34.

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Quel sorriso, poteva far rabbrividire chiunque.
Infatti dei brividi non smettevano di percorrere la schiena di Taehyung.
Provava in tutti i modi di liberarsi e di scappare ma la presa su di lui era ferrea e appena provava a urlare ecco che gli tappavano nuovamente la bocca.
-Perché? Cosa volete?- continuava a fare sempre le stesse domande, se non poteva urlare voleva almeno sapere perché.
-Non è ovvio? Vogliamo prenderci una sorta di rivincita- rispose Tuan scoppiando in una risata che si potrebbe definire malvagia.
Per poi avvicinarsi nuovamente a lui, ma questa volta con in mano un accendino che gli accesse davanti al viso; in modo da fargli vedere meglio quella piccola fiamma e far si che sentisse il suo calore.
Ma Taehyung voltò immediatamente la testa, chiudendo gli occhi non volendo vederla.
-Guarda- gli ordinò Tuan stringendogli il mento e costringendolo a voltarsi, ma Taehyung continuava a mantenere gli occhi chiusi.
Quello che sentì poco dopo fu un pugno sul suo volto e il gusto di sangue in bocca. Tuan continuava a imporgli di aprire gli occhi, ma Taehyung aveva capito che ormai anche lui sapeva del suo passato per questo non gliela avrebbe data vinta.
Così facendo però si susseguirono altre percosse, sul suo viso, sul suo petto e sulla sua pelle cominciavano ad apparire i segni.
Cessarono solamente quando Tuan lo prese per i capelli e Taehyung ormai esausto aprì gli occhi incontrando quella fiamma. Nei suoi occhi si poteva leggere paura e disperazione.
Ed era quello che Tuan voleva vedere visto il sorriso soddisfatto che comparve subito dopo sul suo viso -Ti ricorda qualcosa?- lo provocò.
-Basta giocare, finiamola- lo riprese Smith, con freddezza, volendo portare a termine quella faccenda il più presto possibile.
Tuan se pure seccato lasciò la sua presa su Taehyung, ancora ignaro di quello che li ha poco sarebbe successo.
Fissò ogni movimento degli uomini davanti a lui, stavano tirando fuori qualcosa da delle borse e non ci volle molto prima che Taehyung riuscisse a capire di cosa si trattasse e subito andò nel panico.
-No! Fermi non potete!- tentò ancora di urlare, ma ovviamente glielo impedirono, ma cercò comunque per l'ennesima volta di liberarsi da quelli che lo tenevano fermi -E chi ce lo impedisce? Tu?- domandò Smith rimanendo in disparte osservando coloro che aveva ingaggiato fare il lavoro sporco, accendendo tutte le molotov che si erano portati.
-Non la passerai liscia!- ringhiò Taehyung, ma poco dopo venne nuovamente imbavagliato.
-Io credo di sì, pensaci a chi pensi daranno la colpa?- obbiettò Smith e vide lo sguardo di Taehyung spalancarsi di colpo -Vedo che hai capito- disse per poi dare il via al tutto.
E senza farselo ripetere i ragazzi cominciarono a lanciare le bottiglie per aria e nessuna mancò il bersaglio.
Taehyung provava ad urlare, la sua voce era attutita da quel dannato pezzo di stoffa; ma non gli importava.
Dopo poco le fiamme cominciarono a divorare pezzo per pezzo il tendone e tutto quello che gli era attorno.
Si cominciarono anche a sentire le prima urla e a quel punto Taehyung perse tutte le forze avute fin'ora.
Davanti a lui c'era un muro di fiamme, fumo e cenere e lui cominciò a sentire i sintomi di un imminente attacco di panico.
I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime e in poco tempo scoppiò, il suo corpo era scosso da continui tremori, il respiro si faceva sempre più debole.
Le urla della gente che scappava erano persistenti nelle sue orecchie, proprio come quella sera.
Chiuse gli occhi non potendone più di quella vista, si sentiva inutile, avrebbe voluto fare qualcosa ma non ci riusciva.
Aveva di nuovo perso tutto e in quel momento gli venne in mente il volto di Jungkook e di tutti gli altri sperando con tutto se stesso che fossero riusciti a mettersi in salvo.
Ma ormai il suo cervello riusciva solamente ad elaborare solo uno scenario tragico.
Quando delle urla, molto più vicine a lui non attirarono alla sua attenzione.
A quanto pare Smith e gli altri non avevo calcolato proprio tutto. Le fiamme cominciarono a diffondersi sulla sterpaia ai loro piedi fini a ritrovarsi circondati.
Taehyung colse quell'occasione per liberarsi e sfuggire da loro.
Corse il più veloce possibile nonostante il male si polmoni; quando si voltò dietro di lui vide che anche tutti gli altri cominciarono a scappare e che le fiamme si diffusero anche nel bosco li accanto.
Ma ora non gli importava quello che voleva era tornare dagli altri e accertarsi che tutti stessero bene.

Jungkook era rimasto fuori dal tendone in attesa che Taehyung tornasse, ormai l'attesa lo stava uccidendo.
Avrebbe tanto voluto avere una risposta subito, ma non poteva pretendere così tanto; infondo Taehyung era stato preso di sorpresa e in più aveva il timore di averlo spaventato.
Forse non era stata una grande idea.
Passarono altri venti minuti ma di Taehyung non c'era ancora traccia e Jungkook cominciò ad all'allarmarsi.
Decise di rientrare e tornare dagli altri, magari era con loro o magari lo avevano visto.
-Taehyung dov'è?- domandò cominciando a guardarsi intorno -Non era con te?- domandò a sua volta Jimin, convinto di averli visti andare via assieme.
-Si infatti, lo era- rispose Jungkook cercando di non agitarsi.
Anche Hoseok e Jin non furono d'aiuto, almeno fin quando Yoongi non gli riferì di averlo visto poco prima sul retro e in quel caso potè tirare un sospiro.
-È successo qualcosa?- domandò Jimin.
Per un po' Jungkook non seppe se dirglielo facendoli rimanere tutti sulle spine, ma poi decise di parlare, tanto sarebbero venuti a saperlo presto o tardi. Anche se avrebbe preferito che fosse una sorpresa.
-Beh ecco io ho...- ma delle urla gli impedirono però di andare avanti.
Immediatamente tutti si alzarono sull'attenti, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Videro persone scappavano e in poco tempo vennero circondati da una nube fitta di fumo e delle fiamme cominciarono ad espandersi intorno a loro.
-Un incendio! Tutto fuori!- urlò Namjoon e subito tutti scattarono, Hoseok e Jin a liberare gli animali il più in fretta possibile.
Jungkook e Yoongi aiutavano chiunque fosse in difficoltà ad uscire da lì, mentre Jimin si era subito precipitato a chiamare i soccorsi.
E solo una volta che furono tutti fuori si potè controllare se fossero tutti in salvo -Ci siamo tutti?- chiese Namjoon controllando persona persona, ma qualcuno mancava.
-Jungkook- lo chiamò Jimin, accorgendosi però che una persona mancava, si voltò verso il corvino con sguardo terrorizzato -Taehyung non c'è- disse e Jungkook giurò di sentire il suo cuore bloccarsi improvvisamente.
-È rimasto sul retro- pensò Yoongi allarmato.
Jungkook si voltò ad osservare la struttura ormai completamente immersa tra le fiamme e in quel momento pensò che se Taehyung era rimasto lì lo avrebbe tirato fuori a costo della sua vita.
Perciò si lanciò tra quella coltre di cenere e fiamme ignorando le urla dei suoi compagni, nello istante in cui arrivarono i vigilie del fuoco e alcune ambulanze.
Tutto guardavano la scena scioccati, non sapendo cosa dire o fare, se non rimanere in silenzio e in attesa.
Almeno fino a quando Jimin non vide tra il fumo una chioma rossa avvicinarsi di corsa a loro, con gran fatica -Taehyung!- urlò precipitandosi verso di lui -Oh mio Dio che ti è successo?- gli chiese notando i tagli sul suo volto e i lividi.
-State tutti bene?- chiese invece Taehyung ignorando la sua domanda, voleva sapere se stavano tutti bene ne aveva bisogno -Si stiamo bene- rispose Jimin facendogli tirare un sospiro di sollievo, ma quando passò in rassegna ogni volto presente divenne ancora più agitato non trovando quello di Jungkook -Dov'è? Jungkook dov'è?!- cominciò a urlare e vide Jimin abbassare lo sguardo.
Questo non fece che peggiorare la situazione -È ancora lì dentro?!- domandò desiderando che fosse uno scherzo.
-È venuto a cercarti- rispose Jimin con le lacrime agli occhi.
-No no!- Taehyung non smetteva di sbraitare, fino a quando Namjoon non si avvicinò a lui nel tentativo di calmarlo, assicurandogli che ora ci avrebbe pensato i pompieri a tirarlo fuori di lì.
Ma per quanto ci provasse per lui era impossibile stare calmo mentre osservava i vigili del fuoco fare il loro ingresso all'interno dello stabile.
Passavano i secondi, ma a lui sembravano un eternità e ormai stava già pensado alle cose peggiori.
Quando finalmente si potè vedere uno di loro uscire da lì con un corpo tra le braccia che riconobbe immediatamente.
-È ancora vivo presto!- urlò il pompiere verso i paramedici.
Lo posarono a terra e immediatamente Taehyung fu su di lui, era privo di sensi e la sua pelle sporca di fuliggine presentava alcune bruciature superficiali.
-Oh mio Dio, Kook- disse non sapendo cosa fare per aiutarlo, poi fu il turno dei paramedici e lui dovette allontanarsi anche se non voleva.
Vide che gli diedero dell'ossigeno per poi issarlo su una barella e metterlo dentro un' ambulanza.
Avrebbe tanto voluto andare con lui, stare con lui ma glielo impedirono; anche lui non era messo bene, perciò prima si curava prima poteva tornare da Jungkook.
Al suo posto andò Namjoon, rassicurando tutti i presenti che sarebbe andato tutto bene prima di salire sull'ambulanza e allontanarsi sotto sguardi increduli e pieni di preoccupazione.
-Starà bene- disse Jimin avvicinandosi al rosso che non riuscendosi più a trattenere scoppiò in un pianto disperato; finendo per accasciarsi al suolo e stringendosi le mani al petto.
Quella era tutta colpa sua.

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Doppio aggiornamento :))))
Solo per voi.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora