Capitolo diciotto

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Capitolo diciotto

É sera, il piccolo Henry è con il suo papà per una serata padre/figlio serale a bordo della Jolly Roger, per una volta Emma si è voluta fidare e lasciarli soli, anche se non è stato facile accettare questa decisione, considerando che le volte che non c'era lei con suo figlio e Neal, c'era sempre Killian a fare da supervisore. Si è lasciata convincere dallo stesso Killian a fidarsi e dargli una possibilità, se fosse successo qualcosa, lui li avrebbe chiamati.
Così Emma e Killian, hanno deciso di andare a cena fuori, ma non nel solito posto romantico, con luce soffuse e candele sul tavolo dove si spende un sacco di soldi per non mangiare praticamente niente... Hanno preferito di gran lunga gustarsi una buona pizza, con una spettacolare vista della città, ad estendersi davanti ai loro occhi.
A fine serata però, nessuno dei due ha voglia ancora di tornare a bordo della nave. Anche perché sembra che le cose tra padre e figlio procedano benissimo, Neal ha telefonato durante la cena per dire loro che va tutto bene, più che altro per rassicurare Emma, la quale ha sempre avuto un po' il pensiero a quei due sulla nave e si è rilassata solo quando ha sentito da Henry che andava tutto benissimo e che si era divertito tanto, che inoltre, aveva mangiato solo gelato. Ciò non ha reso felicissima Emma, ma per una volta ha lasciato correre e si è messa a ridere con il figlio per il suo entusiasmo contagioso.
Si scambiano un lungo bacio per strada, un bacio che prontamente si fa sempre più passionale, le loro lingue sono un tutt'uno e nessuno dei due ha voglia di separarsi dall'altro, lo fanno solo per la necessità di riprendere fiato. Ciò che è certo, é che vogliono continuare a farlo indisturbati, senza essere visti. Emma essendo un tutore dell'ordine non vuole certo essere denunciata per atti osceni in luogo pubblico. Sanno che se tornano a bordo della nave, non possono liquidare Neal su due piedi, sarebbero troppo palesi le loro intenzioni ed Emma si imbarazza ancora a baciare il suo attuale fidanzato, davanti al suo ex. Solo a Killian la situazione diverte e non perde tempo per rimarcare sempre che ora è la sua fidanzata. A detta del pirata Neal prova ancora qualcosa per lei e quindi, da perfetto uomo geloso quale é, marca ogni giorno il territorio, con battute e frecciatine. Facendo arrossire Emma e innervosire il povero Neal, che spesso non sa che cosa replicare o non ne ha il tempo perché Emma cerca di mediare tra i due.
Non sanno dove potersi nascondere per continuare a baciarsi indisturbati, fino a quando ad Emma non viene un'idea. Dalla sua borsa ne tira fuori un mazzo di chiavi e lo mostra a Killian.
«Le chiavi dello studio Mills» facendo penzolare ancora una volta le chiami davanti agli occhi del suo uomo.
«E tu vorresti andare nel suo studio...» il ragazzo sembra incerto sulla cosa.
«Meglio di restare qui e farci denunciare per atti osceni in luogo pubblico. Dai che tanto Regina sarà a casa con Robin e non sta di certo pensando a me o a noi.» lo guarda maliziosamente e il giovane non resistendo al suo sguardo e ai suoi occhi, la segue. Non sono troppo lontani dallo studio Mills e in un paio di minuti arrivano proprio davanti alla palazzina. Emma apre con la chiave e salgono di corsa le scale, fino ad arrivare alla porta d'ingresso e aprire nuovamente con l'altra chiave. Accendono la luce e lo studio completamente deserto li si para davanti, immenso, spazioso e tutto per loro.
Emma si avvicina per baciarlo nuovamente, adesso che possono baciarsi senza il rischio di essere visti, si lascia ulteriormente andare. Killian che non desidera altro che stringerla a sé, non è da meno, prontamente le circonda con le braccia la vita e ricambia l'intenso bacio, andando subito a cercare la lingua di lei.
Lentamente, le mani si spostano in posti proibiti, quelle di Killian sono sotto la maglietta di Emma, che ora non è più in piedi ma è sopra una delle due scrivanie, non ha badato nemmeno a quale delle due possa essere, crede quella di David. Le mani di Emma sono tra i capelli del ragazzo, ama accarezzarli e lo farebbe per ore di toccarli. La maglietta di Emma ben presto vola per terra, lei ha alzato le braccia affinché lui potesse sfilargliela e la bocca di Killian si è spostata verso il suo collo, scendendo poi verso il suo seno... Mentre Emma getta la testa all'indietro, incapace di fare qualsisia altra cosa, sommersa completamente dal piacere che prova, dalla sua bocca escono solo gemiti e non riesce nemmeno a privare dei vestiti il suo uomo, talmente é presa da quei baci di fuoco.
Quando finalmente riesce a riacquistare un po' di autocontrollo, sposta le sue mani verso la camicia di lui, gliela tira fuori dai pantaloni e inizia sbottonare un bottone per volta, mentre lo guarda maliziosamente negli occhi. Killian la guarda a sua volta e i loro sguardi si fondono. Solo dopo che la camicia di del ragazzo é completamente sbottonata, che riuniscono nuovamente le loro labbra, con Emma che lentamente gli accarezza il petto, fino ad arrivare alle sue spalle e far scendere lungo di esse la camicia...
Ma é proprio in quel momento che nello studio fanno irruzione due persone. O meglio Regina e David.
I due adulti hanno visto dalla strada le luci accese e si sono precipitati subito all'interno della palazzina credendo a dei ladri. Ma ciò che li si para davanti agli occhi é tutta un'altra visione. L'uomo nel vedere i due giovani nel suo studio, mezzi svestiti, ci manca poco che si senta male.
«Ehi tu, allontanati subito da mia figlia.» stavolta può dirlo, stavolta può esternare la sua rabbia per la scena che gli si è parata davanti agli occhi, stavolta può arrabbiarsi come giusto che sia. Stavolta può essere un padre geloso a tutti gli effetti.
Emma e Killian sentendo la voce di David, prontamente si sono allontanati ed Emma velocemente ha recuperato la sua maglietta per infilarsela, ma è rimasta seduta sulla scrivania.
«Voi che ci fate qui? Siete venuti a fare sesso per poi sfornare un bambino e abbandonarlo davanti a un'ospedale? Ops... L'avete già fatto. Dimenticavo.» risponde acidamente la ragazza, sfidando i due adulti.
«Emma non ti permetto di usare quel tono con noi.» le dice David furioso, oltre che l'ha vista ancora una volta in atteggiamenti intimi con quel Jones, ora lei si prende anche la briga di rispondere in quel modo.
«Altrimenti che fai papino, mi metti in punizione?» non sopporta di vedere quei due insieme, non sopporta che sono lì a rimproverarla, come se ne avessero il diritto.
«Swan, smettila. Non fare la ragazzina. Vuoi essere trattata come un'adulta, impara a comportarti come tale, iniziando magari ad ascoltarci e parlare con noi in maniera civile, non con frecciatine e insulti gratuiti.» a intervenire é Regina, la quale é rimasta nuovamente ferita dalle parole di sua figlia e non sopporta più questo suo atteggiamento da ribelle, é chiaro che sia andata nel loro studio con l'intento di farsi beccare.
Killian non riesce a dire una parola in tutto questo, si immaginava in realtà che sarebbe successo qualcosa, se lo sentiva ed è per questo che sin dal primo instante è stato titubante ad andare nello studio Mills, ma poi si è lasciato convincere dagli occhioni di Emma, a cui non sa proprio resistere, nemmeno lontanamente.
«Io sarei una ragazzina? E voi che non sapete nemmeno dire la verità più semplice? Forse all'inizio l'avrei presa male, ma l'avrei accettata con il tempo... Ora, non sono se sono in grado di farlo.»
«Si, invece di evitarci, potremmo parlarne da persone adulte.» continua Regina, ha visto che con le sue parole l'ha colpita come se le avesse dato uno schiaffo in pieno viso, tanto che per un istante è rimasta letteralmente a bocca aperta, non sapendo che cosa aggiungere è come continuare a ribattere. Ha rivolto lo sguardo verso Killian, il quale l'ha guardata a sua volta, ma senza riuscire a dire niente nemmeno lui.
«Non ho nessuna intenzione di parlare con voi.» ammette infine la giovane, prendendo Killian per mano per recarsi alla porta.
«Certo, perché non sei venuta qui con lo scopo di farti scoprire vero?»
«No! Sono venuta qui per stare un po' da sola con il mio ragazzo... Ma a quanto pare voi scombinate sempre i piani della mia vita.»
«Pensavo fossi cambiata Emma, ma sei rimasta esattamente la giovane ribelle di quattro anni fa.» le dice ancora Regina, ora sta seriamente facendo la madre.
«Già, chissà come mai sono diventata una ribelle poi...» altra frecciatina.
«Sai che c'è Emma, noi abbiamo pure sbagliato, ma in questi quattro anni ti abbiamo dato tutto l'amore di cui siamo stati capaci, magari non ti abbiamo detto la verità, ma non mi sembra che non siamo stati come dei genitori per te... Ora se vuoi sputare in faccia a tutto il  buono che abbiamo costruito insieme, alla famiglia che abbiamo costruito nonostante le difficoltà, allora fai pure. Sappi solo che avrai sempre due genitori che ti vogliono bene e che farebbero qualsiasi cosa per te. Anche proteggerti dalle verità scomode, pur di non perderti.» le dice ancora, duramente, ma cercando di farle anche capire che il bene di una madre non muterà mai, che è radicato nel profondo del cuore e anche la lontananza, la rabbia potrà mai distruggere.
Emma ha ascoltato perfettamente le parole di Regina, nonostante fosse già vicino alla porta, ma non replica nulla e si allontana con le lacrime agli occhi. Ancora una volta.
Per tutto il viaggio di ritorno verso la Jolly Roger non dice una parola, si limita a concentrarsi sulla strada per il ritorno alla nave. Una volta giunta a bordo, saluta Neal chiedendo come fosse andata la serata, per poi andare in cabina, senza dire altro.
È Killian che deve spiegare al giovane che cosa sia successo, ma poi raggiungere subito Emma, una volta salutato Neal.
La ragazza sta facendo finta che non sia successo nulla, infatti è andata da Henry a dargli un bacio e vedere se dormisse, si è infilata il pigiama e ha lavato i denti. Ed ora gira suoi social con il suo cellulare, cercando di non pensare. Soprattutto di non pensare alle parole di Regina, le quali sono state così dure, tipiche di lei, che non ha mai girato intorno a qualcosa, non ha mai cercato di addolcirle la pillola pur di farla sentire meglio; ma allo stesso tempo così profonde e sincere. Dettate proprio dal cuore, dal cuore di una mamma che vuole solo il bene della propria figlia e lei per un attimo, un solo attimo si è sentita in colpa.
«Siamo andati nello studio dei tuoi per fargli un dispetto, Swan?»
«No, per chi mi hai preso. Non l'ho fatto per quel motivo, non sapevo mica che sarebbero venuti a disturbarci. Che c'è Killian, pensi anche tu che io sia una ragazzina capace di questi giochetti stupidi? È bello saperlo.» risponde irritata, sbattendo quasi il cellulare sul comodino per la rabbia.
«Non lo penso che sei una ragazzina. Però penso anch'io che dovresti parlare con loro.»
«Certo, che non ti pareva che fossi d'accordo con loro.»
«Love, sono dalla tua parte, hanno sbagliato senza dubbio. Ma sono pur sempre i tuoi genitori e tu gli vuoi bene. Penso solo che dovresti ascoltarli e magari provare a risolvere le cose... Con il tempo te ne pentiresti se prendessi la decisione di non volerli vedere mai più.»
Le parole del suo ragazzo, proprio come quelle di Regina la fanno sentire in colpa. Vorrebbe parlare con loro e senza dubbio sente la mancanza della sua migliore amica, nonché sua mamma, ma non riesce nemmeno a passare sopra alla cosa, come si fa ad accettare una cosa simile? Sa bene che con il tempo, se non dovesse perdonarli, potrebbe pentirsene, ma non riesce nemmeno a voltare pagine e fare finta che niente sia successo, ricominciare a parlare e scherzare con loro, come se nulla fosse accaduto, perdonarli e dimenticare che l'hanno prima abbandonata e poi mentito.
«Ancora non ci riesco, magari me ne pentirò molto presto, ma non ci riesco. Al momento ancora provo rabbia e dolore. E odio il fatto che mi hanno mentito.»
«Ma prima o poi dovrai affrontarli. Dovrai vederli ancora, sono pur sempre i nonni di tuo figlio o vuoi privarlo di vederli?»
«Certo che no.»
«Va bene, ho capito, continuare a parlarne per stasera non avrebbe senso... So che già stai ragionando sulle mie parole e in particolare su quelle di Regina.» le dice, dal suo sguardo ha capito che lei non ha più voglia di parlarne e che le sue parole, in particolare quelle di sua madre, sono arrivate al suo cuore. Ed è già qualcosa.
«Buonanotte, Killian» gli dice, facendo un lieve sorriso. Non ce l'ha con lui, ma è sfinita e si pente anche di essere voluta andare nello studio di Regina. Non sa proprio che cosa le sia saltato in mente.
«Buonanotte, love.» baciandole i capelli e stringendola a sé. Emma si stringe a lui a sua volta e chiude gli occhi.

There's no storm we can't out run, we will always find the sunWhere stories live. Discover now