancora appeso a una delle barre si lasciò cadere atterrando sulla rete, proprio di fianco a Taehyung che nel frattempo cercava di riprendere fiato.
Non si sentiva più braccia ne gambe, era come se i suoi muscoli stessero andando a fuoco.
-Non è andata così male- disse Jungkook che a differenza sua non sembrava essere affaticato; anche se la sua pelle sudata diceva tutt'altro.
-Già, ma c'è comunque qualcosa che ci blocca- riflettè Taehyung, andavano bene si; ma non bastava; non c'era abbastanza affinità tra di loro.
-Sono distrutto- disse poi cercando di mettersi a sedere, inutilmente; le sue gambe non se la sentivano di muoversi e quindi ricadde a peso morto sulla rete -Credo che mi riposerò un po' qui- disse; ma per tutto quel tempo non sentì nemmeno una parola da parte di Jungkook, ma solo un respiro pesante.
Voltò la testa verso di lui e non potè che sorridere divertito nel vedere come si fosse addormentato velocemente, di nuovo.
Avrebbe voluto svegliarlo; ma non potè o meglio non ci riuscì.
Quelle erano una delle poche occasioni che aveva di osservare quel volto perennemente con le sopracciglia corrucciate e la mascella tirata; quello era un Jungkook diverso; più rilassato e indifeso.
Senza pensarci portò una mano a spostare una ciocca di capelli che gli era caduta su gli occhi; una mugolio da parte del corvino gli fece ritrarre la mano di scatto, col timore che si fosse svegliato. Ma per fortuna non era così.
Passò ancora un po' di minuti ad osservarlo; prima di sentire i suoi occhi farsi pesanti e di cadere addormentanti con lui.

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catcher: colui che ha il compito di affermare al volo il partner mentre è appeso a testa in giù su una delle barre.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora