Capitolo 13

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Il cielo di novembre faceva sospettare l'arrivo di una fitta pioggia, ma a Rachel Finnigan sembrava non importare.
Se ne stava sola, al suo fianco aveva solo un libro dal titolo "Piccole donne" stava a buon punto e riusciva a distrarla dai suoi pensieri che tornavano capricciosi a invaderle la mente.
<<Posso sedermi?>>.
La castana si girò e fissò il nuovo arrivato:
<<Non lo so, sei sicuro di voler stare sotto un cielo così? Sai, potrebbe arrivare la pioggia>>
<<È un modo gentile per chiedermi di andarmene?>>
<<Forse>> rispose accennando a un sorriso.
Il Serpeverde si sedette al suo fianco osservando il panorama.
La ragazza lo fissò e diede voce ai suoi pensieri:
<<Se James ti ha detto di dirmi qualcosa...>>
<<Ti fermo subito, non mi ha chiesto di dirti niente. Sono venuto a vedere come stavi.>>
<<Perché? Noi due non siamo amici, Lucas Nott, tu sei suo amico>>.
Il corvino si grattò la testa non sapendo come rispondere.
Lucas Nott era un ragazzo geniale e indipendente, appartenente a una delle nobili famiglie purosangue, un vecchio amico di James Potter.
<<Ma potremmo diventarlo>>
<<Perché?>>
Il ragazzo fece spallucce.
<<Siamo simili, lo sai Rachel Finnigan?>>
<<Perché?>> ripeté la ragazza stupita che il ragazzo volesse passare del tempo con lei e alludesse al fatto che forse sarebbero potuti diventare amici.
<<Entrambi innamorati di una persona che non ci corrisponde>>
<<Tu non sai niente di me>> disse ricacciando indietro le lacrime <<e se mi stai chiedendo di tornarci amica e far finta che quello che è successo con lui non sia mai accaduto, ti sbagli di grosso!>> iniziò a raccogliere le proprie cose <<ci vediamo Lucas Nott>>.
Il Serpeverde la osservò allontanarsi alla svelta e pensò a quanto fosse triste il loro destino, guardò il cielo e sentì la prima goccia cadergli sul naso.
Con estrema lentezza Lucas Nott si avviò verso il castello fregandosene della pioggia che aveva cominciato a bagnargli i vestiti.
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<<Julia!>>
<<Sì, lo so, Potter e Finnigan si sono lasciati e tu sei venuta qui per dirmelo e per aggiungere che i "Malandrini" non si sono ancora sciolti>>.
Stephanie rimase a bocca aperta, poi riprendendosi dallo schock disse spuffando:
<<Magari non si sono ancora sciolti, ma ci sono vicini. Ho appena incrociato Rachel Finnigan e stava piangendo, non so di preciso che è successo. Il problema è che se James Potter è depresso vuol dire che non farà il provino per entrare nella squadra di Quidditch di Hogwarts, se non entra noi non possiamo vincere e se non possiamo vincere non dimostreremo a nessuno che siamo la scuola migliore, capisci?>>.
Julia lanciò un'occhiataccia alla sua migliore amica:
<<Steph, non è che se non gioca Potter noi siamo perduti. Possiamo vincere lo stesso>>.
La bionda scosse la testa:
<<Potter può starti antipatico quanto ti pare, ma non puoi negare il fatto che sia il miglior cacciatore che Hogwarts abbia mai avuto>>.
La castana sbuffò:
<<Anche Matt è bravo, molto bravo>>
<<Non lo sto mettendo in dubbio, Juls, sto solo dicendo che Potter ci serve>>
<<Bene, Steph, vuoi convincerlo tu a fare il provino?>>
<<Beh>> la bionda si grattò la testa <<io stavo pensando che il compito spettasse a te>>
<<Te lo scordi! Io non convincerò Potter a fare assolutamente nulla!>>.
La castana avrebbe fatto a meno di vedere James, lo odiava troppo, o almeno era quello che continuava a sostenere.
La bionda, invece, cercava di fare di tutto per farli incontrare, voleva che la sua migliore amica capisse che il Grifondoro non fosse niente male.
Due con il carattere così simile non potevano condividere un sentimento del genere.
<<Dai, Julia, fallo per Hogwarts>>.
La Parisi sbuffò sonoramente:
<<Ok, lo faccio, ma la prossima volta, giuro che se me lo chiedi un'altra volta scaravento il tuo libro preferito dalla finestra inisieme alle tue adorate converse!>>
<<Ma è fantastico!>>.
Julia alzò gli occhi al cielo, poi le venne un'illuminazione:
<<Io non so dove si trova! Quindi non posso dirgli nulla!>>
<<È al campo da Quidditch>>
<<E tu come fai a saperlo?>>
<<Si stava dirigendo lì. Quindi alza il culo e vai da lui, Parisi>>
<<Mi devi un favore, Steph! Anzi Hogwarts mi deve un favore!>> borbottò dirigendosi verso il campo indossando velocemente la sciarpa di Corvonero.
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Il Grifondoro aveva fatto almeno 5 volte il giro del campo senza accorgersi che una certa Corvonero lo stesse osservando dalle tribune.
Era perso nei suoi pensieri, lui e Rachel non si parlavano da almeno una settimana, anzi nessuno si parlava, continuavano a sedersi tutti insieme, ma nessuno fiatava.
Si leggeva la tensione nei loro occhi e tutti a Hogwarts sembravano trattenere il respiro, questo periodo era comunemente chiamato "La calma prima della tempesta", la lite sembrava ogni secondo più vicina.
James non smetteva di pensarci, sarebbe finito tutto, si chiedeva quanto sarebbe durata questa sceneggiata. Si sarebbero mai ripresi? La lite quando sarebbe durata? I Malandrini sarebbero riusciti a sorpassarla? Starete pensando che sia una cosa da niente, per loro non lo era, la bugia aveva distrutto un membro del gruppo che non aveva più il coraggio di guardare il Potter. E se lei non aveva il coraggio di guardarlo, non aveva neanche quello di parlarci, Oliver era triste per la sorella che si era illusa ed era arrabbiato con James perché ne era la causa.
Il ragazzo continuava a darsi dell'idiota, ma quei pensieri furono interrotti dalla ragazza seduta sulle tribune:
<<Ehi, Potter!>>
Angolo autrice
Ho cambiato nome alla storia, spero vi piaccia il nuovo titolo, sotto il suggerimento della mia migliore amica.

Our Crazy Sixth Year|| Nuova Generazione Where stories live. Discover now