Capitolo 34

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Rob e Sus stavano ridendo davanti alla Stamberga Strillante.
<<Immaginati vivere qui>> stava dicendo Susanne <<dimostreremmo a tutti che non è infestata>>.
Rob rise:
<<Oppure verremo rapiti dagli spririti>>.
Entrambi risero.
Rob capì che era la cosa giusta confessarle i propri sentimenti e lo stesso stava pensando la ragazza.
<<Sus, ti devo dire una cosa>> partì il ragazzo preparandosi a sganciare la bomba.
<<Anch'io>> rispose la Grifondoro <<ma fai prima tu>>.
Lui annuì, nonostante avesse voluto far parlare prima lei:
<<Come ti ho già detto una volta, provo un forte sentimento nei tuoi confronti>> fece un grosso respiro, pregando di non rovinare tutto <<e ora ho capito di che cosa si tratta. Tu mi piaci, Sussanne, ma penso che tu mi veda solo come un amico e probabilmente non vuoi stare con me, ti capirò nel caso fosse così, ma io->>.
Robert Cooper non finì mai il discorso perché Susanne, in un atto di coraggio, si era sporta verso di lui e lo aveva baciato.
Un bacio vero, che aveva pianificato da tempo.
A lei non servivano parole per esprimere quanto quel ragazzo, entrando nella sua vita, gliela aveva completamente stravolta.
L'aveva fatta sentire più sicura di sé e protetta.
Si era sentita bene davvero e mai nessuno le aveva fatto provare quelle sensazioni comunemente chiamate farfalle nello stomaco.
Si sentiva felice baciando il Grifondoro e per un momento si dimenticò dell'esame di smaterializzazione, della sua sbadataggine e delle sue ronde da prefetto.
Ora c'erano solo loro due: Rob e Sus, finalmente uniti.
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<<Potter, dove stiamo?>>
<<Sto cercando di stupirti, Julia, come ti avevo promesso>>.
Si trovavano in dei cunicoli sottoterra e la ragazza aveva rischiato molte volte di cadere e rompersi qualcosa.
<<Potter se stai cercando di farmi uccidere basta dirlo>>.
Il ragazzo rise illuminato dalla luce che emanava la propria bacchetta.
<<Non sto cercando di ucciderti, questo, Julia Parisi è uno dei passaggi segreti che io e i Malandrini usiamo per svolgere le nostre commissioni.
Cerca di non dirlo a nessuno, è un segreto>>.
L'ultima parte la disse con serietà e la Corvonero fu percorsa da un brivido.
<<Quindi è così che la fate sempre franca?>> chiese curiosa.
<<Già>> James stava sorridendo nell'oscurità del passaggio.
<<E dove sbuca?>>.
Il castano iniziò a smanettare con una botola sulla loro testa e dalla tasca del giubbotto tirò fuori un mantello ripiegato.
<<Direttamente a Mielandia>>.
La ragazza spalancò gli occhi stupita, non si sarebbe mai aspettato che James Potter le svelasse un simile segreto.
A lei, poi, che aveva sempre cercato di beccarli e farli espellere.
<<Vedi questo?>> le chiese mostrandole un mantello.
<<È un mantello, Potter>>
<<Non un semplice mantello, Julia. Questo qui è il Mantello dell'invisibilità. Un altro segreto dei Malandrini>>.
"Questo ragazzo è pieno di sorprese" pensò Julia stupita.
<<James?>>.
Il Grifondoro fu stupito che lo chiamasse con il suo nome e sentì il suo cuore battere all'impazzata.
<<Sì?>>
<<Perché mi stai mostrando queste cose? A me? Non credo che nessun altro le conosca all'infuori di voi>>.
Il ragazzo sorrise e coprì entrambi con il mantello:
<<Hai ragione, queste cose ora le sappiamo solo noi e i Malandrini>>.
La ragazza notò che non aveva risposto alla prima domanda:
<<Devi ancora risponde al perché proprio io>>
<<Ogni cosa a tempo debito>> commentò <<e ora, shh sennò ci scopriranno>>.
I due, nascosti sotto il mantello, entrarono nel negozio dei dolci per poi uscire dalla porta.
Quel giorno la Corvonero non si divertì mai così tanto: James Potter le mostrò tutti e 7 i passaggi segreti, presero una burrobirra ai "Tre Manici di Scopa" e dei dolci a Mielandia.
Il giovane Potter capì di non desiderare compagnia migliore della ragazza e pensò che sarebbe stato disposto ad aspettarla un altro anno perché a lui le piaceva da morire.
Nessuna ragazza lo avrebbe mai potuto stregare come lei aveva fatto con lui e sarebbe stato anche disposto a cambiare per conquistarla in tutto e per tutto.
La sera giunse ed entrambi si ritrovarono davanti al portone della scuola.
<<Non hai ancora risposto alla mia domanda>> osservò Julia.
<<Hai ragione. Sei sicura di voler sentire la risposta, Julia Parisi?>>
<<Sì. Quindi, perché mi hai mostrato tutto questo?>>
<<Perché mi piaci>>.
Quelle parole le rimbombano nella mente come colpi di fucile, erano forti.
Sentì la voce di sua madre nella sua testa, al primo anno, che le faceva una raccomandazione.
"Julia, sul treno ho appena visto salire James Potter, voglio che tu mi faccia una promessa"
"Qualunque cosa, mamma"
"Quando andavo a Hogwarts ero fidanzata con Harry Potter, suo padre, ma quando ancora stavo insieme a lui, Ginny Weasley, la madre di quel ragazzo, me lo portò via.
Non so come fece perché era ovvio che fossi io la donna di cui si era innamorato.
Non voglio che ti succeda una cosa simile.
Promettimi che lo batterai in tutte le lezioni e cercherai di evitarlo"
"Te lo prometto, mamma".
Lo guardò attentamente per capire se stesse scherzando, era sincero.
No, non poteva stare con lui, non poteva permettere che la usasse come i suoi genitori avevano fatto sua madre.
<<I-io>> fece per parlare, ma James la interruppe.
<<Lo so che tu non provi lo stesso, Julia. Magari un giorno lo capirai e mi ricambierai, ma per ora posso aspettare. Ti prometto che sarò paziente, anche se non è una delle mie qualità>>.
La ragazza lo guardò impietrita e poi annuì.
<<Sono stata bene oggi, James...e mi dispiace se...>>
<<Oh non preoccuparti, sei sempre stata una ragazza difficile da conquistare, ma io ti prometto che aspetterò ancora e ancora e ancora perché tu mi piaci veramente e non ti dirò addio così facilmente. Cercherò di cambiare>>.
Lei sorrise:
<<È una promessa, per caso?>>
<<È una promessa>> rispose lui ricambiando il sorriso.
Angolo autrice
Questo è l'ultimo capitolo di questa storia. Mi è piaciuto molto scriverla e sono felice dei risultati che ho ottenuto.
A breve pubblicherò l'epilogo che metterà fine una volte per tutti.

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