Capitolo ventisei

385 14 5
                                    


Capitolo ventisei

Sono passati diversi giorni ormai da quando é tornata a bordo della Jolly Roger. Le cose tra lei e Killian vanno decisamente molto meglio, ma non si può ancora dire che i due abbiano lo stesso rapporto di prima. Emma ancora non riesce a dormire con lui e infatti, se la prima sera ha dormito con Henry, ora dorme nella cabina degli ospiti.
Il suo bambino la prima sera che ha dormito con lui si e insospettito, chiedendo se avesse litigato con Killian e per sua fortuna, Emma ha trovato una scusa per fargli capire che no, non ha litigato con il pirata. Il che poi è vero, non hanno litigato, semplicemente ancora non riesce a dormire nel letto con lui... "Perché ragazzino, non posso voler dormire con mio figlio? O ormai sei troppo grande per dormire con tua madre?" Gli ha detto e lui le ha sorriso e si è stretto a lei, ben felice di farlo. Entrambi hanno sentito la mancanza l'uno dell'altra.
Ma ora, ora che sono passati diversi giorni, ancora dorme nella cabina degli ospiti e se pur Killian, si sta dimostrando comprensivo, dolce e attento, sa che soffre di questa separazione.
Parlano, ridono e scherzano insieme, ma ancora Emma non è riuscita a lasciarsi stringere di più di semplici abbracci. Anche i loro baci sono venuti a mancare, si scambiano solo semplici baci a stampo. Emma vorrebbe baciarlo come solo lei sa fare, ma c'è sempre qualcosa che la frena.
È sera, sono soli sulla Jolly Roger, perché il piccolo di casa è andato a dormire da Regina. Sono finalmente soli dopo ciò che è successo e la ragazza si è ripromessa di voler regalare al suo bel pirata una serata indimenticabile. Non ha cucinato niente di impegnativo, ma ha preparato tutto lei e ha cucinato i suoi piatti preferiti per stupirlo. Non è ancora tornata a lavoro, perché il medico, le ha consigliato ancora una settimana a casa, per via della schiena ed evitare complicazioni; ed ha avuto tutto il tempo per sistemare al meglio per la loro serata.
Killian rientra e la trova ancora in cucina. Lei non si è accorta della sua presenza e la osserva muoversi per la stanza con disinvoltura, come se ormai quella fosse casa sua, il suo porto sicuro. E la trova meravigliosamente bella.
Il suo primo pensiero è quello di cingerla da dietro e baciarla, ma sa che lei urlerebbe e allora, si annuncia.
Emma, si volta allora verso di lui e gli regala un meraviglioso sorriso.
«Allora capitano, com'è andata a lavoro?» chiede dolce, avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sulle labbra.
«Tutto bene. Ma non vedevo l'ora di tornare a casa da te e a quanto pare ho fatto bene... Senti che profumo. Mi potrei abituare a tutto questo sai?» le dice dolce, ma evitando di stringerla a sé. È Emma che gli porta le braccia al collo e lo bacia di nuovo.
Vuole provarci.
Killian che non si è aspettato niente, la lascia fare e appoggia a sua volta le sue mani su i fianchi di lei, ma aspetta nuovamente che sia Emma a fare un'altra mossa.
La ragazza sorride nel vedere la sua dolcezza e la sua estrema pazienza e lo bacia ancora. Lo bacia più intensamente e quando il pirata inizia a ricambiare il bacio, fa in modo che diventi ancora più passionale. Le loro lingue giocano tra loro, come non facevano da parecchi giorni ormai.
Killian ha sentito la mancanza delle labbra della sua amata, ma anche per Emma non è stato da meno, infatti, con grande sorpresa, si ritrova a pensare che non vuole più smettere di baciarlo.
Si separano leggermente e si sorridono. Finalmente di nuovo uniti.
Si siedono a cenare, nonostante entrambi vorrebbero approfondire quel meraviglioso momento, il loro essersi ritrovati.
Ma forse, non è il caso. Emma è ancora un po' incerta e Killian se ne accorge subito.
Cenano in completa armonia, parlando della loro giornata. Emma gli racconta di ciò che ha fatto con Henry, gli racconta di Henry che è stato felicissimo di suo padre che è andato per la prima volta a prenderlo a scuola. Ma gli dice anche che gli è mancato tanto il suo lavoro e non vede l'ora di poterci tornare.
«Quindi non vuoi più lasciare?» le chiede felice di questa sua decisione, ha provato anche lui a parlarle, perché Emma alla fine è riuscita a confidarsi e ad aprirsi con il suo uomo della sue insicurezze sul poter essere un bravo sceriffo. Non è riuscita ancora ad aprirsi completamente, non ha ancora parlato con nessuno della violenza.
Emma scuote la testa e sorride.
«No, sarebbe un errore. Voglio imparare dai miei sbagli e farne tesoro. Posso farcela.»
«Oh tesoro, sono convinto che tu possa farcela.» le dice prendendole la mano e la ragazza la intreccia con la sua. Sente i battiti del suo cuore aumentare di velocità e sa benissimo che è l'effetto Killian Jones. Sono l'emozioni che solo lui riesce a darle.
Seguendo l'istinto, si alza e lo raggiunge per far alzare anche lui a sua volta.
Lo bacia con passione, portando le sue mani verso i suoi capelli e accarezzandogli, mentre intensifica il bacio. Il suo cuore batte ancora più forte e si rende conto che vuole di più... Non vuole aspettare ancora per sentire di nuovo il calore del corpo del suo capitano. Lo ama e vuole dimostrarglielo ancora una volta con i fatti. Vuole smettere di scappare.
Killian ricambia il bacio e le cinge la vita, un po' incerto sul da farsi, non è sicuro che Emma sia davvero pronta e non vuole accelerare i tempi, non vuole che lei si senta in qualche modo costretta ad andare oltre, solo perché lui la desidera... Può aspettatela, vuole aspettarla. Era disposto ad aspettare a fare l'amore con lei, quando ancora non avevano avuto la loro prima volta, può aspettare anche stavolta, soprattutto per un trauma del genere.
«Love...» le prova a dire separandosi leggermente da lei.
«Sssh» sussurra lei, poggiando un dito sulle sue labbra e riunendole poco dopo alle sue.
È lei a prendere nuovamente l'iniziativa e condurlo verso la loro cabina. Il pirata allora si lascia andare, ricambiando il bacio e portando le sue mani sotto la maglietta di Emma.
Si stendono sul letto in un attimo, non separando mai le loro labbra, Emma sbottona la camicia di Killian, ed è sicura che non avrà paura di andare davvero oltre. Killian le toglie la maglia e lentamente si sposta verso il suoi pantaloni e fa per tirargli giù... Ma la giovane, improvvisamente rivive l'attimo in cui le mani di Pan hanno violato la sua intimità. In un attimo rivive ogni secondo di quella tortura, come se non fosse più con il suo amato Killian, ma sopra di lei ci fosse Pan, che vuole farle del male. E urla. Urla forte, spingendolo via con forza. Non riesce a scacciare quelle immagini dalla sua mente.
«LASCIAMI.» grida con tutta la forza che possiede, scoppiando a piangere disperatamente e rannicchiandosi su se stessa.
«Love, ehi... Sono io, sono io qui con te.» spaventato a sua volta dalla reazione di lei. Avendo preso lei l'iniziativa ha creduto che fosse davvero pronta, ma a quanto pare non lo è ancora e si sente anche in colpa perché doveva capirlo.
«Io... io... Lo so. Scusa...» balbetta, ma continua a singhiozzare e tremare, non riuscendo a calmarsi. Sa benissimo che ci sono solo lei e Killian nella stanza, sa benissimo che lui non le farebbe mai del male e che soprattutto quel bastardo di Pan è in prigione e probabilmente ci marcirà a vita, ma lei ha paura. Non ha superato il trauma. Ha ancora dannatamente paura di essere toccata, anche se a farlo è il suo uomo. Si sente in colpa, ma non riesce nemmeno a superarlo, non riesce nemmeno a smettere di tremare e piangere.
Killian non sa come calmarla, vorrebbe abbracciarla forte e dirle che è tutto okay, ma teme una sua ulteriore crisi, quindi fa l'unica cosa che in quel momento gli viene in mente: chiamare Regina. Lei è l'unica che può stare accanto a Emma senza spaventarla e riuscire a calmare la sua crisi di pianto. Lui si sente dannatamente impotente, se pur vorrebbe aiutarla in qualche modo.
Rimane al suo fianco mentre chiama la donna.
Regina vedendo che è Killian a chiamarla risponde prontamente, non è da lui chiamare a quest'ora e subito capisce che sia successo qualcosa. Infatti, gli dice prontamente di correre alla Jolly Roger che Emma sta male e adesso talmente singhiozza che rischia quasi di sentirsi male sul serio, non vuole che le venga pure un attacco di panico. Anche se il rivivere quella esperienza, si può quasi considerare come tale.
La donna non lascia nemmeno finire di parlare il pirata che si precipita alla macchina. Ha superato tutti i limiti di velocità previsti per arrivare prima sulla nave ed entra senza aspettare che sia il giovane a farla accomodare. Ora il suo unico pensiero è Emma.
Quando entra nella cabina, la trova rannicchiata su se stessa, in lacrime e che cerca di calmarsi, ma non ci riesce, sembra che abbia quasi una crisi respiratoria. Non ha mai visto sua figlia in queste condizioni e la prima cosa che fa, è avvicinarsi a lei e abbracciarla forte.
Emma appena sente le braccia di Regina avvolgerla, sembra quasi rilassarsi e si lascia andare anche lei a quell'abbraccio.
Piange tutte le sue lacrime, mentre Regina le accarezza i capelli e la culla tra le sue braccia.
Solo quando si è calmata un pochino, la ragazza si separa dalla stretta di sua mamma e alza lo sguardo verso di lei. 
«Non so che cosa mi sia preso... Dov'è Killian?» chiede, capisce che l'ha fatto terribilmente spaventare e vuole chiedergli scusa.
«È nell'altra stanza. Ci parli domani... Ora Emma è meglio che cerchi di dormire e domattina parliamo di cosa sia successo, va bene?» le dice dolce e materna allo stesso tempo, è raro vedere nello sguardo di Regina questo suo lato protettivo, ma semplicemente perché ha sempre dovuto fingere di essere sua amica, invece che sua mamma... Ma ora, ora è tutto diverso, può starle accanto e proteggerla, proprio come farebbe una mamma. Infatti, Emma non si è tirata indietro, in quel momento è stata da subito consapevole che volesse accanto proprio lei. Regina. La sua migliore amica. Nonché sua mamma.
«Ti prego, non te ne andare... Quanto meno resta finché non mi addormento.» chiede supplicandola e mettendo una mano sul suo braccio.
E a Regina brillano immediatamente gli occhi alla sua richiesta. La sua bambina, la sua Emma che ormai è una giovane donna, le sta chiedendo aiuto per la prima volta dopo tanto tempo in cui sono state separate e lei ha tutto l'intenzione di darglielo.
Ora vuole semplicemente che si riposi, ma l'indomani dovranno parlare di ciò che è successo e cercare di affrontarlo insieme questo blocco, se sarà necessario andare da qualcuno che possa aiutarla, perché è chiaro che da sola non riesce a superarlo.
Ma Emma ha anche bisogno di un calmante per riuscire a prendere sonno. È ancora notevolmente agitata.
«Ti vado a preparare qualcosa di caldo che ti aiuti a dormire e torno da te.» le dice ed Emma annuisce, intanto sdraiandosi sul letto. È felice che sia venuta, che Killian l'abbia chiamata.
Regina, raggiunge la cucina e trova un Killian Jones sconvolto, seduto su una delle sedie a bere un bicchiere di Rum.
Ha rovinato tutto, sa di aver rovinato tutto con Emma e lui, sempre così attento a ogni suo piccolo cambiamento, tono di voce, movimento, non si capacita di come abbia fatto a non capire che lei stesse male e che in realtà, si stava solo mettendo alla prova e che non era davvero pronta a quel contatto fisico. Avrebbe dovuto capirlo e fermarla, per non farle rivivere quel maledetto trauma. Ecco perché si sta bevendo quel bicchiere di rum, vuole cercare di dormire anche lui, perché sa già che non riuscirà.
A interrompere il flusso dei suoi pensieri è Regina.
«Non è un po' forte a quest'ora pirata?» le dice e lui alza lo sguardo su di lei e alza le spalle, a far segno che ne ha bisogno.
«Come sta Emma?» chiede preoccupato. Spera che si sia calmata, che nel chiamare sua madre almeno, abbia fatto la scelta giusta.
«Ha smesso di piangere e tremare, ma non bene. Ma tu, piuttosto, dimmi come ti è saltato in mente di andare concludere la serata sotto le lenzuola sapendo del suo problema.» continua con tono arrabbiato, lo faceva più sensibile, invece anche lui ha le sue debolezze a quanto pare. Infondo poi, é passato poco più che una settimana dal rapimento.
«Non sono stato io a prendere l'iniziativa... Ho provato a fermarla, ma lei sembrava sicura di sé... e... Ho sbagliato lo so.» le spiega, ma sa bene anche lui di non avere giustificazioni.
«E cosa... è ovvio che si stesse mettendo alla prova, stava a te fermarla. Ma sei un uomo e come tutti ragioni solo con una cosa.» le rimprovera ancora una volta.
«Comunque ora recriminare non serve... Qui l'unica cosa chiara è che dobbiamo aiutare Emma e io credo che dopo stasera, sia giusto mandarla da uno specialista.» gli dice ancora abbassando adesso il tono della voce e tornando a rivolgersi a lui in maniera più calma e meno arrabbiata. Vede che si sente già abbastanza in colpa, insistere non porterebbe a nulla e vuole invece che lui le dia una mano a riprendersi la sua figlia determinata e coraggiosa, non quella Emma piena di paure.
Il ragazzo annuisce e ammette di averci pensato anche lui e di conoscerne uno che l'ha aiutato per un periodo dopo la morte della sua famiglia.
«Bene, domani mattina lo chiamiamo. Ora preparo qualcosa di caldo per Emma, hai della camomilla e dei sedativi? Ha bisogno di dormire. E anche tu, lascia stare il Rum e vai a letto.» chiede e Killian annuisce. Una volta soffriva di insonnia, sempre da dopo la morte dei suoi e tiene sempre una scatola sulla nave per precauzione, anche se è da quando conosce Emma che non ha più di questi problemi.
Lei ha saputo vedere il suo lato migliore, tirandolo fuori dal suo baratro, adesso lui farà lo stesso.
Aspetta che Regina abbia finito di preparare il tutto, per poi andare nella stanza degli ospiti, visto che nella sua stanza, o meglio dire, la loro stanza, perché è loro ormai; c'è Emma. La osserva per un attimo e vede che è ancora molto nervosa, nonostante stia cercando di rilassarsi e abbia gli occhi chiusi. Le manda un bacio silenzioso e prova a dormire anche lui.
Regina prepara la camomilla e torna da sua figlia. La chiama dolcemente e le porge la tazza, per poi riprendergliela una volta che ha finito tutto il contenuto, la poggia sul comodino e fa segno ad Emma si sdraiarsi nuovamente e lei fa lo stesso, mettendosi al suo fianco. Ha intenzione di vegliare su di lei tutta la notte. Non c'è stata nei momenti più difficili, durante le prime febbri o le attività genitori/figli a scuola, ma vuole esserci adesso, adesso che più che mai ha bisogno della sua mamma. Le mamme vegliano tutta la notte sui propri figli, anche a costo di svegliarsi con le occhiaie e il mal di testa e lei, ormai lo può dire e non ha più paura ad ammetterlo, è la mamma di Emma Swan.
Emma ubbidisce e si stende, chiudendo nuovamente gli occhi e si rilassa quando sente la mano di Regina accarezzarle dolcemente i capelli. Si sente protetta, a casa, si sente per la prima volta al sicuro nelle braccia della persona più importante della vita di ogni ragazza, la propria mamma.

There's no storm we can't out run, we will always find the sunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora