Capitolo 25

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Roxenne mentre continuava a camminare per raggiungere Emmanuel veniva assalita dai ricordi, sempre più forti nella sua testa.
"Una ragazzina di dodici anni camminava veloce verso il Lago Nero, in mano aveva un quaderno e delle matite per disegnare.
Si sedette e diede sfogo alla sua creatività disegnando il paesaggio circostante.
<<Bel disegno>>.
La sua schiena di colpo si irrigidì e fissò il ragazzino davanti a sé:
<<Che ci fai tu qui?>>
<<Ti ho spaventata?>>
<<Non ti hanno insegnato nella tua casa purosangue che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?>> chise furiosa Roxenne.
Emmanuel parve ferito:
<<Mi dispiace di averti disturbato, sai è un bellissimo disegno, dovresti fare l'artista>> disse regalandogli un meraviglioso sorriso <<oh e questo è per te>> le porse un fiore, un girasole per la precisione <<buona festa della donna>>.
La Weasley guardò con gli occhi ridotte a due fissure il fiore:
<<Grazie, ma no grazie>> rispose con orgoglio <<tienilo tu, sai, non mi incanti Shafiq, non cadrò mai ai tuoi piedi>>.
La riccia si alzò lasciando Emmanuel triste e confuso."
La Grifondoro inziava a capire, si asciugò una lacrima, era sempre stata così stupida, così tanto da non capire.
Una frase le rimbobò nella testa: "non devi rinunciare a un sentimento così importante a causa di Belby". Oliver Finnigan aveva ragione, come sempre del resto.
Un altro ricordo l'assalì:
"<<Roxenne>>
<<Cosa vuoi Shafiq?>>
<<Sai, mi chiedevo se...volessi venire a Hogsmeade con me>>
<<Scordatelo! Non ci casco! Non sono una delle oche che ti porti dietro. Io sono Roxenne Weasley, ricordatelo, la ragazza che non si fa abbindolare dai tuoi occhi verdi e dai tuoi stupidi capelli marrone scuro che porti perennemente in disordine! Invita una di loro a Hogsmeade, sono sicura che ti diranno di sì, cosa te ne fai con una mezzosangue Weasley come me, eh?>>
<<Io...>>
<<Addio, Shafiq>>".
La riccia si sentiva una merda, lo aveva trattato male per tutto quel tempo, troppo acceccata dagli stupidi pregiudizi che gli avevano ficcato in testa i suoi parenti, non si era mai resa conto dell'espressione ferita di Emmanuel, mai.
Aveva sempre ignorato tutto dando per scontato delle cose che non lo erano affatto.
Così quando finalmente se lo trovò davanti non fu abbastanza forte, scoppiò a piangere.
<<Roxenne, tutto ok?>> chiese il serpeverde guardandola negli occhi spaventato.
Era questo che gli faceva onore, il fatto che si ostinasse a prendersi cura di lei nonostante fosse stato trattato male troppe volte.
<<No, Emmanuel, non è tutto ok. Sai perché? Perché sono una stronza>> singhiozzò <<una grandissima stronza ed egoista>>.
Il castano la strinse e lei rabbrividì a quel contatto, nessuno si era accorto di loro, erano tutti troppo occupati a ballare.
<<Non dire così>>
<<Oh non provare a consolarmi, Emmanuel. Io sono stata una stronza a trattarti come una merda in tutti questi anni e poi quando mi sono ritrovata da sola sono venuta a piangere sulla tua spalla. Sono un'egoista perché non ho mai dato importanza al fatto che io potessi ferirti con le mie parole. Io, mio carissimo e dolcissimo Emmanuel Shafiq, non ti merito, perché tu, al contrario di tutto quello che mi hanno detto nonno Arthur e zio Ron, sei la persona più meravigliosa di questo mondo>>.
Il Serpeverde fu colpito da quelle parole:
<<Sai Roxenne, il fatto che ti sia scusata ti rende una brava persona>>.
La riccia sorrise, lui le si avvicinò e le asciugò le lacrime.
La Weasley fece una cosa che mai si sarebbe aspettata di fare in tutti quegli anni che l'aveva respinto, si avvicinò a lui e posò le labbra sulle sue.
Fu un bacio dolce e pieno di "non detto".
Roxenne fu felice per una volta di aver ascoltato Rachel sull'essere andata a quello stupido ballo.
Ringraziò mentalmente Oliver di quel consiglio, aveva ragione, non doveva rinunciare all'amore per colpa di quell'idiota di Belby.
Lei sapeva che, nonostante fosse stata una stronza di prima regola, avebbe sempre trovato un posto accanto Emmanuel e si ripromise, anzi giurò solennemente che non lo avrebbe trattato più in malo modo.
<<Allora, Roxenne Weasley, ci vieni a Hogsmeade con me?>> chiese il corvino dopo esserci staccato.
<<E me lo chiedi anche? Ovvio che ci vengo>> rispose con un sorriso la ragazza.
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<<Rachel>>
<<Che c'è James?>>
<<Mi chiedevo se ti andasse di ballare, come amici intendo>>.
Rachel sorrise e prese la mano del suo migliore amico:
<<Perché no?>>.
Il Potter sorrise e portò l'amica in mezzo alla pista, molte persone li guardavano incuriositi, ma a loro non importava.
James le cinse i fianchi e lei si appoggiò la testa sull'incavo del collo del ragazzo e si fece trasportare dalla musica.
<<James?>>
<<Sì?>>
<<Ma quelli che si stanno baciando non sono Emmanuel e Roxenne?>>
<<Stai scherzando?!>>.
Il Grifondoro si girò di scatto e li notò avvinghiati, poi li vide staccarsi e iniziare a ballare.
<<Oddio sono loro>>.
Rachel rise:
<<Non ci posso credere che Roxenne alla fine ha accettato>>
<<Secondo me è ubriaca e Shafiq se ne sta approfittando>> rispose James stringendo i denti.
<<Emmanuel non lo farebbe mai, James, lui è innamorato di lei>>
<<E tu come lo sai, Rachel? Te lo ha detto? Io lo gonfio di botte, non deve nemmeno provare ad avvicinarsi a Roxenne! È mia cugina per la miseriaccia!>>.
Rachel rise di nuovo.
<<Non c'è niente da ridere, Rach>>
<<Sì invece, sei buffo quando fai il cugino prottettivo. E comunque Oliver mi ha detto che Roxenne gli ha detto che Emmanuel le ha confessato i propri sentimenti>>
<<Stai scherzando?!>>
<<Assolutamente no!>>
<<Ok, giuramelo>>
<<Te lo giuro solennemente, James>>rispose con sorriso la Grifondoro.
Poi ripresero a ballare sulle note di "Personal" dei The Vamps.

Our Crazy Sixth Year|| Nuova Generazione Where stories live. Discover now