Capitolo 11

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<<Ciao Susanne>>
<<Ciao Rob>> la corvina doveva essere arrabbiata con lui per essere stata abbandonata nel bel mezzo del corridoio, ma proprio non ci riusciva.
<<Scusami, per prima, lo so che non avrei dovuto lasciarti, beh, in mezzo al corridoio... non è stata colpa mia te lo giuro è che->>.
Il ragazzo fu interrotto.
<<Non preoccuparti, avrai avuto le tue ragioni>>
<<Comunque per farmi perdonare, e fidati non è solo per questo perché io voglio chiedertelo lo stesso e lo avrei fatto anche se non ti avessi piantata in asso e->>.
La ragazza scoppiò a ridere, non poteva crederci, Robert Cooper, il ragazzo bravo con le parole, che stava divagando con lei. Le sembrava assurdo.
<<Scusami, è che sei troppo buffo. Ok, chiedimi quello che devi chiedermi.>> disse tornando seria.
Robert invece non era poi così tranquillo.
"E se mi scoppia a ridere in faccia di nuovo?" si chiedeva ansioso.
Sapeva già cosa gli avrebbe detto James:
"Sei così paranoico, Rob. Con le ragazze non funziona così. Passati una mano tra i capelli, sorridi e parla sicuro di te".
Il Cooper fece ciò che gli aveva chiesto il mini-James nella sua testa, si passò una mano nei capelli e sorrise.
<<Allora...oddio sto sbagliando tutto. Lascia perdere ok? Sono un idiota, sto seguendo i consigli di quel cretino di James e sto peggiorando la situazione. Senti, scusami, non volevo farti fare una figuaraccia rendendomi ridicolo davanti a te. Io volevo solo chiederti di venire a Hogmeade con me, ma sono finito per complicare la situazione mentre bastava solo porti la domanda. Sono un disastro, ti capirò nel caso mi dirai di no o mi scoppiassi a ridere in faccia, ti giuro non ne farò um dramma>>.
La Grifondoro gli sorrise dolcemente:
<<Sarò felice di uscire con te a Hogmeade, va bene per te sabato mattina?>>
<<Certo, grazie Susanne per aver accettato nonostante mi sia comportato da idiota>>.
La ragazza rise:
<<Non ringraziarmi>>.
Il corvino non si era mai sentito più felice di così, ma la sua felicità finì non appena vide arrivare i suoi amici:
<<Oddio siamo arrivati troppo tardi, ti sei comportato in modo ridicolo, vero? L'hai fatta scappare? Dovevi aspettarci!>> urlò James gesticolando.
<<No, James, non hai capito un bel niente. Sabato vado a Hogmeade!>>.
Oliver e James si scambiarono uno sguardo.
<<L'hai implorata, vero?>> chiese il secondo.
Il corvino scosse la testa poi si ricordò che doveva essere arrabbiato con i due visto che gli avevano dato buca, così si girò verso i fratelli Scamander.
<<Ragazzi, ci andiamo a fare un giro?>>.
I due fratelli annuirono e il gruppeto si spostò lasciando Potter e Finnigan a bocca aperta.
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Rachel Finnigan non parlava con il suo fidanzato James Potter da una settimana ormai.
Il ragazzo era stato troppo impegnato agli allenamenti che l'aveva trascurata.
Quando passava sentiva sempre delle sue coetanee parlare della fine dei "Malandrini", convinti che il maggiore dei Potter si sarebbe presto stufato di lei e la ragazza non faceva altro che pensarci.
E se il fatto che lei e James non si vedevano più così tanto era un chiaro segno del destino sul fatto che la loro dovessero rompere?
Non poteva ancora credere che stesse da un mese con la propria crush e non voleva che finisse così, non voleva essere dimenticata.
Forse si faceva troppe paranoie, ma lei non voleva finire come tutte le altra ragazze prima di lei.
Lei non voleva essere una delle tante, non voleva che "I Malandrini" finissero.
Tutti pensavano che James si sarebbe stufato perché lui era sempre James Sirius Potter ed era naturale che cambiasse ragazza ogni secondo.
Rachel Finnigan aveva paura, aveva paura che tuttto questo finisse, sperava che fosse lei quella giusta al suo fianco.
Accanto a lei si sedette James reduce di un allenamento stancante di Quidditch, la baciò in un angolo della bocca e appoggiò la schiena su un albero del parco.
<<Ciao Rach>>
<<Ciao James>>
<<Ti vedo distratta, che hai?>>
<<Pensavo>>
<<A me?>> il ragazzo le rivolse un sorriso obliquo.
<<A noi>> rispose lei.
James si incupì e cercò lo sguardo di lei che era perso sulle nuvole.
Aveva paura di chierle che cosa pensasse su quel "noi".
<<Mi chiedevo>> cominciò lei <<quando durerà>> si girò a guardarlo negli occhi <<quando durerà quello che c'è tra noi eh James? Non allungo vero? Perché tu non sei innamorato di me, vero? Dillo James, per favore, non illudermi ancora. Ho una crush per te dalle elementari e non voglio essere fidanzata con te se non lo vuoi>>.
Il Potter per la prima volta in tutta la sua vita non sapeva che dire, non sapeva proprio che risponderle, avrebbe voluto dirle che era innamorato di lei, ma non ci riusciva, sapeva che le avrebbe detto una menzogna.
<<Io...>> disse soltanto.
Sul volto di Rachel scese una lacrima:
<<Per favore, James, sii sincero. Ti prego>>
<<Io...non ti amo>>.
Quelle parole pesavano dure sul cuore di Rachel che sentì ruppersi in un miliardo di pezzi, prese a correre cercando di cancellare quelle parole dalla mente che tornavano prepotenti e più forti "io...non ti amo" e tutti i ricordi che aveva avuto con lui pian piano riemergevano e cercavano di soffocarla: dall'impare a pattinare, alle gite di Hogmeade a oggi. Le lacrime non smettevano di uscire. Capì che le voci avevano ragione perché questa era la fine dei "Malandrini" se lo sentiva perché lei non avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi, non dopo aver saputo che tutto ciò che avevano vissuto era stata una farsa, perché lui non si era mai innamorato di lei.
Angolo autrice
Mi scuso per il lungo capitolo, ma era essenziale per dare una svolta alla storia.

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