Capitolo 4

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Dire che James Potter fosse entusiasta era un'eufenismo, non riusciva a non dimostrare quanto la notizia lo avesse agitato a tal punto da iniziare a tamburellare le dita e mangiare spostando lo sguardo sui suoi amici.
<<James, ti prego, finiscila. Mi stai facendo passare la voglia di mangiare>> sbuffò Rachel lanciando un'occhiataccia al suo migliore amico.
<<Mmh>> annuì Roxenne con la bocca strapiena di pollo.
Oliver lanciò un'occhiata preoccupata all'amica, si sarebbe strozzata con tutto quel cibo.
Rob invece si limitò a scuotere la testa, aveva imparato a conoscere quello che da bene 6 anni, contando quest'anno, era il suo migliore amico e capiva il suo comportamento.
<<È per il Quidditch, vero?>> chise infine.
<<Eh certo, ci sarò sicuramente nella squadra, aspetta e vedrai! Anzi ci sarà tutta la squadra di Grifondoro perché nessuno è migliore di noi!>>.
Oliver sospirò:
<<Mi dispiace contraddirti, James, ma anche Mattew Davis e Lucas Nott hanno un loro perché>>.
<<Mattew Davis? Stai scherzando, Oliver? Non starai parlando di "sono uno stupido portiere di Corvonero e cugino di Julia Parisi". Quello ci prova constantemente con mia cugina Rose?>>
<<James, devi ammettere che è molto bravo>>.
Rachel diede una gomitata a suo fratello nel tentativo di fermarlo prima che al loro amico venisse l'idea di appenderlo nudo alla torre di astronomia, fortunamente Oliver non era stupido così tacque all'istante servendosi di una porzione di patate arrosto.
Roxenne, che intanto aveva smesso di mangiare, annuì:
<<Ha ragione Oliver>> detto questo si servì di un'altra generosa porsione di pollo.
Rachel e Rob si scambiarono un'occhiata, sicuri che James avrebbe sbroccato da un momento all'altro, ma ciò non avvenne.
<<Mmh, vedremo>> disse lanciando un'occhiata al tavolo di Corvonero dove Julia Parisi, Stephanie Goldestein e Mattew Davis parlavano tranquillamente consumando la loro cena
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Julia Parisi a sentire la parte della squadra dei duellanti non aveva saputo resistere nel non parlarne con suo cugino e la sua migliore amica.
Aveva partecipato a tutte le sessioni del Club dei Duellanti rivendosi la migliore e sperava di essere presa.
<<Juls, ti prenderanno sicuro, fidati di me>> disse Mattew sorridendole.
<<Non lo so, Matt, c'è sicuramente qualcuno più bravo di me>> sorrise la Corvonero facendo spallucce.
<<Sciocchezze, nessuno supera Julia Migliore Duellatrice Parisi, vuoi fare solo la modesta!>> ribatté la bionda.
<<Stai scherzando, Steph? Ha ai visto Debora Selwyn duellare?>>
<<No, ma sono sicura che non ha niente a che vedere con la tua bravura>>.
Julia scosse la testa davanti la testardaggine della sua migliore amica.
<<E tu, Matt, parteciperai ai provini per la squadra di Quidditch?>> chiese cambiando argomento.
<<Penso di sì>>
<<Bene, perché devi far vedere a Potter che meriti di stare in squadra tanto quanto lui>> rispose caparbia Julia facendo scuotere la testa a Stephanie:
<<Alla faccia che non ti importa nulla di lui! È sempre nei tuoi pensieri!>>.
Matt scoppiò a ridere:
<<Oh, Steph, a mia cugina non potrebbe mai piacerle un tipo del genere che si diverte solo a prendermi in giro e a darle il tormento, giusto Jiuls?>>
<<Giustissimo>> annuì la castana
<<Bene, perché ti sta proprio guardando>> rise di gusto la bionda.
La signorina Parisi si girò incontrando gli occhi castani del Potter e in risposta al suo occhiolino, lei gli rivolse un sorriso accompagnato da un simpatico dito medio.
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<<L'avete vista? Non la facevo così volgare! La mia bellezza la confonde>> scherzò James.
Rob alzò gli occhi al cielo:
<<Può essere che pensi sempre a lei, Jamie? Sei messo male>>
Rachel annuì:
<<Ci sono tantissime ragazze che ti corrono dietro e tu sei innamorato proprio di lei. Sembra uno scherzo del destino>>.
<<Io? Innamorato? Non scherzate, lo faccio solo per vederla capitolare ai miei piedi, io non la sopporto>>.
Nessuno osò ribattere perché se lo avessero fatto, lui avrebbe avuto la risposta pronta, non avrebbe mai accettato di essere innamorato di lei.
Questo comportamento ricordava molto il suo omonimo James Flemont Potter, nonché suo nonno, che in quell'anno lì e in quel preciso instante di diversi anni prima aveva reagito nello stesso modo del nipote.
La storia si stava ripetendo.

Our Crazy Sixth Year|| Nuova Generazione Where stories live. Discover now