Capitolo otto

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Capitolo otto

Quando arriva in ospedale, scopre ben presto che Killian Jones è già stato trasferito in reparto e che oltre a un leggero trauma cranico e una gamba fasciata per il colpo d'arma da fuoco ricevuto, sta bene ed è sveglio. Il colpo l'ha preso solo di striscio, per fortuna. Deve restare in osservazione per 24h visto il trauma cranico, se pur lieve, ma è solo una precauzione.
Emma è fuori dalla sua porta e non sa ancora se entrare o meno, si sente così confusa, spaventata, ha paura di rivederlo, ha paura di gettargli in faccia la sua rabbia per lo spavento che le ha fatto prendere. Perché sì, lei è arrabbiata. É furiosa a dire il vero. Ha avuto paura di perderlo e mentre correva verso quel maledetto ospedale ha avuto mille pensieri negativi e la sensazione di non arrivare mai. Il tragitto dall'ufficio di Regina all'ospedale è di soli 20 minuti, ma a lei e sembrato un'eternità.
Facendo un lungo respiro, per calmare la pressione, la paura che ha addosso, entra nella stanza di Killian, anche se non sa bene nemmeno cosa dire e tanto meno se si sia calmata del tutto.
«Ti rendi conto che mi hai fatto prendere un colpo? Cosa volevi fare l'eroe?» arriva davanti a lui e gli getta in faccia ciò che sente nel cuore, non è riuscita a trattenersi, vederlo seduto sul letto con la sua solita faccia strafottente, ha mandato al diavolo tutti i buoni propositi di essere carina e gentile. Si è preoccupata a morte ed é arrabbiata con lui, ma anche con sé stessa, anzi soprattutto con sé stessa perché ciò vuol dire che si è affezionata a lui più di quanto lei stessa riesca ad ammettere.
«Swan, mi stai dicendo che ti sei preoccupata per me?» le chiede, mostrando il suo sorriso a trentadue denti, il suo meraviglioso sorriso, ciò che lo rende così irresistibile, ma anche tremendamente irritante.
«Certo che sì razza di idiota! Non capisci che non posso perdere anche te.» ora è vicino a lui e gli grida in faccia tutto ciò che sente, che prova.
Killian la guarda non riuscendo a dire altro, mantenendo il suo sorriso, ma è anche sbalordito da ciò che lei ha appena detto, non se l'aspettava. Da dopo il bacio non si sono più sentiti e ha anche capito che lei ha cercato di evitarlo, per questo lui ha voluto darle i suoi spazi, anche se le ha fatto comunque capire che lui c'era, sapendo che lei nascondesse qualcosa che ancora non gli avesse detto.
«Ho perso i miei genitori ancora prima di conoscerli, gettata come spazzatura davanti a un ospedale. Ho perso Neal, non so se gli sia successo qualcosa, se sta bene, mi ha abbandonato anche lui senza una parola. Ho perso Graham, mi ha gettata via quando ha scoperto che avessi un figlio e io avevo iniziato a fidarmi di nuovo... non voglio perdere anche te.» gli dice con le lacrime agli occhi, ricordare il suo passato schifoso è difficile, ma soprattutto ammettere le sue paure più profonde lo è ancora di più.
Ma le parole sono fuoriuscite senza che nemmeno le se ne rendesse conto.
«Swan, se c'è una cosa in cui sono bravo è sopravvivere, non può di certo un proiettile scalfirmi, sono sopravvissuto a una tempesta. Ma soprattutto io non ho nessuna intenzione di lasciati andare via e gettarti. Tu non sei spazzatura. Sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto e non solo fisicamente, love.» le dice dolce, colpito delle sue parole, dal suo aprirsi e rivelarli il suo dolore. Finalmente è riuscito a far breccia nel suo cuore e buttare giù un tassello del suo muro.
Emma lo guarda senza parole, nonostante le lacrime che ancora le rigano il viso, senza riuscire a fare un solo movimento. É Killian ad afferrarla per un polso e attirarla a sé, per poi unire le loro labbra.
La ragazza sorpresa dal gesto, che si aspettava, ma è rimasta lo stesso sbigottita, non schiude subito le labbra, assapora il tocco delicato della bocca di Killian sulla sua, il suo tocco caldo. Solo quando sente quelle di lui schiudersi leggermente, allora lei fa altrettanto.
Le loro lingue si incontrano e si ritrovano subito a muoversi in sintonia, come se conoscessero già a memoria quella piacevole danza. La mano di Killian le accarezza la schiena, arrivando a sfiorarle la maglietta che Emma porta sotto la sua giacca di pelle rossa. La ragazza avverte i brividi e la sua mano calda, anche se essa è depositata solo sulla sua maglia. La mano della ragazza invece è tra i suoi capelli, sono morbidi e le piace accarezzarli.
Quando si separano dal bacio, si guardano ancora una volta negli occhi, senza riuscire a dire subito qualcosa, ancora travolti dalla passione del bacio.
La prima a dire qualcosa è Emma.
«Io... devo andare, devo prendere Henry a scuola oggi.» dice a bassa voce, quasi teme che lui non riesca a sentirla, ma poi si rende conto che sono ancora talmente vicini che ha quasi sfiorato le sue labbra nuovamente. Non gli dà nemmeno il tempo di rispondere che si allontana, lasciando la stanza.
Ancora una volta si è fatta prendere dalla paura, ma stavolta però è una paura diversa... Prima di fare qualsiasi mossa, prima di intraprendere qualunque cosa ci sia tra loro, deve sapere se il suo Henry sarebbe d'accordo, é lui l'unico uomo della sua vita e lei lo vuole consultare, vuole sapere se Killian gli piace. Prima di lasciare l'ospedale guarda un'ultima volta in direzione del giovane e lo vede scuotere la testa, ma sorridere.
«Quando finirai di scappare, non lo so... ma io ti rincorrerò sempre Emma.» dice alla porta ormai chiusa.

There's no storm we can't out run, we will always find the sunWhere stories live. Discover now