Capitolo diciannove

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Capitolo diciannove

Il giorno seguente, nel primo pomeriggio, Neal fa il suo ingresso nella Jolly Roger.
Il capitano della nave, ha pensato tutta la notte a che cosa dire o come comportarsi con il giovane, sicuramente come ha detto ad Emma non farà a botte con lui per via di Henry e perché sa che non sarebbe da persona matura quale è, essendo poi che davanti ha un ragazzino di 18 anni, ma sicuramente gli farà notare il suo ignobile comportamento, anche nei riguardi di Emma.
Prima che possa mettere piedi a bordo della sua nave, Killian lo ferma.
«Guarda chi è arrivato, colui che bacia le donne altrui. Lo sai che sulla mia nave i vermi schifosi non possono salire? Però per te, ahimè, dovrò fare un'eccezione... Ma vedi quello che puoi fare che ti tengo d'occhio.» infatti, non ha nessuna intenzione di lasciare Emma da sola sulla nave con il suo ex, non dopo quello che è successo. Per sua fortuna, non deve fare nessun lavoro e può rimanere anche lui.
Neal lo guarda a sua volta con aria di sfida, immaginava perfettamente che Emma dicesse tutto al suo fidanzato, ha capito che hanno un rapporto che si basi sulla fiducia reciproca. Non ha intenzione di replicare al momento, ma sicuramente lo farà e sa già come. Può passare sul fatto che sia arrabbiato per aver baciato la sua fidanzata, ma non sul "verme schifoso".
Henry, è eccitatissimo all'idea di giocare con tutti e tre, non immaginando minimamente delle tensioni che invece ci sono tra i due uomini. Entrambi innamorati di Emma e che si vogliono contendere il suo cuore, anche se in realtà, lei ha già scelto chi vuole al suo fianco. Il primo vuole ribadire il concetto, ovvero che Emma ormai è la sua ragazza, il secondo vuole semplicemente vendicarsi un po' della sua misera sconfitta.
Il bambino propone di giocare a fingersi dei pirati, ma ovviamente ci deve essere anche il pirata cattivo nel gioco e rivolgendosi ai due uomini chiede chi sia disposto a farlo.
«Io sono un gentiluomo, non bacio le donne altrui... Quindi credo che il pirata cattivo debba farlo tu.» lo provoca Killian, nel momento in cui il piccolo si è un attimo allontanato con la sua mamma per prendere la sua spada di legno.
«Senti amico, non farla troppo lunga per un bacio, volevo solo farle capire che io ci sono. Non è colpa mia se non ho mai dimenticato Emma.» ribatte prontamente il più giovane.
«Be, ma Emma ora sta con me e ti ha fatto capire perfettamente chi vuole al suo fianco, perciò finiscila di guardarle il sedere o di pendere dalle sue labbra come un'idiota. Soprattutto quando sei qui sulla mia nave, in mia presenza per giunta.»
«Nessuno ti ha chiesto di restare. Tu ricordati che io, Emma ed Henry siamo una famiglia, anche se lei adesso sta con te e questo non cambierà mai. Io faccio parte della loro vita, che tu lo voglia o meno.»
La discussione tra i due si fa sempre più accesa, nessuno dei due è riuscito a trattenersi e una semplice discussione nata per chi dovesse essere il pirata cattivo, si sta trasformando in una lite tra due uomini innamorati della stessa donna.
«E con questo che cosa vorresti dire?» gli chiede Killian avvicinandosi al suo volto, il suo é livido della rabbia.
«Che Emma potrà anche essere la tua donna e io lo posso pure accettare, ma comunque la mia presenza sarà sempre importante nella sua vita, quindi mio caro, fattene una ragione.»
Killian sta per replicare ancora una volta, ma si interrompe appena sente le voci di Emma ed Henry tornare verso di loro.
La quale si accorge subito non appena é di nuovo vicino ai due, che hanno litigato e immagina anche perfettamente il motivo della loro disputa e di quel ridicolo teatrino che avranno messo in scena e solo per decidere chi dei due debba fare la parte del "cattivo".
Capendo la situazione perfettamente e che soprattutto nessuno dei due avrà intenzione di fare il ruolo dell'antagonista, Emma propone al bambino di fare un altro gioco. Il piccolo protesta un attimo, ma poi decide che in effetti giocare a nascondino nella nave sia di gran lunga più divertente. Fa mettere tutti in cerchio e inizia a citare la filastrocca che ha imparato a scuola per decidere chi di loro dovrà contare. Esce Neal.
Killian lo guarda negli occhi con segno di sfida è il giovane ricambia.
Henry, intanto già sta correndo verso il luogo in cui si vuole nascondere, ovviamente non si può uscire fuori, Emma é stata categorica con suo figlio in questo, non vuole che finisca in mare. Ci si può nascondere solo al chiuso.
Il pirata, che conosce ovviamente la sua nave meglio di chiunque altro, prende la mano di Emma per condurla nel suo rifugio segreto. La cabina che apparteneva ai suoi genitori, ha un doppio fondo, in cui lui si nascondeva sempre quando voleva fare qualche dispetto ai suoi o scappare dopo che avesse fatto qualche guaio. Lei si lascia guidare dal pirata, ma deve ammettere che è ancora parecchio arrabbiata con lui, come con Neal. Si stanno comportando entrambi come due bambini piccoli, in confronto a loro, Henry é senza dubbio più maturo.
Entrano nell'armadio e Killian si precipita immediatamente verso le sue labbra e la bacia con passione, andando immediatamente a cercare la lingua della sua fidanzata. Emma, incapace di resistere ai baci del suo uomo, perché se c'é una cosa che sa fare dannatamente bene é proprio baciare, ricambia senza pensarci ulteriormente.
«Uhm... Questo sì che io lo chiamo bacio. Mi sta venendo voglia anche di altro...» le dice Killian, ancora a un palmo da lei, in realtà in quel doppio fondo dell'armadio, sono anche piuttosto stretti, lui ci entrava da solo e quando era un bambino; ora sono in due e anche grandicelli. Ma a lui non importa di certo, anzi... Trova il fatto che siano così vicini, stretti in un armadio davvero eccitante.
«Pirata, frena i tuoi bollenti spiriti, non ho nessuna intenzione di fare l'amore con te qui, con Neal che ci sta cercando e Henry in giro per la nave.»
«É proprio questa la cosa eccitante. Poi se dici fare l'amore, dato che é raro che tu lo faccia, mandi totalmente in confusione il mio cervello, love.» ribatte il ragazzo leccandosi le labbra e guardandola alzando il suo sopracciglio, tipicamente da lui.
«Killian, dico sul serio e poi sono arrabbiata. Stai assumendo un comportamento che io mi aspetterei da Henry, non da una persona adulta. Non sono un premio da vincere.»
«Dillo al tuo ex, il quale non smette un attimo di guardarti il sedere e ogni occasione é buona per avvicinarsi a te...»
«Lo farò stanne certo.» dice irritata dalla situazione.
«Ecco, magari no in un contesto simile al nostro eh...» ironizza, ma è anche piuttosto serio.
Emma lo guarda ancora una volta male e lo allontana per quello che le é possibile, mettendo le braccia incrociate sul petto.
Il ragazzo ride, perché lui ama da impazzire quando lei gli mette il broncio e la bacia di nuovo, andando ad accarezzarle la schiena, riuscendo a intrufolare una mano sotto la sua maglietta.
Ancora una volta si trovano a baciarsi con desiderio, fino a che ad entrambi non manca il respiro e si separano nuovamente.
«Magari dovremmo andare a cercare di fare tana.» dice Emma, ma poco convinta della cosa, é ancora decisamente arrabbiata, ma non riesce lo stesso a resistere al fascino del suo capitano e sicuramente non riesce nemmeno a tenergli il broncio per troppo tempo, basta che lui le faccia due moine e cede, come un'adolescente incapace di controllarsi. E lei capita solo con lui. Dannato pirata.
«Io trovo questa attività molto più piacevole.» risponde lui, con ancora la mano sotto la sua maglietta e che cerca di raggiungere il gancetto del suo reggiseno.
«Muoviti prima che ti spezzo anche l'altra mano.» gli risponde Emma, aprendo l'armadio e uscendo.
Il pirata che è costretto ad uscire dal suo meraviglioso nascondiglio, sbuffa, seguendola fuori dalla cabina e proprio in quel momento spunta Neal con Henry, i quali si sono messi tutti e due a cercare gli altri due adulti.
«Ma dove eravate e cosa stavate facendo?» chiede Neal, intuendo perfettamente che cosa stessero facendo quei due, visto che ha passato più di venti minuti a cercarli insieme al bambino.
«Dove eravamo è un segreto, cosa stavamo facendo te lo lascio immaginare... Penso che tu ci possa arrivare da solo o devo farti un disegnino?» lo provoca, ovviamente non hanno fatto nulla, ma questo Neal non deve di certo saperlo, anzi al contrario deve credere che sia successo qualcosa.
Emma all'affermazione del pirata diventa rossa in viso e abbassa lo sguardo, non prima di aver dato una botta sul braccio al suo uomo. Ma non fa altro che confermare le parole di Killian con il suo comportamento, anche se in realtà non è successo nulla di quello che dice.
«Be, visto che siamo qui per giocare con Henry non mi sembra che il caso che voi... Si insomma... che voi vi appartate.»
«Neal, non è successo niente e poi, smettila di fare il geloso e soprattutto io non trascurerei mai Henry per appartarmi, chiaro? Mio figlio viene sempre prima di tutto.» ora è rossa dalla rabbia, non può davvero aver detto ciò, proprio lui per giunta, che è appena riapparso nella vita di Henry e che non conosce minimamente il meraviglioso rapporto che hanno.
Il giovane comunque non crede al fatto che non sia successo nulla, è chiaro che qualcosa, anche se minimo c'è stato e ciò basta per farlo essere geloso. Forse non è una buona idea continuare ad andare avanti così, non vuole trascurare Henry, non vuole smettere di vederlo, ma vuole poter uscire con lui, offrirgli un gelato, andare a prenderlo a scuola e invece non può fare niente di tutto ciò; ma soprattutto in questo modo non sarebbe costretto a vedere quei due amoreggiare.
Intanto, il bambino reclama la loro attenzione dicendo di andare a fare merenda che inizia ad avere fame. Ed Emma prende questa opportunità per allontanarsi dai due, ma con tutta l'intenzione di fare un discorso ad entrambi.
Tornando verso la cucina tutti e quattro, Emma ha cercato una ricetta di un dolce su internet e l'ha voluto preparare per suo figlio per l'occasione, sapendo quanto ci tenesse. Insieme alla torta c'è la spremuta d'arancio.
Iniziano a mangiare in totale silenzio, a parlare e a mantenere alto il buon umore è il bambino che sta già pensando a tutti i possibili giochi da fare e sembra inoltre, che non ha ancora colto il clima di tensione o ne stia capendo solo in parte e per questo non troppo sconvolto dalla cosa.
«Papà, ma tu e la mamma come vi siete conosciuti?» chiede Henry a quel punto, non l'ha mai chiesto a suo padre, ma ciò che non sa che quello è il momento più sbagliato per porgere quella domanda.
«A scuola, il mio insegnate mi ha detto di farmi aiutare da lei per recuperare il brutto voto che avevo nella sua materia, che invece era molto brava... e mi è piaciuta dal primo momento in cui l'ho vista. Le ho regalato una merendina, che lei non era riuscita a prendere al distributore.» racconta spostando lo sguardo da suo figlio a Emma, a Killian. La ragazza ha abbassato lo sguardo, Killian invece guarda il ragazzo con aria di sfida. Il pirata si ritrova a pensare che non è di certo così che farà di nuovo breccia nel cuore di Emma.
«Henry ma la mamma ti ha mai raccontato che una volta l'ho portata alle giostre di notte? Conoscevo un amico dei miei, che aveva un parco giochi e per farla felice, le ho fatto questa sorpresa... Avevamo le giostre tutte per noi, ci siamo divertiti come matti. Ricordi Emma?» racconta ancora.
«Me lo ricordo, è stata una serata molto bella, ma Neal....»
«Mamma, ti prego racconta.» chiede il bambino curioso e con entusiasmo. Emma guarda Killian e gli mima uno "scusa" capisce perfettamente come si sente, anche perché al suo posto proverrebbe esattamente la stessa rabbia, le stesse identiche emozioni che non sono per nulla positive.
La sua faccia parla chiaro, in quel momento si sente messo da parte e tutta la sua insicurezza sta tornando a galla e non vuole sentirsi così. Sa che non c'è pericolo di perdere Emma, ma come può competere con il loro passato? E soprattutto Neal, nolente o non, farà sempre parte della vita di Emma e lui deve accettarlo. Fino a quel momento non ha mai avuto problemi ad accettare la sua presenza, ma ora lui sta minando il suo territorio e lui non lo tollera, non si lascerà portare via Emma da sotto il naso.
Intanto, Emma sta raccontando della famosa serata sulle giostre con suo padre, ricorda perfettamente quanto si sia divertita e quanto sia stato soprattutto meraviglioso salire sulla ruota panoramica e vedere tutte le luci della città dall'alto.
«Mi ci porti anche a me papà?» chiede il bambino pieno di entusiasmo e Neal si ritrova ad annuire, ben felice di accontentarlo.
«Si Henry, ma non subito... Sai che tuo padre ancora sta seguendo quel famoso caso segreto e nessuno deve sapere che sia in città. Lo sappiamo solo noi.» gli dice la ragazza al bambino e lui annuisce un po' meno contento, ma sperando che suo papà non si scordi della promessa e che possa portarlo il prima possibile.
«Quindi papà sei un poliziotto come la mamma? Lei lavora per diventare sceriffo, figo eh?»  dice rivolto al papà.
«Henry! Chi te le insegna queste parole eh! Non mi piace che la usi.» lo rimprovera sua madre.
Neal ride scuotendo la testa e Killian tira un sospiro di sollievo che finalmente è finito il momento dei ricordi felici tra i suoi genitori.
«Un mio compagno di classe. Scusa mamma.» il bambino prontamente si scusa.
«Dai Emma, chissà che cosa mai ha detto. Comunque non proprio Henry, ma più o meno dai. Poi ti spiegherò meglio.» dice scombinandogli i capelli.
Alla ragazza non gli è piaciuto come Neal non abbia preso seriamente il suo rimprovero e che l'abbia contradetta.
«Ragazzino, vai a lavare le mani che sei sporco di cioccolato.» gli dice e poi con uno sguardo che non ammette repliche e che soprattutto si capisce che è arrabbiato, si rivolge a Neal: «Non mi contraddire più davanti a Henry, chiaro? Sono io che l'ho cresciuto e sono io che decido quale linguaggio sia più consono... Okay, figo non è una parolaccia, ma se permetti non voglio che mio figlio lo dica. Ora... Chiariamo un secondo punto, anche se già mi sembra di essere stata chiara. Non torneremo insieme, né ora, né in futuro.» il suo tono di voce è basso per non farsi sentire da Henry, ma non per questo meno deciso.
Killian a quelle parole si illumina in volta, non si aspettava proprio che lei glielo dicesse così apertamente e davanti a lui per giunta. Certo, non gli ha detto altro che ciò, ma per lui é sufficiente, ha sicuramente messo K.O. il giovane.
«Hai ragione, scusa Emma. Non sono ancora esperto sul come rimproverare nostro figlio e visto che lo conosco ancora da poco vorrei sempre viziarlo.» ammette, evitando però di soffermarsi sulla seconda questione che lei ha sollevato.
«Non é viziandolo che lo conquisterai, sai? Comunque d'accordo, ma che non si ripeta mai più una cosa del genere.» ancora visibilmente arrabbiata, ma intenzionata a mettere la pace tra loro e infatti prima di fare ciò, deve far in modo che anche quei due chiariscano.
«Ora Neal, chiedi scusa a Killian per il giochetto subdolo che hai tirato fuori per metterlo a disagio.» fa l'autoritaria e lo guarda seria, riferendosi al fatto che abbia tirato in ballo i ricordi per farlo ingelosire, come a dire che c'era prima lui.
«Ma...» vedendo che non ammette repliche si gira verso il pirata e chiede scusa per aver cercato di metterlo da parte, ricordandogli che lui non fa veramente parte della famiglia, che è solo il fidanzato di Emma. Ma non è solo questo e Neal lo sa bene.
«Ora Killian, tu fai le tue scuse a Neal a tua volta, perché non ti sei comportato tanto meglio oggi... Avanti.»
«Scusa che avrei fatto?» chiede fingendosi un bambino piccolo che non ha compreso la marachella che ha combinato.
«Lo sai.» dice semplicemente la ragazza e Killian é costretto a chiedere scusa a sua volta, l'ha provocato a sua volta e più volte.
«Ora, possiamo cercare di passare il resto del tempo da persone adulte? Perché di bambino basta già Henry, non voglio dovere avere a che fare con altri due.» ed é così che mette fine alla discussione, per tornare a concentrarsi sullo scopo del pomeriggio, fa star bene sul figlio, senza gelosie da parte dei due uomini.

There's no storm we can't out run, we will always find the sunWhere stories live. Discover now