Capitolo 19

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Il Cooper imprecò a bassa voce tenendosi la testa.
<<Sono una deficiente, scusami tanto, tanto, tantissimo. Hai ragione a insultarmi anzi continua, così ti sentirai meglio>>.
Il ragazzo riconoscendo la voce scoppiò a ridere:
<<Non preoccuparti, Susanne, sul serio, non fa niente. Poi io non ti insulterei mai, stai tranquilla. È stata colpa mia, ero distratto a pensare a te>>.
Si batté una mano in fronte, che cosa aveva appena detto? Susanne avampò e il suo volto prese la stessa sfumatura dei capelli di Rose Weasley.
<<Lascia perdere quello che ho detto, sono un disastro>> disse sconsolato il castano cercando di rimediare.
<<Oh, non preoccuparti! Sono un disastro anch'io!>>.
Entrambi risero e si sedettero sull'erba:
<<Dove andavi di bello?>> le chiese Rob.
<<A cercare un po' di tranquillità, tu?>>
<<Oh, anch'io>>
<<L'hai trovata?>> gli chiese timidamente
<<Sì, sei tu>> rispose arrossendo.
Susanne arrossì, nessuno le aveva mai detto una cosa simile e l'aveva fatta sentire così importante.
Da quando l'aveva conosciuto bene, la ragazza si era sentitata ogni giorno più felice e con lui stava al proprio agio visto che riusciva sempre a farle dimenticare la sua goffagine.
La ragazza trovò il coraggio e gli diede un bacio sulla guancia:
<<Grazie, nessuno mi aveva detto nulla di simile>>
<<Beh, è la verità>> fece un bel respiro <<sono felice che dopodomani andrò a Hogmeade con te e sai perché? Io con te sto davvero bene e non pensavo che in questo periodo potessi esserlo.
Ho perso i miei amici per una stupidaggine e sto cercando di rimediare ed ero davvero triste fino a poco fa, poi sei arrivata tu.
Riesci a stravolgere il mio mondo solo dandomi una testata>> sorrise osservandola e facendole fare un sorriso timido e vedendola avampare ancora di più <<e hai un carattere così buffo e dolce che non si trova facilmente nelle ragazze. Non potrei desiderare passare il tempo con una ragazza diversa da te, non so di preciso cosa sei per me, ma so che sei importante>>.
Susanne era rimasta senza parole così si avvicinò a lui e lo strinse forte e sussurrò:
<<Sono felice di aver trovato uno come te, Rob>>.
Rimasero così per un'infinità di tempo. Solo lui e lei: Rob e Sus.
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James Potter sapeva cosa doveva fare, ma aveva paura, sì avete sentito bene, aveva paura, anzi era terrorizzato.
In gioco c'era troppo e lui doveva farlo, era compito suo sistemare tutto. Sistemare tutto il casino che lui stesso aveva combinato.
Si avviò verso il dormitorio femminile di Grifondoro, ma prima di star per fare un passo sulle scale di quest'ultimo si ricordò di una cosa che suo padre gli aveva detto tempo prima: "Io e tuo zio Ron una volta provammo a raggiungere il dormitorio femminile per andare da tua zia Hermione, ma le scale si sono trasformate in scivolo e noi siamo scivolati e caduti di culo".
Iniziò a pensare ad un modo per arrivare lassù, nel territorio nemico senza usare le scale.
<<Ci sono!>> esclamò facendo voltare tutti quei poveri primini che erano seduti sulle poltrone scarlatte intorno al fuoco.
Corse nel suo dormitorio dove trovò Oliver Finnigan che scattò subito in piedi.
<<Che stai facendo?>>
<<Oliver, lo sai che mi dispiace tantissimo>>.
Il Finnigan corrugò la fronte:
<<Davvero ti dispiace? Perché non sembra!>>
<<Senti, sono stato un vero pezzo di merda, me lo ha fatto capire Rob quando ci stavo ancora insieme, a tua sorella>> gesticolò <<ma non l'ho ascoltato, poi me lo ha fatto capire Roxenne che me lo ha detto poco fa, prima di farci pace, e ora non serve che me lo dica tu perché ne sono cosapevole. Ho sbagliato e tanto perché sono riuscito a rovinare le cose migliori della mia vita: la mia amicizia con voi e con Rachel.
Ora voglio rimediare, devo prendere solo la tua scopa, aiutami, sto cercando di sistemare tutto, te lo giuro>>.
Oliver lo guardò intensamente poi sospirò:
<<È la tua ultima possibilità, io ti credo. Siamo migliori amici dalla nascita, mi fido di te, ma questa è la tua ultima possibilità, di rimediare intendo. Poi non si torna più indietro, se fai un'altra cazzata con mia sorella, mi perdi per sempre, ok?>>.
Il Potter annuì e posò la mano sul petto:
<<Ti giuro che userò quest'ultima possibilità con cura, te lo giuro solennemente>>.
Oliver sorrise e gli porse la scopa:
<<Qual è il piano?>>.
James fece un sorriso furbo:
<<Te lo dico solo se prometti che rimarrai al mio fianco e sarai il mio migliore amico>>
<<Sembra l'inzio di un voto infrangibile>> osservò il biondino facendo spuntare un sorriso al castano.
<<Beh, una cosa del genere>>
<<Beh, allora te lo giuro solennemente, se funziona tornerà tutto come prima>>.
Il Potter spiegò a Oliver qual era il piano e lui lo ascoltò con attenzione annuendo fiducioso poi entrambi avvicinarono le mani come facevano da piccoli quando escogitavano di rubare i biscotti e ripetevano una frase come un grido d'azione:
<<Giuro solennemente di non avere buone intenzioni>>.

Our Crazy Sixth Year|| Nuova Generazione Where stories live. Discover now