Capitolo ventotto

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Capitolo ventotto

Dalla prima seduta dallo psicologo o meglio, come lo chiama Emma, grillo parlante, ce ne sono state altre. Emma a poco a poco è riuscita ad aprirsi con lui, ha saputo raccontargli dei suoi genitori, di come loro la abbiano abbandonata alla nascita, di aver scoperto da poco che poi fossero coloro che dopo 14 anni l'avevano riaccolta in casa. Si è resa conto che parlarne con lui è stato molto utile e si è sentita improvvisamente meglio. Hopper poi, non gli ha detto come tutti di dare loro una possibilità, ma di prendersi i suoi tempi per elaborare la cosa e magari di cacciare prima via la rabbia che sente. Perché è chiaro che ancora sia arrabbiata e finché non va via quella, non potrà davvero mai ricostruire qualcosa di duraturo con loro. Le ha proposto o di andare su una montagna e urlare, cosa decisamente poco fattibile o di scrivergli, scrivere loro una lettera tirando fuori tutto il loro dolore e che anche se non gliela avesse mai consegnata, lei sicuramente si sarebbe sentita meglio. Ed Emma l'ha fatto. Nella sera della sua nuova casa, con il mare che si estende dalla sua finestra, e con la Jolly Roger che si intravede sempre attraverso di essa; ha iniziato a buttare giù la sua lettera per Regina e David, senza freni, senza limiti, senza paura di dire qualcosa di sbagliato e, con sua grande sorpresa ha pianto, si è arrabbiata, ma poi si è sentita davvero meglio. Ha avvertito il suo cuore più leggero.
Ciò che non è ancora riuscita ad affrontare è stata la violenza di Pan. Hopper le ha detto che per questo ci vuole più tempo, ma ha già fatto notevoli passi avanti e lui è molto fiero. In effetti dalla prima seduta, Emma ha iniziato ad andare con una nuova consapevolezza e smettendo soprattutto di nascondersi dietro i suoi muri. Ha buttato giù le sue difese e si è mostrata per quello che è, nonostante il grillo, l'avesse già capito.
Grazie a lui, anche il suo rapporto con Killian è mutato. Ora, se pur non abbiano ancora fatto nuovamente l'amore, sono tornati a passare il tempo insieme e scambiarsi baci appassionati. Ad Emma erano mancati terribilmente i suoi baci e poi per lei è meraviglioso averlo accanto per cena e passare del tempo con lui e con Henry. Killian, ormai, passa tutte le sere con loro nella nuova casa, se pur poi torna a dormire sulla nave.
Henry, ha scelto una camera a tema fiabe Disney, o meglio con la precisione a tema Cars, il suo film d'animazione preferito. La sua camera sul muro ha un enorme saetta McQueen, ma non mancano nemmeno i libri e i velieri, altre sue passioni. Il piccolo ama la sua nuova casa e ha ammesso di essere stato felice del trasferimento e di essere solo loro due, anche se spera ancora che presto, con i suoi nonni torni tutto come era prima, anche se continueranno a vivere nella casa color carta da zucchero.
Quel pomeriggio, visto che Henry è con Neal, il quale è ben felice finalmente di poter andare a prendere suo figlio a scuola e poter stare con lui alla luce del sole; Emma insieme a Robin si recano a scegliere l'anello per Regina.
L'uomo ha aspettato che Emma stesse meglio per andare a sceglierlo insieme, come si erano promessi. E ora è finalmente il momento giusto.
É decisamente nervoso, ma non tanto per l'anello, sa che con l'aiuto di Emma può trovare quello giusto e poi conosce i gusti della sua meravigliosa donna. É agitato per la proposta che poi le farà. Non ha ancora pensato a nulla, non vuole fare una proposta in grande stile, non sarebbe da lui, ma non vuole nemmeno che sia banale. Forse si farà aiutare dalla ragazza anche in questo.
Entrano in diverse gioiellerie, ma nessuna ha quello che cercano, quasi si stesse rivelando un'impresa trovare l'anello perfetto per Regina, nessuno ha colpito i due da dire: "questo è quello perfetto per Regina Mills". Quando ormai è pomeriggio inoltrato e decidono di entrare in un'ultima gioielleria e se mai ritentare il giorno dopo; lo trovano. A prenderlo è Emma, che lo indossa per far vedere anche a Robin come potrebbe stare a Regina. Il dito viene fasciato da un sottile cerchietto di oro bianco sulla quale è montato la sagoma di un fiore al cui centro vi è un diamante modesto e delicato. È davvero in perfetto stile Regina, elegante ma semplice.
Entrambi appena l'hanno visto hanno esclamato "Wow, è questo" e l'uomo non ha esitato a prenderlo quando ha visto che anche Emma era rimasta colpita dallo stesso.
«È perfetto! Ora però manca la parte più difficile.» le dice la ragazza una volta che sono usciti dal negozio, con la scatolina tra le mani. In realtà l'ultima commessa ha scambiato i due per papà e figlia, non si somigliano per niente fisicamente, ma ciò non vuol dire nulla, in realtà sono molto uniti ed Emma lo considera un po' come tale, soprattutto dopo ciò che hanno dovuto affrontare insieme.
«Già, ci credi che ancora non so come chiederglielo?» risponde allarmato.
«Ci credo, ma io conoscendo Regina, punterei su qualcosa di raffinato ed elegante  come lei, ma comunque semplice.» gli suggerisce capendo che è davvero in difficoltà, non deve essere facile per un uomo fare la proposta di matrimonio alla propria compagna, poi Robin essendo un uomo di altri tempi, un vero gentiluomo, vuole fare le cose in grande stile, ma non essere né troppo sdolcinato, né risultare banale.
«Ho pensato la stessa cosa, non voglio niente di troppo sdolcinato, ma che non sia nemmeno banale.»
«Sono sicura che riuscirai nel tuo intento e che soprattutto Regina ti dirà di sì, anche se dovessi chiederglielo a una normale cena a casa.» le dice Emma per rassicurarlo. Se è certa di una cosa é che Regina lo ama con tutta sé stessa e non l'hai mai vista così innamorata. Da quando é andata a vivere da lei, quattro anni prima, l'ha vista uscire con alcuni uomini, ma nessuno durava più di un mese, invece con Robin é sempre stato diverso, fino dal primo istante.
«Grazie Emma. Tu, piuttosto come va con lo psicologo?» le chiede.
«Immaginavo che lo sapessi, comunque io tutto bene. Ma ancora non sono riuscita a parlare con lui di... Be, di tu sai cosa.» Abbassa lo sguardo, cercando di non far trasparire la sua tristezza, anche perché quella è una giornata divertente e spensierata, non vuole rattristarsi.
«Ci riuscirai Emma, ne sono certo. Sei più forte di quello che credi.» rassicurandola, ma crede anche in ciò che sta dicendo. Emma, é una ragazza straordinaria e si vede proprio che è la figlia di Regina, perché è coraggiosa, determinata, pronta a tutto per aiutare le persone che ama. Ed é sicuro che presto le due torneranno anche più unite di prima, il semplice fatto che la ragazza abbia accettato di andare a comprare l'anello con lui, é la prova che tiene molto a sua madre.
Robin la riaccompagna a casa, entra per guardare la nuova casa di Emma, parlano ancora davanti a un caffè e poi l'uomo la saluta per andare a prendere Roland da un suo amichetto, ma anche per trovare un nascondiglio per l'anello, uno in cui né Roland né Regina possono trovare, visto che anche la donna ultimamente passa molto tempo nella dependance dell'uomo.

There's no storm we can't out run, we will always find the sunWhere stories live. Discover now